dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE JUVENTUS-MILAN
La regina di tutte le partite". Tra i tanti appellativi dati a Juventus-Milan, spicca anche questo.
Poco importa se non vale in generale, ma fu dato ad uno specifico Juventus-Milan, quello terminato 0-0 nella stagione 2004-2005, in una sede poco piacevole come il Tribunale di Napoli.
Noi lo teniamo buono, e lo adattiamo.
E, non siate maliziosi, non viene ritirato fuori ad arte, in concomitanza con episodi accaduti nelle ultime giornate proprio nelle gare di bianco e rosso-neri.
Partita regina poteva esserlo anche quest'anno. Sulla carta, infatti, sono le rose più complete e competitive del campionato, assieme al Napoli. Poteva esserlo, ma probabilmente non lo sarà.
Arriva, difatti, forse nel momento peggiore di entrambe le squadre, questo Juve-Milan.
Per il Diavolo, sicuramente.
Allegri è alle prese con una fase ingarbugliata della sua gestione. L'emergenza infortuni lo attanaglia, ed anche domani, le assenze ancora una volta quasi andranno a formare una formazione intera.
Il gioco non decolla. La fase difensiva latita, e i numeri preoccupano. Non solo quelli legati alla classifica, con i suoi 8 punti racimolati. Quinta peggior difesa con 10 gol al passivo, di cui ben 7 in trasferta, dove la squadra quest'anno non ha ancora vinto, tra Campionato e Coppe, in 5 occasioni (4 pareggi ed una sconfitta).
La prestazione del primo tempo di Amsterdam, poi, seppur voluta e cercata, e forse per questo a maggior ragione, lascia perplessi in molti. Il Milan vero arriverà dopo la sosta, se si interromperà l'emorragia clinica, questo si, ne siamo convinti. Ma qualche conto inizia comunque a non tornare.
Come in tutte le cose, però, c'è il rovescio della medaglia. In Champions League la squadra sembra girare di piu'. Almeno a livello di attenzione, impegno e soprattutto risultati. Per ora due vittorie interne e due pareggi esterni, dove comunque la sensazione di poter vincere è rimasta, che hanno portato ad un bel passaggio di turno nel playoff di fine Agosto ed a 4 punti in un girone insidioso come l'H, con Barcellona, Ajax e Celtic.
Solo 2 reti subite e ben 7 realizzate. E' questo il bottino della miglior squadra italiana in Europa, risultati alla mano, assieme alla Fiorentina, che però tra Paços Ferreira, Dnipro e Grasshopper ha affrontato avversari abbordabili, e per giunta ha già perso una gara.
E proprio la Champions ha dato in settimana una porta sul naso alla squadra di Conte.
Il pareggio rocambolesco allo Stadium con il Galatasaray, che fa seguito a quello con il modesto Copenaghen, ha aperto in casa Juve un certo malumore. Non soltanto per le ovvie complicazioni alla classifica del mini girone.
Ma anche e soprattutto per come è arrivato e perché inizia ad emergere una sensazione di una certa difficoltà della squadra bianconera. I campanelli d'allarme c'erano stati. Le difficoltà, e gli aiuti di cui ha avuto bisogno, per battere Verona, Chievo e Torino, e proprio il pareggio in Danimarca, sono stati forse troppo sottovalutati.
Impossibile e ingiusto anche solo accennare alla parola crisi o qualche sua stretta parente. La Juventus resta la squadra italiana meglio attrezzata di tutte. Ma senza dubbio è un periodo di riflessione a Torino.
Le squadre avversarie hanno iniziato a conoscere a menadito e a saper limitare il gioco della Juve.
Difendono basse, molto più di prima, lasciano pochi spazi tra le linee e nella profondità sempre cercata dai lanciatori juventini, spengono le due fonti principali di gioco, Pirlo e Bonucci, e poi cercano di sorprendere, trovando più terreno fertile che in passato. Non è un caso che la Juve abbia già subito 7 gol in 8 gare. Un dato che stride con le abitudini degli uomini di Conte, le cui squadre hanno difese pressoché imperforabili.
Il tecnico salentino la soluzione l'avrebbe anche trovata. Lo si va sussurrando da qualche mese negli ambienti bianconeri. Abbandonare il 3-5-3 e abbracciare un gioco più internazionale, che sia 4-3-3 o 4-2-3-1 poco cambia. Il problema è che la rosa non lo permette. L'unico esterno offensivo è Pepe, peraltro ora anche out. Gli altri, sarebbero tutti adattati, da Isla, Quagliarella, Giovinco, passando per Asamoah e Padoin. Ecco che forse emerge una pecca nel mercato bianconero, oltre a Llorente, che deve ancora convincere, in primis il suo allenatore.
La Juve sembra non avere uomini che le permettano di cambiare modulo. Non ha esterni alti di fascia, non ha un trequartista che possano far variare la squadra. Ed ecco che proprio il bravo e camaleontico Conte si ritrova a dover trovare una soluzione praticamente non cambiando nulla. v
Dicevamo prima della gara del dicembre 2004. Stiamo ora sul passato un po' più recente.
Una sfida, questa, che da quando la Juventus è tornata in serie A, nel 2008, ha visto risultati altalenanti per il Milan.
