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6 ottobre 2013, Juventus vs Milan 3-2




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE JUVENTUS-MILAN
La regina di tutte le partite". Tra i tanti appellativi dati a Juventus-Milan, spicca anche questo. Poco importa se non vale in generale, ma fu dato ad uno specifico Juventus-Milan, quello terminato 0-0 nella stagione 2004-2005, in una sede poco piacevole come il Tribunale di Napoli. Noi lo teniamo buono, e lo adattiamo.
E, non siate maliziosi, non viene ritirato fuori ad arte, in concomitanza con episodi accaduti nelle ultime giornate proprio nelle gare di bianco e rosso-neri. Partita regina poteva esserlo anche quest'anno. Sulla carta, infatti, sono le rose più complete e competitive del campionato, assieme al Napoli. Poteva esserlo, ma probabilmente non lo sarà. Arriva, difatti, forse nel momento peggiore di entrambe le squadre, questo Juve-Milan.
Per il Diavolo, sicuramente.
Allegri è alle prese con una fase ingarbugliata della sua gestione. L'emergenza infortuni lo attanaglia, ed anche domani, le assenze ancora una volta quasi andranno a formare una formazione intera. Il gioco non decolla. La fase difensiva latita, e i numeri preoccupano. Non solo quelli legati alla classifica, con i suoi 8 punti racimolati. Quinta peggior difesa con 10 gol al passivo, di cui ben 7 in trasferta, dove la squadra quest'anno non ha ancora vinto, tra Campionato e Coppe, in 5 occasioni (4 pareggi ed una sconfitta).
La prestazione del primo tempo di Amsterdam, poi, seppur voluta e cercata, e forse per questo a maggior ragione, lascia perplessi in molti. Il Milan vero arriverà dopo la sosta, se si interromperà l'emorragia clinica, questo si, ne siamo convinti. Ma qualche conto inizia comunque a non tornare. Come in tutte le cose, però, c'è il rovescio della medaglia. In Champions League la squadra sembra girare di piu'. Almeno a livello di attenzione, impegno e soprattutto risultati. Per ora due vittorie interne e due pareggi esterni, dove comunque la sensazione di poter vincere è rimasta, che hanno portato ad un bel passaggio di turno nel playoff di fine Agosto ed a 4 punti in un girone insidioso come l'H, con Barcellona, Ajax e Celtic.
Solo 2 reti subite e ben 7 realizzate. E' questo il bottino della miglior squadra italiana in Europa, risultati alla mano, assieme alla Fiorentina, che però tra Paços Ferreira, Dnipro e Grasshopper ha affrontato avversari abbordabili, e per giunta ha già perso una gara.
E proprio la Champions ha dato in settimana una porta sul naso alla squadra di Conte. Il pareggio rocambolesco allo Stadium con il Galatasaray, che fa seguito a quello con il modesto Copenaghen, ha aperto in casa Juve un certo malumore. Non soltanto per le ovvie complicazioni alla classifica del mini girone.
Ma anche e soprattutto per come è arrivato e perché inizia ad emergere una sensazione di una certa difficoltà della squadra bianconera. I campanelli d'allarme c'erano stati. Le difficoltà, e gli aiuti di cui ha avuto bisogno, per battere Verona, Chievo e Torino, e proprio il pareggio in Danimarca, sono stati forse troppo sottovalutati.
Impossibile e ingiusto anche solo accennare alla parola crisi o qualche sua stretta parente. La Juventus resta la squadra italiana meglio attrezzata di tutte. Ma senza dubbio è un periodo di riflessione a Torino.
Le squadre avversarie hanno iniziato a conoscere a menadito e a saper limitare il gioco della Juve. Difendono basse, molto più di prima, lasciano pochi spazi tra le linee e nella profondità sempre cercata dai lanciatori juventini, spengono le due fonti principali di gioco, Pirlo e Bonucci, e poi cercano di sorprendere, trovando più terreno fertile che in passato. Non è un caso che la Juve abbia già subito 7 gol in 8 gare. Un dato che stride con le abitudini degli uomini di Conte, le cui squadre hanno difese pressoché imperforabili.
Il tecnico salentino la soluzione l'avrebbe anche trovata. Lo si va sussurrando da qualche mese negli ambienti bianconeri. Abbandonare il 3-5-3 e abbracciare un gioco più internazionale, che sia 4-3-3 o 4-2-3-1 poco cambia. Il problema è che la rosa non lo permette. L'unico esterno offensivo è Pepe, peraltro ora anche out. Gli altri, sarebbero tutti adattati, da Isla, Quagliarella, Giovinco, passando per Asamoah e Padoin. Ecco che forse emerge una pecca nel mercato bianconero, oltre a Llorente, che deve ancora convincere, in primis il suo allenatore.
La Juve sembra non avere uomini che le permettano di cambiare modulo. Non ha esterni alti di fascia, non ha un trequartista che possano far variare la squadra. Ed ecco che proprio il bravo e camaleontico Conte si ritrova a dover trovare una soluzione praticamente non cambiando nulla. v Dicevamo prima della gara del dicembre 2004. Stiamo ora sul passato un po' più recente. Una sfida, questa, che da quando la Juventus è tornata in serie A, nel 2008, ha visto risultati altalenanti per il Milan.
