dal sito www.gazzetta.it
ABRAHAM SI SCOPRE BOMBER, GIMENEZ FA SEGNARE JOAO. MILAN, TRIS ALLA ROMA E SEMIFINALE
Doppietta dell'ex nel primo tempo, Dovbyk la riapre ma i nuovi entrano nella ripresa e sigillano il risultato: che assist del centravanti per il gol del portoghese
Potersi permettere il turnover grazie ai rinforzi del mercato di gennaio non è qualcosa che capita tutti gli anni. E’ chic, è lussuoso. Ed è ancora più lussuoso mettere la firma sulle semifinali di Coppa Italia grazie ai due nuovi arrivati dall’aura più luminosa: Gimenez mette Joao Felix davanti a Svilar e il portoghese chiude il match con il terzo gol infilando la porta con uno scavetto. Erano entrati da dodici minuti. Il Milan festeggia, la curva canta (lo ha fatto incessantemente per tutta la partita, senza “coinvolgere” la proprietà), la strada è ancora parecchio in salita ma l’effetto di questa vittoria è potente: i tempi grami sembrano già un lontano ricordo. La Roma stavolta, dopo aver chiuso l’avventura milanista di Fonseca, non riesce a inguaiare nuovamente il Diavolo e si deve inchinare di fronte al mercato rossonero e alla doppietta velenosa dell’ex Abraham. Ranieri, che confidava parecchio in questo torneo, mastica amaro. Di fronte a Conceiçao (che nel 2018-19 eliminò la Roma col suo Porto) si spalancano invece orizzonti con colori caldi e accoglienti.
LE SCELTE — Conceiçao ha tenuto il piatto forte in caldo per il secondo tempo, presentando inizialmente un Milan già visto e conosciuto: Tomori e Pavlovic confermati al centro della difesa, Walker a destra, il graditissimo ritorno di Fofana in mediana, Jimenez per Leao (ma a sinistra c’è andato Pulisic) e Abraham centravanti. Gimenez, Joao Felix e Sottil in panchina (con menzione d’onore dello speaker alla lettura delle formazioni) così come si sono seduti accanto a Ranieri i neo acquisti giallorossi Rensch, Gourna-Douath, Nelsson e Salah-Eddine. Il resto è stato più o meno come da attese: dentro molte prime firme lasciate a riposo col Napoli ovvero Hummels, Angelino, Paredes, Saelemaekers e Dybala. Molte ma non tutte: Shomurodov preferito a Dovbyk e Pisilli a Pellegrini.
CONVINZIONE — Sarà perché ora il mercato non avrà più modo di distrarre fino a giugno, sarà perché i nuovi arrivi hanno stappato bollicine, ma quello del primo tempo è stato un Milan vecchio con mentalità nuova. Partita aggredita con passione e convinzione, merce esposta solo di tanto in tanto sulla vetrina rossonera lungo la stagione. La Roma si è subito ritrovata schiacciata nei trenta metri davanti a Svilar per un gioco delle parti molto semplice: in fascia Jimenez, assatanato come al solito, ha tenuto basso Angelino, mentre in mediana Reijnders – pur senza strafare – si è portato a spasso Koné. Ma, soprattutto, è stato Pisilli a spendersi più del preventivato per stare dietro alle incursioni di Musah. Un contesto in cui Dybala si è ritrovato con la croce addosso più o meno da solo, anche perché i movimenti continui di Shomurodov finivano con il togliere punti di riferimento in area. Il Milan ha cercato di infilare la Roma migrando da una fascia all’altra, però per il primo quarto di tempo è mancata la parte conclusiva della fase offensiva, che i giallorossi hanno paradossalmente avuto (Shomurodov deviato da Tomori, Dybala di testa – completamente solo - fra le braccia di Maignan).
COPIONE INVERTITO — Quando il Diavolo ha affondato con più convinzione, è passato. Destro di Reijnders smanacciato da Svilar sui piedi di Hernandez e cross morbidissimo per la testa di Abraham, che la mette nell’angolino saltando praticamente da fermo. Lectio magistralis su come si colpisce di testa in condizioni complesse. Il gol ha placato la fame rossonera, la Roma se n’è accorta e ha iniziato a rosicchiare metri in tempi molto rapidi. Copione invertito: Milan con la testa sott’acqua per minuti e minuti, incapace di mettere fuori il naso. E i giallorossi hanno messo in fila un nutrito elenco di occasioni: tiro di Shomurodov non trattenuto da Maignan (23’), traversa di Pisilli (30’), ancora Maignan su Dybala (31’) e poi due salvataggi decisivi di Tomori su Shomurodov (36’) e Dybala (40’). Quando era nell’aria il gol giallorosso, il Milan ha affondato ancora: Roma scopertissima, Celik rompe sciaguratamente la linea e apre un’autostrada per l’assist di Hernandez a Abraham. Gli attori sono gli stessi del primo atto, il bis è servito.
