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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Il Milan continua la sua politica di rafforzamento. Arrivano nuovi validi giocatori come Torriani,Sgarbi, Compiani, Pastore e Tansini. La squadra ancor guidata da Burgess, sembra affidabile, in grado di disputare un buon campionato, 22 squadre si contendono gli otto posti per disputare il Girone finale, distribuite su due Gironi. Il Milan si classifica in 4^ posizione nel suo raggruppamento destando una buona impressione e qualificandosi fra le otto elette. Nel torneo conclusivo, subentra un certo rilassamento in seno alla squadra, è ancora un 6° posto finale, come l'anno precedente. Il Torino che cerca il rilancio dopo la revoca del titolo del 1927, rivince il campionato. Questa volta lo scudetto non glielo toglie nessuno.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("La nascita del girone unico"), febbraio 2005
Nel 1927-28 la società comprende che è giunto il momento di rafforzare la squadra: arrivano validi giocatori come Giuseppe Torriani, Mariano Tansini, Abdon Sgarbi, Dario Compiani e Pietro Pastore. Il Milan si qualifica brillantemente per il girone finale a 8 squadre, dove si classifica al sesto posto assoluto davanti all'lnter, ma con molto distacco dal Torino campione.


dal sito www.ilveromilanista.it
STAGIONE 1927/1928 - RINFORZI IMPORTANTI
Una sontuosa campagna acquisti porta in rossonero nuovi giocatori di gran livello. Antonio "Dario" Compiani è il portiere giovane più promettente del campionato, arriva dalla Cremonese e porta un bagaglio tecnico notevole in casa Milan. Pietro Pastore è un possente bomber che proviene dalla Juventus, un cannoniere di indubbie doti realizzative che spesso e volentieri ha graffiato contro il Milan. Abdon Sgarbi è un vivace centrocampista di 24 anni che acquisisce subito i gradi di capitano; Torriani e Tansini sono due tecniche mezzali, la prima ex Juve e la seconda ex Cremonese. Aigotti è un centravanti di buone qualità, Vinicio Colombo il nuovo terzino titolare. Per contro lasciano il rossonero l'anziano Cevenini e Savelli. E' un Milan decisamente ambizioso, che Burgess schiera così: Compiani; Colombo, Schienoni; Marchi, Sgarbi, Pomi; Tansini, Torriani, Santagostino, Pastore, Ostromann (Aigotti). Come l'anno prima, il Milan si qualifica tranquillamente al girone finale, dove però subisce un rilassamento che lo tiene lontano dalle zone alte e dai traguardi più prestigiosi.
Bomber Pastore. La stagione parte con un incoraggiante successo sul Napoli. Fragoroso è il debutto di Torriani in rossonero; la mezzala ex Juve, spesso a segno in passato contro il Milan, orchestra la gara con una gran tripletta. Aigotti e Pastore completano il 5-1 targato "new Milan". I tifosi imparano presto ad amare il cannoniere padovano Pastore, decisivo nel 2-2 con la Reggiana: doppietta per lui. Aigotti è part time di livello, ed è lui che infila l'1-1 finale a casa della Pro Vercelli. Milan-Cremonese è la sfida degli ex, ma stranamente Compiani lascia la porta a Carmignato, forse a causa dell'eccessiva pressione. In campo il Milan si impone col siluro di Sgarbi e col 2-1 finale di Aigotti. La squadra inizia però a perdere colpi, affaticata e macchinosa. Torriani salva il Milan col Genoa, poi i rossoneri crollano con la Lazio, col Padova e col Toro; in mezzo il pari con l'Alessandria, che raggiunge due volte le reti di Ostromann e Torriani. Senza troppo curarsi di questo andamento alterno, il Milan va a Brescia e torna a casa col 3-1: Pasqualetto, Sgarbi e Pastore. La vera impresa i rossoneri la fanno nell'ostica e pericolosa trasferta di Napoli. Non tanto per il valore degli azzurri quanto per il viaggio, lungo e scomodo, e la presenza di un pubblico agitato e agguerrito. Aigotti e Ostromann firmano il prezioso 2-1. Battuti Reggiana (2-0, doppietta di Aigotti) e Pro Vercelli (1-0), quest'ultima grazie ad un fondamentale gol di Santagostino, il Milan impatta 1-1 col Genoa poi batte ancora tre colpi: 2-1 alla Lazio, nella giornata d'oro del completamente rinvigorito Santagostino, 1-0 a Cremona, con estemporanea sciabolata di Torriani, e 3-0 al Padova: sigillo classico di Ostromann e doppietta dell'incredibilmente prolifico Torriani, a rete con la continuità di un bomber. In mezzo uno 0-0 ad Alessandria; dopo, lo 0-2 di Torino e il finale 4-1 al Brescia che vale la qualificazione. Brilla Pastore, autore di due reti.
