dal sito www.gazzetta.it
PIU' MILAN CHE ROMA. MA LO 0-0 PIACE ALL'INTER
La squadra di Leonardo tiene il campo e domina a lungo. Huntelaar si mangia il gol della vittoria al 90', ma Abbiati salva al 93' sul bolide di Riise. Il vantaggio dei nerazzurri adesso è di 3 punti
ROMA, 6 marzo 2010 - Fra Roma e Milan, vince l’Inter che se domani riuscirà a superare il Genoa aumenterà in maniera forse decisiva per lo scudetto il suo vantaggio sulle inseguitrici. Ai punti probabilmente vincerebbe la squadra di Leonardo, più in palla, più aggressiva e mobile sulle gambe. Ma gli ultimi brividi al match li regala la Roma, con un gran sinistro di Riise sul quale serve il miglior Abbiati. Su tutti Andrea Pirlo, che giganteggia in mezzo dove né Perrotta, né De Rossi riescono ad arginarlo. Proprio il compagno di Nazionale nel finale gli concede metri e palla per un cross al bacio che di testa Huntelaar spreca malamente.
TRIDENTE DISTANTE - Leonardo dà un segnale forte alla Roma e anche ai suoi, schierando un tridente dal doppio centravanti. Vuole vincere, ma all’inizio i tre - Dinho a sinistra, con Borriello in mezzo e Huntelaar sempre molto vicino a destra - rimangono troppo alti e con la Roma che fa la partita, il Milan rimane spaccato in due tronconi e non riesce a far gioco. È il momento migliore per la Roma, quello iniziale. Pizarro, al rientro, è ispirato e Vucinic tocca di fino. Grande movimento e ne approfitta De Rossi per un inserimento in slalom palla al piede: molto bello il dribbling secco su un certo Nesta, ma il tiro da dentro l’area non è all’altezza della fama del capitano. L’unica parata complicata per Abbiati arriva poco dopo per un destro da fuori, carico d’effetto, di Baptista: deviato in angolo.
RISVEGLIO PIRLO - In mezzo al primo tempo però i rossoneri ritrovano equilibri. Grazie soprattutto ad Andrea Pirlo che con sagacia tattica, le qualità tecniche riconosciute dal mondo intero e un grande dinamismo, "accorcia" il Milan, chiama più centralmente Ronaldinho, fino a quel momento statico sulla fascia sinistra, e con palla che gira rapida a terra la difesa romanista - guidata da un attento Juan - fatica un po’. Proprio una iniziativa da trequartista del brasiliano smarca Borriello: il suo tiro mancino non è musica per le orecchie dei milanisti.
MILAN DOMINA - Il primo quarto d’ora della ripresa è quasi un incubo per la Roma, costretta negli ultimi 20 metri, da una squadra davvero messa bene in campo, con gli attaccanti che pressano sui primi portatori di palla. È Borriello il più pericoloso. Il napoletano prima effettua un pericoloso tiro cross, sul quale Huntelaar è in ritardo, poi ha una grande occasione quando riesce a scavalcare pure Juan e sul sinistro secco trova la respinta di Julio Sergio, di piede.
TONI SALVACI TU - A questo punto Ranieri manda in campo Toni, assente dal 23 gennaio (Juventus-Roma) che si rivela un’ottima mossa. Perché il centravanti riesce a tener palla sui lanci lunghi dalla difesa e così consente ai suoi di salire e rifiatare, scavalcando il pressing milanista. Leonardo risponde rinforzando la fascia destra con i freschi innesti Beckham e Abate, spostando a sinistra Bonera. Riise se commette svarioni da brivido in fase difensiva, lì davanti confeziona un bel cross con Vucinic che piazza di testa sul palo più lontano, dove Abbiati non può arrivare: la palla sfila fuori. Ed è l’inglese a confezionare il cross teso sul quale Dinho salta con grande tempismo col pallone esce davvero di un soffio. Colpi da k.o. che non arrivano e Roma che ferma a 9 il suo filotto di vittorie consecutive in campionato all’Olimpico.
