dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE NAPOLI-MILAN
Vedi Napoli e poi muori. Mai detto per Allegri ed il suo Milan poteva essere più azzeccato.
In settimana si è lavorato, sulla testa e sulle gambe, per evitare l'ennesima morte sportiva di una stagione che sta rasentando gli incubi peggiori dei tifosi milanisti. Un'altra sconfitta, seppur in uno stadio prestigioso e contro una squadra più forte, sarebbe probabilmente il punto di non ritorno per molti.
La visita di oggi del Presidente Berlusconi potrà senza dubbio essere servita per caricare l'ambiente. Lo si potrà criticare per le sue scelte, soprattutto in tema Milan, si potrà dire, senza dubbio a ragione, che questa visita è stata drammaticamente tardiva, ma senza dubbio Silvio Berlusconi è un personaggio che ha grandissimo carisma e che sa trasmettere carica a chi lavora per lui, a chi difende la sua creatura, come ama chiamare il Milan.
Perché è anche e soprattutto questo che manca a questa squadra: carisma, personalità, voglia.
Questo è apparso lampante nel primo tempo contro la Fiorentina a San Siro, la scorsa settimana. Una frazione di gara da far cadere le braccia, con un ingresso in campo dei più molli che si ricordino nella recente era rossonera. Errori individuali da serie inferiore, poco entusiasmo, pochissima personalità. Anche da chi potresti e dovresti aspettartela. Il tutto condito dal tragicomico errore dal dischetto di Pato e dai due gol segnati in libertà dalla seppur ottima squadra di Montella.
L'undici rossoneri sono apparsi senza quel furore agonistico, quella voglia pazza di risalire, che invece dovrebbero contraddistinguere una squadra in un momento del genere.
Le cose, in questo senso, devono cambiare.
La tattica, i moduli, i numeri. Tutto viene dopo. La cosa fondamentale è ritrovare lo spirito Milan, un attenzione e una concentrazione generale che a certi livelli non possono mancare.
Perché di fronte ci sarà una squadra molto forte, che annovera tra le proprie fila Edinson Cavani, quello che ad oggi è tranquillamente tra i primi 2-3 attaccanti al mondo, assieme a Falcao e Ibrahimovic. Uno che fa la differenza e che ha portato il Napoli ai vertici della classifica.
Il Napoli, infatti, con 26 punti è terzo in classifica a -1 dall'Inter seconda e a -5 dalla Juventus prima. Un anno fa, con gli stessi punti, i partenopei sarebbero stati primi in classifica. Tra le mura amiche gli azzurri sono un rullo compressore : 5 vittorie ed un solo pareggio, quello con il Torino nell'ultimo turno casalingo, con 12 reti realizzate e 4 subite.
Nel computo totale invece ci sono 8 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte, con 20 gol segnati e 9 subiti. Numeri ben diversi da quelli rossoneri, che in trasferta hanno portato a casa solamente 5 punti.
Tuttavia, se si vanno a prendere le ultime 5 gare di campionato, i score delle due squadre sono esattamente identici : 2 vittorie, 2 sconfitte ed 1 pareggio. Per il Napoli va annoverata anche la vittoria in rimonta per 4-2 in Europa League con il Dnipro, con il poker siglato da Cavani.
La squadra di Mazzarri gioca a grandi linee il suo solito calcio, come negli ultimi due anni. L'addio di Lavezzi per ora non sembra aver lasciato enormi strascichi. Il gioco è leggermente cambiato, con qualche inserimento centrale in più e meno strappi alle azioni come era solito fare il Pocho. Pandev, partito ottimamente, si è un po' perso, mentre Insigne convince ad intermittenza. Hamsik rimane il solito grandissimo centrocampista per qualità realizzative e per generosità.
In mezzo con Behrami e Dzemaili anziché Gargano i partenopei hanno guadagnato piu' in qualità, perdendo forse qual cosina in contenimento. La difesa rimane abbastanza solida, anche se, proprio come il Milan, ha palesato qualche problema nelle occasioni da palla da fermo.
Il Milan torna a Napoli per la gara numero 65 al San Paolo, poco più di un anno dopo l'ultimo scontro tra i partenopei e rossoneri in Campania quando,la gara terminò 3-1 per il Napoli con la tripletta di Cavani dopo l'iniziale vantaggio milanista firmato Aquilani.
Nella stagione 2010/11 fu invece la squadra di Allegri ad uscire vincitrice, lanciando proprio da quella gara la rincorsa allo scudetto imponendosi per 2-1 con le reti di Robinho ed Ibrahimovic.
Il match è tornato in pianta stabile in serie A nel 2007-08, otto anni dopo l'ultimo incontro del 2000-01, annata nella quale il Napoli scese in serie B per tornarci solo dopo un lungo calvario. Amaro, invece, il ricordo in questa annata con un altro 3-1 a favore dei partenopei, nella penultima giornata, che chiuse le porte della Champions League agli uomini di Carlo Ancelotti.
Pareggio per 0-0 nel 2008-09 tra la squadra di Ancelotti e Donadoni, e segno X anche un anno più tardi, quando il Milan di Leonardo scappò in avvio con le reti di Inzaghi e Pato, per poi essere raggiunto nei minuti di recupero da Cigarini e Denis per il definitivo 2-2, che è l'ultimo pareggio della sfida.
Nel ricordare i precedenti non si può non citare la gara che, probabilmente, è più rimasta nel cuore dei tifosi rossoneri. Si tratta della partita-scudetto del 1° maggio 1988. Era il Napoli di Diego Armando Maradona contro quello scintillante di Arrigo Sacchi. Un 2-3 stupendo, che rimane nella storia del Milan di Berlusconi.
