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8 marzo 2014, Udinese vs Milan 1-0




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE UDINESE-MILAN
La quiete prima della tempesta. Una partita abbastanza interlocutoria di campionato prima della grande sfida di Madrid.
Una gara comunque da vincere, per continuare il solco intrapreso nelle ultime 3 gare, seppur paradossalmente due di queste siano state sconfitte. Vincere per arrivare al Vicente Calderon carichi e pronti, anche mentalmente e moralmente. Vincere per continuare ad inseguire un sesto posto-Europa bistrattato da tutti, forse anche dallo stesso Milan, ma importante.
Settimana particolare, questa, per Seedorf. Prima settimana per lui da gestire senza i nazionali e con di fatto un solo allenamento, quello odierno, per poter preparare la formazione. Per questo, e per preparare anche fisicamente al meglio l'ottavo di ritorno di Champions, l'allenatore olandese potrebbe decidere di stravolgere un po' le gerarchie e proporre del turn over. Ma di questo parleremo piu' avanti.
Di fronte ci sarà una squadra che prima del secco 3-0 di Cagliari, viveva un momento abbastanza felice, seppur altalenante. Le tre vittorie consecutive con Fiorentina, Bologna e Chievo, ed il buon pareggio per 3-3 a Genova, sembravano aver buttato alle spalle il periodo di dure sconfitte con Verona , Sampdoria, Lazio e Parma, intervallate proprio dalla vittoria ai danni del Milan in Tim Cup. La settimana invece è stata dura. La società ha imposto un ritiro che Guidolin non voleva. Lo stesso tecnico lo ha fatto espressamente presente, e qualche tensione non è mancata. La squadra, comunque, ha passato tutta la settimana chiusa in albergo e al campo d'allenamento per preparare al meglio la gara con i rossoneri.
La squadra friulana cerca punti importanti per allontanarsi quasi definitivamente dalla zona che scotta. I 28 punti in classifica, seppur siano un bottino un po' magro, lasciano ancora buon margine sulla terz'ultima, il Livorno con 20, ma le antenne vanno tenute dritte. E Guidolin lo sa. La squadra bianconera fin qui ha raccolto 8 vittorie, 4 pareggi e ben 14 sconfitte. Un dato peggiore, con 15 e 17 sconfitte, lo hanno soltanto Livorno, Catania, Chievo e Sassuolo. Di queste, 5 sono arrivate in casa contro Verona, Lazio, Torino, Inter e Roma. Altrettante sono le vittorie casalinghe, con Fiorentina, Genoa, Cagliari, Chievo e Parma.
I gol realizzati sono in totale 29, mentre quelli subiti sono 39, solo due in meno dei 37 rossoneri. Lo score tra casa e trasferta dice che i 29 gol realizzati sono equamente distribuiti tra 15 casalinghi e 14 in trasferta. Per quanto riguarda le reti subite, sono 10 in meno quelle casalinghe. 14 contro 24.
Vediamo ora qualche numero delle sfide al Friuli tra rossoneri e bianconeri. I precedenti sono a favore del Milan, che nelle 38 sfide giocate ad Udine comanda con 13 affermazioni contro 8 sconfitte e ben 17 pareggi. 46 reti rossonere e 31 dei padroni di casa. L'ultima vittoria del Milan è datata febbraio 2012, quando Di Natale portò in vantaggio i suoi, che però vengono ripresi da Maxi Lopez ed El Shaarawy, autori della riscossa che fino sembrava decisiva per il campionato rossonero.
Per trovare la precedente vittoria si deve tornare al gennaio 2008 con il gol vittoria di Gilardino nel finale, a fissare l'1-0. Il 24 dicembre 2006 il diavolo realizzo' invece un netto 3-0 firmato da Kakà, Gilardino e da una delle poche realizzazioni firmate Ricardo Oliveira. Altro risultato netto sempre all'anno 2006, con il 4-0 che porta i nomi di Shevchenko (doppietta ), ancora Gilardino e Seedorf.
L'ultimo pareggio risale al campionato 2004/05 ed i marcatori dell'1-1 finale sono Di Michele e Serginho, quattro giorni dopo la finale di Istambul.
L'ultima vittoria friulana è quella della scorsa stagioni, con le reti di Ranegie e Di Natale, su rigore, intervallate da un fantastico gol di El Shaarawy. La precedente affermazione interna risale a tre stagioni fa, quando nel settembre 2009 i padroni di casa si impongono con un gol di Totò Di Natale contro il Milan allenato da Leonardo.