L'ARBITRAGGIO - Riecco Tagliavento dopo il tanto discusso Inter-Sampdoria, tra l’altro diretto bene. Il direttore di gara umbro stavolta sbaglia soltanto una valutazione, proprio in avvio. Quando un intervento durissimo di Flamini, coi tacchetti sullo stinco di Perrotta, meriterebbe il giallo, che Tagliavento tirerà fuori correttamente per il francese alla mezz’ora per un’entrata scomposta su De Rossi. Avesse sventolato subito il cartellino Flamini sarebbe stato espulso e la partita tatticamente sarebbe parecchio cambiata. Perché Leonardo non avrebbe potuto permettersi il lusso di tenere tre attaccanti.
Maurizio Nicita
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE
Abbiati 6,5: Risponde sempre presente quando è chiamato in causa. Attento sui tiri da fuori di Baptista e Riise
Bonera 6: Impiega qualche minuto a capire una volta per tutte chi sono i “suoi”, poi prende su il proprio spazio di competenza e lo gestisce con attenzione e coraggio, dando una grande mano alla manovra d’attacco. Se indovinasse qualche cross in più sarebbe tra i migliori d’Europa
Nesta 7: Polverizza Vucinic e Baptista, dominando ogni confronto ed ogni palla contesa. Dalle sue parti non c’è spazio neanche per una folata di vento
Thiago Silva 6,5: Maestoso, elegante ed efficace, fino all’incontro con i 193 cm di Toni, che lo costringono più di una volta alle cattive maniere
Antonini 6,5: A differenza di Bonera, impiega una frazione di secondi a capire che sulle fasce bisogna lavorare sodo. Si rimbocca le mani fin da subito: annulla la spinta offensiva della Roma, affianca costantemente Ronaldinho sulla trequarti d’attacco e si candida ufficialmente al ruolo di pretendente numero 1 per un posto da titolare all’Old Trafford (71' Abate sv)
Flamini 6,5: Un intervento da brividi, su Perrotta, dopo una manciata di secondi, poi un’ora e passa giocata da tuttofare. Efficace come body-guard di Pirlo, generoso e sorprendente in fase offensiva, purtroppo impreciso (come tutti i suoi compagni) in zona gol. (72'Beckham 5,5)
Pirlo 6: Dopo 20’ Ranieri gli piazza addosso la gabbia preparata per Dinho, e lui ci mette un po’ a divincolarsi dalla morsa di De Rossi e Perrotta. Offre una prova dignitosa e ad un minuto dal termine sforna un assist al bacio che Huntelaar getta alle ortiche. Provare qualche punizione in allenamento no?
Ambrosini 6,5: Attento dal primo all’ultimo minuto. Sempre presente laddove c’è da estirpare pericoli, sia fuori che all'interno della propria zona di competenza.
Huntelaar 5.5: Schierato a sorpresa al posto di Beckham come vertice destro del trio offensivo, si muove bene nel primo tempo, accentrandosi quando necessario per creare varchi a Flamini e Bonera. Nella ripresa esce di scena, rientrando all’89, quando divora, con la complicità dei tacchetti di Burdisso, l’inzuccata della giustizia
Borriello 5: Tanto impegno e voglia di far bene, dal primo all’ultimo istante concessogli da Leonardo. Fa a sportellate con Juan che non è certo un pivello, e lo manda ai matti in più di un’occasione, ma si perde sul più bello, scialacquando due clamorose palle gol che al triplice fischio pesano come macigni. (78' Inzaghi: sv)
Ronaldinho 6: L’attenzione della Roma sulla fascia destra lo costringe a giocare da trequartista centrale per tutto il primo tempo, durante il quale riesce a raccogliere soltanto un ottimo assist per Borriello che non ringrazia. Nella ripresa, gli avversari si scoprono e gli concedono tanti metri in più: qualche giocata interessante, ma neppure lui è in serata
Leonardo 6: Stupisce ma non delude Huntelaar a destra. A quattro giorni dal ritorno di Champions, la squadra è compatta e cosciente dei propri mezzi, ma certe occasioni non ritornano... |