dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE MILAN-CHIEVO
Non c'è tempo per pensare. Per rimuginare sullo strambo pareggio di Palermo. Non c'è tempo per valutare la scarsa bontà del 3-5-2 scelto in partenza e della redditività del 4-2-3-1 usato in corsa. non c'è tempo per stare ad analizzare una classifica con numeri abbastanza allarmanti. Si torna già in campo.
E, forse, in un momento del genere, è la cosa migliore.
Palermo ha lasciato le idee di tutti, se possibile, ancora più confuse. Probabilmente la cosa vale anche per lo staff tecnico.
Allegri & Co. hanno tirato fuori dal cilindro il sesto modulo stagionale. Hanno tirato fuori dalla soffitta un paio di giocatori che erano in naftalina da un mese. Esigenze, possibilità di migliorare, condizioni tattiche ?
Tutto può essere. E tutto può essere portato a giustificazione delle scelte.
Ma è giunto il momento di scegliere 14-15 giocatori e 1-2 moduli di sicuro riferimento ed andare avanti con quelli.
Perché se è vero come è vero che la duttilità è parte di questa squadra, è anche vero che i risultati non supportano appieno le scelte fatte. E allora la squadra ha bisogno di punti fermi. I tifosi hanno bisogno di sapere su chi possono contare, su chi affidare le loro speranze.
Troppe incognite, al momento.
Perché, purtroppo, nonostante sia solo l'undicesima giornata, la classifica è parecchio deficitaria. Il tempo di recuperare ci sarebbe, se l'obiettivo è entrare in Europa, ma le premesse messe in campo dalla squadra lasciano molti, troppi dubbi.
Per ora a tenere a galla il Milan ci hanno pensato 3-4 giocatori che stanno rendendo più che bene. Ma il resto latita.
Troppi giocatori fuori forma, fuori ruolo e fuori fase.
Il gioco stenta a decollare, seppur qualche miglioramento ci sia stato.
Questo è il momento di svoltare. Chievo, Malaga e Fiorentina in casa devono rappresentare una parziale riscossa. Un filotto di risultati positivi che rilanci più che la classifica, la testa dei giocatori e vada a migliorare il clima di mestizia che sta attanagliando l'ambiente.
Ma non sarà semplicissimo superare l'arcigno Chievo di Corini.
I gialloblu sono la classica squadra rognosa e catenacciara che viene a San Siro per chiudere ogni possibile varco e sperare di vedere cosa succede. Una situazione che, lo abbiamo imparato a caro prezzo con Atalanta, Sampdoria, Inter e Anderlecht al Meazza, soffriamo terribilmente.
Corini non ha portato tanto di nuovo a livello tecnico-tattico dal suo arrivo, ma ha saputo trasmettere entusiasmo, coesione di gruppo e certezze alla sua squadra. E soprattutto ha portato in dote un bottino di 7 punti in 4 gare che non sono per niente male. Dall'arrivo dell'ex centrocampista di Chievo e Palermo, i clivensi hanno battuto in maniera rocambolesca la Sampdoria per 2-1, hanno pareggiato 1-1 con la Fiorentina, mettendo molto in difficoltà la squadra di Montella, hanno perso di misura a Napoli, non soffrendo poi più di tanto e nell'ultimo turno infrasettimanale hanno battuto meritatamente il Pescara di Stroppa per 2-0.
5 gol fatti e 3 subiti. Ma va detto che il Chievo ha disputato 3 gare in casa ed una in trasferta. Ed è proprio in questo secondo ambito che l'undici di Verona viene meno.
Quest'anno solo sconfitte lontano dal Bentegodi. 4 sconfitte con Parma, Juventus, Palermo e Napoli. Lo score è impietoso : 9 gol subiti e solo 1 realizzato. I 10 punti accumulati, solo 1 in meno della squadra di Allegri, sono arrivati tutti in casa, dove comunque sono arrivate due delle 6 sconfitte stagionali, una in più del Milan.
Il Chievo è quindi una squadra in miglioramento, ma ancora al di sotto di quello che negli ultimi anni aveva fatto e soprattutto, da la sensazione che quest'anno la salvezza dovrà sudarsela parecchio, a differenza delle ultime stagioni con Pioli e Di Carlo.
Sarà l'undicesimo confronto tre rossoneri e gialloblù a San Siro. Il Milan ha battuto 8 volte il Chievo Verona, e in 2 occasioni, invece, la gara è terminata con un pareggio. Mai nella sua storia la squadra veronese è uscita dal Meazza con i 3 punti.
Ma non sempre le partite per il Milan sono state agevoli. Per niente.
Fin dalla stagione 2001-2002, il primo precedente tra le due squadre, quando la squadra allora allenata da Ancelotti ebbe ragione degli uomini di Delneri solo per 3-2 e al termine di una gara tiratissima. Di Inzaghi e Shevchenko, con una doppietta, le marcature rossonere, mentre per il Chievo furono Corradi e Marazzina a siglare il tabellino.
L'anno successivo, il Chievo lascia San Siro con un punto, ottenuto grazie ad un pareggio per 0-0.
Nella stagione 2003/2004, un pareggio in rimonta per i rossoneri: Sculli e Perrotta indirizzano il risultato sullo 0-2. Risultato che reggerà fino quasi al novantesimo. Nel finale prima Pirlo accorcia le distanze, e poi Shevchenko, al 96esimo, rimette il risultato in parità.
Nel 2005 il Milan torna a vincere: nel giorno in cui Carlo Ancelotti raggiunge quota 200 panchine con il Milan, Clarence Seedorf segna la rete da tre punti. In questa gara si registra anche la rete annullata ingiustamente a Crespo. È la gara che poi sarà clamorosamente alla base delle condanne del Milan nel processo sportivo di Calciopoli.
