dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE MILAN-JUVENTUS
Primo obiettivo: raggiunto. Ora il secondo: la vendetta.
Per il Milan, infatti, dopo il passaggio del turno eliminatorio di Champions a spese dell'Anderlecht, è tempo di ricevere la Juventus a San Siro. E nessuno, dai giardinieri di Milanello, passando per giocatori, tifosi e società, si è scordato i fatti dell'ultimo Milan-Juve. Quello che passerà alla storia come l'errore arbitrale forse più grossolano e grave degli ultimi 20 anni di calcio italiano, certamente sarà un fattore anche di questa gara.
A Milanello questa gara la aspettano da 6 mesi, con il coltello tra i denti.
Quello che dispiace, in casa Milan, è non potersi giocare la gara alla pari, stavolta per altri motivi, con la Juventus. Ma senza dubbio le motivazioni che quel fattaccio evocano, potrebbero tamponare il gap tecnico che oggettivamente c'è. E non di poco conto.
La Juve, infatti, è se possibile cresciuta rispetto allo scorso campionato. Gli uomini non sono sostanzialmente cambiati, con la sola novità di Asamoah che sta facendo un campionato importante, ma l'autostima, la convinzione e il gioco corale hanno fatto un altro netto passo in avanti. La gara di martedi' contro il Chelsea campione d'Europa, e la relativa facilità con cui i bianconeri se ne sono sbarazzati, la dice lunghissima.
Lo schema della squadra allenata dallo squalificato Conte ha subito qualche variazione. Il 3-5-2 classico che ha accompagnato i bianconeri verso il titolo quest'anno sta mutando sempre più verso un vero e proprio 3-3-4, con i due esterni a partecipare attivamente alla fase offensiva. Vidal-Pirlo-Marchisio continuano a formare un centrocampo ultra completo per fisicità, tecnica e dinamismo. Dietro il trio formato da Barzagli, Chiellini e Barzagli perde pochi colpi.
Le fasce, come detto, sono ottimamente coperte.
Se si può trovare un difetto a questa Juve è senza dubbio la coppia d'attacco. Sempre diversa e mai del tutto convincente. A tratti hanno fatto bene Vucinic, Giovinco e Quagliarella, ma mai tutti assieme. Matri e Bendtner sono quasi di contorno. Dimostrazione ne è che Conte si tiene sempre fino all'ultimo il dubbio su chi schierare.
Da qui emerge la grande pecca di un mercato ben gestito, seppur con eccessivo esborso, da Marotta. L'attaccante capace di segnare con regolarità e di offrire prestazioni buone con costanza manca molto. Van Persie, Llorente, Berbatov, Jovetic e chi più ne ha, più ne metta. La Juve ha sfogliato a lungo la margherita senza di fatto risolvere il problema.
Nonostante questo, la squadra bianconera è in testa alla classifica dei gol segnati in Serie A, con 29 reti. Dato che andrebbe epurato dalle gare con Pescara, Udinese e Roma, sembrate fin troppo grottesche per l'inferiorità difensiva dell'avversario, più che della strapotenza offensiva bianconera. Ma nonostante questo il dato è importante. Segno che la Juve riesce ad ovviare ad un problema importante con il gioco, gli inserimenti, la grande intensità. A conferma di ciò ci sono i ben 11 gol segnati i 5 gare del girone di Champions.
In fase difensiva è la solita Juve. Compatta, precisa, attenta. I gol subiti sono 9 in campionato, che la rendono la migliore del torneo, e 4 in Champions League.
Se si vanno ad osservare i soli numeri fuori casa, i dati mettono ancor di più in allarme la squadra di Allegri. 5 vittorie ed un pareggio su 6 gare giocate, con 16 gol segnati e solo 4 subiti. Sia per punti, gol fatti e subiti, la Juve risulta esprimersi meglio in trasferta che in casa.
