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24 aprile 1988, Milan vs Internazionale 2-0




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Prima della partita
(da "L'Unità" del 24 aprile 1988)



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Il biglietto della partita
(per gentile concessione di Andrea Leva)



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Prima del derby di ritorno
(da "Forza Milan!")
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(da "Il Giorno", per gentile concessione di Antonio Botta di Varazze - SV)




(Foto by Vincenzo De Santi)
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Foto by Andrea Erby De Gregorio
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(by Davide Milano - facebook)
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(by Gianluca Missaglia)
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Dentro la Curva Sud
(by Simone Ach Conti)



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Avanguardia Rossonera
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(by Stefano Taffy - facebook)



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(Archivio Magliarossonera.it)
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La Curva Sud al termine della partita
(da "Quando al ciel si alzeran le bandiere")




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Altre immagini della Curva Sud
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La Curva Nord interista
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La Curva Nord nerazzurra



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Incidenti in Curva Nord nel secondo tempo



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Il tifo nerazzurro
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Il tifo nerazzurro




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(by Andrea Erby De Gregorio)
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(by Stefano Taffy - facebook)



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(by Matteo Papini)
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(by Matteo Papini)




(Foto by Giovanni Marchesan)
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Incidenti nella Curva Nord
(by Marcello Baronio)



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Baresi e Altobelli prima dell'incontro
(da AC Milan - facebook)



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Gullit e Bergomi
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Franco Baresi e Fanna



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Pietro Paolo Virdis contrastato da Riccardo Ferri
(da AC Milan - facebook)
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Carlo Ancelotti in azione
(da AC Milan - facebook)





Ruud Gullit scherza con Beppe Bergomi, sotto lo sguardo di Riccardo Ferri



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Ruud Gullit e Walter Zenga
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Gullit sovrasta Bergomi



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Evani, Beppe Baresi e Ancelotti
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Ferri e Virdis



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Ruud Gullit svetta su Bergomi
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Marco Van Basten parla con Ruud Gullit (di spalle)
(by Gianandrea Bungaro)



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Istantanea della partita: 1-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)
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Istantanea della partita: 1-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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La rete di Gullit
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Il gol di Gullit





Il primo gol rossonero di Ruud Gullit. Il punteggio finale fu fin troppo benevolo
con i nerazzurri, dominati dall'inizio alla fine dell'incontro, tanto che alla fine
Walter Zenga disse: "Mi vergogno per come abbiamo giocato oggi"


Un'altra immagine del gol di Ruud Gullit,
che apre le marcature






Carletto Ancelotti in azione



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Pietro Paolo Virdis mette a segno il gol del 2-0
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Virdis deposita la palla in rete
dopo aver scartato Zenga per il definitivo 2-0



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Il gol di Pietro Paolo Virdis



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Il gol di Pietro Paolo Virdis
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Istantanea della partita: 2-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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Pietro Paolo Virdis abbracciato dai compagni dopo il gol del raddoppio
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Esultanza dopo il secondo gol di Virdis
(per gentile concessione di Gianni Righetto)



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(da AC Milan - facebook)
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(per gentile concessione di Renato Orsingher)



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Incidenti Curva Nord, dopo che polizia entrò in curva per fermare il continuo lancio di oggetti verso il primo anello
(by Roberto Borra - facebook)



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(da "Forza Milan!" - facebook)
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(da "Forza Milan!" - facebook)



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(dal "Corriere dello Sport")



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(da "La Stampa" del 25 aprile 1988) (da "L'Unità" del 25 aprile 1988)



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(dal "Guerin Sportivo")




COMMENTO ALLA PARTITA tratto da "Milan-Inter, storia e gloria del derby di Milano", 1998 - Enrico Tosi

