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1° aprile 2001, Milan vs Lazio 1-0




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Il biglietto della partita
(per gentile concessione di Matteo Anobile)



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Immagini del tifo rossonero per la sfida con la Lazio
(dal sito www.fdl.it)




Foto by Vincenzo De Santi
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Immagini della Curva Sud per la partita contro la Lazio
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)
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Immagini del settore di San Siro occupato dai tifosi laziali
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)



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Andriy Shevchenko e Alessandro Nesta
(per gentile concessione di Gianni Righetto)



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Istantanea della partita: 1-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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VIDEO
(da "Forza Milan" - facebook)



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(da "La Stampa" del 2 aprile 2001) (da "L'Unità" del 2 aprile 2001)




dal sito www.ultrasmilan.it

TABELLINO DI EVA KANT
Ammoniti: Costacurta 5' st, Simeone 16' st per scorrettezze
Spettatori: 52.010

MILANO - Due destini molto simili quelli di Zoff e Maldini. Entrambi commissari tecnici della nazionale, entrambi eliminati dai rigori (o dal golden gol), in una competizione internazionale, entrambi approdati sulla panchina di una grande club. Il modulo delle due squadre è molto simili, entrambi curano in modo particolare l'aspetto difensivo a discapito dell'attacco: una sola punta per la Lazio (Crespo), una sola per il Milan (Bierhoff). La difesa è rigorosamente a 4, coperta da un folto centrocampo: 5 centrocampisti per i capitolini, 4 per i rossoneri con Boban però in appoggio. Quando due difensivisti dichiarati si affrontano, lo spettacolo passa in secondo piano. E allora ecco una partita fiacca, senza grossi squilli, che si risolve in un modo rocambolesco. Era la classica partita da 0-0, ma la fortuna ha voluto ancora una volta, andare contro le ferree leggi del calcio. Quando ormai nessuno più se lo aspettava, Boban con un colpo di testa più unico che bello, sorprende Peruzzi e permette ai rossoneri di sperare ancora nel quarto posto. C'è spazio però anche per la Lazio. Le occasioni non sono mancate ma purtroppo, quando Rossi è in forma, difficilmente è superabile, e se poi alla bravura del portiere si aggiunge la buona stella, nulla si può fare.
Ora che il "cul de Sac" è in clinica a ritrovare se stesso e che l'altrettanto famoso "cul de Zac" è stato amichevolmente rispedito in terra romagnola, nessuno sperava in un aiuto della Dea Bendata. Ma il Diavolo, si sa, ha mille risorse e una volta superato l'imbarazzo iniziale, scatena tutta la sua terribile forza. In passato ci avevano provato con potenti esorcismi, che avevano coinvolto addirittura metà città; poi avevano usato l'arma dell'aggressività arrivando ancora una volta a scarsi risultati; ci avevano provato, e questa volta un risultato c'è stato, combattendo il Diavolo nel suo ambiente naturale: l'inferno; stasera hanno riprovato ancora una volta con l'arma "della bontà", ma i risultati sono stati pessimi. A quanto pare l'acqua santa Lazio, non è abbastanza santa (come del resto non lo erano i suoi amici interisti) per poter ingabbiare un Diavolo cinico, spietato e assetato di vendetta. Ma non era solo l'eterna lotta tra Bene e Male, era la lotta tra due città Roma e Milano, una lotta che negli ultimi anni si è fatta più aspra, gli aquilotti non hanno ancora digerito di aver perso all'ultima giornata uno scudetto; i rossoneri non possono dimenticare i veleni gettati da Cragnotti, e la coppa Italia rimasta a Roma, dopo una gara alquanto rocambolesca.
Zoff aveva poi un motivo in più per battere il Milan, durante l'estate Berlusconi si era intromesso nella "vicenda nazionale", dando una sua interpretazione alla sconfitta ad opera della Francia. Sarebbe stata l'occasione giusta per riscattarsi, ma a quanto pare Zoff non è stato in grado di trasmettere ai suoi abbastanza rabbia. Cosa invece riuscita benissimo alla coppia Tassotti-Maldini, che in fondo non hanno una visione della gara tanto diversa da quella del tecnico laziale.
Il Milan ha sicuramente superato un importante esame, l'aver vinto con la Lazio rilancia i rossoneri verso il quarto posto, tutti sperano che Maldini abbia veramente trovato la medicina in grado di curare tutti i mali che affliggono i rossoneri da inizio stagione. Nessuno a Milanello si sbilancia, il Milan è ancora convalescente: giustissimo. I problemi sono rimasti, la difesa è pur sempre lenta e in là con gli anni, sulle fasce non c'è nessuno in grado di spingere e gli attaccanti sono troppe volte isolati. La vittoria dà comunque morale, ed è lecito credere fino alla fine in un terzo posto, più che lecito è un dovere di ogni giocatore e, soprattutto, di ogni tifoso.

