dal sito www.gazzetta.it
MILAN FRA LUCI ED OMBRE. QUANDO PERDERE DÀ FIDUCIA
La sconfitta col Barça fra gli acuti di Ibra e Boateng e le pecche di un centrocampo che ha bisogno di interventi sul mercato a gennaio. Serve maggior continuità e un Robinho meno distratto
MILANO, 23 novembre 2011 - Massimiliano Allegri non è deluso. Nel Milan che ha perso 3-2 con il Barcellona, ha intravisto i tratti somatici necessari per affrontare, chiunque sarà l'avversario, gli ottavi di finale. Passando il turno, ovviamente. Il tecnico livornese è onesto; sa bene che attualmente non c'è partita con i catalani, ma i margini di miglioramento ci sono. Non ha le certezze di Pep Guardiola, ma può confidare nella parentesi di mercato di gennaio, alla ricerca di un paio di innesti, magari geniali, un po' come quelli voluti da Galliani con l'acquisto di Cassano e Van Bommel, ritenuti poi decisivi per la conquista dello scudetto.
CAMBIARE ROTTA - Ma, come ha detto Guardiola, "è meglio arrivare primi che secondi". Una dichiarazione che deve far riflettere la società rossonera, ormai abbonata (è la terza volta) alla piazza d'onore, con successiva eliminazione agli ottavi come nelle due edizioni passate di Champions. Troppo poco per la squadra più titolata al mondo che, nel bene e nel male, ha caratterizzato lo scorso decennio con due finali vinte, una persa e una semifinale.
IBRA, BOA E POI? - Domanda: ma può davvero dare fiducia (Allegri dixit) la sconfitta di San Siro? Per certi versi la considerazione dell'allenatore del Milan è esatta. Ma per azzerare simili gap, occorre gestire le partite con maggiore continuità, magari sfruttando di più i punti deboli degli avversari. Il Barcellona, infatti, ha sofferto quando i rossoneri hanno aggredito con maggiore veemenza le fasce. La fiducia passa sicuramente attraverso le prestazioni di Ibra, del leonesco Boateng, strepitoso protagonista della serata con un gol incredibile. Il ghanese, straripante, ha dato lezioni di posizione e di capacità balistiche superiori a Robinho che non può più permettersi di sbagliare gol elementari. Prendersela con Pato, inserito nella ripresa ma lontano dalla forma, è fuori luogo.
CENTROCAMPO DEBOLE - Ma il problema, si è visto, è il centrocampo. Van Bommel, autogol a parte (che può capitare), ha giocato a passo ridotto, con piedi ruvidi, proteggendo poco la difesa. Seedorf ha fatto il possibile, spegnendosi pian piano; Aquilani fisicamente è mancato, senza dimenticare che l'ex Liverpool ha provocato un rigore e non ha coperto in occasione del gol di Xavi. Che Braida e Galliani provvedano. I rinforzi serviranno anche per il campionato.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
IBRA APRE E SCOMPARE, BINHO DIABOLICO SOLO NEGLI ERRORI, BOA RIAPPARE VESTITO DA GENIO, MILAN A UN PASSO DALLA LUNA...
LE PAGELLE di Francesco Somma
Abbiati 6,5: Arriva a un centimetro dal penalty e non può nulla sugli altri gol, ma se questi alla fine sono soltanto tre, il merito è in gran parte suo
Abate 6,5: Come all’andata, anche questa sera è lui a dover sbrogliare gran parte delle grane create dal genio di Messi. Ci mette tanto cuore e nessun timore, senza tirare mai i remi in barca
Nesta 5,5: E’ disarmante la facilità con cui il Barça sfonda centralmente, altrettanto difficile è segnare il confine tra i meriti dei catalani e i demeriti della coppia difensiva. Gioca poco più di venti minuti nella ripresa, uscendo stremato (Bonera 6: Rileva Nesta senza concedere nulla agli avversari diretti, e va anche vicino al gol sugli sviluppi di un corner alla disperata)
Thiago Silva 6: Impiega qualche minuto per stanziarsi quasi sui suoi standard, riesce più volte nell’anticipo sul proprio avversario diretto, un po’ meno nell’impostazione. Va vicino al gol su calcio d’angolo di Seedorf
Zambrotta 5,5: Nel complesso non sforna una prova insufficiente, ma nel primo tempo concede troppo sul proprio out di competenza. Da suoi buchi nascono il gol dell’uno a zero e un’occasionissima sciupata da Fabregas
Aquilani 5,5: Principino infuriato, stasera gioca di sciabola più che di fioretto, senza cercare e trovare quei colpi di classe che avrebbero fatto molto, ma molto comodo. Scompare dal gioco troppo presto…
Van Bommel 5,5: Da applausi l’intervento in scivolata su Fabregas lanciato a rete nel primo tempo, troppo “leggero” in altre occasioni, soprattutto nello sfortunato episodio dell’autogol (Nocerino 6: Entra nel momento più caldo del match, mettendoci grinta e convinzione, ma non basta)
Seedorf 6: L’inizio è di quelli che fanno ben sperare, sfodera un gran numero e serve a Ibra l’assist per il primo pareggio, poi purtroppo per tutti, smette di disegnare e consegna le chiavi della mediana a Xavi, Fabregas e Keita. E addio…
Boateng 7,5: Anche lui impiega qualche minuto per prendere le misure al confronto, poi comincia a giocare come sa. Romba a destra e a manca rompendo le scatole a tutti, inventa per Robinho un assist al bacio, ma soprattutto, al minuto 54 sale in cattedra da solo con la giocata della serata: un gol da fuoriclasse, che fa esplodere e lascia senza parole San Siro
Ibrahimovic 7: Non sembra al massimo della condizione, prova ne siano i ripetuti conati di vomito, ma invece non si astiene dal timbrare il cartellino in una serata complicata come poche, e dal tenere testa con ardore a tutti coloro che gli si parano dinanzi
Robinho 5: Non smetteremo mai di capire se è più croce o delizia, quel che è certo è l’ennesimo errore grave sottoporta, l’ennesimo gol già fatto ed incredibilmente mancato. E in un match non certo gravido di palle gol per i colori rossoneri, non va per niente bene (Pato sv: All’andata fu lui ad aprire le marcature, questa sera avrebbe potuto chiuderle, ma non ce l’ha fatta)
Allegri 6: A nessuno può imputare scarso impegno e poca forza di volontà, tutti hanno sbagliato, ma al triplice fischio gli errori di alcuni pesano molto più di altri. Faccia a faccia con un avversario di un altro pianeta, pur concedendo diverse occasioni, il Milan è rimasto in piedi e meritato qualcosa in più della sconfitta |