Altalena. Il girone finale oppone la Juventus ai rossoneri, alla prima giornata. Torriani e Pastore sfidano il loro passato, un pò emozionati. Gara tirata, combattuta. Il Milan è cinico e concretizza l'unica occasione, infilando i bianconeri proprio con Torriani: è la definitiva "purificazione" dell'esterno dal suo passato. 1-1 col Bologna scandito dal gol di Santagostino, poi un rocambolesco 2-2 col Casale. Ostromann porta il Milan davanti, ma i padroni di casa pareggiano, passano sul 2-1 e conducono la gara. Il forcing rossonero è premiato all'84, con Pastore che firma il 2-2. Segue la trasferta in casa del Genoa dell'eterno De Vecchi, allenatore-giocatore dei liguri. Ostromann fa fuoco per primo, poi si ripete il copione di Casale e ancora a Pastore tocca l'onere del pari in extremis ('77). Nel derby il Milan non demerita: il fenomenale bomber nerazzurro Meazza apre le danze, Santagostino pareggia ma alla fine vincono i cugini. Schiumante rabbia, il Milan ospita la settimana successiva l'Alessandria. E' la consacrazione di Pastore, che segna un gol ogni mezzora: '30, '60 e '90, tripletta pesante e lussuosa. Dopo il capitombolo col Torino (0-3), l'altalenantissimo Milan fa a pezzi ancora la Juve, e ancora nel nome degli ex. Vojak segna in avvio, Torriani pareggia per la rabbia dei suoi ex tifosi. Pastore infila la rete pesante del vantaggio, concretizzato poi dal 3-1 finale di Santagostino. A Bologna il Milan viene umiliato (5-0), e col morale a terra perde in casa col Genoa. In piena crisi, i rossoneri abbattono il Casale (Sgarbi, Pastore) e vincono il derby con un pirotecnico 3-2. Aigotti apre, Castellazzi e Bernardini ristabiliscono il punteggio a favore dei cugini. Ancora Aigotti infila in rete, segnando al '77 il suo terzo gol nell'entusiasmo generale. Stancato da tante emozioni, il Milan nelle ultime due giornate coglie un ko (Alessandria) e un pari, un 2-2 col Torino scandito dai gol di Tansini e Torriani.
Torriani come Pastore. Affidabile e spettacolare, Dario Compiani vola tra i pali con eleganza e tecnica che in rossonero non si erano forse mai viste: Compiani sarà rossonro per 8 stagioni da titolare e un'ultima da secondo, assommando 220 presenze di livello altissimo. 30 gare in stagione, per lui. In difesa il marcantonio Schienoni legna come un fabbro e scalda gli animi dei tifosi: 33 apparizioni. Al suo fianco gioca Vinicio Colombo, un onesto mestierante (27 gare) e viene lentamente proposto il giovane Perversi (6), un futuro da campione. Barzan esce dal giro dei titolari (2 apparizioni). Il centrocampo, presto salutato il forte Hajos, si impernia sul dinamico Abdon Sgarbi (31 gare): giovane, promettente, combattivo e ordinato, Sgarbi non disdegna la concluione a rete (3 gol) e si merita subito la fascia di capitano per il carisma e il valore. Gli giostrano a fianco due puntelli ordinati come Marchi (22 gare, alternato a De Franceschini, 16, che da anni è riserva più o meno utilizzata) e Pomi (32). Cannoniere della squadra è il posente centravanti Pietro Pastore, un passato pieno di gol con la maglia della Juventus e un presente ricco di reti in un Milan non troppo competitivo ma sempre capace di emozionare. Pastore segna 13 gol in 30 gare, ferisce la sua ex Juve e sfoggia triplette che sono veri e propri capolavori. Con lui segna abbastanza Santagostino: 8 reti in 27 partite, gol pesanti e ben distribuiti lungo l'arco della stagione. Anche Ostromann, con 7 centri in 22 incontri, fa pesare la sua classe e la sua potenza in area. Entrambi non sono più i bomber da 15-20 reti di un tempo, un pò per l'età, un pò per la concorrenza di un Pastore scatenato e un pò per l'infortunio (nel caso di Ostromann) che ha arrugginito ossa e muscoli. Reparto completato dalle ali Tansini e Torriani. Tansini, ex Cremonese, dà un buon apporto (22/2) specie in costruzione; Torriani (34 gare) ex Juve, oltre a creare molto e a infilare con sadismo ripetuto la sua vecchia maglia bianconera, entusiasma letteralmete i tifosi segnando con la continuità di un bomber: 12 reti! Nato a Milano nel 1904, Torriani esplose nel Legnano e nel '25 fu acquistato dalla Juve. Nel '26 fu valoroso protagonista della vittoria dello scudetto, e in bianconero come in rossonero si distinse sempre per una grande resistenza alla fatica, una muscolarità esplosiva e un movimento velocissimo nella sua corsia. Dotato di tiro potente, Torriani era un giocatore di rendimento costante ed elevato. La sorpresa è Aigotti: 10 reti in 17 presenze, su tutte il magico tris nel derby. Ultima ruota di scorta, il prode Pasqualetto (15/1). Si vedono anche Ballarin, Carmignato, Giunta e Mazzi.


