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2 maggio 2012, Milan vs Atalanta 2-0




dal sito www.gazzetta.it

CON L'ATALANTA TORNA ROBINHO, FUORI SEEDORF
2 maggio 2012 - C'è anche Robinho nell'elenco dei 22 convocati di Allegri per la sfida interna di domani con l'Atalanta. Ancora escluso Seedorf, dall'elenco mancano anche i nomi di Thiago Silva, Abate e Emanuelson. Ecco gli uomini a disposizione di Allegri. Portieri Abbiati e Amelia; difensori Antonini, Bonera, De Sciglio, Mesbah, Mexes, Nesta, Yepes; centrocampisti Ambrosini, Aquilani, Boateng, Flamini, Gattuso, Muntari, Nocerino, Van Bommel; attaccanti Cassano, El Shaarawy, Ibrahimovic, Maxi Lopez, Robinho.





2 maggio 2012, Maglia Rossonera a San Siro per Milan vs Atalanta 2-0
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L'esultanza di Robinho, che sigla il gol del 2-0
(dal sito www.gazzetta.it)





Robinho festeggia con Mister Allegri
(dal sito www.gazzetta.it)




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La Curva Sud per la partita contro l'Atalanta
(dal sito avanguardia1987.blogspot.com)



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Il tabellone di San Siro informa che a Torino il Lecce pareggia con la Juventus;
questo risultato lascia qualche speranza di rimonta ai rossoneri




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VIDEO
(da "Forza Milan" - facebook)




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La "Gazzetta dello Sport" del 3 maggio 2012
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Il "Corriere dello Sport" del 3 maggio 2012



Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 3 maggio 2012

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dal sito www.gazzetta.it

MUNTARI+ROBINHO: IL MILAN VA. ORA ALLEGRI CI CREDE DAVVERO
Il pari della Juve rilancia i rossoneri che vincono 2-0 contro l'Atalanta. Un gol per tempo: il ghanese al 9' e il brasiliano al 90'. I bianconeri sono a un punto
MILANO, 2 maggio 2012 - Il 2 maggio del 2004 il Milan battendo la Roma 1-0 (gol di Shevchenko) conquistò lo scudetto; lo stesso giorno di quattro anni dopo asfaltò il Manchester 3-0 nella storica "partita perfetta". Il 2 corrente mese passerà invece alla storia come la partita della grande speranza, perché i rossoneri battono sì l'Atalanta, ma, notizia ancora pià clamorosa, la Juve pareggia in casa con il Lecce. Un 2-0 sudato per mantenere quel lumicino, perché a meno 1 può accadere ancora di tutto quando mancano due giornate al termine. Con i nerazzurri finisce 2-0; gol di Muntari - che gira e rigira è il nome del campionato - e Robinho nel finale. Niente di più. Il resto verrà.
MUNTARI E POI IL BUIO - Antonio Cassano dal primo minuto con Ibra. E poi l'idea De Sciglio alla destra di Nesta, con Mexes ripescato. Contro l'Atalanta, che propone un 4-4-2 e Denis con Tiribocchi in attacco, il tecnico rossonero chiede una nuova vittoria per crederci fino in fondo. La partenza gli dà ragione. Un Milan feroce aggredisce i nerazzurri e dopo una serie di bolidi di Boateng e Ibra neutralizzati da Consigli, passa al 9' con Muntari che sul filo (più di là che di qua) del fuorigioco infila con un piattone. Un modo come un altro per esorcizzare la rete di Marchisio a qualche miglio di distanza. Ma l'entuisiasmo sfuma quasi subito e a salire in cattedra è la difesa rossonera con Nesta capopopolo che dirige la controffensiva perché l'Atalanta gioca bene, anzi, benissimo. Quel gioco che le ha permesso di macinare punti su punti e cancellare la penalizzazione. Ne sa qualcosa Abbiati che al 14' devia un gran colpo di testa di Denis e che al 45' vede la palla calciata da Cazzola sfiorare il palo alla sua sinistra. Il Milan dal canto suo riparte sulle fasce, ma Ibra e Cassano spesso non si trovano, commettendo numerosi errori. Insomma, un copione già letto, in cui la parola rassegnazione incide sulla testa prima e poi nelle gambe.
BERTOLACCI E ROBINHO - L'Atalanta sembra convincere di più anche all'inizio dlla ripresa, ma il Milan alzando il ritmo riesce a imprimere convinzione alla sua manovra. Splendido lo scambio fra Cassano e Ibra al 6', allorché lo svedese nell'area piccola conclude a lato di un niente. Sorprende De Sciglio che ha corsa e piedi buoni e sulla fascia regala palla interessanti. Colantuono perde la pazienza e toglie Ferri per Schelotto a caccia di una spinta maggiore. Ma l'allenatore nerazzurro non si accontenta e al 16' toglie Bonaventura per Maxi Moralez. In realtà è la confusione la vera protagonista. Allegri cerca di porre rimedio togliendo uno stanchissimo Cassano per Robinho. Ma non c'è nulla da fare, il Milan fatica. Qualcosa migliora con Flamini e Gattuso che prendono il posto di Boateng e Ambrosini. Ma quando l'Atalanta spinge con forza arriva al 38' la notizia del gol del Lecce e San Siro esplode, poco prima del pazzesco errore di Ibra solo davanti a Consigli. Ma il pari della Juve è vitamina, benzolo. Quelli che portano al raddoppio di Robinho che in tuffo di testa sbatte in porta la palla respinta da Consigli sulla punizione di forza di Ibrahimovic. Il Campionato è vivo!
Gaetano De Stefano


