dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE CATANIA-MILAN
L'agognata svolta. Hanno lavorato tutti dietro a Milan-Juventus. La società ha dapprima preparato da oltre un mese tutto l'avvicinamento alla gara, poi, tramite il Presidente Berlusconi e Galliani, ha caricato i giocatori nella vigilia, dando sicurezza e serenità. L'allenatore ha saputo resistere alle difficoltà, ha trovato un modulo di gioco e finalmente gli uomini giusti per portarlo avanti. I giocatori stessi, hanno finalmente tirato fuori orgoglio e personalità. Hanno messo in soffitta paure e timori e sono scesi in campo attenti, concentrati e sportivamente cattivi.
Il risultato, una volta concatenatesi tutte le componenti, non poteva che essere quello importantissimo di Domenica sera. E poco conta come sia arrivato, perché la prestazione generale è stata finalmente convincente, di livello. Nessuno ha demeritato e tanti si sono messi in fila per ricevere i propri elogi.
Da De Sciglio e Constant, quasi perfetti sulle fasce, a capitan Montolivo, passando per un solido De Jong, un carismatico Nocerino, un ritrovato Mexes, il solito El Shaarawy, finendo con un finalmente frizzante Robinho.
Ma ora, per la squadra di Allegri arriva il difficile. Confermarsi sarà fondamentale nel processo di crescita di questa squadra, e inanellare un altro risultato importante sarebbe una spinta verso i piani alti della classifica non indifferente, considerando l'inizio di stagione.
Il Milan ora ha 2-3 gare alla sua portata, per poter tornare a sperare in un piazzamento europeo, obiettivo dichiarato della Società.
Ma la riconferma passa dal Massimino e dal Catania di Maran, squadra tutt'altro che materasso, soprattutto tra le mura amiche.
Infatti il trend dei catanesi parla chiaro: vicini alla perfezione in casa, ampiamente da rivedere in trasferta.
I numeri lo dicono ampiamente : 5 vittorie, un pareggio con il Napoli e la sconfitta discussa con la Juventus, in cui il Catania meritava ampiamente di piu'. 16 punti, su 19 totali, ottenuti in Sicilia. Tra le vittorie spicca il 4-0 rifilato alla Lazio.
13 gol segnati, stesso score della Juve in casa, 1 gol in meno del Napoli e 2 in meno di Roma e Fiorentina, e solo 5 subiti, alla pari della Juventus e peggio solo della Fiorentina, che in casa ne ha subiti solamente 3.
Numeri casalinghi da scudetto, quindi. I problemi arrivano quando la squadra esce dal suo mondo dorato. Sarà per poca personalità, sarà per il tipo di gioco, sarà che manca l'apporto del grandioso tifo catanese, ma fuori casa la squadra di Rolando Maran soffre molto.
Ultimamente i rossazzurri sono un po' in flessione. In casa col Chievo hanno ottenuto una importante vittoria per 2-1, ma senza convincere del tutto. La sconfitta nell'importante Derby nell'ultimo turno di campionato è stata netta e totale, e qualche critica se l'è portata appresso.
A questo vanno aggiunte alcune assenze importanti, per squalifica e infortunio.
La squadra resta, tuttavia, assolutamente insidiosa e competitiva, e se saprà perfezionarsi fuori casa potrà davvero stupire nella parte sinistra della classifica.
Del resto è la medesima formazione allenata alla grande da Montella un anno fa. In estate i cambiamenti sono stati ben pochi e non hanno intaccato quello che è l'undici titolare. Un 4-3-3 che prende dai tanti giocatori argentini in rosa le caratteristiche peculiari : tecnica e temperamento. Il Catania gioca infatti un calcio dinamico e intenso, sempre propositivo, che fa dell'imprevedibilità e della velocità dei propri attaccanti il punto di forza. Lodi e Almiron sono, poi, sapienti direttori di un orchestra che funziona molto bene. Da loro passano tutti i palloni, quasi mai giocati con banalità. Gli inserimenti in zona gol dei centrocampisti e la grande capacità sui calci piazzati sono le altre due caratteristiche da tenere in severa considerazione quando si affrontano gli etnei.
Catania grande in casa, si diceva. Negli anni, da quando i siciliani sono tornati in serie A nella stagione 2006-2007, è sempre stata una costante importante sulla quale costruire le salvezze tranquille alla quale è andata incontro. Nonostante questo, il Milan vanta una striscia di imbattibilità al Cibali pressoché totale dal ritorno in serie A di 6 anni fa dei padroni di casa, e se anche si va indietro negli anni, l'ultima vittoria interna risale al lontano 1963.