dal sito www.milanhistory.blogspot.com
1927-1928, RINFORZI DI QUALITA'
GLI ARRIVI DI COMPIANI IN PORTA, PASTORE (foto), TORRIANI E TANSINI IN ATTACCO E DI SGARBI NEL MEZZO RAFFORZANO PROFONDAMENTE LA SQUADRA, CHE PERO' COME L'ANNO PRIMA SUBISCE UN RILASSAMENTO NEL GIRONE FINALE.



UNA SONTUOSA campagna acquisti porta in rossonero nuovi giocatori di gran livello. Antonio "Dario" Compiani è il portiere giovane più promettente del campionato, arriva dalla Cremonese e porta un bagaglio tecnico notevole in casa Milan. Pietro Pastore è un possente bomber che proviene dalla Juventus, un cannoniere di indubbie doti realizzative che spesso e volentieri ha graffiato contro il Milan. Abdon Sgarbi è un vivace centrocampista di 24 anni che acquisisce subito i gradi di capitano; Torriani e Tansini sono due tecniche mezzali, la prima ex Juve e la seconda ex Cremonese. Aigotti è un centravanti di buone qualità, Vinicio Colombo il nuovo terzino titolare. Per contro lasciano il rossonero l'anziano Cevenini e Savelli. E' un Milan decisamente ambizioso, che Burgess schiera così: Compiani; Colombo, Schienoni; Marchi, Sgarbi, Pomi; Tansini, Torriani, Santagostino, Pastore, Ostromann (Aigotti). Come l'anno prima, il Milan si qualifica tranquillamente al girone finale, dove però subisce un rilassamento che lo tiene lontano dalle zone alte.

BOMBER PASTORE.
La stagione parte con un incoraggiante successo sul Napoli. Fragoroso è il debutto di Torriani in rossonero; la mezzala ex Juve, spesso a segno in passato contro il Milan, orchestra la gara con una gran tripletta. Aigotti e Pastore completano il 5-1 targato "new Milan". I tifosi imparano presto ad amare il cannoniere padovano Pastore, decisivo nel 2-2 con la Reggiana: doppietta per lui. Aigotti è part time di livello, ed è lui che infila l'1-1 finale a casa della Pro vercelli. Milan-Cremonese è la sfida degli ex, ma stranamente Compiani lascia la porta a Carmignato!

