dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN NON CE LA FA PIU'. CON LA LAZIO SOLO UN PUNTO
I rossoneri, falcidiati dalla assenze, pareggiano 1-1 e recuperano solo una lunghezza all'Inter. I gol nel primo tempo: al vantaggio su rigore di Borriello replica Lichtsteiner. Buona la prova della squadra di Reja
MILANO, 28 marzo 2010 - Il Milan fallisce l'ennesima possibilità di riportarsi sotto nella corsa scudetto. Dopo il pari con il Napoli e la sconfitta con il Parma, ecco l'1-1 con la Lazio che rimedia al rigore di Borriello grazie a Lichtsteiner, difensore con il vizio del gol. Non basta il cuore ai rossoneri, perché la squadra di Reja risponde per le rime cercando fino in fondo la vittoria. Inutili anche i tentativi di Leonardo che schiera quel che può, ma si deve accontentare.
INZAGHI E ZARATE - Il tecnico brasiliano resterà al Milan anche la prossima stagione. Lo ha assicurato Adriano Galliani nel prepartita. La conferma dell'amministratore delegato è ineccepibile. Leo rappresenta infatti la più bella realtà della stagione rossonera. Il demiurgo capace di plasmare la squadra, motivandola, inventando qua e là gli espedienti in grado di farla andare avanti. Contro la Lazio, con una marea di assenti, ha proposto il 4-4-2 con Abate e Seedorf esterni nel centrocampo, Flamini e Ambrosini in mezzo, e la coppia Inzaghi-Borriello in attacco. Avesse simili problemi Edy Reja il cui obiettivo è la salvezza. L'allenatore della Lazio ha confermato il solido 3-5-2, centrocampo imbottito per arginare il flusso rossonero sulle fasce, e Rocchi in compagnia di Zarate, spesso in gol contro il Milan.
ANCORA LICHTSTEINER - Quantità e qualità delle assenze pesano troppo. Il Milan del primo tempo infila tutti i suoi limiti attuali e anche la Lazio diventa un osso duro. Il gioco rossonero ha pochi sbocchi perché Reja gli oppone una squadra quadrata e organizzata. Ripetitiva forse nel suo gioco, ma il contropiede che innesca puntalmente Zarate è la soluzione migliore. Mauri detta i tempi e Lichtsteiner è una spina nel fianco sinistro. Eppure il Milan costruisce gioco e già dopo pochi secondi potrebbe passare con Abate. Ma è evidente l'assenza di un regista; della mente sapiente in grado di aprire in due la difesa avversaria. Seedorf è l'elemento più ricercato, mentre Flamini e Ambrosini fanno diga davanti alla difesa. Anche perché Zarate è sempre in agguato e cerca la soluzione migliore per battere Dida. Ma senza esagerare i rossoneri riescono a passare, anche se l'intervento di Kolarov sui Flamini poco dentro l'area, che genera il rigore, non è poi così clamoroso. Ma Tagliavento non fa una piega. Batte Borriello e per poco Muslera non compie il miracolo. L'1-0 carica la Lazio che spinge con convinzione e trova meritatamente il pareggio al 32', pur con un pizzico di fortuna. Antonini sbaglia il rinvio e dopo un doppio rimpallo la palla finisce a Lichtsteiner che infila senza problemi. L'1-1 non fa una piega, ma sottolinea la difficoltà del Milan contro una lazio che medita il colpaccio.