Dalla doppia vittoria 3-2 e 4-2 bianconera nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009 quando Ranieri era l'allenatore della Juve ed Ancelotti quello del Milan, passando poi per le vittorie dei Milan di Leonardo (3-0 con gol di Nesta e doppietta Ronaldinho) e Allegri (1-0 gol di Gattuso) nelle due stagioni successive.
Negli ultimi due anni, da quando si gioca allo Juventus Stadium, è la Juve a prevalere. Due vittorie su due, con 3 gol bianconeri e nessun gol milanista. Due anni fa la squadra di Conte si impone infatti su quella di Allegri con due gol nel finale di Marchisio. Lo scorso anno è invece un ingenuo rigore provocato da Amelia e realizzato da Vidal a rompere una partita equilibrata e senza sussulti.
Due precedenti piuttosto recenti nel nuovo impianto torinese sono stati anche quelli di Coppa Italia nelle ultime due stagioni, prima in semifinale e poi ai quarti. Nella stagione 2012, il Milan si impose 1-2 con reti di Maxi Lopez ed Emanuelson, venendo poi sconfitto ai supplementari, con un gol di Vucinic. Nella scorsa stagione, fu 1-1 ai tempi regolamentari, con El Shaarawy e Giovinco a realizzare le reti. Poi ancora Vucinic, che tra Juventus, Roma e Lecce è una vera e propria bestia nera del Milan, a firmare il gol vittoria.
A livello di formazione, Conte ha forse i primi dubbi e problemi della stagione. Intanto ha qualche assenza, anche lui. Mancheranno infatti Caceres, Pepe, Vucinic ed anche Lichsteiner. Barzagli e Tevez sono usciti acciaccati dalle ultime gare e Marchisio deve ancora ritrovare la forma giusta dopo l'infortunio che ha avuto nello scorso mese. Almeno un dubbio in ogni reparto, quindi. Davanti a Buffon, la difesa dovrebbe essere ancora composta dal trio azzurro Barzagli-Bonucci-Chiellini. Ma nelle ultime ore, Ogbonna sembra poter rilanciare la sua candidatura per partire dal 1', al posto di un Barzagli sempre alle prese con una tendinite. Ballottaggi anche a centrocampo. Padoin sembra favorito su Isla per sostituire Lichsteiner, mentre anche Marchisio e Pogba si giocano una maglia, con l'italiano favorito sul talentino francese. Completano il reparto Vidal, Asamah e Pirlo. Davanti, spazio a Quagliarella per affiancare Tevez. Anche se la stazza di Llorente stuzzica Conte, viste le difficoltà sulle palle alte della difesa milanista.
Allegri ha sempre i soliti 13-14 giocatori a disposizione. Quindi poche e risicate possibilità di scelta. Il modulo resterà il 4-3-2-1 visto nelle ultime gare. Allegri rispetto alla gara con la Sampdoria, recupera Montolivo ma perde Birsa, che stava facendo benissimo.
Davanti ad Abbiati, spazio ad Abate e Constant sulle fasce, con la coppia Zapata-Mexes centrale, arrivati all'undicesima gara consecutiva senza saltare nemmeno un secondo in questa stagione. A centrocampo, accanto a DeJong, perno imprescindibile per questa squadra, si sfidano in tre. Poli, Muntari e Nocerino si giocano le due maglie da mezz'ala. Al momento Poli e Muntari restano favoriti, ma Nocerino sta recuperando terreno, favorito anche dal fatto di essere più fresco. Nei tre davanti, saranno Robinho e Montolivo ad agire alle spalle dell'unica punta Matri, grande ex della sfida assieme a Pirlo.
Saponara sarà in panchina per la prima volta. Con lui, possibili cambi offensivi sono ristretti ad Emanuelson e Niang.
L'arbitro della sfida sarà il Signor Rocchi di Firenze. Con lui, gli assistenti Banti, reduce dal pessimo arbitraggio di Milan-Napoli, e Ciampi. I guardalinee saranno Giallatini e Padova. l bilancio del'arbitro quarantenne, che ha 22 precedenti con entrambe le squadre, però è nettamente favorevole ai bianconeri, che con lui hanno vinto addirittura 16 gare, ne hanno pareggiate e perse 3. Con l'arbitro fiorentino, invece, i rossoneri hanno vinto e pareggiato 6 volte ma perso in ben 10 occasioni.
Si tratta dell'arbitro con cui la Juventus ha il miglior score, mentre quello con cui il Milan ha il suo peggiore.
Ma domani Rocchi sarà sicuramente all'altezza e non protagonista. Anche perché la Juve arriva da due gare burrascose a dir poco dal punto di vista arbitrale, ed anche il Milan tra la gara con il Napoli e quella con il Bologna può recriminare più di qualcosa.
Dopo il posticipo di domani, ci sarà la tanto attesa sosta. Il Milan la userà per recuperare quasi tutti i suoi effettivi. La Juve ragionerà su se stessa. Ma chi perderà, domani, lo farà con pressioni e pessimo stato d'animo.
Gara che quindi vale doppio. Il Milan può rilanciarsi psicologicamente e a livello di classifica, dato che nella stessa giornata ci sono Lazio-Fiorentina e Inter-Roma, la Juve può riprendersi dopo un paio di passi falsi e buttare fuori quasi definitivamente, seppure siamo alle prime fasi della stagione, un avversario importante.
Allora, viste le premesse, il blasone e la posta in palio, quasi quasi, sarà "regina" anche questa..





