dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE MILAN-FIORENTINA
The best is yet to come. Il meglio deve ancora venire.
E' lo slogan della settimana. La carismatica chiusura del discorso del Presidente Obama, riconfermato tale martedì. Prima di lui, tra i più celebri ad usare questa frase, Bruce Springsteen, Frank Sinatra e Ligabue. Questa settimana lo facciamo nostro.
Il Milan, infatti, si è rialzato. La crisi sembra alle spalle ed ora sono alle porte le gare decisive della stagione. Fiorentina, Napoli, Anderlecht e Catania indirizzeranno la stagione, tanto in campionato quanto in Champions. Diranno cos'è questo Milan e dove può arrivare.
Niente di clamoroso, ancora. tuttavia, per un annata che si era aperta con presagi da tregenda, una striscia di 4 risultati utili, che riportano la classifica con scenari ancora aperti per posizioni migliori, l'esplosione di un paio di giocatori importanti, un modulo stabile e un gioco sempre più in divenire, rappresentano senza dubbio un bicchiere che da asciutto sta cominciando a diventare mezzo pieno.
Per colmarlo ci vorrà tempo.
Allegri e Galliani, del resto, lo hanno detto più volte: questo è l'anno zero del Milan. Si è deciso per un progetto diverso. Per tutti ancora nebuloso, in quanto ancora ben poco sviluppato nei fatti, ma chiaro nella testa della società. Un doppio binario che si impone di perseguire risultati sul campo coniugandoli con una sana e virtuosa gestione economica. Un progetto che non può prescindere dai giovani in campo e dalle idee innovative fuori. Stadio, sede nuova, partnership importanti, accrescimento del bacino d'utenza grazie ai new media. Tutto per rilanciare e mantenere competitivo il Milan.
La sponsor night di giovedì sera in questo senso ha indirizzato la strada: nonostante tutto, le sconfitte, le polemiche, le cessioni, il Milan va in netta controtendenza. Rafforza il suo brand, aumenta il suo fatturato e inizia a far intravedere progetti e idee importanti per il futuro.
Ma il futuro prossimo non è ne nero, per i pessimisti, ne roseo, per chi vede la luce in fondo al tunnel dopo un periodo complicato. E' viola e solo viola.
E' infatti l'undici di Vincenzo Montella che da l'inizio al tour de force infernale per il Milan.
Una squadra totalmente rinnovata questa estate, che ha deciso di fare tabula rasa e rifare da capo l'intera rosa, puntando su un mix di gioventù ed esperienza capace di portare in campo idee propositive e vincenti. La Fiorentina gioca infatti oggi probabilmente il miglior calcio d'Italia. Un calcio moderno, alla spagnola. Montella ha saputo trasmettere sin da subito le sue idee, il suo modo di vedere il calcio. La squadra e l'ambiente, dopo un paio di stagioni complicate, hanno assorbito come spugne, e grazie all'entusiasmo e alla qualità, si trovano nelle zone alte della classifica, in lotta per posizioni di prestigio.
L'aereoplanino già nella scorsa stagione a Catania aveva messo in mostra le sue doti, facendo puntare su di lui molti riflettori di grandi squadre. La sua squadra gioca un 3-5-2 di grande dinamismo e qualità, col quale riesce a coprire ottimamente il campo. La fase di pressing, fatta ottimamente sia per bloccare l'inizio dell'azione avversaria, sia per andare subito a recuperare palla non appena viene persa, è la base anche della più che discreta fase difensiva. Reparto, quello arretrato, che ha trovato in Gonzalo Rodriguez e Roncaglia due giocatori di livello, che accompagnati ora da Tomovic, ora da Savic, lasciano tranquilli i viola.
La cerniera centrale di centrocampo è di quelle importanti : Aquilani, Pizarro e Borja Valero rappresentano un trio che a livello qualitativo pochi hanno. Alle loro spalle, Romulo, Oliveira, Migliaccio e Mati Fernandez riescono a dare anche un buon ricambio.
Due frecce, nel vero senso della parola, nella faretra dell'ex allenatore della Roma, sono sicuramente Pasqual e Cuadrado, che permettono di dare cambio di passo e di allargare in modo ficcante il gioco offensivo.
Se c'è una pecca in questa Fiorentina è la fase offensiva. I viola arrivano palla al piede senza problemi ai 20-25 metri, ma poi non hanno quel giocatore che riesce a finalizzare la grande mole di gioco. Si aspetta sempre una giocata estemporanea di Lijaic o Jovetic o una spizzata di Toni. Fin'ora ha funzionato a tratti, grazie anche ad uno Jo-Jo in stato di grazia. Ma la sensazione è che per completare l'opera, questa squadra avrebbe bisogno di una punta di sicuro rendimento e realizzazione da affiancare al talento montenegrino. Un talento che San Siro non potrà ammirare da vicino. Sospiro di sollievo per tifosi e, probabilmente, giocatori rossoneri: Jovetic non ci sarà. E questo spunta di molto le velleità realizzative fiorentine.