SFERZATA — Nell’intervallo Ranieri lascia negli spogliatoi Celik, Paredes e Shomurodov e butta dentro il debuttante Rensch, Pellegrini e Dovbyk, che colpisce dopo nove minuti infilandosi in area piccola tra Fofana e Hernandez, entrambi in abbiocco. Gara riaperta? Sicuramente, fino all’ora di gioco quando Conceiçao replica inserendo insieme Gimenez (Abraham) e Joao Felix (Pulisic). Un doppio cambio che dà una sferzata motivazionale a tutta la squadra e contribuisce a far riabbassare la Roma. Prove generali: Gimenez manda in gol il quasi omonimo Jimenez ma c’è fuorigioco (63’). E al minuto numero 71 si concretizza ciò che sognava San Siro: stavolta il messicano imbecca Joao Felix, che col massimo della flemma e serenità d’animo supera Svilar con uno scavetto. Il Meazza si stropiccia gli occhi. Un tre a uno che resta tale anche dopo l’autogol di Reijnders, annullato dal Var per fuorigioco di Dovbyk.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - ABRAHAM IN MODALITÀ BOMBER. THEO CONFEZIONA ASSIST. TOMORI MONUMENTALE. GIMENEZ-JOAO: CHE IMPATTO
Il Milan approda in semifinale di Coppa Italia battendo la Roma con una delle prove più convincenti della gestione Sergio Conceiçao, sia dal punto di vista tecnico sia per l’autorevolezza con cui è arrivata. Bene anche i nuovi arrivi, con Joao Felix e Gimenez che confezionano il gol el 3-1, ma in questa serata si è rivisto un Theo Hernandez impattante e un Abraham in versione goleador che con la doppietta, su doppio assist del francese, indirizza la gara. Di seguito le pagelle della partita:
MAIGNAN 6: attento quando viene chiamato in causa, specialmente nel finale di primo tempo quando volta sulla punizione di Dybala. Incolpevole sul gol di Dovbyk.
WALKER 6.5: presente per tutta la partita, sia a livello qualitativo sia a livello mentale. Non soffre più di tanto sulla sua banda e sembra essersi già preso la leadership in campo.
TOMORI 7.5: un primo tempo perfetto di Fik, che chiude ogni cosa con tempismo e precisione. Dà la sensazione che, con Conceiçao, gli sia tornata quella voglia e quella continuità mentale che non gli si vedeva da tempo. Anche nella ripresa si mette in mostra con belle chiusure, l’ultima su Pellegrini è bellissima per tempismo e pulizia.
PAVLOVIC 6.5: meno appariscente negli interventi decisivi rispetto a Tomori, ma anche lui è attento, puntuale e preciso quando deve scegliere come uscire e come gestire il pallone quando gravita nella sua zona.
THEO HERNANDEZ 7: due gol di Abraham con due assist perfetti suoi. Il primo è un cross a scendere che l’inglese incorna bene e indirizza con precisione sul palo lungo alla destra di Svilar. Apparecchia la tavola all’ex Roma anche per il raddoppio con la “sua” giocata: entra dentro il campo con i tempi giusti così come è perfetto il passaggio per Abraham, con Celik che non ci capisce niente, e Tammy fa 2-0. Sfiora il gol personale con una punizione che Svilar guarda spegnersi fuori di poco.
MUSAH 6: primo tempo da mastino vero, dove si fa carico anche dei momenti di vuoto di Fofana in alcune letture preventive. Un po’ meno efficace quando entra nei fraseggi tecnici con i compagni. (dall’89’ SOTTIL SV).
FOFANA 6: qualcosina da rivedere in alcuni momenti della partita, ma in generale non sfigura nel duello in mezzo al campo con Koné.
REIJNDERS 6: partita ordinata di Tijji, che deve gestire le sue energie fisiche e mentali. Si applica nell’eseguire i compiti che gli chiede Conceiçao, che probabilmente lo porteranno a scegliere i tempi e il numero degli inserimenti.
JIMENEZ 6.5: dinamismo, applicazione e tanta presenza nel 4-3-3 prima e nel 4-4-2 che Conceiçao ridisegna dentro la partita. Regala anche qualche pezzo di bravura individuale degno di nota. (dal 70’ LEAO 6: cerca la connessione con l’amico Joao Felix e la trova. Può essere il giocatore che potrà giovare di più dall’arrivo dell’ex Chelsea).
ABRAHAM 7.5: nella notte in cui San Siro e il mondo Milan aspettavano Gimenez e Joao Felix, sbuca lui a siglare i due gol con cui i rossoneri vanno al riposo sul doppio vantaggio. Il primo è un colpo da biliardo su cross morbido di Theo, con la palla messa sul secondo palo alla destra di Svilar. Poi, a fine primo tempo, si fa trovare pronto nello sfruttare il break di Theo Hernandez che gli confeziona un altro assist perfetto. (dal 59’ GIMENEZ 7: entra con la voglia matta di spaccare la porta. Si fa trovare dai compagni dai venti metri in su. Manda in porta Joao Felix con un pallone che chiedeva solo di essere spinto in porta).
PULISIC 5.5: riportato a sinistra per far rifiatare almeno all’inizio Leao, inizia bene con delle buone sovrapposizioni in connessione con Theo. Poi, pian piano, sente anche lui la fatica e non lascia grande traccia. (dal 59’ JOAO FELIX 7: si presenta con tocchi di classe che fanno brillare gli occhi ai tifosi presenti allo stadio. Causa l’ammonizione di Koné con una giocata di qualità e poi, su assist di Gimenez, mette la sua prima griffe a San Siro con un tocco dolcissimo che supera Svilar per il 3-1).
All. CONCEICAO 7: porta il Milan in semifinale e lo fa con una prova convincente da parte dei suoi giocatori. Parte con il 4-3-3, poi ridisegna la squadra con i cambi per arrivare al suo amato 4-4-2. Premiato da Joao Felix e da Gimenez, che confezionano il gol della sicurezza ma, in generale, la squadra reagisce bene agli stimoli che gli dà.
|