dal sito www.gazzetta.it
GRANDE PALERMO, PICCOLO MILAN L'INTER SALUTA E SE NE VA
Strepitosa partita dei rosanero che battono 3-1 gli uomini di Ancelotti. Dopo i miracoli di Abbiati nel primo tempo, nella ripresa arrivano i gol di Miccoli, Cavani e Simplicio. Tardiva la reazione dei rossoneri che accorciano su rigore con Ronaldinho, in precedenza parato da Amelia su un altro tiro dal dischetto. Ora i nerazzurri sono a +6
PALERMO, 30 novembre 2008 - Il Milan alza bandiera bianca. La pianta al Barbera, assediato e sbeffeggiato dal più bel Palermo della stagione, che gli rifila un 3-1 strameritato. Nella serata in cui non funziona nulla, i rossoneri vengono sovrastati dai rosanero. Nel primo tempo i ragazzi di Ballardini dettano tempi e sfiorano gol a raffica; nella ripresa vanno in gol con Miccoli, Cavani e Simplicio. La tardiva reazione rossonera ha il marchio di Ronaldinho che accorcia su rigore, dopo averne sbagliato uno nel primo tempo, con la grande deviazione di Amelia. Un Milan sconcertante che senza Kakà e Gattuso non entra mai in partita e reagisce quando ormai è troppo tardi; un Palermo straripante che regala una serata di grande calcio e rifila una lezione a tratti umiliante ai rossoneri. L'Inter adesso è un punto sbiadito in lontananza. Sei punti più in alto.
STRATEGIE - Per Davide Ballardini il Milan si poteva battere solo con intelligenza tattica, velocità e potenza atletica. Ai rossoneri ha opposto il 4-3-1-2, con Simplicio alle spalle di Miccoli e Cavani, due elementi che lo scorso anno fecero impazzire i rossoneri. Carlo Ancelotti a centrocampo si è affidato a Flamini, Pirlo e al ritrovato Ambrosini, mentre in attacco, davanti a Seedorf e Ronaldinho, ha schierato Pato. Poi il pacchetto difensivo con Zambrotta e Maldini, ovvero esperienza da vendere, con il senno di poi insufficiente.
FURIA ROSANERO- Scontato, infatti, il copione del primo tempo. I rosanero non badano a spese e aggrediscono con un'intensità che non concede pause, mentre il Milan punta a mantenere equilibrio fra difesa e centrocampo. Obiettivo: subire il meno possibile il gioco avversario e, di conseguenza, evitare di andare in paranoia. Non resta che aggrapparsi allla ripartenza, troppo lenta a dire il vero per intimorire i rosanero che rispondono con il pressing alto e incrociano una serata di grazia con una prova corale. Al guizzo di Pato che spara su Amelia pronto a deviare in angolo (ma a sbagliare è il brasiliano), risponde Miccoli in due occasioni. E qui sale in cattedra Abbiati che compie almeno tre parate decisive. Funziona a perfezione l'asse Balzaretti-Miccoli; sulla fascia sinistra il Palermo è micidiale e il Milan soffre. Inoltre i frenetici batti e ribatti nell'area rossonera dilatano l'inquietudine della difesa che spesso si inguaia da sola.
SERATA-MICCOLI - Al 25' Amelia stende Pato sulla linea del limite. Rocchi assegna il rigore, ma Ronaldinho si fa parare il tiro dal portiere palermitano. Alla grande occasione gettata al vento corrisponde il forfait di Pato che lascia dolorante per Inzaghi. L'errore di Dinho o la prodezza di Amelia (la prima di una grande serie di parate), inaugurano il gran finale del Palermo che assedia il Milan, incapace di opporre marcature ad hoc all'imperioso pressing rosanero. A salire in cattedra è Abbiati: ultimo baluardo che si sacrifica da leone. Ma l'ultimo squillo è di Ronaldinho. Punizione dal limite e palla che finisce sulla traversa, come dire che al funambolo di Porto Alegre le soluzioni facili non piacciono. Un po' come a Miccoli che al 5' della ripresa fa vedere al brasiliano di quali numeri sia capace e trova l'angolo giusto. Strepitoso il gol del leccese: una fiondata dal limite che si infila alla sinistra di Abbiati. Rete d'autore realizzata grazie a un coro impeccabile. Da notare l'incapacità del Milan nel chiudere gli spazi e impedire al piccolo bomber di tirare.