NON BASTA IL CUORE - Il 4-4-2 e fantasia di Leonardo lascia spazio al gioco più operaio mai visto in questa stagione. Spirito di sacrificio e poche storie, perché la Lazio non scherza e cerca il risultato pieno. Eppure, così incerottato, il Milan sfonda e l'azione prepotente al 9' di Antonini che supera come birilli i giocatori della Lazio e colpisce dal limite la traversa, dimostra che il cuore non manca. La squadra di Reja rallenta e il tecnico effettua il primo cambio: Cruz per Rocchi. Il Milan invece non cambia e sfiora ancora il gol al 21'. Il grande lavoro lo fa Antonini che serve largo a Inzaghi: Pippo crossa nell'area piccola dove Borriello si esibisce in una girata al volo con stop, ma conclude alto. La replica laziale è di Dias: un piattone destro clamorosamente sprecato oltre la traversa davanti a Dida. La forza della disperazione obbliga Leonardo a togliere Inzaghi per l'esordiente Zigoni, 18 anni, figlio di Gianfranco. Spazio anche a Jankulovski per Zambrotta, a caccia del grande finale. Ma la stanchezza non fa ragionare e Abate al 37' perde la lucidità necessaria per infilare a porta vuota. Inutili gli affondo di Seedorf, anima della squadra: la Lazio porta a casa un buon punto. Il Milan ne perde 7 in tre gare: lo scudetto è sempre più un miraggio.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE
Dida 6: Pressoché incolpevole in occasione del gol biancoceleste: da zero metri il tunnel di Liechtensteiner
Zambrotta 5,5: Presenta a San Siro il clone del terzino sceso in campo al Tardini 4 giorni fa: un laterale che si limita senza affanni né svolazzi all’ordinaria amministrazione (77’Jankulovski sv)
Thiago Silva 6,5: Riesce ad abbinare, come sempre, alla precisione in fase difensiva, la voglia di non fare lo stretto necessario, mettendo a disposizione della squadra abbondanti dosi di carattere e personalità
Favalli 6,5: L’affiatamento con Thiago cresce di partita in partita; al contempo, i rimpianti per l’infortunio di Nesta diventano più leggeri. Se tutti, come lui, sapessero sempre in anticipo la mossa da fare…
Antonini 6: Il rimpallo dalla quale scaturisce il gol della Lazio è una punizione eccessiva per l’imprecisione in disimpegno, ma non macchia una prova più che accettabile. Ha fiato, corsa e voglia di dare il massimo: doti non comuni in questo Milan. La traversa gli nega l’eurogol del 2-1
Abate 5: Che non sia un difensore “nato”, questo lo abbiamo acclarato. Che un’ala così veloce non riesca a sfornare neppure l’ombra di un cross accettabile, è da mangiarsi le mani, come il tiro a porta vuota che scaraventa in tribuna a 8’ dalla fine
Flamini 6,5: Tra i pochissimi a poter vantare una condizione atletica più che sufficiente, risulta ancora una volta provvidenziale da schermo davanti alla difesa, procurandosi il penalty poi trasformato da Borriello
Ambrosini 5: Chi sperava di vederlo in forma smagliante, dopo il turno di riposo goduto mercoledì, è rimasto deluso. Capitano fantasma di una nave coraggiosa
Seedorf 5: Pirlo, Dinho, Pato, e via dicendo…Insomma, tutta la classe del Milan è fuori per disgrazie. E’rimasto solo lui ad assumersi l’incarico di inventare: fa la spola tra il centro e la fascia sinistra, regalando 25 minuti di buon calcio, valevoli a costruire speranze deluse da una gamba che manca ormai da inizio stagione
Borriello 6,5: Non senza patemi d’animo, riesce a metterla dentro dal dischetto, coronando un primo tempo eccellente in cui, con grinta e caparbietà, riesce a vincere ogni duello. Si spegne piano piano, nella ripresa, mettendosi in mostra con una sciagurata conclusione volante su invito di Inzaghi
Inzaghi 5,5: Non ne prende una, ma soltanto perché non gliene danno una. In mancanza di assistenza, prova ad inventarsi assistman, confezionando al 66’ un ottimo traversone che Borriello vanifica (77’Zigoni sv)
Leonardo 5,5: La settimana del sorpasso si è conclusa. Il Milan ha guadagnato 2 punti su nove a disposizione, ed un sorpasso c’è stato: quello della Roma che si è svegliata sul più bello. Contemporaneamente, Leo fa i conti con le tante, troppe grane degli infortuni, e con la solida preoccupazione che ci prepariamo al rush finale con il serbatoio in riserva |