Qualche numero sulla squadra del Presidente Della Valle. I punti totalizzati in classifica sono 21, che portano i viola al quarto posto, a -2 dal Napoli terzo e a +2 dalla Lazio quarta.
21 punti frutto di 6 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, entrambe in trasferta. È qui che la Fiorentina soffre un po' di più. Perché se in casa il bottino vede 5 vittorie ed un pareggio, con la Juventus, con 11 reti realizzate e solo 2 subite, in trasferta il ruolino recita 1 vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte, con 5 gol fatti e 6 subiti. Numeri non proprio preoccuoanti, ma comunque indicativi. Proprio dopo una sconfitta fuori casa, quella di Milano con l'Inter per 2-1, ha avuto inizio la striscia vincente di 4 vittorie ed 1 pareggio, che tutt'ora continua.
Il Milan, seppur molto migliorato, ha dimostrato col Malaga di essere una squadra ancora un po' lunga.
La distanza tra i reparti non è ancora omogenea. Questo favorisce le squadre di palleggio, come il Malaga martedi' o come può essere domani la Fiorentina, che vanno a scambiare palla negli spazi lasciati e costringono di fatto i giocatori rossoneri ad inseguire per larghi tratti, e a ripiegare in modo affannoso quando il gioco è verticalizzato. Il rovescio della medaglia, però, è presto detto: con una migliore fase di pressing il Milan può rubare palla e dar sfogo ai propri giocatori offensivi, quasi più adatti alla ripartenza che alla costruzione. Questo è avvenuto con il Chievo e in parte anche con gli spagnoli. Ed è in queste fasi che il Milan si è reso pericoloso maggiormente.
Allegri dovrà quindi essere in grado di accorciare la squadra, abbassando gli esterni ed il trequartista per andare a formare di fatto un 4-4-1-1 in fase di non possesso, e di attuare una fase di pressione costante e alta, partendo dunque dalle punte, per andare a disturbare l'intenso giro-palla, talvolta anche esasperato, dell'avversario.
I giocatori per farlo, il Mister rossonero, li ha. La partita va preparata ottimamente, perché un occasione tale di accorciare la classifica e portarsi in zone che contano, difficilmente tornerà.
Di fatto è un vero e proprio scontro diretto in questo momento.
Montella, si vocifera, vorrà puntare su quello che a Firenze ritengono un mismatch importante, quello sulla fascia destra viola, che vedrà Cuadrado attaccare costantemente Constant, che sta facendo bene, ma che ancora deve migliorare difensivamente. Allegri dovrà studiare qualcosa per consentire un raddoppio di marcatura o comunque un aiuto costante di El Shaarawy, che probabilmente agirà davanti all'ex genoano.
Un altro aspetto sul quale, come sempre, dovrà fare attenzione il Milan è certamente quello legato alle palle inattive. I viola, soprattutto se metteranno in campo Toni, portano saltatori importanti, sopratutto dalla difesa, con Rodriguez e Roncaglia abilissimi nel gioco aereo. Il tutto, aiutato da un ottimo calcio dalla bandierina, ora di Pizarro, ora di Lijaic o Aquilani.
Quella di Domenica a San Siro sarà la 73esima sfida al Meazza fra Milan e Fiorentina: nei 72 precedenti, bilancio decisamente a favore dei rossoneri con 44 vittorie milaniste, 20 pareggi e solo 8 vittorie viola. In totale nelle sfide a Milano, 133 le reti realizzate dai milanesi, 60 quelle dei gigliati.
L'ultimo precedente è il pesante successo esterno dello scorso 7 aprile, quando il 2-1 firmato Jovetic-Amauri consentì agli uomini allenati allora da Delio Rossi di tornare a Firenze con tre punti preziosissimi in chiave salvezza, facendo iniziare di fatto il declino rossonero che diede poi il titolo alla Juventus di Conte alla penultima giornata di campionato.
Prima di quella vittoria, tre successi consecutivi per il Milan, sempre di misura, per 1-0. Tre marcatori d'eccellenza : Ibrahimovic nella stagione 2010-2011, Ronaldinho in quella precedente e Pato nella serata del "non si vende Kaka".
