Piero PASTORE
"Brillantina"

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Scheda statistiche giocatore
  Pietro Mario (detto Piero) PASTORE

Nato il 03.04.1903 a Padova, † l'08.01.1968 a Roma - Riposa presso il Cimitero di Roma - Prima Porta. E' stato tumulato con la maglia nr. 9 della Nazionale

Attaccante (A), m 1.79, kg .....

Stagioni al Milan: 3, dal 1927-28 al 1928-29 e 1931-32

Soprannome: “Brillantina” (per la somiglianza con Rodolfo Valentino oltre che per la sua avvenenza)

Proveniente dalla Lazio

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Campionato (Divisione Nazionale) il 02.10.1927: Milan vs Napoli 5-1

Ultima partita giocata con il Milan il 26.05.1932: Pro Patria vs Milan 2-0 (Campionato)

Totale presenze in gare ufficiali: 90

Reti segnate: 53

Palmares rossonero: -

Esordio assoluto in Serie A il 29.05.1921: Legnano vs Padova 2-1

Palmares personale: 1 Scudetto (1925-26, Juventus)

Esordio in Nazionale B il 17.04.1927: Lussemburgo vs Italia 1-5

Totale presenze in Nazionale B: 2

Reti segnate in Nazionale B: 2




Ha giocato anche con il Padova (*), la Juventus (A), la Lazio (A), il Perugia (B), la Roma (A).

Ha allenato la squadra dei Vigili del Fuoco di Roma (C).

Era sposato con la signora Glorioso Anna, con un figlio di nome Umberto.

"Ha preso parte in qualità di attore ad alcuni film, tra i quali "Acciaio" (1933) (con Isa Pola), "La maschera (o la corona, n.d.r.) di ferro" di Blasetti (con Primo Carnera) (1941), "La leggenda di Wally", "Vacanze romane" (1953), "Guerra e Pace" (1956), "Aldebaran", "Signori si nasce" (con Totò) (1960).

"Costituisce forse il primo esempio in Italia di calciatore che grazie al football approda al mondo del cinema. Nella testa del giocatore padovano c'è la voglia di ribalta, di successo, di vivere da divo. Nel suo destino sta effettivamente scritto che l'obbiettivo sarebbe stato raggiunto, ma le sue capacità sono maggiori nel calcio rispetto allo spettacolo. Morale: non diviene né un divo del cinema né un grande campione del calcio. Oltre alla maglia del Milan che veste per tre stagioni, Pastore milita anche nella Juventus offrendo bel gioco e tanti gol che realizza con una semplicità impressionante. A Milano ne realizza 52 in 88 gare di campionato con una media che non può passare inosservata." (Da "1899-1999. Un secolo rossonero" di Carlo Fontanelli. Geo Edizioni 2000)