Il Milan, dal canto suo, ha un pessimo bottino casalingo. Su 7 gare giocate, sono 3 le vittorie e ben 4 le sconfitte. Se si aggiunge la Champions League, si possono sommare solo due pareggi con Anderlecht e Malaga. I gol subiti sono 7, mentre quelli fatti sono 9.
I numeri sono drammaticamente contro i rossoneri.
Ma la squadra di Allegri è in crescendo. Dopo la visita di Berlusconi a Milanello della scorsa settimana i benefici sono stati immediati. Buone prestazioni con Napoli, in rimonta, e Anderlecht, condite con risultati che hanno risollevato e dato fiducia all'ambiente. Fiducia aumentata con l'ulteriore visita odierna del Presidente.
Il Mister ha trovato dopo quasi 3 mesi un assetto base, giocatori sui quali contare ed una parvenza di gioco. Le paure sembrano svanire a poco a poco. E le motivazioni, come detto, potrebbero fare la differenza.
Per questi motivi, seppure il pronostico vada verso Torino, la partita sarà tutta giocare per entrambe le squadre.
La Juventus fa visita a San Siro, in campionato, per la 78esima volta nella sua storia.
Il bilancio è favorevole ai rossoneri, che hanno sconfitto la Juventus 26 volte, contro le 18 dei rivali bianconeri.
Il risultato più ricorrente è però il pareggio, occorso in ben 33 sfide.
Tralasciando per evidenti motivi l'1-1 dello scorso anno, la precedente sfida vide i bianconeri passare per 2-1 al Meazza, con i gol di Qualgliarella e di Capitan Del Piero a portare la gara sul 2-0 ed Ibrahimovic a ridurre le distanze.
Questa resta l'ultima vittoria in campionato della Juventus, mentre il successo più recente del Milan risale alla stagione 2009/10 quando all' ultima giornata di campionato, con il primo gol ufficiale di Luca Antonini a cui seguì una doppietta di Ronaldinho, il Milan di Leonardo si impose per 3-0 sulla Juve di Zaccheroni.
Le partite con più scarto sono invece quelle della 26' giornata della stagione 96/97 e quella della 12' giornata della stagione 47/48. Il primo confronto, che corrisponde anche alla partita con più reti, terminò 6-1 a per la Juventus, mentre la seconda sfida, terminò 5-0 a favore del Milan.
Conte ed Alessio arrivano alla gara con praticamente tutta l rosa a disposizione. Bonucci e Chiellini sono acciaccati, ma saranno della gara. Altri infortuni e squalificano non risultano.
Davanti a Buffon, quindi, spazio al trio titolare Barzagli-Bonucci-Chiellini. Qualora uno dei tre desse davvero forfait, sarebbe Martin Caceres a prenderne il posto.
Nessun dubbio sul centrocampo, che vedrà Marchisio e Vidal fare da scudieri all'ex di turno, Andrea Pirlo. A sinistra ci sarà Asamoah, mentre a destra Isla appare in vantaggio sullo svizzero Lichsteiner.
Il compagno di Vucinic nel reparto avanzato resta e resterà l'incognita fino all'ultimo. Il ballottaggio tra Quagliarella e Giovinco vede oggi leggermente favorito il piccolo attaccante ex Parma, ma anche l'ex Samp e Napoli, ha concrete chances di giocare.
Dall'altra parte, Allegri, deve far fronte, come da consuetudine, a diverse assenze. Agli assenti delle ultime giornate Abate, Bonera, Muntari e Mesbah, vanno ad aggiungersi Ambrosini, che difficilmente recupererà per domani, e Pato, uscito malconcio dalla gara di Bruxelles e immerso nelle polemiche da lui stesso create nel post-gara.
È tornato ad allenarsi con il resto del gruppo, invece, Antonini, che sarà probabilmente aggregato ai convocati per la gara di domani. Recuperano inoltre Mexes e Constant, usciti acciaccati dalla gara con l'Anderlecht, che assieme a Yepes e De Sciglio, andranno a formare il reparto arretrato davanti a Christian Abbiati, che sarà il capitano.
