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10 marzo 2001, Atalanta vs Milan 1-1




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Il biglietto della partita
(per gentile concessione di Andrea Leva)



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I tifosi rossoneri allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia
(dal sito www.fdl.it)



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(by Vincenzo De Santi)




I tifosi rossoneri allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia
(dai siti forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero e www.fototifo.net)
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Istantanea della partita: 0-1
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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(da "La Stampa" dell'11 marzo 2001)




dal sito www.ultrasmilan.it

TABELLINO DI EVA KANT
Ammoniti: Helveg per gioco falloso
Spettatori: 20.000

BERGAMO - La nuova moda è il "non-esultare" dopo gol. Così questa sera ha agito Maurizio Ganz. Tutto lo stadio è balzato in piedi, ma lui non s'è mosso. Forse si è ricordato delle sue due stagioni in rossonero, stagioni che ormai rimangono un ricordo, dolce e amaro. Probabilmente non se non fosse stato per il colore della maglia degli avversari, non si sarebbe nemmeno reso conto di aver di fronte la sua ex squadra. Il Milan di Ganz non era il Milan degli olandesi, ma comunque una buona squadra ricca almeno di energie e capacità di gioco. Ma se non ci fosse stato Ganz, il diavolo avrebbe quasi sicuramente espugnato Bergamo senza fare cose trascendenti. Il solito gioco frammentato, i soliti black - out in difesa e a centrocampo, ma uno spirito diverso in campo: più voglia di vincere, cosa che mancava da tanto tempo. Per mercoledì una speranza, benché minima, c'è.
In questo freddo sabato sera, è poi ritornato il celebre "cul de Zac". L'ultima volta che si era fatto riconoscere , era stato a Parigi e si era incarnato in Rabesandrana. Poi, forse stressato anche lui dal mondo del calcio, si era preso un po' di ferie, trascorse magari in una clinica di disintossicazione. In quel breve periodo è successo di tutto. Vedendo che senza di lui le cose in casa rossonera andavano male, ecco che il famoso "cul de Zac" è ritornato a casa. Anzi dalla clinica anti-stress, dopo essersi reso conto che il suo predecessore (l'altrettanto famoso "cul de Sac") stava bene, aveva deciso di prendersi un vacanza. Appena tornato "nel mondo dei vivi" apprende la notizia delle recenti difficoltà rossonere. Siccome ha l'animo buono, non se la sente di abbandonare il suo "papà", e allora ecco che parte da solo per Bergamo con tutti i rischi del caso.
Il "cul de Zac" arriva appena in tempo, non riesce nemmeno a passare dagli spogliatoi, ma l'importante è esserci, giusto? Si piazza allora in tribuna stampa tra decine di giornalisti che ogni venerdì recitano le esequie di Zaccheroni. Ogni pre - partita è accompagnato dalle solite voci di esonero, e dalla consueta recitazione collettiva del rosario pro Zaccheroni. Ma come sempre il cesenate, il lunedì, si ripresenta a Milanello quasi come se volesse dire: "Visto? Sono ancora qui!" . Tra i giornalisti-gufi, il povero "cul de Zac", ha vita dura; le iettature non si contano, ma lui è un professionista e non si lascia sopraffare da questa cose…
La partita inizia e lui si concentra subito. Come accade nelle partite dell'oratorio, si concentra subito sull'avversario annullando un'intera fascia. I due gemelli Zenoni entrambi ingabbiati e annullati per tutto il primo tempo. La fascia destra atalantina è a posto. Nonostante il suo intervento, la partita era una sofferenza unica. Zaccheroni sbraitava dalla panchina, disegnava schemi che nessuno capiva (o che nessuno voleva capire) e se la prendeva con il solito Helveg, colpevole di essere l'uomo più vicino alla panchina.
Vedendo che la gara non decollava, e che anzi i nerazzurri prendevano il sopravvento, il "cul de Zac" decide di dare tutto. Ecco allora che da un lancio innocuo di Kaladze, il Milan trova il gol del vantaggio, un miracolo di questi tempi… il pallone disegnava una parabola dolce, senza pretese, destinata a cadere tra le braccia del portiere o ad essere spazzata via da un difensore. Ma il "cul de Zac" era in tribuna e ci ha messo del suo: Lorenzi, preso quasi da un raptus omicida, colpisce di testa in modo eccellente e supera il suo portiere. Autorete clamoroso, era dai tempi di Ferri che non si vedeva un gesto di così grande caratura tecnica… Cinismo e perfidia, la tribuna stampa si agita e inveisce contro il povero, e quasi incolpevole "cul de Zac". Avrà vita difficile d'ora in poi, ha un intero stadio contro.
Incomincia poi la ripresa. Il Milan soffre e arranca, mentre l'Atalanta si butta alla ricerca disperata del pareggio, e perché no, della vittoria. Inutile tentare di annullare gli avversari, sono troppo concentrati e hanno davvero voglia di segnare; inutile concentrarsi sugli attaccanti: troppo isolati dal resto della squadra, per loro ci vorrebbe un miracolo; inutile concentrarsi sulla difesa e sul centrocampo: ci pensano Maldini e Gattuso a contenere, per gli altri non c'è speranza se non un viaggio a Lourdes; non resta che Super Seba, sottoposto ad un tiro a bersaglio. Il "cul de Zac" si concentra allora sul portierone, che diventa per l'occasione il salvatore della patria.
Peccato per Ganz. Lui, l'amore segreto del "cul de Zac", indovina una rovesciata spettacolare. Un gol in ricordo dei vecchi tempi, quando cioè il "cul de Zac" e Ganz regalavano le vittorie e gli scudetti a Zaccheroni.