Dal sito www.rossonerisiamonoi.blogspot.com

Biografia di PIETRO PASTORE
di Rino Gissi

PADOVA, 3/4/1903.
ATTACCANTE. Pietro Pastore è stato un autentico personaggio del calcio italiano degli anni '20 e '30. E non sono solo i suoi gol in quantità industriale a tramandarci il ricordo di questo centravanti padovano, quanto il suo essere stato il primo calciatore 'divo' della storia. Pastore infatti fa anche l'attore, e partecipa a due fil muti e un'ottantina di pellicole nell'apoca del sonoro, chiudendo la sua carriera artistica negli anni '60. In realtà solo in un film recita da protagonista ('Acciaio', 1933), però attorno a lui si crea la fama del belloccio piacione che oggi sembra prerogativa di tanti (semi)campioni. Pastore accettò addirittura il trasferimento, nel 1929, dal Milan alla Lazio, per poter stare vicino a Cinecittà. Scena che si ripete nel 1932. Eppure Pastore (classe 1908) è stato prima di tutto un grande centravanti, di scuola Padova: dopo gli esordi (4 reti) nei biancoscudati, la Juventus punta su di lui e lo porta in bianconero nel 1923. A Torino resta 4 stagioni, e non gioca moltissimo: 66 partite, circondato dai grandissimi campioni della Signora. Però svela un fiuto per il gol pazzesco, tanto che segna la bellezza di 55 reti! Potente e caparbio, Pastore passa al Milan nel 1927, a 24 anni, e al primo anno segna 13 reti. La stagione successiva è quella della sua co nsacrazione, con 27 centri che valgono il secondo posto e l'ingresso nella serie A a girone unico. Come detto però Pastore accetta la corte della Lazio e vola nella capitale, dove infila 23 reti in due stagioni: ancora una buona media. Nel 1931/32 ritorna al Milan, e piovono altre 13 reti: quarto posto entusiasmante per i derelitti fans rossoneri. Però Pastore sente forte il richiamo del cinema, e alla soglia dei 30 anni torna alla Lazio. Ormai i riflessi sono però appannati, e in 2 anni segna solo 9 volte. Prova a rilanciarsi a Perugia, ma non gioca praticamente mai (3 gare e 2 gol), cos' accetta il clamoroso ritorno a Roma, ma sulla sponda giallorossa. Senza squilli: 4 gare e 1 gol, quando ormai la sua storia di bomber era già scritta. 150 gol con le maglie di Juventus, Milan e Lazio sono qualcosa di importante. Pastore è morto a Roma nel gennaio 1968.





Dal sito www.juventus1897.it

Nato a Padova il 3 aprile 1908. Centravanti. Cresciuto nella società patavina, milita nei quadri bianconeri dal 1923-24 fino a tutto il campionato 1926-27. Nel quadriennio trascorso al servizio della Juventus, arricchito dallo scudetto 1926, mette insieme un ruolino di 67 presenze e un bottino di 55 goals. Centravanti dalla falcata dinoccolata, dotato di un tiro secco e improvviso, è tuttavia irresistibilmente attratto dalla carriera cinematografica ed in effetti, anche se con apparizioni di contenuto modesto, riesce a girare qualche film.
La Juventus lo cede alla Lazio nell'estate del 1927, dopo un triennio nella capitale si trasferisce al Milan per tornare alla Lazio nel 1932. Nel 1927 è due volte internazionale (2 goals) con la maglia azzurra della Nazionale B.
Così lo ricorda Caminiti:
«Combi; Rosetta, Allemandi; Grabbi, Viola, Bigatto; Munerati, Vojak, Pastore, Hirzer, Munerati. É la Juventus che vince il secondo scudetto, e vi gioca un centrattacco innamorato delle stelle. Delle stelle da intendere come dive, miss, passa le ore parlando di Greta Garbo, cucendosi addosso, mentre segna goals che quasi spaccano la rete, nuove parti da primo attore. Si vede attore, si sogna attore. Fa rima con Pastore.
É un padovano che la Juventus ha prelevato dalla società calcistica di quella città, non possiede una tecnica vistosa, ma fa goal con benedette ciabattate.
La Juventus squadra di calcio ha archiviato le "patronesse", e prefigura quello che sarà tra breve una macchina da goals. Nel 1923, quando arriva Pietro Pastore, ha già il portiere di tutti i voli in Combi, ingaggia "Viri" Rosetta ed in quattro anni, le quattro stagioni che sono anche di questo padovano, si fa squadrone. L'avvento del presidente Edoardo Agnelli è fondamentale. La parte di Mazzonis dirigente factotum è decisiva per trasferire la realtà dalla teoria alla pratica.
Mazzonis è il primo dirigente tecnico della storia. La Juventus, che ingaggia Jeno Karoly, vuole realizzarsi in campo all'altezza del magistero danubiano. Ungheresi sono due suoi pilastri: Viola ed Hirzer; italianissimo è però l'impianto col portiere Combi, veloce come un lampo nella parata in mischia e formidabile anche stilisticamente nella respinta a pugno (nonostante la statura normale rendesse spesso pericolosa per i compagni la sua uscita sempre baldanzosa), con l'eclettico strategico Rosetta, con il fortissimo difensore Allemandi, con il fumaiolo vivente ma anche gran cursore e faticatore Bigatto. In questa compagnia, Pastore innesta il suo scatto e la sua stoccata fegatosa. In 22 partite, nella stagione del secondo scudetto, va a segno 27 goals. Ha un coraggio malandrino nell'avventarsi su tutte le traiettorie, appena possibile tira in porta da qualunque posizione. Lui ci prova, la fortuna e l'estro lo assistono spesso e volentieri.
I programmi della Juventus, sempre più ambiziosi, lo escludono in vista del campionato 1927-28. Finisce alla Lazio, con sua soddisfazione, e vi giocherà per tre stagioni, inseguendo il suo sogno dorato. Resterà un sogno. Poche particine e niente di meglio, non diventerà mai l'attore che avrebbe voluto, non incontrerà mai Greta Garbo»






