dal sito www.gazzetta.it
IBRA DETTA LEGGE A SAN SIRO. AL MILAN BASTA: 1-0 SUL GENOA
Con un altro gol inventato dallo svedese a inizio ripresa, i rossoneri regolano un avversario difficile e risalgono in classifica. Nel primo tempo palo di Palacio
MILANO, 25 settembre 2010 - La seconda vittoria sudatissima del Milan arriva contro un Genoa ostico e votato all'attacco. I rossoneri soffrono nel primo tempo e rischiano di soccombere due volte. Nel secondo tempo, con un altro atteggiamento, trovano il gol con Zlatan Ibrahimovic, il cui 47 (Sacchi insegna), non ammette repliche. Il Genoa, che non vince con il Milan a San Siro dal 1958, dovrà attendere ancora, ma anche cercare più equilibrio in fase difensiva.
PIRLO NON SI TOCCA - Allegri è convinto che il suo Milan decollerà. Inizia così con Robinho titolare nel tridente alla destra di Ibra e Ronaldinho. Pirlo vince il suo ballottaggio con Seedorf e si ritrova i fianchi coperti da due mastini come Gattuso e Boateng. In difesa spazio ad Abate, preferito a Zambrotta. Gasperini rilancia il suo modulo offensivo e schiera dal primo minuto Chico, preferito a destra a Marco Rossi.
IL GENOA CI PROVA - Moduli speculari per garantire il massimo dello spettacolo che, a dire il vero, fatica a prendere corpo in un vai e vieni poco chiaro. Il Milan è subito aggressivo. Lo conferma il tridente in costante movimento, dove i tre si scambiano spesso di ruolo. Ma sono solo apparenze; i brasiliani e lo svedese non pungono. Soprattutto Zlatan che soffre a dismisura dovendosela vedere con una feroce marcatura; colpevole anche la lentezza dei rossoneri che permette ai rossoblù di organizzarsi. Milan e Genoa sono molto simili: abili a ripartite, ma pasticcioni in difesa: tanta intensità dentro piccoli spazi ed è lo spettacolo a rimetterci. Azioni? Al 27' Dinho mette in area per Gattuso che sfiora il gol tirando sul primo palo dove Eduardo chiude bene. Ringhio è un esempio ed è in forma. E' dappertutto, dispensa saggezza e fa muro, ma non puoi pretendere da lui i gol. Così a sfiorare la rete, dopo un tentativo di Boateng respinto da Eduardo, è due volte il Genoa: prima con Palacio che scheggia il palo complice una deviazione di Abbiati, splendido al 46' quando deve respingere a pugni uniti il colpo di testa ravvicinato di Chico.
IL 47 DI IBRA - Non va. Allegri nè è consapevole. Ma il livornese è uomo che non cambia le sue idee e inizia la ripresa con gli stessi uomini. Come dargli torto. Partiti con la rabbia in corpo, i rossoneri passano al 4'. L'azione è milanista doc: una verticalizzazione di Pirlo che pesca Ibrahimovic. Pressato da due genoani, Zlatan allunga il 47 e con la punta del destro inventa un pallonetto che Eduardo smanaccia inutilmente. Allegri mantiene il suo aplomb, ma in realtà fa implodere la sua soddisfazione. Il Genoa reagisce rischiando però il contropeide del Milan. Gasperini, addirittura, inserisce Sculli per Chico dilatando il suo potenziale offensivo. C'è spazio anche per MIlanetto (fuori Veloso), necessario per ridare lucidità alla manovra. Allegri invece inserisce Flamini per l'ottimo Gattuso che non ne ha più. I muscoli del francese e la classe di Seedorf che prende il posto di Ronaldinho in serata no; mossa più che apprezzabile, perché l'olandese fa ragionare di più la squadra.
FLAMINI SPRECONE - Ma chi rincorre è il Genoa. I rossoblù assediano il fortino del Milan che fatica a salire. Un'impotenza a cui reagisce con la sua qualità. E non è un caso se tra il 36' e il 44' la squadra di Allegri sfiori quattro volte il gol. Su tutte il salvataggio di Criscito che toglie la gioia della rete a Robinho e l'occasione sciupata da Flamini che calcia alto da posizione illuminante. Il Genoa ci prova più con il fisico che con la testa, ma il gap tecnico gli dà torto. Allegri e i rossoneri passano e salgono in classifica sperando in un'impresa della Roma. Ma Ibra ha altri pensieri: "L' Inter? Noi dobbiamo pensare a noi; cosa fanno gli altri non mi preoccupa, se noi facciamo il nostro lavoro arriviamo primi".