In campo il Milan si impone col siluro di Sgarbi e col 2-1 finale di Aigotti. La squadra inizia a perdere colpi, affaticata e macchinosa. Torriani salva il Milan col Genoa, poi i rossoneri crollano con la Lazio, col Padova e col Toro; in mezzo il pari con l'Alessandria, che raggiunge due volte le reti di Ostromann e Torriani. Senza troppo curarsi di questo andamento alterno, il Milan va a Brescia e torna a casa col 3-1: Pasqualetto, Sgarbi e Pastore. La vera impresa i rossoneri la fanno nell'ostica e pericolosa trasferta di Napoli. Non tanto per il valore degli azzurri quanto per il viaggio, lungo e scomodo, e la presenza di un pubblico ostico e agguerrito. Aigotti e Ostromann firmano il prezioso 2-1. Battuti Reggiana (2-0, doppietta di Aigotti) e Pro Vercelli (1-0), quest'ultima grazie ad un fondamentale gol di Santagostino, il Milan impatta 1-1 col Genoa poi batte ancora tre colpi: 2-1 alla Lazio, nella giornata d'oro del completamente rinvigorito Santagostino, 1-0 a Cremona, con estemporanea sciabolata di Torriani, e 3-0 al Padova: sigillo classico di Ostromann e doppietta dell'incredibilmente prolifico Torriani, a rete con la continuità di un bomber. In mezzo uno 0-0 ad Alessandria; dopo, lo 0-2 di Torino e il finale 4-1 al Brescia che vale la qualificazione. Brilla Pastore, autore di due reti.

ALTALENA. Il girone finale oppone la Juventus ai rossoneri, alla prima giornata. Torriani e Pastore sfidano il loro passato, un pò emozionati. Gara tirata, combattuta. Il Milan è cinico e concretizza l'unica occasione, infilando i bianconeri proprio con Torriani: è la definitiva "purificazione" dell'esterno dal suo passato. 1-1 col Bologna scandito dal gol di Santagostino, poi un rocambolesco 2-2 col Casale. Ostromann porta il Milan davanti, ma i padroni i casa pareggiano, passano sul 2-1 e conducono la gara. Il forcing rossonero è premiato all'84, con Pastore che firma il 2-2. Segue la trasferta in casa del genoa dell'eterno De Vecchi, allenatore-giocatore dei liguri. Ostromann fa fuoco per primo, poi si ripete il copione di Casale e ancora a Pastore tocca l'onere del pari in extremis ('77).
Nel derby il Milan non demerita: il fenomenale bomber nerazzurro Meazza apre le danze, Santagostino pareggia ma alla fine vincono i cugini. Schiumante rabbia, il Milan ospita la settimana successiva l'Alessandria. E' la consacrazione di Pastore, che segna un gol ogni mezzora: '30, '60 e '90, tripletta pesante e lussuosa. Dopo il capitombolo col Torino (0-3), l'altalenantissimo Milan fa a pezzi ancora la Juve, e ancora nel nome degli ex. Vojak segna in avvio, Torriani pareggia per la rabbia dei suoi ex tifosi. Pastore infila la rete pesante del vantaggio, concretizzato poi dal 3-1 finale di Santagostino. A Bologna il Milan viene umiliato (5-0), e col morale a terra perde in casa col Genoa. In piena crisi, i rossoneri abbattono il Casale (Sgarbi, Pastore) e vincono il derby con un pirotecnico 3-2. Aigotti apre, Castellazzi e Bernardini ristabiliscono le gerarchie. Ancora Aigotti infila in rete, segnando al '77 il suo terzo gol nell'entusiasmo generale. Stancato da tante emozioni, il Milan nelle ultime due giornate coglie un ko (Alessandria) e un pari, un 2-2 col Torino scandito dai gol di Tansini e Torriani.

