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7 aprile 2014, Genoa vs Milan 1-2




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE GENOA-MILAN
La ricorsa riparte? Inaspettata come la neve d'agosto, il Milan è tornato nella lotta per un posto europeo.
I 7 punti nelle ultime tre gare, con conseguenti passi falsi di Inter e Parma, hanno riacceso la classifica. Ora, calendario alla mano, la rincorsa è possibile. Ma tutto, o quasi, dipende dalla gara di domani. Genoa-Milan, stavolta si, è davvero l'ultima spiaggia. Le due vittorie consecutive, con gioco convincente, difesa solida e un Balotelli ritrovato, hanno salvato, se davvero ce n'era bisogno, la panchina e il progetto Seedorf.
L'allenatore olandese ha saputo risollevarsi dalle critiche, dal momento no e dall'inaspettato tutti contro uno che ha dovuto affrontare nelle ultime settimane. Ne è uscito indenne e probabilmente rafforzato, come quando ne usciva da calciatore. Il mestiere passa anche da questi momenti.
Il Genoa arriva alla gara dopo la sconfitta per 3-0 a Verona che tanto ha fatto arrabbiare Gasperini. Un "Gasperson" che però ha poco da rammaricarsi, dato l'ottimo cammino fatto dalla sua squadra dal suo arrivo. Punti, gioco e convinzioni. Un Genoa vecchio stile, quasi come la sua precedente versione. Senza Motta e Milito, ma con lo stesso 3-4-3 e nuovi interpreti da scoprire.
Certamente Perin, portierino dal grande talento e dalla prorompente personalità. Futuro assicurato. In difesa hanno dato il loro contributo la rinascita sportiva di Antonini e la scoperta felice di De Maio. In mezzo, Sturaro e Matuzalem sono state sicuramente le note liete.
I tanti esterni, come chiede Gasperini, hanno dato il passo. Gilardino, sempre lui, i gol. Sculli la malizia e l'esperienza. Insomma, una squadra che appare completa, ambiziosa e soprattutto insidiosa. Soprattutto al Ferraris.
Trasferta da sempre ostica per il Milan, quella di Genova.
In primis, ahinoi, per la questione ambientale. Tutti purtroppo ricordano la tragica giornata del 29 Gennaio 1995, quando il povero Vincenzo Spagnolo, allora 25enne, fu accoltellato a morte da un tifoso rossonero durante alcuni scontri a Marassi. Da li in poi, tra Milan e Genoa, polemiche, scontri, partite sospese, rinviate, altri scontri. La parola fine ora sembra essere stata messa, domani per la gara non si prospetta nessun rischio. Bene cosi'.
A livello di numeri, da quando, nella stagione 2007-2008, il Grifone è tornato in serie A, lo score dei risultati a Marassi presenta 3 vittorie milaniste, 2 rossoblu ed un pareggio. Nelle ultime due gare, il Milan si è imposto per 2-0 a Genova. Lo scorso anno con gol di Pazzini e Balotelli, mentre nella stagione precedente con reti di Ibrahimovic e Nocerino. Nella stagione 2010-2011, la prima di Allegri in rossonero, la gara terminò 1-1, ultimo pareggio negli scontri diretti tra le due squadre. A segno, quel pomeriggio, andarono Pato alla mezz'ora e Floro Flores, poco prima dell'intervallo.
L'ultima vittoria interna risale alla stagione precedente. Si affrontavano il Milan di Leonardo e il Genoa di Gasperini, in un clima surreale, dato che il Ferraris era a porte chiuse. Vinse il Genoa, con l'1-0 targato Sculli nel finale.
Prima di quella gara, una vittoria per parte. Ancora 2-0, ma stavolta per i padroni di casa, nel 2008-2009 e 0-3 nella stagione precedente, con reti di Kaka, autore di una doppietta, e Ambrosini. Quello che si andrà a giocare domani sera allo stadio Ferraris sarà, in generale, il 46esimo confronto tra Milan e Genoa nella massima serie, con 15 vittorie rossonere, 19 pareggi e 11 vittorie rossoblu.
