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21 settembre 2010, Lazio vs Milan 1-1




dal sito www.gazzetta.it

FLAMINI E ROBINHO OK
21 settembre 2010 - C'è anche Robinho nella lista dei convocati di Allegri per il match di domani contro la Lazio all'Olimpico. Il tecnico rossonero recupera anche Flamini, mentre fa riposare Bonera. Sono 21 i giocatori convocati: Abbiati, Amelia, Roma, Antonini, Jankulovski, Nesta, Papastathopoulos, Thiago Silva, Zambrotta, Yepes, Abate, Boateng, Flamini, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Strasser, Ibrahimovic, Inzaghi, Robinho, Ronaldinho.





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Prepartita - Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 22 settembre 2010



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L'aquila laziale Olimpia viene presentata al pubblico
(dal sito www.laziowiki.org)





Zlatan Ibrahimovic in azione
(dal sito www.virgilio.it)




Maglia Rossonera all'Olimpico per Lazio vs Milan 1-1
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"Città Celeste" del 21 settembre 2010
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"Fuoriclasse" del 21 settembre 2010




I tifosi del Milan in trasferta all'Olimpico per la sfida con la Lazio
(dal sito www.fototifo.it)
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I tifosi biancocelesti per la partita contro il Milan
(dal sito www.fototifo.it)
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Altre immagini del tifo rossonero a Roma
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(grazie a Massimiliano da Pescara)
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(dal sito www.fototifo.it)



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(dal sito della Curva Sud)
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(dal sito della Curva Sud)


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(dal sito della Curva Sud)
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(dal sito della Curva Sud)




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Il gol di Ibrahimovic con la sua esultanza e l’esultanza del settore rossonero
(da AC Milan - App Ufficiale)
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Il "Corriere dello Sport" del 23 settembre 2010




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 23 settembre 2010
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dal sito www.gazzetta.it