DILAGANTI - Da Amelia a Carrozzieri, da Balzaretti a Cavani è un Palermo insuperabile. E' impressionante la capacità dei siciliani di mantenere alto il ritmo, senza concedere allo stesso tempo nulla al Milan che cambia due uomini a centrocampo: Ambrosini e Flamini per Shevchenko e Emerson. Scelte ininfluenti. Non è azzardato definire i rossoneri del Barbera impalpabili e non pervenuti. Al 14' arriva infatti il meritato 2-0. Liverani verticalizza e Cavani di testa infila imperiosamente: due tocchi per scavalcare tutto il Milan. L'involuzione è totale e il Palermo staripa con Simplicio che infila al 35' il 3-0 di testa. Con la partita in mano, solo a questo punto il ritmo del Palermo cala e coincide con la reazione del Milan che si chiama Ronaldinho: il brasiliano conquista da solo un rigore netto che trasforma al 38'. Ma è troppo tardi per riacciuffare un pari immeritato. Passa il Palermo; per il Milan ridimensionato, un k.o. clamoroso su cui meditare a lungo.
Gaetano De Stefano
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LE PAGELLE di Simone Benzoni
Amelia 7 Esce a valanga su Pato, causando il rigore che poi però è bravissimo a neutralizzare, deviando in corner la conclusione angolata di Ronaldinho. In precedenza un altro salvataggio, ancora su Pato. Il secondo penalty non è colpa sua. E stavolta non fa il miracolo.
Simplicio 8 E' l'uomo chiave della manovra avanzata rosanero. Accelera, detta l'ultimo passaggio, prova il colpo personale, trova il gol della sicurezza. In sostanza, un pilastro.
Pirlo 5 Lento, impreciso, prevedibile. Non è lui, o meglio, non lo è ancora. Un paio di acuti in zona tiro, ma è troppo poco.
Miccoli 8 Abbiati gli dice no due volte nel giro di 3 minuti, al 18' e al 21'. Ma al 5' della ripresa il portiere rossonero non può nulla sul destro micidiale dell'attaccante salentino. Difesa rossonera colpevole: nessuno aiuta Zambrotta, andando a raddoppiare. A prescindere dalle colpe altrui, partita da incorniciare.
Maldini 5 Ha sulle spalle la responsabilità del raddoppio rosanero: perde il tempo su Cavani, lasciando saltare l'attaccante uruguaiano sulla palla in profondità di Liverani.
Ronaldinho 6 Da solo non può sempre risolvere le partite. Stasera ci ha messo del suo - in negativo - fallendo il primo penalty. Poi però ha lottato, dribblato, preso una traversa, guadagnato e realizzato un altro rigore. Se intorno a lui ci fosse stata tutta una squadra...
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ANCELOTTI: "SCONFITTA SALUTARE"
30 novembre 2008 - Carlo Ancelotti lascia la Sicilia svuotato. Il Milan è stato calpestato, e la brutta serata ha lanciato la fuga della squadra di Mourinho. Fa autocritica il tecnico rossonero: "Ci abbiamo messo del nostro - dice - non siamo riusciti a giocare come volevamo, e non abbiamo difeso. Sapevamo che loro sono bravi nel fraseggio, dovevamo stare più stretti e avere più aggressività. È mancato il ritmo della squadra, abbiamo fatto marcature blande, loro hanno avuto facilità nel gioco". E l'Inter vola via..."È una sconfitta pesante in un momento importante del campionato, ma abbiamo inanellato una buona serie di risultati. Non dico che è una sconfitta salutare, ma era un periodo che avevamo perso attenzione. Ora possiamo ripartire per fare un'altra serie importante". Poi Ancelotti riprende il filo dell'analisi: "Non siamo riusciti a uscire dalla loro aggressione, siamo stati troppo lenti e timorosi. Non li abbiamo limitati. La reazione è saltata fuori perchè il Palermo sul 3-0 è calato. Non è un problema di motivazione. Capitano più a noi che ad altri queste partite, perchè abbiamo caratteristiche particolari. Quando non giochiamo bene non riusciamo a fare risultato. Noi dobbiamo sempre essere i padroni del gioco". La chiave della sconfitta? "Non siamo riusciti a fare il gioco coi terzini, sono stati bloccati". |