Una grande classica, Napoli-Milan, sfida che più di altre ha accompagnato gli anni Ottanta con le grandi sfide tra i sudamericani dei partenopei e gli olandesi nelle fila di Sacchi.
Nelle precedenti 64 partite, il bilancio rossonero è di 22 vittorie, 19 pareggi e 23 sconfitte, con 73 reti sia all'attivote che al passivo.
La partita con più gol, sempre con vittoria rossonera, è datata ottobre 1950: Napoli-Milan 3-5. Tra i marcatori di quella sfida spiccano Liedholm e Nordhal.
La partita con lo scarto maggiore, vinta sempre dal Milan è invece Napoli-Milan 1-5 del novembre 1992, con addirittura un poker di Marco Van Basten per i rossoneri. Altro 1-5 nel settembre 1962, ed anche in quel caso due marcatori di prestigio per i rossoneri, come Altafini e Rivera.
Per quanto riguarda la formazione, Mazzarri, si porta dietro solo due piccoli dubbi, in mezzo ad un mare di certezze.
Davanti a Morgan De Sanctis, ci saranno infatti gli inamovibili Cannavaro-Gamberini-Campagnaro.
Nel centrocampo a 4 ci saranno invece Maggio come esterno destro, mentre sarà Dzemaili, che sostituisce lo squalificato Behrami, ad affiancare Inler. Il dubbio riguarda la fascia sinistra, dove il favorito è Zuniga, che tuttavia arriva da alcune settimane di stop. In allerta rimangono Dossena, vicino al Milan nella scorsa estate, e Mesto.
Hamsik farà il solito gran lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco, mentre le incertezze riguardano il compagno del Matador Cavani. Pandev in settimana non si è allenato quasi mai per via di un problema alla caviglia, e per questo Insigne appare favorito. Sarà una decisione che, tuttavia, Mazzarri prenderà all'ultimo.
Allegri naviga come Amleto in mezzo ai dubbi.
Innanzitutto il modulo. 3-4-3 o 4-2-3-1 ? tra i due litiganti pare che possa spuntarne un terzo, il 4-3-3.
E poi ci sono le preoccupazioni legate alle assenze, che per questa trasferta saranno parecchie. Non saranno infatti della gara Ambrosini, per squalifica, Muntari, Abate, Bonera e Antonini per infortunio.
Non fanno dormire tranquillo il Mister rossonero nemmeno i troppi gol presi con eccessiva facilità nelle ultime uscite. Tra Lazio, Palermo e Fiorentina il Milan ha preso 8 gol, molti dei quali in maniera troppo ingenua. E non è una questione di modulo e giocatori, dato che a Roma il Milan giocava con il 4-3-1-2, a Palermo con il 3-5-2 e con i Viola un 4-2-3-1, e i membri della difesa sono cambiati tutte le volte.
È quindi una questione di equilibri generali. La squadra tende sempre a stare molto lunga. A lasciare spazi enormi tra i reparti in cui gli avversari indisturbati possono andare a far male.
Per questo il sentore è che a Milanello si sia studiato qualcosa di più corto e compatto. Un 4-3-3 che in fase difensiva diventa un 4-5-1. Pressing, compattezza e ripartenze per cercare di uscire indenni dal San Paolo.
In porta ci sarà Christian Abbiati. La difesa a 4 è tutta da costruire. Sugli esterni De Sciglio e Constant saranno riconfermati, vista anche la mancanza di alternative. In mezzo sono invece aperte le primarie. Mexes è reduce da erroracci da matita rossa. Yepes e Zapata sono arrivati solo ieri dopo un viaggio intercontinentale con la nazionale colombiana. Acerbi, desta qualche perplessità nell'ottica di un possibile accoppiamento con la velocità di Insigne e Cavani. Insomma: un rebus dalla difficile risoluzione. Alla fine potrebbero spuntarla Mexes e Acerbi, rimasti a Milanello tutta la settimana. Ma davvero non sono per nulla escluse novità.
In mezzo al campo, in prospettiva di un centrocampo a 3, saranno Montolivo e Nocerino le mezze ali, mentre De Jong agirà da perno davanti alla difesa. A lui il compito di bloccare gli inserimenti di Marek Hamsik.
Difficoltà anche in avanti, nell'allestire il reparto avanzato. El Shaarawy a sinistra sembra l'unico punto fermo, poco insidiato da un Robinho in forma precaria. Mentre a destra se la giocano Boateng ed Emanuelson, al centro è lotta a 3 tra Bojan, Pazzini e Pato, con quest'ultimo sfavorito rispetto agli altri due.
Ma anche in avanti tutto è a dir poco in divenire.
L'arbitro della gara sarà Mauro Bergonzi, nato a Genova nel 1971. In Serie A ha diretto 116 gare ed il suo esordio risale a Lecce-Parma 1-2 del 7 Dicembre 2003. Sono 11 i precedenti di Bergonzi con i rossoneri, con un bilancio di 6 successi, 3 pareggi e 2 sconfitte. Sono 15 invece le gare dirette al Napoli, con 7 vittorie partenopee, 4 pareggi e 4 sconfitte.
La gara sarà di quelle importanti. Per entrambe le squadre. Di quelle in cui bisogna tirare fuori gli attributi, essere squadra e venirne fuori tutti assieme.
Per una sera niente moduli, niente numeri,niente diagonali o schemi, ma una squadra, con la s maiuscola.
Carattere, voglia e orgoglio.
Per uscirne.
Forza Ragazzi! |