Paolo 049 allo Juventus Stadium per Juventus vs Milan 3-2
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I giocatori durante il minuto di silenzio per le vittime di Lampedusa
(dal sito www.gazzetta.it)



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Mister Allegri
(dal sito www.gazzetta.it)
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Muntari esulta dopo il gol a inizio partita
(dal sito www.gazzetta.it)



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Abbracci dopo il gol di Muntari
(dal sito www.gazzetta.it)
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Muntari dopo il suo gol
(dal sito www.gazzetta.it)



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Un'altra immagine dell'esultanza di Muntari dopo il suo gol



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Tevez tra De Jong e Muntari
(dal sito www.gazzetta.it)
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Pirlo pareggia su calcio di punizione
(dal sito www.gazzetta.it)



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Il gol del 2-1 di Giovinco
(dal sito www.gazzetta.it)
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I Commandos Tigre
(grazie ad Alessio Placentino)






Muntari segna dopo pochi secondi


Il pareggio di Pirlo su punizione





Il gol di Giovinco


Il 3-1 firmato da Chiellini





Il gol di Muntari, per il definitivo 3-2






La "Gazzetta dello Sport" del 7 ottobre 2013


Il "Corriere dello Sport" del 7 ottobre 2013




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 7 ottobre 2013
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dal sito www.gazzetta.it

