dal sito www.gazzetta.it
L'INTER CALA IL POKER. MILAN TRAVOLTO DA MILITO E MAICON
Non basta Ibrahimovic che segna una doppietta (uno su rigore). Il Principe ne fa tre (due dal dischetto) e il brasiliano fissa il risultato sul 4-2 per i nerazzurri
MILANO, 6 maggio 2012 - Altro che scansamose: scornamose. Inter e Milan danno vita a un derby memorabile, intenso, nervoso e combattuto. Lo vince l'Inter, in un modo destinato ad entrare nell'epica nerazzurra. Quando Maicon scarica in porta il gol del 4-2, con una bomba di destro, il Meazza nerazzurro esplode. Chissenefrega della Juve, chissenefrega di Calciopoli, chissenefrega della terza stella. A Trieste ringraziano, e chissà che la cosa non aiuti a chiudere la troppo lunga querelle. Scudetto alla Juve, il Milan abdica, nonostante le strenue resistenze di Zlatan Ibrahimovic, perdendo il secondo derby stagionale, contro un'Inter che ha più birra e più anima. Stramaccioni esulta ed ora è difficile ipotizzare che saluti fra una settimana: i giocatori lo abbracciano, lui concede anche la passerella a Cordoba, all'ultima a San Siro. Allegri (che aveva perso stamattina Ambrosini e durante la gara Bonera e Abbiati) osserva Zanetti che si fa un campo intero, di corsa palla al piede, e capisce che non è serata, non è annata.
NERVI E MOVIOLE - Tre rigori, un gol non-gol, schermaglie fra giocatori e giocatori, fra giocatori e dirigenti, fra ex compagni: c'è di tutto e di più per scatenare moviole e discussioni. Si inizia in campo, si finirà fra qualche giorno, se va bene. I patimenti di Rizzoli iniziano al 33' del primo tempo. Prima aveva giustamente annullato un gol di Lucio, ma lì poche discussioni. Trentatreesimo, quindi: corner di Sneijder, testa di Cambiasso, salvataggio di Abbiati con la curva interista che urla al gol. Compaiono i fantasmi di Muntari (peraltro presente) e Buffon, i replay sembrano evidenziare che non tutta la palla era dentro. Di Liberatore promosso, meno bene Rizzoli al 42': Julio in uscita su Boateng prende la palla, l'arbitro indica il dischetto. Il portiere brasiliano non si da pace, va a dire qualcosa a Ibra ("La tiri fuori o te la paro", pare). Dopo la linguaccia di Julio Ibra non fa una piega e trasforma alla grande. Segue sguardo di sfida a curva e a Julio stesso ("Hai visto? Forse è entrata"). Di lì in poi è bagarre, con qualche fallo duro di troppo non sanzionato, fino all'intervallo.
RIMONTA E CONTRORIMONTA - Si riparte dall'1-1, perché l'Inter aveva messo a frutto il predominio iniziale, condito da tratti di buon gioco, col gol al 14' di Milito: punizione di Sneijder, Samuel dimenticato e tenuto in gioco sul secondo palo, sponda e tocco ravvicinato del Principe per l'1-0. Si riparte dall'1-1, quindi, ma dura poco. Perché Ibra non vuole cedere la corona di "uomo dei mille scudetti". E perché la Strama-Inter è bella, ma balla, dietro. Sul velo di Boateng, Zlatan sguscia fra Samuel e Lucio e col tocco sotto fa 2-1. La Juve non è più campione, ma l'Inter non è doma. Sneijder suona la carica con un tiro da metà campo, Milito si procura un rigore (abbraccio di Abate) e lo trasforma riportando il match in parità. Muntari avrebbe la palla buona 3' dopo, ma manda fuori: è l'inizio della fine per il Milan. Al 34' arriva il cross di Maicon, Pazzini (entrato per Alvarez) sfiora di testa, braccio di Nesta e rigore. Milito trasforma, 3-2 e tanti saluti ai discorsi sul campionato. Il Milan molla, l'Inter va. La stagione resta amara, ma qualcosa da festeggiare c'è. E forse anche qualche base per costruire un futuro in cui tornare a giocare per il titolo proprio, e non per consegnarlo ad altri.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
SUSSULTI E PISOLINI VARI, LO SCUDETTO SVANISCE NELL'ULTIMA NOTTE FOLLE A SAN SIRO
LE PAGELLE di Francesco Somma
Abbiati 6: Incolpevole sull’unico gol che subisce da Milito, splendido sul gol-fantasma di Cambiasso (Amelia 5,5: Travolto in pieno dall’ondata interista, più per meriti altrui che per colpe proprie)
Abate 5,5: Ingenuo sul rigore che Rizzoli concede puntualmente, per assecondare l’inerzia della gara, va vicino al gol con un sinistro in area
Nesta 6: Punito dalla “bambola” di Rizzoli, punto più basso di una prestazione senza infamia e senza lode
Yepes 6: Soffre più la tensione che gli avversari, un passo indietro rispetto agli standard a cui ci ha abituati nel corso di una stagione all’insegna dell’affidabilità
Bonera 4: Venti minuti che verranno ricordati solamente per lo svarione che tiene in gioco tutto l’attacco dell’Inter e regala a Milito il gol dell’1-0 (De Sciglio 6: Esordisce sparando via una palla infuocata che gli arriva da Abbiati, prima di alzare la testa e impegnarsi in un Derby di coraggio e personalità)
Nocerino 5,5: Lo smalto non è più, comprensibilmente, quello di due mesi fa: quasi sempre lucido in interdizione, evanescente dalla mediana in su
Van Bommel 6: A suo agio nel cuore di un centrocampo versione “trincea”, le dà e le prende senza risparmiarsi, finendo stremato dopo l’uscita di Muntari
Muntari 6: Sente la partita all’inverosimile e ci mette tutto fino ai crampi per restare nel duello (Cassano sv)
Boateng 5: Qualche spunto interessante, buona condizione atletica, ma l’intesa con Ibra e Robinho non è più la stessa, fine di una stagione discontinua e deludente
Ibrahimovic 7: Rimane impassibile alla “simpatia” di Julio Cesar, ancora una volta è l’unico capace di guizzi che fanno la differenza
Robinho 5,5: Comincia bene, si muove tanto su tutto il fronte d’attacco, ma alla lunga non riesce a incidere
Allegri 5,5: Serata tesa e strana che rappresenta l’indegno coronamento di una stagione amara sotto tanti punti di vista |