Lo scorso anno la gara terminò 1-1 ma con moltissime polemiche. Dopo il vantaggio di Robinho, e il pareggio di Spolli su calcio d'angolo, gli errori arbitrali si sono concentrati tutti sui rossoneri. Un gol-non gol di Robinho molto discusso, a poche settimane da quello ben più celebre di Muntari, un rigore dubbio e due volte i giocatori milanisti fermati in maniera errata dal guardalinee.
Prima di questa gara il Milan aveva fatto filotto con tre 0-2 consecutivi. Nella stagione 2010-2011 con i gol di Ibrahimovic e Robinho, l'anno precedente con la sorprendente doppietta di Huntelaar a tempo scaduto, mentre nel 2008-2009 con i gol di Kaka e Inzaghi.
Prima di questi tre precedenti, due 1-1 consecutivi. Il primo, nel 2006-2007, giocato nel neutro di Bologna, e con i gol di Seedorf e Spinesi, a pochi giorni dalla finale di Atene. Il secondo, l'anno successivo, con i gol di Pato e ancora Spinesi.
Emerge lampante la curiosa successione dei risultati. In ben 6 precedenti non ci si è mai discostati dallo 0-2 o dall'1-1.
Rolando Maran avrà più di qualche problema nell'assemblare l'undici titolare per la gara di domani.
Tante, infatti, sono le assenze. Gomez e Spolli saranno out per infortunio, mentre Izco, Capuano, Biagianti e Sciacca saranno certamente fuori per infortunio. Da valutare, invece, la situazione Bergessio. L'attaccante potrebbe recuperare, ma si dovrà decidere se farlo partire dall'inizio.
Davanti ad Andujar il dubbio riguarda il sostituto di Spolli da affiancare Legrottaglie. Bellusci e Rolin se la giocano, con il primo favorito. Completano il reparto gli esterni titolari, Marchese a sinistra ed Alvarez a destra.
In mezzo al campo Lodi sarà in cabina di regia, con Almiron alla sua destra. Grandi dubbi invece sul terzo centrocampista. Ricchiuti, Salifu e Castro sono in corsa per una maglia, con il primo in vantaggio.
Anche davanti le incertezze rimangono. Sicuro titolare sarà Barrientos, mentre per gli altri tanto dipenderà dalla presenza di Gonzalo Bergessio. Se non ci fosse, Morimoto sarebbe in vantaggio sull'inesperto Doukarà. Il ballottaggio per completare il reparto offensivo è lo stesso del centrocampo: Salifu, Ricchiuti e Castro, con quest'ultimo favorito.
Non è escluso che alla fine Maran possa optare per il 3-5-2 che spesso adottava Montella l'anno passato. In tal caso aggiungerebbe un centrale, e andrebbe a giocare davanti con i soli Barrientos e Bergessio.
In casa Milan arriva invece qualche buona notizia. Se da una parte dispiace per la squalifica di Mario Yepes, dall'altra c'è grande soddisfazione per il recupero di Mexes ed Ambrosini per la gara di domani. Probabilmente anche Luca Antonini potrebbe essere tra i convocati, mentre per Bonera, Abate, Muntari e Pato bisognerà aspettare ancora un po'. Ma sono tutti sulla via del recupero.
In porta conferma per Amelia, dato che Abbiati sarà ancora out. Davanti a lui, De Sciglio e Constant sulle fasce, con Mexes e probabilmente Zapata, in vantaggio su Acerbi, centrali.
A centrocampo non si andrà troppo distanti da quella che è stata la formazione di Napoli, Bruxelles e nella gara di domenica con la Juve. Quindi conferma per Montolivo, Nocerino e De Jong, con Ambrosini outsider che all'ultimo potrebbe togliere una maglia all'olandese.
I dubbi arrivano in avanti. Allegri dovrebbe confermare il trio dell'ultima gara, con Robinho, Boateng ed El Shaarawy a non dare punti di riferimento in avanti. Ma Bojan e Pazzini rimangono in corsa per una maglia da titolare.
La missione in casa Milan è chiara, ribadita anche oggi stesso da Galliani e Berlusconi : continuare nella strada intrapresa e portarsi, con un filotto di risultati, a ridosso del terzo/quarto posto, in vista dello scontro diretto che chiuderà l'anno calcistico con la Roma all'Olimpico. Poi a Gennaio si ragionerà sul da farsi.
Il Catania in casa sua sarà un ostacolo duro, ma se c'è un momento ideale per affrontare gli etnei è questo, in cui hanno molte assenze e arrivano da qualche passo falso. Un risultato che non sia la vittoria, per questo, sarebbe davvero un passo indietro nel processo di crescita e di risalita di questa squadra.
E allora. Forza Ragazzi! |