JUVENTUS-MILAN 3-2, I BIANCONERI RESTANO IN SCIA, I ROSSONERI SPROFONDANO
La squadra di Allegri passa dopo 20 secondi con Muntari, ma Pirlo pareggia su punizione. Nella ripresa pressing bianconero: Giovinco sostituisce Quagliarella e segna il 2-1. Il terzo è di Chiellini
TORINO, 6 ottobre 2013 - Non perde colpi la Juventus. I bianconeri rispondono a una Roma che incanta e a un Napoli costante ad alti livelli, battendo 3-2 il Milan. Decisivi i cambi di Conte: Giovinco ha segnato il 2-1 appena entrato facendo espellere Mexes, Pogba anche da esterno ha dimostrato che è più agevole rinunciare alle pellicce in Siberia a gennaio che per Comte al suo apporto. La Juve è andata sotto per la sesta volta nelle ultime sette gare. La reazione ha prodotto 15' da grandissima squadra. Poi quando la partita sembrava più bloccata, ci ha pensato Giovinco. In una stagione lunghissima chi entra dalla panchina deve essere decisivo. Così anche una Juve lontana dal top (arriverà a febbraio quest'anno, dicono i muri di Vinovo), non perde contatto alla vetta. Perde con qualche rammarico il Milan, che ha subìto la Juve solo a sprazzi e ha pagato, oltre alle assenze, i cambi di ritmo dei bianconeri. Inoltre a inizio ripresa il primo ad avere la palla del vantaggio era stato Robinho. E ora i punti distacco dal primo posto sono 13 dopo 7 giornate. Inaccettabile se ti chiami Milan.
20'' E GOL - Il Milan, che presenta Nocerino a centrocampo per il Nazionale Poli, va in gol alla prima azione, dopo aver battuto il calcio d'inizio. Dopo una respinta della difesa Nocerino ciabatta il destro, che taglia fuori Padoin e smarca Muntari sul secondo palo, pronto nella girata. Difesa bianconera non allineata benissimo, Asamoah su tutti, e Stadium che, liberi di non crederci, si zittisce.
DEVASTANTE - Il gol subìto ha l'effetto che Conte spera. La Juve recupera palla e ribalta subito l'azione, col movimento su tutto il fronte di Tevez e Quagliarella. Vidal mette in porta l'ex Udinese, che spreca da due passi. Nerazzurri schiacciatissimi. In questo modo c'è spazio per le conclusioni da fuori area, con Abbiati molto bravo in successione su Asamoah e Chiellini. Il Milan capitola proprio alla fine di quello che gli americani chiamano un gran brutto quarto d'ora. Progressione centrale di Tevez, steso (col giallo) da De Jong. Va Pirlo, forse un po' avanzato rispetto alla mattonella ideale. Ma il destro dei fuoriclasse di Brescia sorprende Abbiati, che nella circostanza ha qualcosa da rimproverarsi.
LUCE SPENTA - La gara si spegne. Il Milan palleggia bene. De Jong è scolastico ma conosce il mestiere di mediano davanti alla difesa, Montolivo detta i tempi. La Juve invece è priva di sbocchi sulle corsie laterali. Asamoah è solo generoso, Padoin stecca. E con Marchisio un po' timido, la seconda parte di primo tempo è la fetta meno interessante di gara. Perché anche il Milan fatica a creare, con Matri abulico e Robinho troppo intermitente.
PROVA TV? - La ripresa riparte subito con la polemica. Mexes rifila un pugno a Chiellini su azione da corner. Nessuno vede nulla, forse c'è materia per la prova tv. L'episodio innervosirà comunque parecchio il francese. L'occasione migliore è per il Milan: Padoin perde una brutta palla, Matri batte un colpo e la mette in area per Robinho. Decisivo Buffon in uscita bassa. Conte toglie Padoin (missione fallita se doveva risalire le gerarchie bianconere) e mette Pogba esterno. Non è il suo, ma guarda caso la manovra bianconera trova subito qualche sbocco in ampiezza. Il francese in 10" sfiora il gol e poi serve l'assist per Asamaoh, che ciabatta una conclusione più invitante di un Tartufo d'Alba sul risotto. Quagliarella cala e Conte lo toglie, scegliendo però i guizzi di Giovinco invece della stazza di Llorente. Lo Stadium è perplesso.
DECISIVO - Ci pensa la Formica Atomica a dissipare i dubbi. Segnando un gol alla Giovinco. Tutto nasce da una brutta persa di Montolivo davanti ai centrali del Milan, Vidal serve Giovinco che nello stretto si beve Zapata e fulmina Abbiati. Bel gol. E nervi di Mexes che iniziano a lanciare segnali. Il francese, beccato continuamente dallo Juve Stadium dopo il colpo a Chiellini, protesta e viene ammonito; 4' dopo rifila un calcio da dietro ancora a Giovinco e la sua partita finisce lì.
SIGILLO CHIELLINI - Stesso destino per quella del Milan, che ha appena inserito Niang per Nocerino passando al 4-3-3. Pirlo per una sera torna più infallibile di un kicker della Nfl e dopo aver segnato trova la traversa sulla punizione susseguente al rosso di Mexes. Irrompe Chiellini, 3-1. Mancherebbero 15', ma col Milan sotto di un uomo c'è spazio solo per la doppietta di Muntari, che recupera palla alto e batte Buffon con la deviazione decisiva di Bonucci. Fino al colpo di etsta di Zapata al 49' che fa tremare. Finisce 3-2.
Jacopo Gerna