Anche la stagione precedente i bianconeri hanno la meglio, stavolta per 2-1 con le reti di D'Agostino e Zapata, ora al Milan. Fu, quella, la sconfitta che diede il primo tricolore all'Inter di Mourinho.
Per quanto riguarda le formazioni, Guidolin non potrà contare su Danilo squalificato e su Lazzari acciaccato. Recupera invece Herteaux.
In settimana i rumors da casa Udinese parlano di un Guidolin orientato al cambio di modulo, passando ad un 4-2-3-1 simile a quello di Seedorf. I dubbi permangono, data la fiducia che il tecnico udinese ha sempre dimostrato verso la difesa a 3. Ma certamente è un opzione da tenere in considerazione. In porta ci sarà la rivelazione delle ultime giornate, il giovane Suffet. I centrali saranno certamente Herteaux e Domizzi. Nel caso di difesa a 3, spazio anche a Naldo. I due esterni, che siano esterni alti o terzini, saranno Basta e Gabriel Silva. In alternativa, in caso di difesa a 4, possibilità anche per Naldo di fare il terzino, con Basta piu' avanzato. In mezzo al campo, anche qui a prescindere dai moduli, ci saranno Allan e Badu. Cosi' come non ci sono dubbi sul fatto che sarà Di Natale la punta avanzata.
Mancano 3 giocatori. E questi dipendono prettamente dal modulo. Spazio quindi a Pereyra, Pinzi e Bruno Fernandes sulla linea dei trequartisti, qualora si giocasse con il 4-2-3-1, con sempre l'opzione Basta esterno alto a destra. Mentre in caso di 3-5-1-1 Pereyra potrebbe abbassarsi sulla linea dei centrocampisti, con Gabriel Silva e Basta larghi e con Fernandez ad appoggiare la punta.
Per quanto riguarda Seedorf, la cosa importante sono i recuperi. Zapata, Silvestre, De Sciglio, Poli e Balotelli, a prescindere dalla convocazione per la gara di domani, stanno tutti piu' o meno bene e saranno arruolabili a Madrid. Restano out sicuramente Petagna, Cristante ed El Shaarawy. L'idea di Seedorf sarebbe quella di riproporre un turn over studiato e funzionale come quello applicato alla gara di Genova contro la Sampdoria dopo le fatiche di Champions con l'Atletico di Madrid. In porta ci sarà Abbiati.
In difesa, a destra dovrebbe essere favorito Abate su De Sciglio, cosi' come a sinistra il ballottaggio Constant-Emanuelson vede leggermente favorito il primo. Ma la gara è aperta. Al centro, spazio a Rami e ad uno tra Bonera e Silvestre, con Zapata preservato per Madrid. A centrocampo ci sarà certamente Montolivo, squalificato in Champions. Con lui sembra essere favorito l'ex Muntari. Ma Essien e DeJong hanno le loro chances. Dubbi anche a trequarti, dove Robinho potrebbe fare il suo ritorno da titolare, assieme a Taarabt ed uno tra Honda, se abile e arruolato dopo le fatiche settimanali in Giappone, e Saponara. L'idea sarebbe quella di preservare Poli e Kaka. Piccola possibilità anche per Birsa, che parte però dalle retrovie. In avanti, Pazzini dovrebbe essere favorito su Mario Balotelli, che potrebbe e dovrebbe accomodarsi inizialmente in panchina.
A dirigere la sfida sarà l'arbitro Carmine Russo. I suoi assistenti saranno Bianchi e De Pinto. Il Quarto uomo Iori, mentre gli assistenti addizionali saranno Irrati e Ciampi.
In Serie A Russo ha diretto 88 gare complessive. Sono 10 i precedenti con l'Udinese con un bilancio di 5 successi, 2 pareggi e 3 sconfitte. Sono 9 invece le gare dirette al Milan con 6 vittorie, e 3 sconfitte. in questa stagione il fischietto di Nola ha diretto il Milan in occasione di Milan-Cagliari 3-1 e Milan-Spezia 3-1. In carriera ha concesso 3 rigori alla squadra rossonera.
Nelle teste di tanti c'è già la partita di martedi' sera. Il rovente Calderon e non il desolato Friuli. Ma il Milan deve fare uno sforzo. L'ultima volta che questa sfida si giocava alle 18 era due anni. Milan in difficoltà di risultati. Udinese in vantaggio.
Poi la forza d'animo, con la squadra piene di riserve, e la partita ribaltata. Tre giorni dopo il Milan ha fatto la sua piu' bella gara in Champions League degli ultimi 5-6 anni, battendo nettamente per 4-0 l'Arsenal di Wenger e Van Persie. Non sempre la storia si ripete. Ma certe volte lo fa. A Udine per provare ad azionare la macchina del tempo.
Madrid passa da Udine.





