dal sito www.ultrasmilan.it
TABELLINO DI EVA KANT
Espulso: 23' pt Lamouchi (P) per proteste.
Ammoniti: Milosevic e Sala per comportamento non regolamentare
Spettatori: 50.000
MILANO - A carnevale ogni scherzo vale! I detti popolari hanno sempre ragione… A ricordare al Diavolo che a Milano era l'ultima giornata del Carnevale Ambrosiano, è stato il Parma con il contributo di Trentalange.
Doveva essere la giornata della riscossa. Durante la settimana migliaia di parole gettate al vento: per dare la carica all'ambiente, per acquietare i tifosi vicini al piede di guerra e per riconfermare per l'ennesima volta la fiducia a Zaccheroni.
Il clima che si respirava faceva promettere bene. Ma il Milan quest'anno deve fare i conti con l'infermeria. Ogni partita, di campionato o coppa, si trasforma in una guerra in cui qualcuno esce sempre inesorabilmente ferito. Oggi mancavano sette titolari, tanti, troppi, soprattutto considerando l'avversario:la squadra più in forma del momento.
Il Parma è la squadra affrontata durante l'ultima grande contestazione. In molti sono ritornate alla mente quelle immagini: curva abbandonata a metà gara, striscioni contro giocatori e società, arance e uova in campo. Terrificante! In molti probabilmente si saranno chiesti "Altra contestazione oggi?". La "Grande Contestazione", per oggi, non c'è stata. Solo uno striscione che suona come monito: SVEGLIA RAGAZZI LA NOSTRA PAZIENZA HA UN LIMITE, ma tutto finisce lì. Uomo avvisato mezzo salvato, e se i detti popolari hanno sempre ragione sarebbe il caso di preoccuparsi.
Lo striscione fa subito effetto, squadra grintosa e orgogliosa che fa di tutto per arrivare al gol. Tante occasioni nel corso del primo tempo, ma come spesso accade in questo periodo, finite nel nulla. Un solo gol è veramente troppo poco in relazione alle palle gol avute. Il Milan però, di questi tempi, più che mascherarsi da diavolo si traveste da Giano Bifronte. Ecco allora che ai gialloblu, per riportarsi alla pari, basta ripartire da centrocampo. Una palla che sarebbe stata innocua per qualsiasi altra difesa, diventa una granata pronta a scoppiare e causare danni irreversibili. Stavolta è Sala a innestarla, dribbla il suo portiere come avrebbe fatto Pelè, e lancia Milosevic (il cognome è una garanzia per le bombe…) che si trasforma nell'attentatore. Tutto nuovamente da rifare.
Maldini suona la carica, ma i "nostri" tardano ad arrivare. Sono allora i nemici gialloblu ad attaccare. L'uomo perso in battaglia (Lamouchi espulso al 24') non sembra aver leso gli animi dei combattenti, anzi sembra aver giovato a tutti. Gli undici di Ulivieri sono ora schierati, pronti a sferrare l'attacco decisivo; il cielo plumbeo è la cornice più adatta per questo clima di tensione. Tutti si attendono il peggio. La disfatta di Caporetto in confronto a ciò che passa per le menti dei presenti e degli assenti (sempre che trovino un po' di tempo tra una visita a Palazzo Chigi e una al Quirinale), si trasforma in una solare vittoria. Ma tutto questo rimane un sogno. Per fortuna. Come al solito i rossoneri escono senza medaglie al merito. Dopo una breve pausa in cui i comandanti danno gli ordini tattici si torna in campo. Subito una novità: cambio nella retroguardia, Rossi per Abbiati. Panico. Ma Super Seba è abituato ai duelli (chi si dimentica il suo match con Bucchi?). Nemmeno il tempo di rendersi conto che i cori che sente sono per lui, che subito viene chiamato in causa. Ma è dura con Seba il guerriero. La macchina bellica rossonera, forse un diesel, si mette finalmente in moto. Capitan Maldini suona nuovamente la carica, tentar non nuoce e la speranza è l'ultima a morire. Stavolta però i "nostri" arrivano. Saggezza popolare! Il più lesto ad arrivare è Guly, che con una cannonata trafigge Buffon. Dopo di lui via via tutti gli altri. Ecco allora triangolazioni, affondi sulle fasce, azioni quasi spettacolari. Le munizioni poi incominciano a scarseggiare, i troppi colpi mandati a vuoto pesano. Si risveglia allora il nemico, che dopo aver fatto stancare l'avversario lo assale. Ci pensa Amoroso ad affondare l'attacco, con l'aiuto di un insospettabile: Trentalange.