Gasperini arriva alla gara di domani con qualche infortunio di troppo e conseguenti dubbi. Burdisso ha recuperato e sarà della gara, Antonini è ancora in forte dubbio. Assenti sicuri per la partita Matuzalem, Vrsalijko e Kucka.
In porta ci sarà Perin, quello che in molti designano come futuro della porta rossonera. Davanti a lui, difesa a 3 con Burdisso e De Maio certi del posto. Il terzo sarebbe dovuto essere di Antonini, che però resta in dubbio. Portanova, Gamberini e l'outsider Marchese, sono pronti a sostituirlo. Per il resto, pochi dubbi. Gli esterni saranno Antonelli a sinistra e Motta a destra. Trio centrale formato da Cofie, Sturaro e Bertolacci. Sculli agirà da raccordo tra centrocampo e attacco, dove Gilardino agirà da unica punta.
Seedorf perde uomini, ma non certezze. Quelle ritrovate nelle ultime due gare. In settimana stop per il duo ghanese Muntari-Essien, che si aggiungono a De Sciglio, El Shaarawy e Petagna.
I dubbi della vigilia sono quasi tutti riversati sulla difesa. Abate ha recuperato, ma non è certo che Seedorf lo rischi dal primo minuto. Possibile che parta dall'inizio ancora Bonera. Al centro, di conseguenza, spazio a Rami e Mexes, con Constant a sinistra leggermente favorito su Emanuelson. A centrocampo, dentro gli unici due abili e arruolabili : Montolivo e DeJong. Davanti a loro, spazio a Kaka dietro le punte, Taarabt largo a sinistra e Honda a destra, in ballottaggio tuttavia con Poli per una maglia da titolare. In avanti, nemmeno a dirlo, un ritrovato Mario Balotelli.
Balotelli che entra prepotentemente anche nei discorsi riguardanti l'arbitro. Il direttore di gara sarà infatti quel Banti che in Milan-Napoli fece andare fuori dalla grazia divina tutti i milanisti ed in particolar modo, purtroppo, anche lo stesso SuperMario, che prese poi una lunga squalifica.
La paura, anche fondata, come vi abbiamo raccontato in settimana, è che Banti, condizionato da precedente, e soprattutto dall'ambiente di Marassi, possa incappare, diciamo, in una giornata no, soprattutto nel giudicare l'attaccante numero 45. Mani avanti? può essere. Ma il Milan è in allerta. Accanto a lui ci saranno i due assistenti Giallatini e Passeri, il quarto uomo Dobosz ed i due arbitri addizionali Di Bello e Borriello. Con il Milan, Banti si è incrociato 14 volte, con un bilancio che parla di 6 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte.
Con il Genoa invece sono 18 i precedenti: 4 vittorie, 7 pareggi ed altrettante sconfitte. In totale ha diretto 137 gare di A, estraendo 608 gialli, 16 rossi ed assegnando 21 calci di rigore. La speranza è che la gara vada via liscia dal punto di vista arbitrale da una parte, e comportamentale dall'altra.
L'obiettivo del Milan ora è chiaro. Il passo falso, l'ennesimo ravvicinato, dell'Inter, ha lasciato i nerazzurri a +8. 42 contro 50. Ma con una gara in meno da giocare, un derby in casa tutto da vivere e un calendario nettamente favorevole ai rossoneri che dovranno affrontare in casa Livorno, Sassuolo e Catania.
Dunque l'idea è chiudere la stagione con un'unica, forse effimera, soddisfazione. Superare l'Inter di Thoir e Mazzarri, portarle via il posto in Europa e poi ripartire da un estate che sarà piena di significati. Tutto, però, passa da Genoa. La terza vittoria consecutiva, un assoluta novità per questa annata, sarebbe forse il lasciapassare decisivo per attuare questa mission.
Genoa-Milan: superare l'ostacolo.