Dalla doppia vittoria 3-2 e 4-2 bianconera nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009 quando Ranieri era l'allenatore della Juve ed Ancelotti quello del Milan, passando poi per le vittorie dei Milan di Leonardo (3-0 con gol di Nesta e doppietta Ronaldinho) e Allegri (1-0 gol di Gattuso) nelle due stagioni successive.
Negli ultimi due anni, da quando si gioca allo Juventus Stadium, è la Juve a prevalere. Due vittorie su due, con 3 gol bianconeri e nessun gol milanista. Due anni fa la squadra di Conte si impone infatti su quella di Allegri con due gol nel finale di Marchisio. Lo scorso anno è invece un ingenuo rigore provocato da Amelia e realizzato da Vidal a rompere una partita equilibrata e senza sussulti.
Due precedenti piuttosto recenti nel nuovo impianto torinese sono stati anche quelli di Coppa Italia nelle ultime due stagioni, prima in semifinale e poi ai quarti. Nella stagione 2012, il Milan si impose 1-2 con reti di Maxi Lopez ed Emanuelson, venendo poi sconfitto ai supplementari, con un gol di Vucinic. Nella scorsa stagione, fu 1-1 ai tempi regolamentari, con El Shaarawy e Giovinco a realizzare le reti. Poi ancora Vucinic, che tra Juventus, Roma e Lecce è una vera e propria bestia nera del Milan, a firmare il gol vittoria.
A livello di formazione, Conte ha forse i primi dubbi e problemi della stagione. Intanto ha qualche assenza, anche lui.
Mancheranno infatti Caceres, Pepe, Vucinic ed anche Lichsteiner. Barzagli e Tevez sono usciti acciaccati dalle ultime gare e Marchisio deve ancora ritrovare la forma giusta dopo l'infortunio che ha avuto nello scorso mese.
Almeno un dubbio in ogni reparto, quindi.
Davanti a Buffon, la difesa dovrebbe essere ancora composta dal trio azzurro Barzagli-Bonucci-Chiellini. Ma nelle ultime ore, Ogbonna sembra poter rilanciare la sua candidatura per partire dal 1', al posto di un Barzagli sempre alle prese con una tendinite.
Ballottaggi anche a centrocampo. Padoin sembra favorito su Isla per sostituire Lichsteiner, mentre anche Marchisio e Pogba si giocano una maglia, con l'italiano favorito sul talentino francese. Completano il reparto Vidal, Asamah e Pirlo. Davanti, spazio a Quagliarella per affiancare Tevez. Anche se la stazza di Llorente stuzzica Conte, viste le difficoltà sulle palle alte della difesa milanista.
Allegri ha sempre i soliti 13-14 giocatori a disposizione. Quindi poche e risicate possibilità di scelta. Il modulo resterà il 4-3-2-1 visto nelle ultime gare. Allegri rispetto alla gara con la Sampdoria, recupera Montolivo ma perde Birsa, che stava facendo benissimo.
Davanti ad Abbiati, spazio ad Abate e Constant sulle fasce, con la coppia Zapata-Mexes centrale, arrivati all'undicesima gara consecutiva senza saltare nemmeno un secondo in questa stagione.
A centrocampo, accanto a DeJong, perno imprescindibile per questa squadra, si sfidano in tre. Poli, Muntari e Nocerino si giocano le due maglie da mezz'ala. Al momento Poli e Muntari restano favoriti, ma Nocerino sta recuperando terreno, favorito anche dal fatto di essere più fresco.
Nei tre davanti, saranno Robinho e Montolivo ad agire alle spalle dell'unica punta Matri, grande ex della sfida assieme a Pirlo.
Saponara sarà in panchina per la prima volta. Con lui, possibili cambi offensivi sono ristretti ad Emanuelson e Niang.
L'arbitro della sfida sarà il Signor Rocchi di Firenze. Con lui, gli assistenti Banti, reduce dal pessimo arbitraggio di Milan-Napoli, e Ciampi. I guardalinee saranno Giallatini e Padova.
l bilancio del'arbitro quarantenne, che ha 22 precedenti con entrambe le squadre, però è nettamente favorevole ai bianconeri, che con lui hanno vinto addirittura 16 gare, ne hanno pareggiate e perse 3.
Con l'arbitro fiorentino, invece, i rossoneri hanno vinto e pareggiato 6 volte ma perso in ben 10 occasioni.
Si tratta dell'arbitro con cui la Juventus ha il miglior score, mentre quello con cui il Milan ha il suo peggiore.
Ma domani Rocchi sarà sicuramente all'altezza e non protagonista. Anche perché la Juve arriva da due gare burrascose a dir poco dal punto di vista arbitrale, ed anche il Milan tra la gara con il Napoli e quella con il Bologna può recriminare più di qualcosa.
Dopo il posticipo di domani, ci sarà la tanto attesa sosta. Il Milan la userà per recuperare quasi tutti i suoi effettivi. La Juve ragionerà su se stessa. Ma chi perderà, domani, lo farà con pressioni e pessimo stato d'animo.
Gara che quindi vale doppio. Il Milan può rilanciarsi psicologicamente e a livello di classifica, dato che nella stessa giornata ci sono Lazio-Fiorentina e Inter-Roma, la Juve può riprendersi dopo un paio di passi falsi e buttare fuori quasi definitivamente, seppure siamo alle prime fasi della stagione, un avversario importante.
Allora, viste le premesse, il blasone e la posta in palio, quasi quasi, sarà "regina" anche questa.. |