dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE MILAN-PALERMO
Obiettivo ripartenza. Dopo l'eliminazione, amara ma senza rimpianti, del Camp Nou, il Milan torna a giocare per il suo obiettivo stagionale: arrivare in Champions League. Ora che il terzo posto è stato raggiunto, ed il secondo avvicinato, gli uomini di Allegri vogliono rafforzare la propria classifica e dimostrare che nonostante il 4-0 di martedì sera, la squadra è viva e non risentirà dell'eliminazione dalla competizione europea, come avvenuto lo scorso anno, quando dopo l'eliminazione per mano dei blaugrana, ci fu l'inizio della fine dell'obiettivo scudetto. Quella domenica pomeriggio arrivava a San Siro una squadra di nome e potenziale, invischiata prepotentemente nella lotta dura e cruda per non andare in Serie B. Il Milan acciatto e deluso dall'eliminazione, nonostante il gol di vantaggio, si fece rimontare.
La situazione sembra ripetersi. La storia sembra voler dare una seconda chance al Milan.
A San Siro arriva infatti il Palermo, ultimo in classifica e vicino ad una clamorosa retrocessione.
I rosanero, come i viola un anno fa, erano una squadra con ben altre premesse. Probabilmente non attrezzati come negli anni scorsi, ma comunque con una rosa superiore alla posizione in classifica.
Il Milan non dovrà fare l'errore di sottovalutare la squadra siciliana, dovrà dimostrare di aver accantonato le delusioni infrasettimanali e dovrà continuare la sua corsa verso i posti Champions.
Ma, come detto, il Palermo è disperato. Iniziano per i giocatori di Sannino le gare dove non c'è piu' ritorno. Con 10 gare da giocare, e 30 punti quindi a disposizione, niente è ancora scritto. Ma i palermitani sono ben consci che devono iniziare a fare punti.
I numeri dei rosanero parlano chiarissimo. Solo 3 vittorie in tutto il campionato, ottenute tutte al Barbera. Nelle altre 25 gare, sono 13 le sconfitte e ben 12 i pareggi. Il Palermo è la squadra che in A pareggia nettamente di piu', mentre le sconfitte sono analoghe a molte delle squadre che la precedono, anche di diversi punti. Il dato preoccupante, e indicativo dell'annata è quello dei gol fatti, appena 23, contro i 41 subiti. È il secondo peggior attacco, e se si considerano le sole gare esterne, il Palermo ha realizzato la miseria di 6 gol in 14 partite.
Ma i veri numeri che indicano la debacle del campionato rosanero sono quelli dei cambi tecnici. Cinque esoneri, due cambi di dirigenza ed una presidenza, quella di Zamparini, ormai diventata dannosa per tutto l'ambiente, nonostante quanto di buono avesse fatto nelle stagioni precedenti.
Ora, in ogni caso, Sannino è l'ultimo a cui verrà affidato il durissimo compito di salvare il compito. Si finisce dove si era iniziato.
L'ex allenatore del Siena, tuttavia, non parte sconfitto. Cercherà di dare alla propria gara la sua nota combattività e il suo carattere.
Sannino proseguirà nel solco del 3-5-2, dando ancora più accortezza alla fase difensiva, che nella gara spareggio col Siena di una settimana fa, è apparsa quasi imbarazzante.
Il Milan non dovrà fare l'errore di dare già il Palermo per morto. Dietro c'è l'orgoglio di tanti giocatori esperti, di un allenatore carismatico e soprattutto di una piazza numerosa e calda.
I precedenti della sfida, disputati a Milano invitano il Milan all'ottimismo.
In 25 gare giocate a San Siro contro i rosanero, infatti, la squadra di Allegri si è imposta in ben 21 occasioni. Due invece, le vittorie del Palermo e due anche i pareggi.
62 le reti siglate dal Milan, solo 16 quelle del Palermo.
Lo scorso anno il match terminò per 3-0 con reti di Nocerino, Robinho e Cassano.
Nella stagione 2010-2011 altri 3 gol rossoneri rifilati al Palermo. Gol nel primo tempo di Pato, di testa. poi pareggio di Bacinovic, e gol in sequenza di Ibrahimovic su rigore e Robinho.
L'ultima vittoria dei siciliani a Milano risale al dicembre 2009, quando la squadra di Delio Rossi sconfisse nttamente gli uomini di Leonardo, ridimensionandone le ambizioni scudetto con un perentorio 0-2 firmato da Miccoli, spesso a segno contro il Milan, e Bresciano.
L'altra vittoria rosanero, la prima a Milano,risale all' ottobre 2006. Risultato sempre di 0-2 e sempre con l'australiano Bresciano a segno. In gol quella sera per la squadra di Guidolin, anche Amauri.