Foto gentilmente concesse da Alessia Carlino
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Foto gentilmente concesse da Pietro Mazzara
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Esultanza rossonera
(dal sito www.gazzetta.it)





Il gol del vantaggio, segnato da Taarabt


Honda raddoppia per il Milan





Il Genoa accorcia le distanze


Abbiati salva il risultato sulla conclusione di Sturaro




Foto varie
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VIDEO
(da "Forza Milan" - facebook)






La "Gazzetta dello Sport" dell'8 aprile 2014


Il "Corriere dello Sport" dell'8 aprile 2014




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" dell'8 aprile 2014
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dal sito www.gazzetta.it

GENOA-MILAN 1-2: GOL DI TAARABT, HONDA E AUTORETE DI ABBIATI
I rossoneri, alla terza vittoria consecutiva, battono 2-1 il Genoa a Marassi. Gol di Taarabt, Honda e autogol di Abbiati. Inter e Parma ora sono lontani cinque punti
GENOVA, 7 aprile 2014 - E il Milan non si ferma più: soffre, s'arrabbia, colpisce, sbanda, rischia in un finale caldissimo, ma alla fine porta a casa il terzo successo consecutivo (dieci punti conquistati nelle ultime quattro partite), aggancia il Torino in classifica e fa un passo importante in questa lunga e difficile volata verso l'Europa League. E il Genoa? Va di nuovo al tappeto dopo il k.o. di Verona, ma deve prima di tutto arrabbiarsi con sé stesso: quanta imprecisione dalle parti di Abbiati, in particolare nel primo tempo, e tanta malasorte nella ripresa. I fuochi d'artificio rossoblù arrivano così solo dalla gradinata nord prima del fischio d'inizio. Vince, alla fine, la maggior qualità, il dinamismo e (soprattutto) il cinismo della squadra di Seedorf, pur se priva in avvio di Balotelli (influenza), tenuto in panchina e sostituito da Pazzini nell'undici di partenza. Gli ospiti interpretano bene la partita, dopo un avvio in cui sbagliano troppi rilanci sulle fasce, andando vicini al gol soltanto in un'occasione, quando su un lancio di Taarabt dalla sinistra (9'), Pazzini manca il colpo di testa da due passi. Il Genoa è aggressivo, ma non riesce a pungere in avanti, nonostante il buon lavoro iniziale sulle corsie esterne.
LA SVOLTA - Ci vuole una magia di Kakà pe sbloccare il risultato: il brasiliano (20') s'inventa un'azione sulla quale il diagonale di Taarabt dalla distanza (terzo centro stagionale) è imprendibile per Perin, tradito (anche) dall'errore grossolano di Burdisso, che sbaglia i tempi dell'uscita e cade nella trappola milanista. E' il primo vero sussulto di una gara sino a quel momento abbastanza bloccata. Sterile la reazione della squadra di Gasperini, anche perché là davanti uno spento Gilardino è schiacciato nella morsa di Mexes e Rami. Bertolacci sfiora il pari poco dopo la mezz'ora sfruttando un errore di Kakà, ma prima dell'intervallo è l'unica vera occasione di un Grifone che soffre e fatica ad organizzare la rimonta, nonostante a tratti metta alle corde il Milan, che rischia un'autorete clamorosa su un colpo di testa sbagliato di Mexes (42').
IO CI PROVO - Il Genoa inizia la ripresa all'attacco, ma alla squadra di Gasp manca sempre la capacità di andare al tiro. Il Milan pensa a difendersi, i rossoblù vanno vicini al pari con Fetfatzidis, ma la botta del greco (5') è respinta da Abbiati. E', questo, il miglior momento per i padroni di casa, che sfiorano la traversa con De Maio (8') e non danno agli ospiti la possibilità di organizzarsi. Ma, com'era già accaduto nel primo tempo, su un contropiede ospite Marchese non riesce a chiudere su Honda (primo gol milanista del giapponese) che supera Perin in uscita. Due a zero e partita chiusa? Macchè? Motta - su disattenzione di De Jong, ma con la collaborazione di Abbiati, che pasticcia e fa carambolare il pallone in rete - riaccende le speranze dei padroni di casa prima della mezz'ora, poi il numero uno milanista salva la vittoria deviando la gran botta di Sturaro. Balotelli, nervoso e indisponente, subentrato a Pazzini, non incide. Gasperini prova l'ultimo assalto con quattro punte, aggiungendo Konate e Calaiò. Tutto inutile. Il Milan resiste, la rincorsa rossonera all'Europa League può continuare.
Flippo Grimaldi