IL PRIMO IBRA NON BASTA. LA LAZIO FRENA IL MILAN
All'Olimpico 1-1 al termine di una gara vivace. Nella ripresa arriva il lampo dello svedese, prima rete in A col rossonero. La squadra di Reja reagisce e trova il pareggio con Floccari, grazie a Hernanes. Ora l'Inter è a +5 dai rossoneri
ROMA, 22 settembre 2010 - All'Olimpico l'unica a spiccare il volo è l'aquila che sorvola lo stadio con eleganza poco prima dell'inizio della gara. Chi non accelera è invece il Milan, fermato da una Lazio tosta che subisce nella ripresa il primo gol in campionato di Ibrahimovic, ma riesce a pareggiare con orgoglio grazie a una zampata di Floccari, ispirata da Hernanes. Alla fine il punto dei romani vale molto di più di quello rossonero. Per l'ingegnere Allegri, il cantiere Milan dovrà prolungare i suoi lavori. I problemi? Sempre gli stessi. La soluzione? Molto complicata e già sabato contro il genoa a San Siro i rossoneri dovranno invertire la tandenza.
SFIDA A SCACCHI - La prova del fuoco del Milan parte da Prince Kevin Boateng schierato da Allegri nel tridente. Il ghanese, oltre ai piedi buoni, garantisce anche forza fisica e copertura a protezione di un centrocampo di ancelottiana memoria: Gattuso, Pirlo e Seedorf. Reja risponde con un razionale 4-4-1-1, dove il primo 1 è la qualità eccelsa di Hernanes, e il secondo la furbizia in area di Floccari. In difesa, esterno destro, c'è Calanda; sulla linea dei centrocampisti Foggia viene preferito a Bresciano.
IBRA SPRECONE - I numeri ci sono tutti: da una parte la voglia della Lazio di confermare il colpo di Firenze, dall'altra il desiderio di spaccare il mondo. E i rossoneri partono bene. Pressing alto proprio come piace ad Allegri. Quella della Lazio è invece una partenza tattica. Chiaro l'intento dei ragazzi di Reja: mantenere un profilo basso e sbarrare la strada al Milan, alla ricerca del contropiede letale; la recente storia rossonera insegna. Con il rischio però di soccombere dopo soli 7 minuti, quando Ibrahimovic ha la palla gol che spreca malamente addosso a Muslera, che gli chiude lo specchio della porta. Occasione pazzesca, maledetta da Allegri, che già intravede i soliti problemi.
POCO RONALDINHO - La nota buona è Boateng, bravo a cercare il movimento in profondità anche se occupa un ruolo che non gli appartiene. Ma non è aiutato. Dinho, poi, è stralunato e assente, mentre Ibra è marcato spesso da tre avversari. Il Milan cerca di stanare la Lazio, ma è la Lazio a venirne fuori alla grande con velocità, sfruttando anche una certa lentezza dei rossoneri. Ma al 18' è ancora Ibra a mancare il gol; lo svedese, dopo due finte trova lo spazio nell'area piccola, ma Muslera replica in angolo. Vita durissima, anche perché i biancocelesti salgono e fanno vedere di che pasta sono fatti. Hernanes ha i numeri; lo si capisce dai movimenti, dal tocco delicato, dalla capacità di inquadrare il gioco. Al 27' fa bruciare le mani ad Abbiati che vola per deviare in angolo una punizione tesa e forte. Al 31' libera un diagonale che esce di poco. Insomma una Lazio discreta, mentre il Milan latita in profondità. E Ronaldinho? Dopo una partenza ricca di promesse si defila e giochicchia palloni senza futuro. Tranne al 44', quando in un flash inventa un tocco magico a sinistra per Seedorf che mette in mezzo invece di tirare in porta.
BOTTA E RISPOSTA - La furia con cui il Milan parte nella ripresa è il risultato di una probabile sfuriata di Allegri negli spogliatoi. I rossoneri assediano la Lazio, ma non ottengono alcun risultato. La copertura dei padroni di casa è un muro invalicabile ben organizzato. Dias e Radu le prendono tutte, per non parlare poi dell'ottimo Cavanda che trova anche il tempo per proporsi in attacco, sfruttando gli spazi sulla fascia. La Lazio sembrerebbe prendere coraggio e forza, ma con il MIlan non puoi sbagliare nulla. Al 21' infatti perde palla favorendo Seedorf che con una verticalizzazione alla Pirlo trova Ibrahimovic. Lo svedese vola con i laziali alla calcagna, supera Muslera e pur pressato infila a porta vuota. E' il momento di riforzare il centrocampo. Flamini rileva Gattuso. Reja invece aspetta, poi toglie Foggia per Rocchi e Mauri per Zarate: urge il tridente. Il risultato arriva al 36', quando Hernanes si ricava uno spazio l'area e serve a Floccari l'assist perfetto: Zampata della punta che Abbiati nemmeno vede. Un'azione analoga a quella fallita da Rocchi subito dopo. Ma è un finale da infarto. Al 43' Zambrotta fa tremare la traversa con un bolide incredibile dalla distanza, subito dopo pareggiato da Hernanes che obbliga Abbiati alla deviazione in angolo. E c'è ancora il tempo per una grande occasione rossonera, al termine di uno scambio tra Dinho e Ibra, con botta di Boateng che viene deviata in angolo con il corpo da Radu. E' l'occasione che chiude la partita. Per la Lazio un buon punto di carattere; per il Milan, un pari che non soddisfa: l'Inter a 5 punti è sempre di più un incubo.
Gaetano De Stefano


