dal sito www.gazzetta.it
TRIS MILAN A BRATISLAVA: SLOVAN BATTUTO CON LEAO-GOL, MA CHE FATICA...
Con lo Slovan finisce 3-2, Fonseca sale a 9 punti in classifica: vantaggio di Pulisic, poi Rafa (entrato dalla panchina) e Abraham in tre minuti. Nel finale gran gol di Nino Marcelli, 2005 slovacco con nome italiano. L'obiettivo dei rossoneri per la prima fase è sempre più entrare nelle prime 8
Missione compiuta, ma quanta fatica. Il Milan sbanca Bratislava e sale a quota nove punti nella classifica della Champions. Con davanti gli impegni casalinghi (non impossibili) contro Stella Rossa e Girona, più la trasferta dell'ultima giornata sul campo della Dinamo Zagabria, Fonseca vede concretamente la possibilità di finire tra le prime otto e di centrare la qualificazione diretta agli ottavi. Certo, servono altri tre successi, ma la strada è quella giusta. A dispetto di un'altra prestazione non del tutto convincente soprattutto sotto il profilo dell'equilibrio e del gioco. Dopo un primo tempo così così, con qualche distrazione di troppo sulle ripartenze dei padroni di casa, ci vuole l'ingresso di Leao per chiudere l'incontro. Rafa decisivo, come i tifosi rossoneri lo vorrebbero sempre, e capace di infrangere il suo tabù del gol in Champions che durava da quasi un anno. E' Abraham a chiudere il conto su regalo di Strelec, dopo una partita non facile per l'ex Roma. Per il Diavolo è la terza affermazione di fila in Champions: in Europa a livello di risultati c'è quella continuità che manca in Serie A. Sabato contro l'Empoli, Calabria e compagni non possono sbagliare, ma intanto possono sorridere per come si è messo il cammino in Champions. Dopo i ko iniziali contro Liverpool e Bayer Leverkusen era tutto meno che scontato.
POCO EQUILIBRIO — Weiss stravolge la squadra rispetto alle aspettative della vigilia: niente 4-2-3-1, ma 3-4-3 con gli esterni di centrocampo che arretrano per difendere a cinque. Fonseca vara un massiccio turn over rispetto al match contro la Juventus: sono sette i cambi nella formazione iniziale con Maignan, Hernandez, Fofana e Reijnders unici superstiti. Il Milan ci prova subito dando ampiezza al gioco con Chukwueze e Okafor: i padroni di casa subiscono, ma le conclusioni del nigeriano e di Theo su punizione non inquadrano la porta. Lo Slovan gioca soprattutto in contropiede, ma è Strelec ad avere sui piedi la palla gol più clamorosa: salta anche Maignan e ci vuole un intervento capolavoro in scivolata quasi sulla linea di Pavlovic per evitare l'1-0. Takac ferma Pulisic, liberato al tiro da Reijnders, ma quando l'americano, stavolta innescato da un filtrante di Abraham, si ripresenta alla conclusione, non sbaglia e in diagonale firma il vantaggio. Per il Diavolo, superiore tecnicamente, il match sembra in discesa e invece dopo un calcio d'angolo sui cui sviluppi arriva un tiro di Chuwkueze ribattuto, la formazione di Fonseca subisce il pareggio in contropiede: Barseghyan anticipa Calabria che, da ultimo uomo, prova l'anticipo alto e si fa saltare. Reijnders non può chiuderlo e per il numero 11 è facile depositare il pallone alle spalle di Maignan. Tutto da rifare per i rossoneri che avvertono la botta. Perché lo Slovan si rintana nella propria metà campo e non lascia spazi, ma anche perché ai milanisti manca la precisione nell'ultimo passaggio. I maggiori pericoli arrivano da destra, mentre sull'out mancino, dove c'è Okafor al posto di Leao, ci vogliono le sovrapposizioni di Theo per creare qualcosa. I campioni di Slovacchia così tornano negli spogliatoi in parità: in questa Champions non era loro mai riuscito.
ECCO LEAO — A inizio ripresa Fonseca si gioca subito la carta Leao: fuori il deludente Okafor. E' la mossa decisiva. Lo Slovan ha più coraggio e si affaccia dalle parti di Maignan non solo con le ripartenze, ma il Milan ha un'altra buona occasione con Pulisic che sfonda a destra e centra per Abraham che non riesce a concludere. Una buona chance l'ha anche Leao, ma non arriva alla conclusione con il tempo giusto. Gli slovacchi arretrano il baricentro con Ignatenko al posto della punta Metsoko, ma non fanno a tempo a sistemarsi e il Diavolo torna avanti. Calabria batte velocemente una punizione per Fofana che verticalizza su Leao: velo di Abraham e il portoghese brucia Blackman prima di depositare in rete. Per Rafa, al quale il gol in Champions mancava da quasi un anno (contro il Psg a San Siro), è un tabù infranto e il sorriso gli dipinge il volto. Stavolta lo Slovan non reagisce e anzi un folle retropassaggio di Strelec regala il 3-1 ad Abraham. Fonseca gestisce le energie inserendo Emerson Royal, Musah e Loftus Cheek per Calabria, Fofana e Pulisic, non al top. I padroni di casa rispondono con Marcelli e Tolic per Voet e Kucka: i cambi sono più offensivi e lo Slovan passa al 4-2-3-1. Il Milan sembra in controllo e Fonseca concede gli ultimi sei minuti più recupero a Camarda, alla caccia del record di Ansu Fati come più giovane a segnare in Champions. Il prodotto del vivaio rossonero non ci riesce e anzi vede Marcelli firmare il 3-2 con una gran botta di sinistro dal limite all'incrocio dei pali: proteste del Diavolo per due falli (uno su Leao e uno su Emerson Royal) non fischiati. Sembra l'antipasto di un finale di sofferenza e invece Tolic si prende due gialli in pochi secondi per proteste. Così il Milan festeggia un successo pesante in chiave ottavi di finale. Il brutto 0-0 contro la Juve è alle spalle.