I due segni X sono arrivati nel maggio 2005 e nel dicembre 1959.
L'ultimo è uno stranissimo 3-3 arrivato una settimana prima drammatica finale di Istanbul.
Un Milan pieno di riserve e primavera si portò in vantaggio con Serginho, che venne poi ripreso da un'autorete di Costacurta. Poi ancora vantaggio sempre con il terzino brasiliano. Vantaggio che diventa addirittura doppio con la rete di Tomasson. In due minuti però Toni e Barone riportano il match in pareggio.
Fu il risultato che diede lo scudetto di quell'anno alla Juventus. Tricolore poi revocato per i fatti di Calciopoli.
Sannino arriva alla gara con tanti dubbi di formazione e qualche acciaccato.
L'idea è riconfermare il 3-5-2 di Gapserini e Malesani, e renderlo ancor più tattico e difensivo.
Sannino potrebbe trovarsi a dover fare a meno di tre titolari come Miccoli, Dossena e Barreto, che in settimana non si sono allenati.
Davanti a Sorrentino, agiranno Munoz, Von Bergen ed Aronica.
Le due ali, se cosi' si possono chiamare, saranno Morganella e Garcia, due terzini veri e propri.
Cerniera centrale molto fisica e difensiva, con Donati, Arevalo Rios e Kurtic, a dare un filo di tecnica e velocità alla manovra.
I dubbi veri per il tecnico palermitano, sono in avanti. Detto di Miccoli in forte dubbio, rimangono tanti giocatori a disposizione, nessuno dei quali, tuttavia, ha convinto. Formica, Boselli, Ilicic, Dybala e Fabbrini si giocano due posti. I favoriti ad oggi sembra l'ex Udinese, assieme a Dybala, che in settimana ha impressionato Sannino.
Allegri dal canto suo, deve far fronte più che altro alle stanchezze di Coppa e a qualche lieve problema fisico in qualche suo interprete. Turn-over potrebbe essere la parola d'ordine della giornata. Ma con parsimonia.
Davanti ad Abbiati, spazio ad Abate e De Sciglio sulle fasce, stante anche la squalifica a Constant.
In mezzo, assieme a Zapata, non dovrebbe esserci Mexes, che a Genova era uscito anzitempo e che a Barcellona aveva stretto i denti. Per sostituirlo, lotta a tre tra Yepes, favorito, Bonera e Zaccardo.
In mezzo, conferma per Montolivo, che dovrebbe tornare davanti alla difesa. Ai suoi lati, spazio certamente a Muntari e ad uno tra Nocerino e Flamini. Un'altra possibilità sarebbe quella di far tornare Boateng a centrocampo.
Davanti, torna titolare dopo due partite, Mario Balotelli, autore già di 5 reti. Accanto a lui ci sarà sicuramente Stephan El Shaarawy. La terza punta è uno dei dubbi della vigilia. Niang meriterebbe la riconferma per non abbatterlo dopo il palo del Nou Camp. Robinho e Bojan scalpitano, tuttavia, e martedi' sono entrati bene in gara.
Domani verrà sciolto il dubbio.
A dirigere la sfida sarà il signor Sebastiano Peruzzo della sezione di Schio. Peruzzo ha fatto il suo esordio in serie A ad inizio 2009 in un Cagliari-Udinese termiato 2-0 ed ha diretto, fin qui, 53 gare nella massima serie. In questa stagione ha arbitrato 11 volte.
I precedenti con il Milan sono due: il primo è l'esordio della stagione 2010-2011, Milan-Lecce 4-0, mentre il secondo è dell'ottobre 2011, Lecce-Milan 3-4.
Con il Palermo, Peruzzo ha 6 precedenti: 2 vittorie dei rosanero, 3 pareggi e una sconfitta.
I suoi assistenti saranno Viazzi e Liberti, arbitri addizionali Calvarese e Fabbri. Quarto uomo Altomare.
La speranza è che ci sia una buona risposta di pubblico, nonostante il blocco del traffico a Milano e il cattivo tempo annunciato.
Il Milan, lo dimostrano i fatti, ha bisogno del suo pubblico.
Sarà un caso, ma nelle ultime giornate casalinghe, si è alzata la media spettatori, ed il Milan è imbattuto a San Siro.
Sette giornate a punteggio pieno. Il Milan infatti ha in piedi una importante striscia positiva. Sette gare vinte consecutive in campionato (con Juve, Pescara, Siena, Bologna, Udinese, Parma, Lazio) ed una, quella per 2-0 col Barcellona, in Champions. 8 gare che hanno trasformato San Siro in un fortino.
Bisogna proseguire.
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