Anno dopo, stagione 2005/2006, nuova vittoria della formazione di casa: Pellissier in avvio beffa Dida, ma poi Nesta e la tripletta di Kakà riportano il Milan avanti.
La sfida della stagione 2006/2007 ricalca quella dell'anno precedente: Pellissier, sempre lui, segna in avvio. Successivamente però Gilardino pareggia, Oddo raddoppia con uno splendido gol dalla distanza e Clarence Seedorf regala la terza rete con uno splendido calcio piazzato.
Nella stagione 2008/2009, dopo la retrocessione dei gialloblu, il confronto terminò 1-0 a favore dei rossoneri grazie al rigore trasformato da Kakà nel primo tempo.
La stagione successiva, 2009/2010, nel Marzo 2010, la gara terminò ancora 1-0. A decidere l'incontro per gli uomini di Leonardo fu la rete dalla distanza di Clarence Seedorf al 91'. Quella sera l'entusiasmo era a mille. Il Milan si era portato ad una sola lunghezza dall'Inter di Mourinho, entrando in piena lotta scudetto.
L'anno successivo, nella prima stagione di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan, i rossoneri sono ancora vittoriosi contro il Chievo tra le mura amiche, grazie al 3-1 firmato da Pato con una doppietta ed alla prima rete con la maglia del Milan di Robinho.
Nell'ultimo precedente, quello della passata stagione, il Milan si impone con un netto 4-0, maturato interamente nel primo tempo, grazie alla doppietta di Ibrahimovic, al gol di Thiago Silva e alla facile realizzazione di Pato.
Corini non ha particolari defezioni a livello di formazione. I soli Paloschi, Sardo e Cesar non saranno della gara.
Per il resto il tecnico gialloblu potrà schierare il 4-3-3 che ha utilizzato nelle ultime uscite. Non inganni lo schieramento. Di fatto il Chievo gioca un 4-5-1 molto compatto e accorto.
Davanti a Sorrentino, Frey sarà titolare sulla fascia destra, con la coppia Andreolli-Dainelli ad agire centralmente, mentre sulla sinistrà ci sarà l'interessante Dramè.
Qualche dubbio in più sul trio di centrocampo. Guana e Luca Rigoni sembrano essere abbastanza certi. Mentre per il terzo centrocampista sono in corsa l'altro Rigoni, Marco, ed Hetamaj. Stoian, talento delle giovanili della Roma, in gol con il Pescara, dovrebbe partire dalla panchina.
Nel trio offensivo Luciano agirà a destra, con Therau centrale, con compiti di pressing sul portatore di palla rossonero ad inizio azione, e uno tra Di Michele e Pellissier sulla sinistra, con quest'ultimo favorito per una maglia da titolare.
Per quanto riguarda il Milan, la situazione legata alla formazione è molto nebulosa. Vedendo il lato positivo, si potrebbe dire che per l'avversario di turno, è complicato prevedere come giocherà il Milan.
Le incertezze iniziano dal modulo : 3-4-3 o 4-2-3-1 ?
Il dubbio resta. L'assenza forzata di Bonera per squalifica e la miglior resa a Palermo del 4-2-3-1 indurrebbero a pensare alla riproposizione di questo modulo. Va altrettanto detto che Allegri aveva detto di voler proseguire con una certa continuità sul modulo con la difesa a 3. Il dubbio, dunque, resta.
In porta dovrebbe tornare Christian Abbiati, ormai recuperato.
Davanti a lui, in caso di diesa a 3 dovremmo vedere Zapata a destra, Mexes al centro e Yepes a sinistra. Qualcuno aveva ipotizzato un Ambrosini centrale di difesa. Ma non sembra il caso.
In caso di 2 soli centrali dovrebbe essere Yepes il sacrificato. I due esterni difensivi, in ogni caso, dovrebbero essere Abate e De Sciglio.
A centrocampo le incertezze permangono. Montolivo è l'unico punto fermo. Al suo fianco, ballottaggio tra Ambrosini e De Jong. Davanti sembrano certi del posto Pato, al centro dell'attacco, ed El Shaarawy a sinistra. A destra dovrebbe partira ancora una volta dall'inizio Urby Emnauelson. Qualore si giochi con 4 giocatori offensivi, rientrerebbe in ballo anche Bojan, che molto bene ha fatto a Palermo. Boateng, Robinho e Muntari, di rientro dall'infortunio, potrebbero e dovrebbero partire dalla panchina, qualora verranno convocati.
Queste però sono solo illazioni e previsioni. I sicuri titolari, al momento in cui scrivo, si contano a malapena sulle dita di una mano. Le sorprese, come ultimamente accade, sono dietro l'angolo.
La sensazione, tuttavia, è che per stanare il Chievo, che verrà a fare la sua onesta partita difensiva, ci sia la volontà di proporre un Milan più offensivo, sulla falsa riga di quello visto nel finale di gara del Barbera.
La speranza è che a dispetto dei moduli e di chi andrà in campo, la squadra sappia metterci sin dall'inizio, quella cattiveria agonistica e quell'attenzione messa in campo una volta subito il 2-0 a Palermo. Quello è il Milan che tutti i tifosi, a partire dai pochi martiri presenti a San Siro, si augurano di vedere.
La campagna abbonamenti di quest'anno recitava : "scatenate l'orgoglio". Il pubblico lo ha fatto poco. Ma è il momento che lo faccia la squadra.
E allora, Milan : scatena l'orgoglio!
Forza, ragazzi! |