dal sito www.gazzetta.it
MILAN, CHE RIMONTA A LECCE! PAZZESCO 4-3: CI PENSA BOATENG
I rossoneri sotto 3-0 all'intervallo ribaltano il risultato grazie a una tripletta del ghanese e al gol-vittoria di Yepes
LECCE, 23 ottobre 2011 - Sconcertante, quasi impossibile. Il Milan torna da Lecce con tre punti spettacolari, perché va sotto di tre gol nel primo tempo, ma poi con una reazione straordinaria nella ripresa ribalta il risultato grazie a una magnifica tripletta di Boateng, inserito al posto di Robinho, e il colpo di testa decisivo di Yepes che fissa il risultato sul 4-3 per i rossoneri. Inspiegabile la prima frazione del Milan che praticamente non gioca, lasciando gloria e campo ai giallorossi. Troppo brutto per essere vero, così come appare improbabile ogni tipo di riscatto. Invece nel secondo tempo, con i cambi azzeccati di Allagri, il vento cambia e i rossoneri conquisitano Lecce dopo nove anni di delusioni.
NEON E' UN CASO - Da raccontare i primi 45' strepitosi dei salentini in uno dei più tristi pomeriggi dello sport italiano. C'è di fronte il Lecce, che Di Francesco propone con una sola variante rispetto alla vigilia: Grossmuller per Bertolacci. Allegri invece, dopo il Bate, opera tre cambi: Yepes in difesa, dove Thiago Silva ha lasciato una voragine, Ambrosini al posto di Aquilani, e Robinho alle spalle di Ibra e Cassano. Tessere di qualità che, seconda logica, possono domare i salentini, penultima della serie A. Pronti e via e già dai primi passi si avvertono leggeri scricchiolii rossoneri, perché il Lecce parte come se dovesse regolare antichi conti. Una sorta di onda anomala che travolge tutto e tutti. E bastano solo 240 secondi per assestare il primo colpo. Punizione calciata da Mesbah e colpo di testa in area di GIacomazzi che anticipa Yepes e tutta l'allegra difesa del Milan. Caso? Non è un caso: all'11' dopo un contropiede furioso Abbiati compie un miracolo deviando in angolo un fendente di Obodo. Corvia fallisce poco dopo la facile conclusione a rete, allungando il numero delle occasioni, nel quale si legge il chiaro intento di approfittare del vuoto rossonero e chiudere la partita.
LECCE DO BRASIL - C'è pressing dappertutto; sulle fasce non c'è storia. Il Lecce va veloce e il Milan non gli sta dietro. Al 30' il raddoppio. Angolo, Yepes disturba l'uscita di Abbiati che nel tentativo di riprendere palla finisce sulle caviglie di Corvia provocando un rigore a dire il vero generoso. Lo batte Oddo, l'ex che dal dischetto raramente perdona: botta sotto la traversa. Un altro caso? No, non è un altro caso. Nel tentativo di reciperare goffamente, arriva al 37' anche il 3-0. Contropiede fulmineo nella difesa rossonera che si fa tagliare come il burro; giochetto tra Giacomazzi e Grossnmuller con tocco di quest'ultimo che supera l'incolpevole Abbiati. E' lo sconcerto totale, mentre lo stadio ribolle di orgoglio e incredulità. Allegri è impalato come una statua di marmo davanti all'indecente esibizione della squadra, massacrata e umiliata da un Lecce spettacolare. Un Milan demotivato e inaccettabile che corre ai ripari all'inizio dell ripresa.
LA CARICA DI BOATENG - Contro la forza e la qualità degli splendidi salentini, Allegri cambia Robinho con Boateng e Ambrosini con Aquilani. La partenza è roboante come il bolide dalla distanza di Boateng che Benassi con un volo plastico alza oltre la traversa. L'ingresso del ghanese è una scarica atomica e sottolinea l'assurdo temporeggiare di Allegri nel tardare a inserirlo in campo. Al 4', infatti, dopo un diagonale a fil di palo, accorcia con collo pieno che si infila sotto la traversa. E a ribadire tutta la sua voglia di spaccare il mondo, il berlinese insacca nuovamente al 10' con esterno destro da fuori area, Di Francesco si spaventa e si copre: fuori Grossmuller, dentro Bertolacci. Ma Boateng è incontenibile, oggi più che mai lo spacca-partite. Al 20', infatti arriva anche il 3-3, questo volta da destra sul primo palo: una botta violenta che fa finire Benassi in porta con la palla.