TORRIANI COME PASTORE. Affidabile e spettacolare, Dario Compiani vola tra i pali con eleganza e tecnica che in rossonero non si erano forse mai viste: Compiani sarà rossonero per 8 stagioni da titolare e un'ultima da secondo, assommando 220 presenze di livello altissimo. 30 gare in stagione, per lui. In difesa il marcantonio Schienoni legna come un fabbro e scalda gli animi dei tifosi: 33 apparizioni. Al suo fianco gioca Vinicio Colombo, un onesto mestierante (27 gare) e viene lentamente proposto il giovane Perversi (6), un futuro da campione. Barzan esce dal giro dei titolari 2 apparizioni). Il centrocampo, presto salutato il forte Hajos, si impernia sul dinamico Abdon Sgarbi (31 gare): giovane, promettente, combattivo e ordinato, Sgarbi non disdegna la conclusione a rete (3 gol) e si merita subito la fascia di capitano per il carisma e il valore. Gli giostrano a fianco due puntelli ordinati come Marchi (22 gare, alternato a De Franceschini, 16, che da anni è riserva più o meno utilizzata) e Pomi (32). Cannoniere della squadra è il possente centravanti Pietro Pastore, un passato pieno di gol con la maglia della Juventus e un presente ricco di reti in un Milan non troppo competitivo ma sempre capace di emozionare. Pastore segna 13 gol in 30 gare, ferisce la sua ex Juve e sfoggia triplette che sono veri e propri capolavori. Con lui segna abbastanza Santagostino: 8 reti in 27 partite, gol pesanti e ben distribuiti lungo l'arco della stagione.
Anche Ostromann, con 7 centri in 22 incontri, fa pesare la sua classe e la sua potenza in area. Reparto completato dalle ali Tansini e Torriani. Tansini, ex Cremonese, dà un buon apporto (22/2) specie in costruzione; Torriani (34 gare) ex Juve, oltre a creare molto e a infilare con sadismo ripetuto la sua vecchia maglia bianconera, entusiasma letteralmente i tifosi segnando con la continuità di un bomber: 12 reti! Nato a Milano nel 1904, Torriani esplose nel Legnano e nel '25 fu acquistato dalla Juve. Nel '26 fu valoroso protagonista della vittoria dello scudetto, e in bianconero come in rossonero si distinse sempre per una grande resistenza alla fatica, una muscolarità esplosiva e un movimento velocissimo nella sua corsia. Dotato di tiro potente, Torriani era un giocatore di rendimento costante ed elevato. La sorpresa è Aigotti: 10 reti in 17 presenze, su tutte il magico tris nel derby. Ultima ruota di scorta, il prode Pasqualetto (15/1). Si vedono anche Ballarin, Carmignato, Giunta e Mazzi. (Pubblicato da RG METAL'88)






Una schierata del Milan per la stagione 1927-28. Nell'immagine manca l'undicesimo giocatore
(Archivio Luigi La Rocca)