24.04.1988 - MILAN vs INTERNAZIONALE 2-0, Campionato (27^ giornata)
A 4 giornate dalla fine del campionato il Napoli guida ancora la classifica con 41 punti davanti al Milan, in grande rimonta, con 39. L'Inter è molto più indietro con 28 punti. Un Milan che crede nello scudetto e affronta determinatissimo il derby. E' la partita di uno straripante Ruud Gullit. Davanti a 76.000 spettatori quasi tutti milanisti, si assiste ad una delle sfide più "stracciate" della storia del calcio milanese. Solo una squadra in campo; tuttavia l'Inter gioca con un leone in porta, Zenga, che riesce a limitare il passivo. Il Milan potrebbe stravincere giocando a ritmo vertiginoso. Le due squadre sembrano provenire da pianeti diversi. Il Milan si presenta in una delle più smaglianti edizioni del periodo Sacchi, l'Inter si cala per tutta la partita nel ruolo di vittima predestinata. Il commento più colorito è di Dan Peterson, allenatore della squadra di basket di Milano: "Fare un errore davanti al Milan è come sanguinare davanti a un branco di squali". Milan in vantaggio con un rabbioso fendente sotto la traversa del "tulipano nero", su assist di Evani. Raddoppio rossonero all'inizio della ripresa. Su disimpegno sbagliato dell'argentino Passarella si invola Virdis tutto solo; impietosamente scherza Zenga in uscita disperata. Il Milan si porta ad un solo punto dal Napoli, che scavalcherà in un mitico scontro diretto al San Paolo la domenica successiva: sarà l'11° scudetto.



COMMENTO ALLA PARTITA tratto di Colombo Labate

Derby nr. 212 che vede la schiacciante quanto imbarazzante superiorità del Milan nei confronti dei cugini interisti. Più di 70 mila tifosi rossoneri (gli altri 6 mila sono nerazzurri) spingono il Diavolo ad una rimonta nei confronti del Napoli di Maradona che culminerà con il sorpasso la domenica successiva proprio al San Paolo di Napoli (dove Maradona "non voleva vedere bandiere rossonere" ed invece quello "spicchio" rossonero in quel mare di azzurro fa ancora storia.). Dicevamo, il derby. Il Milan arriva da una convincente vittoria in trasferta contro la Roma (0-2, io c'ero). Il portiere nerazzurro Zenga fa quel che può per limitare il passivo, ma i milanisti sbucano da tutte le parti, cosicché capitola al 43°, quando Gullit scarica in porta un passaggio di Chicco Evani. L'Inter non è esistita, ed il parziale di 1 a 0 non rende assolutamente giustizia al Milan. Nella ripresa, stesso copione, fino a quando Passerella va in confusione, Virdis gli toglie il pallone e si invola verso Zenga, lo evita in uscita, deposita la palla in rete e corre a raccogliere il boato dei tifosi e l'abbraccio dei compagni a braccia aperte. Un delirio unico, ed io potevo mancare a tutto ciò,? Naturalmente no. Ricordo gli sfottò dei tifosi rossoneri a Riccardo Ferri, autore dell'autogol nel derby di andata che diede la vittoria al Milan e lui ad inviperirsi nei confronti degli stessi toccandosi i genitali..Negli spogliatoi, Walter Zenga, distrutto, dirà di essersi vergognato, prima da tifoso e poi da calciatore.



dal sito www.repubblica.it
26 aprile 1988 - pagina 34 sezione: SPORT - di Gianni Brera