dal sito www.milannews.it

ABBIATI È STREPITOSO, TAARABT COLPISCE ANCORA A GENOVA NEL GIORNO DELLA PRIMA GIOIA IN A DI HONDA
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 7: viene chiamato in causa tre volte e in tutte e tre le occasioni risponde presente. La difesa balla parecchio e vede passare davanti a lui cross a ripetizione che, nella maggior parte dei casi, non ci concretizzano. Dopo il gol del Genoa vola salvando il risultato con una parata strepitosa.
Bonera 5.5: rispetto alle ultime partite Honda lo aiuta di meno e soffre maledettamente le sovrapposizioni di Antonelli e Sculli. Sopperisce con il mestiere ma da solo, a volte, non basta. Concede malamente l’angolo dal quale nasce il gol di Motta.
Rami 5.5: un paio di chiusure importanti e un brutto cliente come Gilardino che gravita tra lui e Mexes da curare. Se la cava senza fronzoli.
Mexes 6.5: prestazione ancora sufficiente per il francese che, tuttavia, regala un brivido importante con un colpo di testa verso la propria porta che per poco non fa secco Abbiati. Sugli angoli a favore poi cerca sempre la semi rovesciata che, puntualmente, non gli riesce. Maledetto, si fa per dire, quel gol contro l’Anderlecht. Salva sulla linea il colpo del 2-2 di Motta e salva, al 42’ della ripresa, su Gilardino.
Constant 5: il Ferraris lo fischia fin dall’annuncio delle formazioni, lui non è brillante combinando qualche pasticcio di troppo. Un passo indietro rispetto alle ultime uscite.
De Jong 6: il dinamismo dei genoani lo prenze in mezzo e sia lui sia Montolivo non fanno proprio da scudo ai centrali e Bertolacci ci si infila spesso. Inizia a sentire il peso delle partite.
Montolivo 6: al rientro da titolare cerca di dare geometrie pulite alla squadra. A volte ci riesce, a volte no. Soffre come de Jong il dinamismo dei rossoblù.
Honda 6.5: un primo tempo incolore, fatto di poche cose buone e molto anonimato. A inizio ripresa sembra ripetere lo stesso tema ma poi trova il lampo: detta benissimo il passaggio a Taarabt e poi con astuzia batte Perin. Primo gol in Serie A d’autore. Poco dopo rischia la frittata, ma il Genoa non ne approfitta.
Kakà 5.5: il velo che apre la strada al gol di Taarabt è di una delicatezza impressionante. Lo smoking della partita con il Chievo lo ha riposto nell’armadio lasciando spazio alla tuta da operaio. In una partita così ci sta anche se non incide. (dall’88’ Poli sv)
Taarabt 6.5: la città di Genova deve avergli fatto qualcosa: due partite e due gol, nella stessa porta. La sua terza marcatura stagionale è di pregevole fattura e anche la prestazione è costellata da grandi giocate a sacrificio in fase di copertura. Trova il corridoio giusto che manda in porta Honda per il raddoppio. (dall’82’ Birsa sv)
Pazzini 5: di lottare lotta, sgomita con De Maio e Burdisso ma non fa mai il centravanti puro dentro all’area genoana.  (dal 73’ Balotelli: prende un paio di scarpate, libera l’area su un corner e si mette al servizio della squadra).
Seedorf 6: rispetto alle partite con Fiorentina e Chievo la squadra fa un passo indietro dal punto di vista del gioco. Ma il suo Milan resta agganciato al treno Europa League.