Pietro Pastore ed Angelo Schiavio del Bologna (13 marzo 1932, Milan vs Bologna 1-0)


(da "Calcio e Ciclismo Illustrato", 1931)


(da "Calcio e Ciclismo illustrato", 1931)



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(Archivio Magliarossonera.it)
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(Archivio Magliarossonera.it)



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2 ottobre 1927, Milan vs Napoli 5-1, Pietro Pastore in azione
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Pastore ritorna al Milan
(dal "Corriere della Sera" del 18 agosto 1931)



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(da "Il Littoriale" del 19 settembre 1931)
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(dal "Corriere della Sera" del 15 novembre 1931)



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(dal "Corriere della Sera" del 21 novembre 1932)



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Magnozzi, Compiani e Pastore
(dal "Corriere della Sera" del 26 novembre 1931)
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Magnozzi e Pastore
(dal "Corriere della Sera" del 29 novembre 1931)



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Profilo di Pastore
(dal "Corriere della Sera" del 9 dicembre 1931)
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(dal "Corriere della Sera" del 14 febbraio 1932)



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6 marzo 1932, Ambrosiana Inter vs Milan 0-0: foto di un gruppetto di giocatori misto.
Da sinistra: Compiani, Pastore, Visentin, Perduca e Magnozzi


Piero Pastore, 1932
(per gentile concessione di Lorenzo Mondelli)



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(da "Il Calcio Illustrato", 1931-32)



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(da "Il Calcio Illustrato", 1932-33)



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(da "La Domenica Sportiva" del 12 marzo 1933)



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Pietro Pastore provetto attore del Cinema anni '30.
L'attrice raffigurata nella foto è Linda Pini
(per gentile concessione di Renato Orsingher)
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Locandina di "Acciaio", il primo film di Pietro Pastore
(per gentile concessione di Gianni Morelli)



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(da "Il Littoriale", gennaio 1934)



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(da "Il Calcio Illustrato", 1934-35)



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Piero Pastore alla Roma
(da "Il Calcio Illustrato", 1935-36)



Filmografia di PIETRO PASTORE

Acciaio, Milizia territoriale, Aldebaran, Stasera alle undici, Io, suo padre, Un'avventura di Salvator Rosa, Fortuna, La corona di ferro, Giarabub, La donna della montagna, Quartieri alti, Aquila nera, Il monello della strada, Undici uomini e un pallone, Il bivio, Lorenzaccio, I tre corsari, Pane, amore e gelosia, Il cardinale Lambertini, Suonno d'ammore, Simpatico mascalzone, Arrangiatevi!, Il mondo dei miracoli, L'impiegato, Signori si nasce, La vendetta della maschera di ferro, Barabba, Le avventure di Mary Read, Dieci italiani per un tedesco, L'invincibile cavaliere mascherato, Coroliano: eroe senza patria, Il pianeta errante. La carriera di attore incominciò nel 1933 e finì nel 1966.
La carriera di attore incominciò nel 1933 e finì nel 1966. (Nota di Gianni Morelli)