L'ORA DEL MILAN PRODIGIO

ABBANDONO San Siro al 28' del II t., quando il mostruoso Gullit, ormai ciucco di ruggiti - apposta lo chiamo Simba -, cicca volgarmente la facile incornata su cross-gol di Evani piccolo e grande. Lascio San Siro e sono sinceramente sgomento per il Milan, di cui temo l'eccessivo eretismo podistico, e triste per l'Inter, che ho visto via via annichilire sotto le ventate cicloniche del Milan. La tristezza per l'Inter mi ricorda il grande Abegglen di Parigi Olimpica 1924, poco dopo che la sua Svizzera ha fatto bellamente fuori gli italiani. I suoi amici trionfano berciando in spogliatoio. Il grande Abegglen li ammonisce: "Ragazzi, vi ricordo che nello spogliatoio qui accanto qualcuno sta piangendo". Vorrei raccontare questo civilissimo episodio ai fratelli cacciaviti. Mi sento ingenuo come si merita la mia qualità di bi-tifoso. Rientro con gli amici in osteria e ordino un tè spaventando tutti. Adesso rivivo il 204 derby della mia città capitale. Vedo subito partire il Milan drogatissimo dall'orgoglio. Penso al temerario Righetto e al suo ginnasiarca emerito, che esclude si possa mai scoppiare seguendo le sue tabelle. Vedo Deltaplano Zenga poco meno che atterrito da una bomba di Gullit scagliata da oltre 20 metri: istintivamente oppone i pugni (ricorderò questo fatto più tardi: sono trascorsi 2' soli). Il Milan afferra l'Inter per il collo e con inaudito vigore la sgrulla fino a mortificarla. I poveri Ciocci e Altobelli sono esiliati in terra nemica. Quando qualcuno si attenta a lanciarli - oh, molto di rado -, vengono scherzati in anticipo. Il pubblico è ferocemente milanista (per almeno 8 decimi) e gongola esaltato. In centrocampo non si parla di Inter. Il primo rilancio interista ha luogo all'11'e ben quattro dell'Inter vengono lasciati in fuori-gioco. Lo scherzo si ripete al 21'e in fuori-gioco sono tre! A questo punto ricordo atterrito la Fiorentina, dominata "quasi a questo ritmo" per un'ora e poi sortita fuori per vincere 2-0. "Fa'un esame di coscienza - mi dico -: se sei buon lombardo non devi pensare che il Milan perda l'occasione di vincere il derby". Da Verona la notizia che Maradona ha segnato (26').
Il furore di Simba si trasmette ai compagni, che paiono invasati. La difesa dell'Inter, zeppa di miei benamati paesani, si batte digrignando. Ferri si bisticcia con Virdis, re pastore e sornione della madonna; Bergomi fregoleggia su Gullit con l'anima fra i denti. Il Simba ha sbagliato un difficile tiro-gol al 9'e ci rifà al 39'staccando in misura insufficiente (incorna fuori). I disimpegni del Milan sono maestosi e imponenti (belli, orcoccan); il centrocampo imperversa con Colombo (assatanato), Evani, Donadoni e Ancelotti il probo, che fa da perno costante e non è mai frivolo (meno una volta che scatta portando palla). Se sbagliano gol possibili Colombo e Donadoni, Ancelotti incorna sulla traversa un cross del bergamaschino (42'). Subito dopo, Evani fa sgusciare palla per Gullit sul centro sinistra: il Simba ha da ruggire forte mollando un sinistro sicuramente omicida: la palla sorvola Deltaplano: sul piano teorico, il tiro dovrebbe essere parato: ma questo non è un tiro: è un colpo di bazooka: e Deltaplano si è già umanamente spaventato al 2', quando il Simba l'ha cercato da oltre 20 metri: questa volta - mi dico - un ritegno inconscio gli vieta di allontanare le mani dall'addome e dai genitali: quando vi riesce, il violento proiettile del bazooka ha già sollevato la rete. Primum vivere, deinde philosophari. Nessuno ha il ticchio di criticare il grande Deltaplano. Il gol di Simba solleva i rossoneri fino al delirio. Anch'io smetto di pensare alla Fiorentina. Faccio la conta delle conclusioni milaniste nei primi 45': sono ben 20: e una sola è stata trasformata. Davvero poco, pochissimo! Ribadisco quindi a metà i rilievi sul primo Milan di Sacchi: molto lavora e corre, poco segna. In compenso, la difesa è ermetica. Il centrocampo sacrifica spesso all'onore della propria retrovia. Gli schemi si complicano solo