LA TESTA DI YEPES - Il pareggio amplifica l'assedio del Milan che con possesso palla e pressing schiaccia il Lecce nella sua trequarti. I rossoneri sfiorano a raffica il 4-3, prima con Nocerino, poi con Cassano. Di Fancesco, che sostituisce Corvia con Giandonato e Cuadrado con Ofere, dispone i suoi con un inevitabile 5-4-1. Ma i campioni d'Italia nella loro impetuosa ricerca del gol trovano anche quello del 4-3. Ancora su una magia di Cassano che dalla sinistra pennella l'assist perfetto per Yepes: elevazione e colpo di testa vincente.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
DA ISTANBUL AD ATENE PASSANDO PER LECCE IN 45 MINUTI: CON IL BOAING 27/3-4 SI PUÒ!
LE PAGELLE di Maurizio Ferrari
Abbiati 4: A Corvia basta guardarlo con la coda dell’occhio per venir meno nelle gambe. A lui un anonimo calcio d’angolo per confezionare la terza papera in quattro partite di campionato
Abate 6: Tra pochissimi da salvare nell’ecatombe del primo tempo, rimane in piedi con personalità anche nella ripresa. Difende con ordine ma si vede poco in attacco
Nesta 6: La prima frazione di gara è un’ode all’incertezza, a cui contribuisce anche lui. Poi, con il risultato, cambia la partita del Milan e il Lecce torna a vestire i panni dell’avversario modesto. Ne trae beneficio, molto più che dalla vicinanza di Yepes
Yepes 6,5: Perde Giacomazzi in occasione del primo gol ed è correo sul penalty che spiana la strada ad un primo tempo da cancellare, ma la palma del match winner lo elegge protagonista assoluto di un’assurda domenica
Antonini 5,5: Nel primo tempo molto meglio in attacco che in difesa. Rimette in gioco Grossmuller sul 3-0, ma viene ostacolato non del tutto regolarmente
Ambrosini 4,5: Allegri si affida a lui per fronteggiare la forza e il fisico di Obodo e Strasser, lui non ripaga, palesando una condizione fisica ancora precaria ed un recupero ancora lungi dall’essere totale (45’Aquilani 6: Rileva Ambrosini, fornisce a Boateng l’assist per il gol che riporta il sereno al Via del Mare e s’impegna a tenere a bada le rade folate giallorosse
Van Bommel 5: L’ipnosi del primo tempo non comincia dalla difesa, ma dal centrocampo di cui lui sarebbe il comandante. Bada ai fronzoli più che mai e cincischia fatalmente al limite dell’area sull’azione che porta al 3-0
Nocerino 6,5: Se Ambrosini non innesca mai la prima e Van Bommel ha le idee confuse, lui rimane in piedi dall’inizio alla fine, difendendo con grinta e caparbietà, ma senza lesinarsi in fase di inserimento. Va vicino al gol in due occasioni con tiri da fuori area, e risulta tra i migliori in campo
Robinho 5,5: E’ l’unico a farsi vedere e raccogliere palla nel primo tempo, peccato che non riesca a giocarne bene neanche una. Rimane in piedi anche quando non dovrebbe, ossia quando i difensori leccesi lo fermano con le cattive. (45’Boateng 9: Una settimana fa era un enigma da sciogliere, un atleta demotivato ed appagato. Dopo il bolide che ha annichilito il Bate mercoledì sera, in Salento il Boa sfodera l’artiglieria pesante, si prende sulle spalle le incertezze e la rassegnazione e le trasforma nell’essenza del calcio migliore. Il tutto in soli 45 minuti…)
Ibrahimovic 5,5: Non trova il gol, per meriti degli avversari, ma anche per sua superficialità. In due occasioni, con un pizzico di cattiveria in più – quella che non guasterebbe nemmeno in pressing – anche lui avrebbe potuto esultare
Cassano 6,5: Non segna e spesso agisce troppo lontano dalla porta, ma a fine partita vai a fare i conti e ti accorgi che due dei quattro gol rossoneri sono arrivati dai suoi piedi. Può bastare così, e anche il “mini-derby” è vinto… (87’El Shaarawy: sv)
Allegri 6: Sbagliare è umano, correggersi in corso d’opera è segno di umiltà e audacia. Grazie allo stratosferico impatto di Boateng, riesce a trasformare il Milan inguardabile del primo tempo in quello che tutti tifosi vorrebbero vedere sempre: una squadra di fuoriclasse che non conoscono il significato del termine “Mollare” |