LE PAGELLE
Helveg un leone. Veron un agnello

MILAN
Rossi 8 - Non è impegnato molte volte, ma quando è chiamato in causa è sempre prontissimo. I rossoneri devono ringraziare lui se a fine partita hanno guadagnato i tre punti. Poi non si può criticare uno come lui, uno dei pochi ancora attaccato alla maglia.
Helveg 7 - Come difensore è più a suo agio, non ha l'angoscia di dover per forza attaccare, ma si può dedicare solamente alla difesa. Lotta come un leone su ogni palla, e senza obbligo, più di uan volta si trova sul fondo a crossare.
Costacurta 7 - Annulla facilmente gli attacchi della Lazio usando la sua esperienza. L'unico difetto che ha è l'età.
Maldini 7.5- Si riscopre come centrale e grazie a questo nuovo ruolo, potrà sicuramente prolungare la sua carriera. È come sempre il padrone della difesa, non tralasciando ami anche la spinta in avanti.
Coco 5.5 - Non brilla particolarmente. Il suo lavoro sulla fascia è raddoppiato dal fatto che ha davanti Sheva, un giocatore non proprio adatto a coprire. Deve fare quindi doppio lavoro tralasciando la fase offensiva.
Shevchenko 6 - L'impegno gli dà la sufficienza, ma la sua gara non è certamente brillante. È costretto a giocare in un ruolo che non è il suo, è relegato al ruolo di tornante cosa che lo limita molto. Nel secondo tempo si risveglia facendosi alcune volte pericoloso.
Albertini 6 - Soprattutto nel primo tempo, i laziali erano i padroni del centrocampo, poi col passare dei minuti sale in cattedra e riequilibra le forze in campo.
Kaladze 7- Annulla senza grosse difficoltà Veron, rendendo tutto più facile alla retroguardia rossonera. È ormai una certezza.
Serginho 5.5 - Poche volte raggiunge il fondo e poche volte si rende pericoloso. Una prestazione sottotono.
Giunti s.v. - Troppo poco per essere giudicato
Boban 6 - Oltre al gol fa ben poco. Si intestardisce con inutili giochetti che favoriscono il più di una volta gli avversari.
Bierhoff 5- è completamente inutile. è al di fuori di ogni schema, non partecipa alle azioni e non contribuisce a difendere.
José Mari s.v. - ingiudicabile

LAZIO
Peruzzi 5; Negro 5.5, Nesta 7, Couto 6, Pancaro 6.5; Poborsky 7, D. Baggio 5.5, Veron 5, Lopez s.v., Simeone 6.5, Stankovic s.v., Nedved 7; Crespo 5.5, Ravanelli s.v.

ARBITRO
Farina 6 - Gara tutto sommato corretta, non deve prendere deciosini su episodi importanti.

TIFO 6 - La coreografia iniziale faceva ben sperare, ma le attese sono state deluse. Durante il primo tempo, quelli che cantavano erano in pochi; nel secondo le cose sono leggermente migliorate anche se non è abbastanza. Sono le ultime partite casalinghe della stagione, la campagna acquisti estiva e gli obiettivi della prossima stagione si determinano proprio in queste ultime partite. È il momento di metterci tutta la grinta di cui si dispone, e crederci fino in fondo perché il quarto posto è alla nostra portata. Mica bisogna dare la soddisfazione alle merde di arrivare prima di noi?



dal sito www.wikipedia.it

Note: serata fredda, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Bierhoff, Costacurta, Chamot, Sensini per gioco falloso. Espulso al 93° Ambrosini per doppia ammonizione. Angoli 13-3 per la Lazio. Recupero 2' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 68.943, di cui 47.066 abbonati. Incasso £. 2.200.608.562

La Lazio scende al Meazza nella difficile gara contro il Milan cercando di vender cara la pelle. La gara è vibrante e assai veloce con continui scambi di colpi in attacco, anche se il più delle volte sono pericoli sterili per i due portieri. Al 38° è la squadra rossonera a portarsi in vantaggio grazie ad un rigore fischiato da Rosetti per un fallo di mano di Negro.
L'azione che porta al penalty è viziata da una clamorosa svista del guardalinee che concede un fallo laterale ai rossoneri invece che ai laziali. Boban è infallibile dal dischetto e porta il Milan in vantaggio. La gara s'infiamma e, prima della fine del tempo, l'arbitro fischia un altro rigore a favore dei rossoneri, stavolta per un atterramento di Marchegiani ai danni di Ambrosini.
Ancora una volta Boban non sbaglia. La ripresa vede Erikkson sostituire uno spento Boksic con Roberto Mancini. La Lazio prende così in mano la gara ma gli attacchi sono sconclusionati. Solo all'84° i biancazzurri riescono a passare grazie a Simone Inzaghi abile a sfruttare una palla e ad insaccare.
Il finale è un forcing della Lazio ma è il Milan a creare due azioni pericolose con Shevcenko e Bierhoff a cui si oppone un grande Marchegiani. La Lazio esce sconfitta e addirittura scavalcata in classifica proprio dai rossoneri. Guida dunque la Juventus a 47 punti, Milan a 44, Lazio e Roma a 42. I sogni di Scudetto sembrano compromessi.



dal sito www.christianabbiati.it
di Daniele Rutigliano

IL MILAN VINCE UNA PARTITA TESA
Purtroppo Christian ha ritrovato la panchina. In settimana si è fatto sentire, la stampa ha registrato le sue parole di protesta e di mancate spiegazioni. Un campione come lui non può di certo risedersi in panchina dopo tutto quello che ha regalato ai suoi tifosi e alla squadra, in appena tre anni giocati da titolare.
Nel primo tempo Milan e Lazio si studiano a vicenda. Timidi tentativi di entrambe le squadre si annotano sul taccuino.
Nel secondo tempo il Milan è più reattivo. Al 53' Helveg per un pelo non sorprende da fuori area Peruzzi. E finalmente al 60' su cross di Kaladze, Boban di testa batte il portiere avversario. Ma la Lazio non ci sta a perdere. Poborsky sfiora il pareggio con un tiro ben angolato ma respinto con il piede da Rossi. Successivamente Negro all'89' incredibilmente, da pochi passi, spedisce la palla fuori a porta vuota. Nei cinque minuti di recupero Coco sfiora il gol del raddoppio.