dal sito www.wikipedia.org
UNA SECONDA CHANCE PER IL SUD
Il primo impatto delle formazioni del Mezzogiorno all'interno del nuovo campionato italiano unificato, l'anno prima, aveva avuto esiti disarmanti, poiché le tre rappresentanti laziali e campane avevano inesorabilmente terminato il torneo in zona retrocessione; secondo il regolamento, dunque, nel 1927 la nuova edizione della Divisione Nazionale avrebbe dovuto prendere il via con una sola società proveniente da regioni al di sotto della Toscana, e cioè la Lazio fresca neopromossa in quanto vincitrice del Gruppo Sud della Prima Divisione cadetta. Né la FIGC, né il Governo fascista, però, si mostrarono pronte ad accettare tale scenario, che avrebbe gravemente inficiato il proposito di estendere all'intera Penisola il torneo d'élite del movimento calcistico italiano. Come se la precedente annata fosse stata una sorta di prova generale, la Federazione decise di riprovare ad avere una triplice rappresentanza meridionale nel massimo campionato ripescando le società retrocesse.
Questa volta si vollero avere però garanzie che tali sodalizi fossero in grado di stare in piedi con le proprie gambe: per quanto riguardava il Napoli, il presidente uscente Giorgio Ascarelli diede ampie rassicurazioni su un deciso attivismo della società partenopea nel calciomercato estivo. Nella Capitale, la promozione della Lazio, assicurando una rappresentanza capitolina in uno dei due gironi del torneo, diede la possibilità che nell'altro raggruppamento Alba e Fortitudo unissero le forze, fondendosi, insieme alla piccola Roman, in un nuovo unico sodalizio che difendesse il nome della Città Eterna: sotto la regia di Italo Foschi nacque così la Roma.
Ma la progressiva espansione della Divisione Nazionale sull'intero territorio italiano non era perseguibile solamente ripescando le squadre del Sud. Per coinvolgere il maggior numero di città nel massimo torneo, era pure necessario che un singolo centro urbano non occupasse troppi posti nell'organigramma del campionato con proprie plurime società: era questo il caso di Genova che, unica, aveva ben tre formazioni nella massima serie. Intoccabile per blasone, tifoseria e palmarès il Genoa, il 2 luglio le autorità fasciste decisero d'imperio che l'antica Andrea Doria e la più recente Sampierdarenese dovessero fondersi allo scopo di formare una nuova società in maglia neroverde, la Dominante, antenata per uguale discendenza della moderna Sampdoria. Nell'organigramma del torneo il posto liberato da tale fusione fu così occupato dalla ripescata Cremonese.

TORINO CAMPIONE
Come accaduto per i gironi d'apertura, anche la fase finale del campionato fu una sorta di replica del precedente torneo annullato per il Caso Allemandi. Il Torino riprese subito il comando della classifica. I gol dell'oriundo Libonatti e di Rossetti, e le parate di Vincenzo Bosia, permisero ai granata di mantenersi in costante vantaggio sul folto ed equilibrato gruppo delle inseguitrici, in cui le squadre cambiavano continuamente fra loro la posizione in graduatoria. Unico vaso di coccio era il Casale, schiacciato dalla forza delle squadre metropolitane. Alla fine l'ultima ad arrendersi alla fuga torinista fu l'Alessandria, in cui militavano due giovani molto promettenti, la mezzala Giovanni Ferrari e il mediano Luigi Bertolini; i mandrogni si aggiudicarono lo scontro diretto pareggiando al "Filadelfia" e vincendo in casa, ma nel confronto indiretto persero preziosi punti per strada, forse per inesperienza, andando ad esempio a perdere nettamente il derby sul campo del malconcio Casale. Fu così che il 22 luglio all'ultima giornata i granata, per staccare definitivamente i grigi, andarono a "San Siro" a prendersi l'unico punto che mancava al loro trionfo. Il Torino riconquistò così subito quello scudetto che nel corso della stagione, tra mille polemiche e recriminazioni, gli era stato tolto.




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Ragione sociale Milan Football Club (M.F.C.)
L'allenatore del Milan 1927-28,
Herbert Burgess
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Via Meravigli, 7 - MILANO
AREA DIRETTIVA
Presidente Piero Pirelli I
Vice-presidenti Mario Benazzoli, Giuseppe Lavezzari
Segretario Mario Beltrami
AREA TECNICA
Direttore Sportivo Innocente Corti
Allenatore Herbert Larry Burgess
SQUADRA
Capitano Abdon Sgarbi
Campo sportivo Stadio San Siro - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Stefano Aigotti I, Tiziano Ballarin, Angelo Antonio Barzan, Giuseppe Carmignato, Vinicio Colombo, Dario Compiani, Alfredo De Franceschini I, Luigi Giunta, Giuseppe Marchi, Osvaldo Mazzi, Rodolfo Ostromann II, Paride Pasqualetto, Pietro Mario Pastore, Luigi Perversi, Francesco Pomi, Giuseppe Santagostino, Alessandro Schienoni, Abdon Sgarbi (cap.), Mariano Tansini, Giuseppe Torriani
Palmares La Squadra "Riserve" è Campione Lombardo