Per l'ultimo pareggio occorre risalire al 2007/2008: sfida posticipata al lunedì, per gli impegni europei dei rossoneri, reduci dalla vittoria di Montecarlo della Supercoppa Europea a danno del Siviglia. La gara si concluse per 1-1 grazie al pareggio della squadra di Prandelli siglato da Adrian Mutu, dopo che il Milan con un rigore di Kaka era andato in vantaggio.
Nell'anno precedente, ancora pareggio, questa volta a reti inviolate.
La partita con più gol di scarto rimane il 6-0 per i rossoneri della stagione 2004/2005, che segnava il ritorno in Serie A della Viola dopo gli anni bui del fallimento: le doppiette di Seedorf, Crespo e Shevchenko chiusero con facilità le ostilità.
Montella arriva a San Siro con Camporese e Jovetic out per infortunio e, di fatto, con 3 dubbi, uno per reparto, per quel che riguarda la formazione.
In porta ci sarà Viviano. Davanti a lui Roncaglia e Rodriguez saranno due interpreti della difesa a tre. Tra Tomovic, favorito, e l'ex Manchester City Savic, verrà fuori il terzo centrale.
Sugli esterni capitan Pasqual e Cuadrado sono certi di giocare. Il secondo dubbio riguarda invece chi affiancherà Pizarro e Borja Valero. Aquilani sta bene, ma è tanto che non fa una gara da titolare. Romulo e Fernandez, scalpitano.
Davanti, affianco a Liajic, testa a testa tra l'ex Ajax El Hamdaoui e Toni.
Da questo dipenderà molto il modo di sviluppare gioco da parte della Fiorentina, e di conseguenza anche il modo, e magari gli interpreti, di difendere del Milan.
Ed è proprio questa una delle incertezze riguardanti la formazione rossonera. Mexes, appare favorito per affiancare Bonera, ma Yepes rimane in corsa per una maglia da titolare proprio in ottica di una possibile presenza di Luca Toni. Una possibilità prevede anche lo spostamento di Bonera a destra, con l'inserimento centrale di un centrale piu' di stazza. Al momento, tuttavia, per sostituire Abate sulla fascia destra, il favorito rimane Mattia De Sciglio. A sinistra, come dicevamo, Constant sarà riconfermato.
Ambrosini e Montolivo comporranno, salvo imprevisti, la mediana rossonera. Davanti a loro, linea a tre con Bojan trequartista e El Shaarawy esterno sinistro. Ballottaggio, invece, a destra tra Emanuelson e Boateng.
Incertezza anche per quel che riguarda la prima punta: Pato o Pazzini ? questo sarà un ritornello che il Milan si porterà avanti per gran parte della stagione.
Gara ricca di significati per Riccardo Montolivo. Nel Milan sta facendo molto bene. Ma nel suo cuore, seppur rossonero, uno spazio importante è rappresentato proprio da Firenze e dalla Fiorentina.
Anni felici, come quelli con Cesare Prandelli, ed anni ricchi di polemiche, come gli ultimi due, quando per non aver accettato il rinnovo di contratto, al numero 18 rossonero, sono stati tolti i gradi di capitano e il rispetto che meritava in campo. Stagione complicata, l'ultima, che ha lasciato strascichi importanti. Riccardo ha scelto altre strade, più ambiziose senza dubbio per la sua carriera. Ma nonostante tutto ha lasciato un buon ricordo tra i compagni viola, e lui stesso si porta dietro un bagaglio importante dalla Toscana. Lui ha dichiarato che non esulterà in caso di gol. Sarebbe bello che anche la tifoseria fiorentina avesse cenni di distensione verso il metronomo.
Altri ex della gara saranno Aquilani, reduce dall'incompiuta stagione scorsa in maglia Milan, non solo per colpe sue, e Pazzini, anch'esso con stagioni da luci ed ombre a Firenze.
Partita ricchissima , quindi, di fascino e significati, presenti, passati e futuri.
Partita, questa, affidata al signor Andrea Romeo. Nato a Verona nel 1970, ha diretto 81 partite in Serie A, dove ha esordito il nel finale della stagione 2005 in Messina-Livorno 1-1.
Romeo ha arbitrato il Milan in due occasioni, con una vittoria ed una sconfitta.
Sei, invece, le gare dirette alla Fiorentina, con un bilancio di 3 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte.
Sarà chiamato anche lui a riscattare il pessimo periodo arbitrale, che ha visto nelle ultime 3 giornate errori madornali e decisivi.
Ma il Milan , si spera, non se ne deve preoccupare. Deve pensare solo alla gara, a cosa fare in campo e a come gestire, soprattutto dal punto di vista psicologico, questa partita che ha assunto un'importanza elevata per il prosieguo della stagione.
La squadra di Allegri deve essere conscia della propria forza e convinta di potercela fare.
Milan : yes, we can.
Forza Ragazzi! |