Il Parma pareggia, nel giorno di chiusura del Carnevale Ambrosiano beffa colui che di solito inganna gli altri: il Diavolo. I vecchi del paese dicono: a Carnevale ogni scherzo vale! Loro hanno sempre ragione - si spera - quindi mercoledì niente scherzi. In fondo, come dicono i Panthers, GUFA QUANTO VUOI MA IN EUROPA SOLO NOI. Speriamo.
LE PAGELLE
Maldini eroico. Bierhoff inconsistente
MILAN
Abbiati 6- Subisce un gol da dilettante, ma si rifà subito compiendo due autentici miracoli. Dagli spogliatoi non rientra più, anche lui si aggiunge alla lunga fila di infortunati: indurimento al polpaccio
Rossi 7 - Subisce un gol e compie un intervento prodigioso, per il resto normale amministrazione. Ha il merito di farsi trovare pronto, concentrato e pieno di grinta. Super Seba c'è sempre!
Sala 5 - Come un grandissimo goleador, dribbla magistralmente il portiere offrendo una palla d'oro all'attaccante. Peccato che il portiere dribblato è Abbiati e l'attaccante servito Milosevic…
Chamot 5.5- Torna in squadra dopo un lungo stop. Gioca al centro ma non si trova a suo agio. Tentenna nelle chiusure e ritarda le ripartenze.
Maldini 8.5- Gioca divinamente, quando prende il pallone sembra in un altro pianeta. Mette in campo tutto ciò che ha in corpo: esperienza, classe, tecnica, orgoglio e voglia di vincere. Suona la carica e trascina i suoi in avanti dettando i tempi del gioco come un perfetto regista. Il gol è solo il coronamento della sua prestazione.
Guly 6.5 - In un centrocampo inedito, ritorna sulla fascia destra giocando come meglio può. Si trova a meraviglia con Ba e Sheva, creando nel secondo tempo molte difficoltà alla retroguardia gialloblu.
Donadel s.v. - Esordio in massima serie per un reduce di Viareggio. L'emozione lo blocca un po', ma dimostra tanta grinta.
Ba 6 - Inventato centrale per l'occasione, cerca di sostituire Albertini come meglio può. Cresce nel secondo tempo.
Kaladze 7- Il migliore a centrocampo. partita dopo partita acquista sempre più coraggio e dimestichezza con il campionato italiano. È lui il grande acquisto stagionale del Milan, al suo arrivo tutti erano dubbiosi sul suo conto, ma il georgiano ha fatto ricredere tutti confezionando grandi prestazioni.
Serginho 5 - Decisamente sottotono. Pochi affondi e raramente efficaci, recuperi difficoltosi e sempre imprecisi. Giornata da dimenticare.
Boban 6.5 - Dopo un lungo periodo di assenza, torna dal primo minuto. Non è in grandissima forma, ma fa comunque grandi cose. È l'unico a creare gioco, e se qualche volta eccede coi giochetti, a lui lo si può perdonare.
Leonardo s.v. - Sostituisce Boban nel finale. In giudicabile.
Bierhoff 4.5 - Si muove pochissimo. È completamente estraneo alla manovra e non fa nulla per entrar in partita. L'unico merito che ha è quello di costringere Thuram all'autorete, ma l'arbitro ha ingiustamente annullato.
Shevchenko 6 - Sufficienza data dall'impegno. Non brilla come al suo solito, ma a differenza del suo compagno di reparto cerca spazi. Spreca un'occasione ghiottissima, ma più che un suo errore è stata una grande parata di Buffon.
PARMA
Buffon 7.5, Thuram 6.5, Torrisi 5.5, F. Cannavaro 6.5; Sartor 5.5 Amoroso 7, Bolano 5.5, Sensini s.v., Lamouchi 4, Junior 6.5; Micoud 6.5; Milosevic 6.5, Di Vaio 6, Conceicao 7.
ARBITRO
Trentalange 4 - Gli episodi chiave della gara sono due: il gol del Parma e l'autorete di Thuram. Sbaglia in entrambe le occasioni, nel primo caso non vedendo tre giocatori gialloblu in netto fuorigioco; nel secondo fischiando un fallo inesistente di Bierhoff, se c'era fallo era incominciato in precedenza con una spinta del francese ai danni del tedesco.
TIFO 6 - Il primo tempo il tifo è stato buono. I primi 15 minuti addirittura ottimo. Poi col passare del tempo è calato vistosamente giungendo a livelli vergognosi. Fortunatamente la tifoseria ospiti è scarsa, non si è mai fatta sentire nell'arco della partita.
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