LE PAGELLE
Rossi una muraglia. Morfeo tanta classe

ATALANTA
Pelizzoli 6, Siviglia 6, Paganin 6, Lorenzi 6.5, Bellini 7, Berretta s.v., C.Zenoni 5, D.Zenoni 5, Donati 5, Ganz 7, Zauri 6, Morfeo 7, Ventola 4

MILAN
Rossi 8- Compie tre parate salva-risultato che permettono ai rossoneri di non arrivare all'importantissima gara col Deportivo, con il morale a terra. Nulla può sullo strepitoso gol di Ganz.
Roque Junior 6 - Gara senza squilli ma anche senza errori. Quasi un miracolo.
Chamot 6 - Gara tutto sommato buona. Un solo errore su un rilancio che poteva significare una sconfitta.
Maldini 7 - Esemplare come sempre. Aiuta Coco sulla fascia sinistra nelle ripartente e tiene a bada Morfeo senza grosse difficoltà. Dopo ogni partita diventa sempre il più grande.
Helveg 7 - Compie un grandissimo lavoro fermando in modo magistrale le incursioni di Bellini e Zauri. In miglioramento.
Kaladze 6.5 - Sbaglia molti palloni a centrocampo, ma partecipa comunque ad ogni azione. Poi le uniche due occasioni per i rossoneri partono da lui.
Pablo Garcia 5 - Leggero miglioramento rispetto a Istanbul, ma rimane comunque un giocatore mediocre, fuori luogo nel Milan
Gattuso 7 - Entra nel secondo tempo, cioè quando i bergamaschi prendono il sopravvento. Mette in campo tutta la grinta e l'aggressività che ha in corpo e diventa il leader della resistenza.
Coco 6 - Parte bene annullando completamente Zenoni. Poi cala leggermente non rischiando mai nulla.
Leonardo 5 - Ha perso nuovamente la condizione. È completamente al di fuori dagli schemi,. Tocca pochi palloni e quei pochi li sbaglia.
Boban 5 - Sbaglia tanti passaggi e non inventa nulla.
Bierhoff 5 - Sbaglia un gol sotto porta e una marea di appoggi. Non c'è.
Josè Mari s.v. - Troppo poco per essere giudicato
Shevchenko 5- Solo una girata nel finale, poi nient'altro. Troppo poco.

ARBITRO
Braschi 6.5 - Gara corretta, quindi facile da gestire.

TIFO 6.5 - Bergamo, una delle trasferte più difficili della stagione. La curva si fa tutto sommato rispettare. La curva bergamasca è a dir poco fantastica, però anche noi ci siamo difesi egregiamente sia fuori che dentro lo stadio. Il tifo è stato sicuramente buono, alcuni cori sono usciti divinamente. In vista della difficile gara di martedì, tutto fa ben sperare.



dal sito www.christianabbiati.it
di Daniele Rutigliano

L’EX GANZ CI NEGA LA VITTORIA
Purtroppo il nostro portierone, dopo aver rimediato un indurimento muscolare al polpaccio destro nello scontro contro il Parma, rimane ancora fermo per un'altra partita dopo Istanbul. Zaccheroni ha preferito schierare al posto dell'incerto Dida, Sebastiano Rossi.
Il Milan sembra giocare con una mentalità diversa e nel primo tempo i risultati si possono notare. AL 24' la squadra di Zaccheroni passa in vantaggio con un autogol di Lorenzi, che per anticipare Bierhoff colpisce male la palla e insacca nella porta sbagliata. L'Atalanta cerca di pareggiare il conto ma gli attaccanti ce la mettono tutta per sparare la palla sul corpo e sui piedi di Rossi. Ma al 62' la squadra bergamasca trova il pareggio con una rovesciata angolata di Ganz ( - Ma quanto tempo devi stare ancora fermo, Christian !!! - ).Negli ultimi minuti il Milan insiste prima con Shevchenko e poi con Boban ma l'Atalanta resiste. L'arbitro Rodomonti fischia la fine della partita al 93' ed entrambe le squadre portano a casa un solo punto.