dal sito www.milannews.it

MUNTARI ILLUDE IL MILAN AL 1' E AL 90', MA NON BASTA... MEXES DISFA TUTTO, ABBIATI INCERTO
LE PAGELLE di Matteo Calcagni
Abbiati 4.5: reattivo sulle prime conclusioni bianconere dalla distanza, si fa poi trovare incredibilmente impreparato sulla punizione dell'1-1 di Pirlo. Mostra incertezza anche nel prosieguo della gara.
Abate 5.5: si propone raramente, preferendo concentrarsi sulla fase difensiva. Asamoah si dimostra un difficile cliente e dalla sua parte arriva spesso al tiro.
Zapata 5: nello stretto prova a fare quello che può, riuscendo anche a cavarsela in diverse occasioni. Troppo passivo sul 2-1 bianconero, con Giovinco che lo salta con estrema facilità.
Mexes 4: disastroso nella ripresa, rischia il rosso diretto per un colpo su Chiellini, poi completa l'opera rimediando un secondo giallo da cui scaturisce la rete del 3-1.
Constant 5: duello rusticano con Tevez che lo mette in grande difficoltà, nella ripresa soffre molto l'ingresso in campo di Pogba.
Nocerino 5.5: parte molto carico e dai suoi piedi scaturisce l'azione del primo gol rossonero, cala alla distanza e nella ripresa viene sostituito (Dal 68' Niang sv).
De Jong 6: forse l'unico a metterci l'anima fino alla fine, rimedia alle disattenzioni difensive dei suoi e risolve più di una situazione intricata. (Dall'86' Poli sv)
Muntari 6.5: apre le danze con un gol istantaneo e si fa notare in mezzo al campo, anche con le cattive. Nel finale rischia di riaprire una gara già chiusa con una personalissima doppietta.
Montolivo 5: tanti gli errori in fase di disimpegno, non riesce quasi mai ad essere incisivo in un ruolo che non ama. Forse sarebbe il caso di riportarlo al centro del campo.
Matri 4.5: corre e si sbatte ma non vede mai la palla, sempre in ritardo e mai incisivo.
Robinho 5: da lui ci si aspettava una prova di maggior carattere, ma fatica immensamente a farsi trovare. Nella ripresa ha la palla del potenziale 1-2, ma Buffon lo ipnotizza. (Dal 78' Zaccardo sv)
Allegri 4.5: la sua squadra parte in quarta, ma si fa subito schiacciare dalla Juventus. Gioco che latita, pochissime occasioni create ed un'altra sconfitta da digerire. Lascia fuori Poli, forse la nota più lieta del centrocampo rossonero in questa prima parte di stagione.