dal sito www.milannews.it

IBRA SONNECCHIA, CASSANO APPARECCHIA, BINHO SUGGELLA "LA NOTTE DELLA SPERANZA"
LE PAGELLE di Francesco Somma
Abbiati 6,5: Una bella parata su Denis nel primo tempo, unico acuto in una serata condita dalla costante percezione di sicurezza
De Sciglio 6,5: Coraggio e gamba sciolta per il giovane laterale rossonero, ordinato in difesa e volenteroso in avanti. Piccoli, ma importanti passi in avanti
Nesta 6,5: Tiribocchi, Denis e Moralez non sono clienti facili, ma del resto, lui lo è, per tutti, men che meno…
Mexes 6: Malgrado il brio e i ritmi dell’attacco orobico, palesa una condizione decisamente migliore rispetto alle ultime uscite
Antonini 6: Non si tira mai indietro, che ci sia da difendere o da offendere. Esemplare a lunghi tratti, tiene bene a bada la sua fascia di competenza
Nocerino 7: Per 70 minuti abbondanti, dalla panchina Gattuso ha ammirato il proprio furore in quello che senza dubbio rappresenta il suo erede più degno, e il motore del centrocampo rossonero. Semplicemente instancabile
Ambrosini 6: Non riesce a catalizzare tutti i palloni che transitano dal centrocampo, ma è sempre nel posto giusto al momento giusto, nella condizione giusta (Gattuso 6: Entra a ringhiare nel finale)
Muntari 6,5: Un gol (e un inserimento) che rende ottima una serata buona per l’intensità palesata nell’arco dei 90 minuti, buona per la precisione in fase di costruzione
Boateng 5,5: Serve il cross che vale l’apertura dei giochi, prima di assestarsi su ritmi che non gli si addicono, ed hanno poco a che vedere con gli standard a cui ci ha abituati (Flamini sv)
Cassano 7: Riprende dagli affreschi di Siena. Non segna, non assiste, ma c’è. Di una presenza vistosa e inconfondibile, fatta di guizzi cercati e spesso trovati, e della capacità di dare nuova linfa ad un reparto oltre la soglia dell’abulia (Robinho 7: Ubriaca mezza difesa, colpisce la traversa, poi si contorce per chiudere i conti)
Ibrahimovic 5: Dopo 26/33 gol ci può stare ampiamente, ma se l’abulia avesse un cognome, di questi tempi sarebbe senza dubbio il suo. Assente dal gioco a lunghi tratti, distratto in appoggio in più di un’occasione. La sassata su punizione che fa esaltare Robinho è l’unico timbro nell’ennesima serata grigia, marchiata San Siro
Allegri 6,5: Dopo Bologna, la musica è cambiata. Si corre di nuovo, si gioca e si segna come prima. Sei gol in due partite, con una manciata di Cassano, e un pizzico di Bertolacci, possiamo tornare a sperare