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(dal "Guerin Sportivo")
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Un articolo relativo a Pietro Pastore
sulla rivista "Tutti gli Sports", stagione 1926-27



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(da "Il Calcio Illustrato")
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Pietro Pastore nel 1937
(dal "Il Littoriale")



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(dal "Corriere dello Sport" del 4 marzo 1953)
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(dal "Corriere dello Sport" del 9 gennaio 1968)



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Attaccante, nato a Padova il 3 aprile 1903 e deceduto a Roma l'8 gennaio 1968, al Policlinico per un'insufficienza cardio-respiratoria. Spesso viene riportato come Pietro Pastore. Inizia a giocare a nove anni nell'Aurora di Padova assieme al fratello, deceduto a seguito di uno scontro di gioco. Nel 1914 passa nelle giovanili del Padova per poi passare, dopo la guerra, in prima squadra, giocando a mezzo sinistro. Nel 1920 viene ceduto alla Juventus dove trascorre 6 stagioni vincendo lo scudetto nel 1925/26, realizzando 20 reti. La stagione successiva lo vede coinvolto nella "scandalo Allemandi" che provocherà la revoca dello scudetto al Torino. Colleziona due presenze nella Nazionale B, il 17 aprile 1927 ad Esch sur Alzette contro il Lussemburgo 5-1 dove realizza una doppietta ed il 24 aprile 1927 a Dublino contro l'Irlanda (Stato Libero) 1-2. La Juventus lo cede quindi al Milan nel 1928. In quell'anno partecipa alle Olimpiadi di Amsterdam. Nel 1929, prestato per una tournée americana al Brescia, viene notato per la sua somiglianza con l'attore Rodolfo Valentino e sottoposto dalla casa cinematografica Paramount ad un provino. Recita in due film muti: "La Leggenda di Vally" e "Ragazze non scherzate". Nella stagione 1929/30 viene tesserato dalla Lazio, dove gioca per due stagioni realizzando 24 reti in 57 partite. Dopo aver trascorso la stagione 1931/32 di nuovo al Milan (30 partite 13 reti), per divergenze di carattere finanziario con la società decide di puntare alla carriera cinematografica. Torna alla Lazio nel 1932/33. Il suo interesse però è principalmente rivolto ormai al cinema: in due stagioni gioca soltanto 18 partite segnando 9 reti. Nel 1933 Benito Mussolini commissiona a Luigi Pirandello un soggetto cinematografico. La sceneggiatura viene scritta da Mario Soldati, amico di Pastore dai tempi della Juventus, che lo sceglie per il ruolo di protagonista del film "Acciaio" interamente girato nelle accaierie di Terni. Il debutto di Pastore, ribattezzato "il nuovo Valentino", viene unanimemente elogiato dalla critica cinematografica. Dopo una stagione a Perugia, torna nel 1935/36 a Roma, questa volta però sulla sponda giallorossa. Termina così la sua carriera da calciatore e dopo una breve carriera da allenatore/giocatore con Vigili del Fuoco e Tivoli, prosegue quella da attore: compare in una sessantina di film, tra i quali La corona di ferro con Gino Cervi, Giarabub con Alberto Sordi, Aquila Nera con Rossano Brazzi, Attila con Anthony Quinn e Sofia Loren, Ulisse con Kirk Douglas, Totò e Marcellino e Arrangiatevi con Totò, Barabba con Anthony Quinn, Silvana Mangano e Vittorio Gassman. Con la Lazio colleziona 75 presenze e 33 reti (da Laziowiki.org)




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2 giugno 2011, Cimitero Flaminio - Prima Porta di Roma: Maglia Rossonera in visita alla tomba di Pietro Pastore




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Settembre 2022 , Cimitero Prima Porta di Roma: visita alla tomba di Pietro Pastore
(foto di Daniela Fregolent e Francesco Bon Zanardo, grazie a Giovanni Arbuffi)
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