in attacco, per le discrepanze di ritmo fra Virdis e Simba. Trovo comunque il Milan in forma "persino eccessiva" e tecnicamente migliorato d'oltre una spanna (Ancelotti, Evani, Donadoni); taccio dei difensori per non cadere in smaccata piaggeria: perfino Tassotti commette eleganze (oh yes). ONESTAMENTE, l'Inter non è esistita. Hanno tirato i soli Passarella (su punizione, contro la barriera) e Altobelli per disperazione (32'): da troppo lontano e fuori per giunta. Due volte il frale Scifo viene privato di palla dal Simba in recupero feroce. Per la massa di gioco svolto e per la superiorità dinamica, il Milan dovrebbe già condurre 3-0 come minimo: l'esile 1-0 è colpa sua - fuor di ogni dubbio - e disperato merito dei miei paìs difensori. Alla ripresa vedo disimpegnare a ritroso Baresi I su Passarella, che vorrebbe aprire a sinistra: Virdis oppone una piota e intercetta la palla: Passarella bestemmia forte e Virdis va via solo verso il gol. Deltaplano esce sconfortato, vinto: Massinissa lo scherza pure e fa rotolar palla verso il 2-0. Dice allora che Deltaplano agguanta Maldini e con il magone gonfio di rabbia (l'etimo di magone è gozzo) lo investe: "Ohei, bambi, non sarebbe ora che la smetteste?". Sono trascorsi 8'. Il Milan la smette davvero: e prima di tutti con il Simba, che non segna più e sbaglia pure. Il prodigioso Deltaplano deve respingere fiondate di Ancelotti e Virdis. Non scoppia però il centrocampo del Milan come la Fiorentina. Nessun Baggio imperversa. L'Inter ha smesso di reggersi. Leggo onesta rabbia sui volti dei pais (specie di Bergamo).
A Ferri viene addebitata una gomitata assassina a Gullit che invece è di Passarella, per fortuna. Duri sì ma non gratuitamente feroci, paesani. SE Gullit il Simba abbia fatto apposta a sbagliare non so: posso dire di averlo visto ciccare di fusilli un cross gol di Evani al 28'e j'ai foutu le champ. Ero triste e sgomento: ma sapevo di Verona, di Maradona e Galia; non ancora di Schopenhauer, che con curioso candore ha dichiarato: "Ho minga capì: se avessero giocato a questo modo, i miei non avrebbero certo perso tre partite quali hanno perso". Ma non avevano contro il Napoli, amico mio, e nessuno aveva promesso loro congrui premi (come io spero). Il Napoli ha retto a Verona più a lungo che a Torino con la Juve perchè Maradona ha segnato il primo, non Cabrini (o Galia). Poi -Giovannino Mura refert - è successo come a Torino. Il magnete non ha più trasmesso scintille. L'onesto Maradona, sommo poeta, ha fatto lo sterratore (che non è giusto); Careca era pure vivo ma solo. Tutti gli altri vistosamente scaduti. E Ottavio Bianchi ne era così cosciente da lasciare esterrefatti. Ora aspettiamo il 1 maggio al San Paolo. Forse non farà freddo come domenica scorsa a San Siro (e frigore salus): ma allora farà caldo anche per il Napoli. Io preparerò l'epinicio di nascosto (scire nefas) in onore di capitan Berlusconi e Righetto Sacchi: e per quel giorno ricorderò - vedrete - anche il nome del ginnasiarca atletico. Se la vittoria non sarà del Milan, sicuramente sarà del Napoli bicampeao: cambierò solo i nomi nelle dediche. Ah, mostruoso Milan!, questo sarà l'avvio. Se invece il Milan avrà la prodigiosa birra dimostrata con l'Inter, la sorte del Napoli risulterà segnata. Anche nel bene è mostruoso il calcio del Milan. Io mi debbo ancora convincere degli schemi perchè sono vecchio e troppe disillusioni ho già provato. Confesso che il Napoli elegante e misurato dei giorni migliori mi piaceva di più: quest'ultimo, invece, mi sembra destinato a subire sfracelli: si tratti o no di eretismo podistico, il calcio del Milan è oggi irresistibile. Che altro dire, dopo che il fecondo e bravo Righetto ci ha messi tutti K.O. (knocked out)? Sentivo che la fiera Juventus non sarebbe affondata a Marassi, non speravo tanto dal Como, non dall'Empoli nè dall'Avellino. Scusate le proporzioni balorde: però dovevamo pur dire al sole libero e giocondo che non vedrà nessuna cosa al mondo maggiore del Milan. Almeno per il momento.