dal sito www.milannews.it

MALE PIRLO E SEEDORF. MAGIA DI IBRA MA NON BASTA. GATTUSO TORNA A RINGHIARE
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 6,5: rispetto alle ultime due uscite sembra essere più concentrato e reattivo. Nel primo tempo respinge bene la botta a colpo sicuro di Mauri e la punizione velenosa di Hernanes. Dimostra che il grado di attenzione è molto alto andando a parare anche la conclusione ravvicinata di Floccari anche se l’azione era ferma. Le critiche ed il fiato sul collo di Amelia si sono fatte sentire e lui ha risposto alla grande. Incolpevole sulla fucilata da 0 metri di Floccari per il pareggio laziale.
Abate 5,5: Ritrova la fascia destra da titolare ma non brilla. Sta piantato, forse per indicazione di Allegri, nella sua zona di campo ma non si rende mai pericoloso sull’esterno. Vittima dei crampi, da un suo pallone perso, nasce il gol della Lazio con lui a terra. (dall’82’ Antonini: sv)
Nesta 6: tiene bene la baracca fin che può ma sul gol della Lazio ha paura nel provare a fermare Hernanes con il fisico ed il fantasista brasiliano mette in mezzo l’assist per il gol del pari di Floccari.
Thiago Silva 5,5: fino al gol della Lazio tiene botta, insieme a Nesta ma proprio sul più bello si fa anticipare da Floccari che mette dentro il gol del pareggio che priva il Milan di una possibile vittoria.
Zambrotta 6: riproposto sulla fascia mancina, esegue bene il suo lavoro sia in fase di copertura che in fase di spinta. Prova in un paio d’occasioni la conclusione e, sulla seconda, solo la sfortuna conduce il suo siluro contro l’incrocio dei pali con Muslera battuto. Il pallone va a colpire quello spicchio della traversa che gli consente di uscire dalla luce dello specchio dei pali laziali.
Gattuso 6,5: Allegri punta su di lui per equilibrare il centrocampo e il capitano non tradisce ringhiando sulle caviglie di tutti i laziali che passavano dalla sua zona. Rispetto a Cesena fa il mediano di contenimento e dimostra di poter essere ancora utile facendo questo tipo di lavoro. (dal 69’, Flamini: sv, ritorna in campo dopo l'infortunio e prova a dare ordine alla mediana ma entra troppe poche volte nelle azioni del Milan per essere giudicato).
Pirlo 5: lento, macchinoso ed impreciso. E’ complice di Nesta nell’azione che permette ad Hernanes la serpentina conclusa con l’assist vincente per il pari. Il vero Pirlo è un altro.
Seedorf 5: impreciso, lezioso ed irritante. E’ fuori forma e si vede. L’unica cosa buona che fa è il lancio in verticale per il gol di Ibrahimovic (dall’88 Robinho: sv).
Boateng 6,5: schierato come jolly tra centrocampo ed attacco, è tra i migliori del primo tempo. Nel secondo, inspiegabilmente, il Milan inizia a giocare sull’altra fascia e lui sparisce dalla manovra offensiva. Ricompare nel finale di partita quando un suo sinistro indirizzato sul secondo palo, a Muslera nuovamente battuto, viene bloccato da Brocchi.
Ibrahimovic 7: gioca da punta centrale ed pare che inizi ad entrare nei meccanismi della squadra. Lotta come un leone su ogni pallone che gli arriva e si rende pericoloso anche se gli assist dei compagni non sono dei migliori. Sul lancio di Seedorf si inventa una magia delle sue scavalcando con un delizioso colpo sotto Muslera per il gol del vantaggio. Si sobbarca tutto il lavoro dell'attacco, vista l'apatia di Ronaldinho. In crescita.
Ronaldinho 5: gioca nel suo monolocale di campo e conferma che quando il Milan va in trasferta, per lui, la luce si spegne. Se il Milan deve vincere qualcosa quest’anno non può permettersi di avere un Dinho a mezzo servizio.
Allegri 6: riequilibra la squadra con l’inserimento di Gattuso a centrocampo e spostando Boateng in avanti. Purtroppo per lui, i giocatori sono lenti e non mettono in atto quella velocità e quell’intensità di gioco che lui vorrebbe ma qualcosa di buono, anche se poco, si è visto.