Andrea Ramazzotti
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - FOFANA IL MIGLIORE. LEAO INCIDE. MA LA PROVA GLOBALE FA PREOCCUPARE
Il Milan vince a Bratislava, fa il suo e porta a casa tre punti importanti per la classifica al termine, però, di una prestazione tutt’altro che esaltante, specie nel primo tempo dove ha concesso occasioni ai padroni di casa che una grande squadra non dovrebbe mai lasciare agli altri. I gol di Pulisic, Leao e Abraham fanno respirare Fonseca, che però deve correre ai ripari su tante cose.
MAIGNAN 6: incolpevole sul gol dell’1-1. Per il resto assiste alla prova dei compagni con relativa serenità fino alla sventola di Marcelli che lui tocca, ma va a spegnersi dietro le sue spalle.
CALABRIA 5.5: concorso di colpe con Reijnders sul gol dell’1-1 dello Slovan, dove cerca l’anticipo al posto di scappare insieme a Barseghyan. In fase di spinta dà sempre un’opzione di passaggio ai compagni. (dal 74’ EMERSON ROYAL SV).
TOMORI 6: determinante nel salvare la pelle quando mette una pezza ad un buco importante di Pavlovic.
PAVLOVIC 6: se il Milan può andare in vantaggio è grazie ad un suo salvataggio su Strelec, che dopo aver saltato Maignan, già gustava il gol. Poi buca un intervento che poteva costare caro.
THEO HERNANDEZ 5.5: il feeling tecnico con Okafor non sboccia, ma in un altro momento avrebbe preso la leadership della fascia. Anche quando entra Leao non regala mai giocate da Theo.
FOFANA 7: pressa tutti come un indemoniato e tocca un numero impressionante di palloni. Ogni tanto si prende qualche licenza poetica in fase d’impostazione e i risultati sono altalenanti. Ma nel secondo tempo, fotocopiando il gol di Cagliari, trova il corridoio giusto per mettere in porta Leao per il gol che riporta davanti il Milan. (dal 75’ MUSAH SV).
REIJNDERS 5.5: entra, suo malgrado, nell’azione del pareggio dello Slovan perché è messo male anche lui, oltre a Calabria, nella copertura preventiva. Non una serata da ricordare per Tijji, che dopo tanti flash europei, passa una gara sottotono.
CHUKWUEZE 5.5: ha ritmo nelle gambe, ma quando arriva nelle zone in cui bisogna incidere, rimane congelato. Non azzecca una scelta, che sia un cross alto o che sia un suggerimento a rimorchio per qualche compagno. Anche nel secondo tempo, quando deve mettere qualità nelle giocate, non la trova.
PULISIC 6.5: segna il suo terzo gol in Champions League con una bella combinazione con Abraham, che gli apre la strada per arrivare a battere comodamente Takac. Anche nella ripresa è quello che cuce di più il gioco. Esce non appena sente un problemino muscolare, anche se fa cenni di star bene all’atto del cambio. (dal 74’ LOFTUS-CHEEK SV).
OKAFOR 4.5: contro un avversario del genere ci si sarebbe aspettati una prova di maggior personalità. Invece, a parte qualche doppio passo fine a sé stesso, non becca un canale sulle frequenze mancine con Theo Hernandez. Rimane negli spogliatoi all’intervallo (dal 46’ LEAO 6.5: già il suo ingresso in campo cambia faccia all’atteggiamento dello Slovan, visto che il Milan può scegliere su che fascia agire. Coma a Cagliari, si attiva la connection con Fofana per il gol del 1-2).
ABRAHAM 6.5: il suo primo tempo ha visto una sola fiammata, ovvero la giocata con cui apre il campo alla corsa di Pulisic per il gol del momentaneo 0-1. Poi, tra movimenti rivedibili e imprecisione dei compagni, non ha grandi palloni per potersi far valere dentro l’area dello Slovan Bratislava. Nel secondo tempo si sbatte ancora per la squadra e, su un errore enorme della difesa di casa, ritrova il gol in Champions League dopo quattro anni. (dall’84’ CAMARDA SV)
All. FONSECA 5.5: prendere un gol in contropiede in quel modo è terrificante. I buchi difensivi si sono visti anche con avversari mediocri e sono già 20 i palloni raccolti dentro la porta. La vittoria è il minimo sindacale ma c’è da prendere i tre punti e basta.
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