dal sito www.ultrasmilan.it
TABELLINO DI EVA KANT
Ammoniti : al 11' pt Sala, al 46' Olive per scorrettezze.
Spettatori: 43.453
Note: al 44' pt Abbiati ha parato un rigore a Maresca.
MILANO - Di nuovo riflettori accesi a San Siro, e come in una operazione matematica, mutano gli addendi ma non cambia il risultato. Davanti questa sera c'è il Bologna, decisamente più forte e meglio messa in campo dei paragini, solo più sfortunata. Il Milan invece, è sempre lo stesso: stesse carenze difensive, stesso non-centrocampo, stesso attacco evanescente. Sono cambiate però due cose, prima di tutto Sheva è ritornato dopo un lungo digiuno al gol, e, cosa ben più grave, la squadra ha abbandonato Zaccheroni al suo triste destino.
Ebbene sì, questa sera la squadra, o almeno parte di essa, ha remato contro il proprio tecnico. I giocatori lasciati in panchina, sono stati autori di due gesti inammissibili. I primi due a distinguersi sono Bierhoff e Josè Mari, i quali facevano il verso a Zaccheroni mentre dava indicazioni ai giocatori in campo. In seguito, e questo è un po' meno grave ma indica quanto stiano loro a cuore le sorti del Milan, i calciatori mandati a scaldarsi invece di concentrarsi sulla gara, ridevano e scherzavano tra di loro come se stessero in un bar. Due gesti sconsiderati, che indicano la fine dell'era Zaccheroni.
I rossoneri partono subito male, non escono mai dalla loro metà campo nei primi 20'. Il Bologna mette sotto assedio Abbiati, che ha qualche difficoltà a eliminare tutti i pericoli. Ma all'improvviso, nel momento migliore degli emiliani, ecco rispuntare la stella ucraina che ritorna all'appuntamento col gol. Un tiro in porta un gol, quando si dice carpe diem…! Il Diavolo si risveglia dal letargo durato un mese e mostra un barlume di gioco, qaunto basta per esaltare gli animi. Alla mezzora parte la prima azione degna di esser definita tale, dopo una latitanza che durava da Milan-Roma. Ba sembra aver ritrovato il suo antico splendore, serve a Shevchenko un pallone d'oro chje porta il Milan al raddoppio. Ormai sembra fatta, i rossoneri cominciano a ingranare e il Bologna sembra aver gettato la spugna. È solo apparenza. La vivacità e il quasi bel gioco svaniscono in fretta, i rossoblù ritrovano l'autorità dei primi minuti e ripartono all'attacco. Bastano pochi minuti a ricordare ai tifosi presenti quanto sia perforabile la difesa rossonera; rossoblù in avanti, difesa colta come al solito impreparata, e Maldini costretto a commettere un fallo in area. È rigore. Tra i bolognesi però, si duiffonde il tarlo della paura, nessuno sembra voler battere questo rigore tanto importante. L'incaricato sarebbe Signori, ma si allontana come impaurito dalla presenza inquietante di Abbiati. La sorte volge il suo sguardo su Maresca, ma è ancora troppo giovane e inesperto per poter beffare Abbiati. Pericolo scampato per ora. Il Milan a questo punto dovrebbe prendere in mano le redini del gioco, e come un perfetto fantino quida il suo puledro di razza verso la vittoria, Zaccheroni dovrebbe guidare i suoi puledri, non proprio di razza, verso una facile vittoria casalinga.
È invece Guidolin a scuotere i suoi e a spingerli all'attacco. Le fasce sono il punto debole, il comandante ordina di attaccare lateralmente. Il secondo tempo è tutto di marca rossoblù. Le parole del tecnico non vengono gettate al vento, e il Bologna si invola alla ricerca del gol. La corazzata rossonera tentenna, ma sembra reggere l'urto. Sembra solamente perché basta uno svarione difensivo per dare a Cipriani la palla che riapre l'incontro. Incomincia il calvario. Gattuso, invocato dalla curva, viene gettato nella mischia a discapito di Leonardo, poi è la volta di Helveg. Bastano pochi minuti per capire che così non può andare, il centrocampo già scarso, si vede privato della sua unica fonte di ispirazione a discapito, ovviamente, delle punte. Lo scacchista Guidolin approfitta subito del momento (anche se è più lungo di un momento) no degli avversari. Impone maggiore pressing e il raddoppio per disorientare la difesa. Il Milan entra nel panico, saltano gli schemi, il centrocampo affonda definitivamente e la retroguardia è alle corde. In pochi minuti si realizza l'incubo più terribile: dal 2-0 al 2-3. E' la fine. In campo, se mai c'è stata, non c'è più una squadra, ma solo un branco messo in un campo verde con un pallone. Il pareggio di Sala non cambia le cose, anzi toglie al Bologna due punti meritatissimi.