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
GATTUSO TORNA A RINGHIARE. IBRA: DIO BENEDICA IL 47 !
LE PAGELLE di Francesco Somma
Abbiati 5,5: Nel primo tempo prova ad arrivare laddove non riescono le incursioni del Genoa, deviando sul palo un insidioso cross di Palacio; sempre nella prima frazione, è decisivo su un colpo di testa di Chico, lasciato solo da Abate
Abate 6: Perde il duello fisico con Mesto, che gli dà filo da torcere per più di un’ora. Abbiati rimedia ad un suo errore in marcatura. Decisamente più convinto nella ripresa, quando riesce a difendere con più ordine e determinazione
Nesta 6: Toni non è un cliente facile, ma lui con fisico e classe riesce ad avere la meglio quasi in ogni duello
Thiago Silva 6: Leggermente al di sotto dei canoni abituali, soprattutto in fase di impostazione della manovra: è apparso spesso timoroso e poco lucido. Nell’uno conto uno ha concesso invece poco o nulla agli avanti genoani
Antonini 6: Dalla sua fascia, nel primo tempo arrivano le scorribande più pericolose: quelle di Palacio che, per fortuna, non fanno male. Nella ripresa prova a spingersi in avanti con maggiore continuità, ma non riesce a lasciare il segno
Gattuso 7: Sarà stata la fascia da capitano, ma era da un bel po’ di tempo che non lo ammiravamo così audace, arrembante, onnipresente. Cosi Ringhio, insomma. Un’ora e passa da vero combattente, poi la staffetta con Flamini (67’Flamini 5,5: Lui, che un grande contropiedista non è, si ritrova sul destro ben due match ball: egoista sul primo, sciagurato sul secondo)
Pirlo 6: Dopo un primo tempo all’insegna della superficialità e dell’approssimazione, nella ripresa – complice anche la stanchezza dei mediani liguri – riesce a riprendere fiato e a confezionare una prova tutto sommato accettabile, impreziosita dall’assist col contagiri che fornisce a Ibrahimovic a inizio ripresa
Boateng 5,5: Dopo una prova da attaccante contro la Lazio, torna nel cuore del campo, che è il suo habitat più congeniale, ma rispetto a quanto mostrato finora, il Principe ha compiuto un piccolo passo indietro, dettato probabilmente da una comprensibile stanchezza. E’apparso più timido del solito in fase offensiva, risultando tuttavia utile in copertura.
Robinho 5,5: La condizione è ancora da venire, e questo è più che ammissibile. Le giocate migliori arrivano negli ultimi quindici minuti di gioco, ma per il resto della gara – malgrado non riesca a trovare il guizzo giusto – non lesina una buona dose di impegno in recupero
Ronaldinho 5: Chi si aspettava di ritrovarlo estroso e lucido come qualche settimana fa, è rimasto deluso. Così come dovrà pazientare ancora un po’ chi vuole ammirare i prodigi della sua intesa con Robinho. Non pervenuto (71’Seedorf 6: Rileva Ronaldinho in un momento delicato del match, riesce a dare maggiore equilibrio alla manovra offensiva, e va vicino al gol in contropiede a 8’ dal termine)
Ibrahimovic 7: Cinquanta minuti di sbadigli, sbuffi ed appoggi mancati, ma gli basta un lampo di Pirlo per illuminare la serata, con gli ultimi centimetri di un piedone che dopo cinque giornate vale già oro, e salire in cattedra, devastante e provvidenziale
Allegri 6: Le ultime due apparizioni, contro Lazio e Catania, avevano palesato una preoccupante carenza di equilibrio nello scacchiere tattico rossonero. Stasera, complici l’ottima condizione di Gattuso e la maggiore attenzione impiegata da Boateng, la squadra è apparsa più ordinata, ed è un passo avanti non da poco. |