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(per gentile concessione di Alessia Carlino)




Foto gentilmente concesse dal M.C. Inossidabili
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Foto gentilmente concesse da Elisa e Andrea del Milan Club Padova
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Foto gentilmente concesse da Paolo 049
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Giampaolo Pazzini
(dal sito www.gazzetta.it)
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Muntari in azione
(dal sito www.gazzetta.it)






La "Gazzetta dello Sport" del 9 marzo 2014


Il "Corriere dello Sport" del 9 marzo 2014




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 9 marzo 2014
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dal sito www.gazzetta.it

UDINESE-MILAN 1-0, DI NATALE SPEGNE I ROSSONERI. SEEDORF, CHE PASSO INDIETRO
Totò firma l'1-0 con cui l'Udinese piega i rossoneri. Al Friuli l'olandese lascia in panchina tra gli altri Balotelli, Kakà e Taarabt. Guidolin ne approfitta raccogliendo 3 punti d'oro in chiave salvezza
UDINE, 8 marzo 2014 - Il campionato non conta nulla, sarà, ma la decima sconfitta del Milan è un macigno. Uno schiaffone ben assestato da Davide a Golia. Dall'Udinese, che pure avrà i suoi problemi, ma che con umiltà e impegno le suona ai rossoneri. Ad affondarli è l'eterno Totò Di Natale. Alla sua maniera, da falco dell'area di rigore, per poi volare sotto la curva. La partita che avrebbe dovuto dare slancio europeo al Milan si trasforma invece in un monito chiaro e duro, perché nemmeno uno slancio di fantasia potrebbe dare un senso alla stagione rossonera.
ARIA DI CHAMPIONS - Il turnover applicato da Clarence Seedorf è una chiara ammissione di volontà, perché ben sette elementi schierati in campo, la gara con l'Atletico Madrid la guarderanno dalla tribuna. D'altronde lo ha sottolineato alla vigilia: in questo momento conta solo l'Europa; guardare la classifica del campionato non serve a niente. Colpisce soprattutto la rivoluzione offensiva: Honda, Birsa, Robinho, Pazzini. Come dire, titolari a riposo perché al Calderon si può fare l'impresa. Francesco Guidolin, ai limiti storici con la società, sceglie la strada della prudenza: 3-5-2. Consigli pratici: fase difensiva massiccia e ripartenze veloci affidandosi alla velocità di Pereyra, Widmer, Fernandes e contare sull'esperienza di Di Natale.
ZAPATA E IL PAZZO - Il prologo dà ragione al tecnico friulano: al 4' Zapata regala palla a Pereyra che irrompe in area ma che tra il secondo palo e il gol incontra il piede di Abbiati. Il Milan replica con un colpo di testa di Pazzini centrale e alto. L'azione si ripete al 14': cross di De Sciglio, Scuffet a vuoto, ma il Pazzo preso in contropiede sbaglia a porta vota. Al 15' invece sale in cattedra un déjà-vu rossonero. Da una palla inattiva Widmer controlla male e Abbiati ci mette una pezza. Al 31' il Milan incasella le occasioni più nitide, ma se nella prima Zapata di testa è goffo e inguardabile, in quella successiva Scuffet si esalta deviando in angolo su Pazzini. Al 40' la leggera deviazione di Mexes toglie l'urlo del gol a Di Natale, ma sempre con la collaborazione della difesa del Milan, poco attenta e abile nel regalare spazi all'Udinese. A conti fatti il primo tempo scivola via nella mediocrità; soprattutto di marca rossonera: poca qualità in campo e ritmo misurato, mai sopra le righe, con il solito difetto di non riuscire a finalizzare.
LA LEGGE DI TOTO' - Il colpo di testa di Robinho, respinto a pugni uniti da Scuffet, all'inizio della ripresa potrebbe sconfessare il giudizio sui primi 45' e presupporre una lavata di capo di Seedorf negli spogliatoi. Invece è l'Udinese a spingere di più e, gioco forza, imporre al Milan di sacrificarsi di più in difesa. Vedere il pallido Honda entrare in scivolata su Gabriel Silva è già un segnale. E' anche per questo motivo che Seedorf decide di togliere Birsa per Essien e regalare quindi più consistenza al centrocampo dove Montolivo è un pesce fuor d'acqua. Ma servirebbe in realtà in difesa, perché al 16' Mexes svirgola da dilettando regalando una palla gol all'Udinese, ma Totò Di Natale fa di peggio sbucciando la palla e spedendola ben lontana dalla porta. La scossa, almeno per il Milan, potrebbe essere Balotelli. Prende il posto di Robinho al 18'. Ma la perla la regala l'Udinese al 22'. Azione travolgente di Pereyra che duetta con Fernandes con i rossoneri piazzati: assist perfetto per Di Natale che sbuca come uno sparviero nel deserto e infila. Friuli in delirio; Guidolin febbricitante esaltato, Seedorf impietrito. Lo aveva detto Zapata: "Queste sono le partite di Totò". Inascoltato. L'olandese lancia Taarabt per Muntari, mossa disperata. Ma è Allan a sfiorare il raddoppio con un sinistro a giro dal limite. Udine si alza in piedi quando Di Natale lascia a Muriel. Balotelli cerca di replicare al maestro con una punizione, ma al Milan servirebbero guizzi, colpi di ingegno, attenzione, concentrazione; in poche parole: gioco. Alla fine vince la classe operaia, che spesso va in paradiso.
Gaetano De Stefano