Confermato il centrocampo delle ultime sfide, con De Jong ad agire da schermo davanti alla difesa e la coppia Montolivo-Nocerino nel ruolo di mezze ali. Qualche novità in avanti. Conferma per Boateng, che però agirà probabilmente da trequartista in fase di non possesso palla, con compiti di pressing costante su Pirlo, ed El Shaarawy, autentico mattatore, con 15 gol nelle ultime 19 gare ufficiali, di questo difficile avvio rossonero. A completare il reparto offensivo, il vincente del ballottaggio tra Bojan e Robinho, con il brasiliano in leggero vantaggio.
L'idea è avere un attacco dinamico, ma di qualità. Giocatori che sappiano fare pressione sugli avversari e aiutare la fase difensiva, ma pronti a ripartire con velocità e tecnica. Un attacco che sostanzialmente non dia punti di riferimento e possa mettere in difficoltà il reparto arretrato della Juve con scambi rapidi e veloci in ripartenza.
Lo stadio sarà, per una volta, tutto esaurito. Tuttavia le proporzioni tra tifosi rossoneri e bianconeri saranno sostanzialmente le stesse, con grande affluenza dei tifosi juventini residenti a Milano. L'importante sarà comunque avere un ambiente caldo che spinga la squadra e che faccia da contorno a quello che si spera sarà un bello spettacolo.
Uno spettacolo che l'arbitro designato per la gara di domani, il signor Rizzoli di Bologna, sarà chiamato a non rovinare, ma gestire.
Rizzoli dovrà alzare i suoi ultimi standard qualitativi. Giusto per citare qualche recente precedente, il fischietto di Bologna era il quarto uomo della celebre partita con il gol di Muntari. Quella sera si rese complice di scarsa collaborazione, e quasi menefreghismo verso l'errore al quale andavano incontro i suoi colleghi.
Sfortunato, Rizzoli, anche in questa stagione, dato che era rispettivamente quarto uomo ed arbitro di linea nelle contestatissime gare tra Juventus e Napoli in Supercoppa, tra Juvenstus e Inter, tra Catania e Juventus, e nel Derby, nel quale decise di annullare il gol di Montolivo segnalando a Valeri un inesistente fallo di Emanuelson su Handanovic. Gare tutte concluse con gravi errori ed enormi polemiche, che hanno visto più volte proprio lo stesso arbitro bolognese nell'occhio del ciclone, come a Catania, dove decise di annullare il gol dei padroni di casa per fuorigioco, nonostante il guardalinee non avesse segnalato nulla. Gare queste che, in 4 gare su 5, ai più attenti non sarà sfuggito, hanno sempre visto, casualmente o meno, la Juventus uscire nettamente favorita dalle decisioni arbitrali.
Rizzoli era anche arbitro della gara tra Palermo e Milan di poche settimane fa. In quell'occasione non mostrò un doppio giallo sacrosanto a Garcia, reo di aver commesso un duro fallo su Bojan, con il Milan in recupero dal doppio svantaggio. Quella sera Gasperini, tecnico palermitano, dichiarò che tolse il giocatore stesso perché "l'arbitro l'aveva inspiegabilmente graziato".
Insomma, sfortuna di Rizzoli con il Milan e fortuna con la Juventus. Capita, in questo mondo ricco di curiosità.
Con lui ci saranno gli assistenti Di Liberatore e Cariolato, il quarto uomo Niccolai e gli assistenti aggiunti Bergonzi e De Marco.
A San Siro, oltre alla presenza del Presidente Berlusconi, ci sarà anche quella di Marco Van Basten, a 20 anni esatti dal poker segnato in Champions League contro il Goteborg.
Marco sa come si affronta e si batte la Juventus. Lo ha fatto tante volte nella sua grandiosa carriera.
E allora che il Milan attinga da lui. Che attinga dalle riserve di rabbia che ha dall'anno scorso. Che sia spinta dai tifosi e che sappia a sua volta spingerli. Che giochi con coraggio, attenzione e personalità.
Che getti il cuore oltre l'ostacolo. Un ostacolo bianconero.
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