La squadra è ormai allo sbando, i giocatori oltre ad essere deficitari nel bagaglio tecnico, sono insoffremnti verso l'allenatore. L'agonia del Milan continua, vincere a Parigi diventa a questo punto un'impresa. Ma c'è da stare allegri, la società ha chiuso il bilancio in attivo più di così cosa si può desiderare?
LE PAGELLE
Shevchenko si risveglia. Cipriani mattatore
MILAN
Abbiati 7- Non ha grandi colpe sui tre gol, la difesa non lo assiste a dovere. Para un rigore e salva il pareggio allo scadere.
Sala 5 - Segna il gol che evita ai rossoneri una disfatta simile a quella di Caporetto, ma per il resto fa ben poco. Gli attaccanti bolognesi fanno ciò che vogliono, tarda nei recuperi e nelle ripartenze.
Roque Junior 4- Un altro disastro. La posizione centrale non è la sua, è troppo lento e impacciato per poter sostenere quel ruolo. I gol sono frutto di sue disattenzioni. Ma da dove è uscito?
Maldini 5.5- Quando anche Maldini getta la spugna, vuol dire che la squadra è in piena crisi. Commette un fallo in piena area da ultimo uomo, l'arbitro lo grazia ma concede il rigore. Il secondo gol di Cipriani è "merito"suo, che si fa cogliere impreparato. Subisce anche un infortunio ni minuti finale che mette a rischio la sua partecipazione alla gara di martedì.
Ba 6 - E' forse l'unico a salvarsi. Le poche azioini del Milan partono dalla sua fascia. Suo l'assist per Shevchenko.
Helveg s.v.- entra nella ripresa, ingiudicabile.
Kaladze 5.5- Parte come centrocampista ma non è il suo ruolo. Doppo il secondo gol del Bologna, torna per qualche minuto a centro area e lì dà il meglio.
Giunti 5 - Non illumina mai il gioco rossonero. Sbaglia sia in fase di impostazione che in chiusura. Speriamo che Albertini torni presto.
Coco 5 - Rimane inattivo per gran parte della gara, qualche affondo solitario e senza prestese. È in crisi come tutta la squadra.
Leonardo 5 - Partita giocata nell'ombra. Non punge, non crea spazi, non tiene la palla quando invece dovrebbe. Giusto sostituirlo.
Gattuso 6 - Finalmente è tornato! Sostistuisce un irriconoscibile Leonardo a centrocampo. Mostra subito i denti ai bolognesi, dimostarndo che lo stop di 40 giiorni non l'ha rammollito.
Comandini 4 - Inesistente. Non tocca un pallone. Colpa è sicuramente dei centrocampisti che non creano gioco, ma lui non fa niente per procurarsi palloni giocabili. Che fine ha fatto il Comandini versione estiva?
José Mari 3 - Prima di entrare in campo fa il verso a Zaccheroni insieme a Bierhoff. Il mister gli dà la possibilità di giocare ma quando entra non tocca un pallone. Forse una bella multa non gli farebbe male.
Shevchenko 7- E' lui la sorpresa più gradita. Torna al gol dopo un lungo digiuno dando al Milan l'illusione di avere la gara in pugno. Oltre ai due gol si muove, crea spazi e fa quel che può per salvare il Milan
BOLOGNA
Pagliuca: le merde non sono degne di essere votate; Falcone 6.5, Padalino 7, Gamberini 6.5, Tarantino 7, Brioschi 6.5; Nervo 7, Piacentini s.v., Maresca 7, Lima 6.5, Locatelli 7, Olive s.v.; Cipriani 7.5, Signori 6.5.
ARBITRO
Pellegrino 4 - Sbaglia ogni decisione importante. Il gol di Shevchenko era in netto fuorigioco, Maldini andava espulso in quanto ultimo uomo, Kaladze dà un pugno ad un avversario ma l'arbitro non lo punisce, nega infine un altro rigore per i bolognesi.
TIFO 7 - Nonostante la prestazione indecente, è stato buono in particolare nel primo tempo. I primi 20 minuti sono stati fantastici, tutta la curva partecipava, da FDL BOLOGNA a BRN ROMA; dal GRUPPO LUCIFERO fino ai BULLDOG, fino ad arrivare fin su al terzo anello. Per tutto il primo tempo, e nel secondo tempo fino al primo gol, il tifo si è mantenuto su livelli alti. Dopo il secondo gol di Cipriani è calato un po', la gente ha cominciato a seguire la partita. Dopo il terzo gol nessuno aveva più la forza di cantare. Tifo dunque ritornato ai livelli che più si addicono alla Sud, anche se non per tutti i 90 minuti. Strepitoso il bentornato a Pagliuca.
|