dal sito www.milannews.it

HONDA E MEXES DA FILM HORROR. PAZZINI LEONE ISOLATO. MISTER, INIZIAMO A NON ESSERCI PIÙ
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 6: pronti-via e deve travestirsi da Superman sull’incursione di Pereyra. Poi il nulla fino all’azione-fulmine del gol dove non può far altro che raccogliere il pallone in fondo al sacco.
De Sciglio 6: nel primo tempo spinge tanto, crossa bene e crea superiorità. Nel secondo tempo il Milan gioca solo sulla fascia di Emanuelson.  
Zapata 6: rientro in grande stile. Sbaglia pochissimo e limita Di Natale. Certo che giocare con Mexes non è facile.
Mexes 4.5: ritorna da titolare dopo la débâcle di Napoli e finché fa le cose semplici non sbaglia. Quando inizia a voler fare il giocoliere sbaglia tutto. Di Natale gli taglia alle spalle mentre lui guarda l’avanzata di Pereyra in occasione del gol friulano.  
Emanuelson 5.5: come sempre, quando un allenatore deve scegliere su che lato attaccare, attacca sul suo. Widmer, quando lo punta, lo mette in difficoltà. In fase propositiva va a corrente alternata.
Montolivo 6: distribuisce gioco e cerca d’interdire quando l’Udinese passa dalla sua zona. Quando alza la testa cerca sempre la giocata giusta. Quelle braccia larghe verso Honda sono emblematiche.
Muntari 5.5: di per se non gioca male ma quel giallo dopo 10 minuti ne caratterizza la sfida (dal 71’ Taarabt sv: non gli hanno quasi mai passato il pallone)
Honda 4: è un caso vero e proprio. Le cose giuste si contano sulle dita di una mano. E’ un pesce fuor d’acqua e non ci si spiega come mai in Nazionale faccia delle cose che al Milan sono una chimera. Un flop disarmante. Forse, la 10, era meglio sulle spalle di Boateng…
Birsa 5: tirato fuori dalla naftalina, non fa praticamente niente. Esce mestamente dal campo lasciando il posto ad Essien (dal 57’ Essien 6: uno dei pochi a capire che bisogna tirare in porta, ma Scuffet gli dice di no)
Robinho 6: è l’unico, dei tre trequartisti, a cercare di liberare il gioco sugli esterni. Scuffet gli dice di no su un bel colpo di testa. Poi si affloscia ma rientrava dopo tanto tempo d’inattività. (dal 63’ Balotelli 5: ha mezz’ora piena per provare a girare la partita giocando dietro e a fianco a Pazzini, non ci riesce)
Pazzini 6: gli manca solo il gol. Lotta con una grinta pazzesca contro difensori che non sono dei lord. Il duello con Domizzi è molto rusticano ma leale. Una sua torsione, potente e precisa, esalta le doti di Scuffet. Sicuri che a Madrid meriti di partire dalla panchina?
Seedorf 5: il suo Milan fa una fatica bestiale a calciare in porta. Crea tanto ma non riesce ad essere incisivo. Honda è un problema. Con il giapponese in campo, i rossoneri giocano in 10.