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22 ottobre 2024, Milan vs Bruges 3-1




dal sito www.milannews.it

VERSO MILAN-CLUB BRUGGE: FONSECA SVELA L'UNDICI INIZIALE
Il Milan ha un solo obiettivo contro il Club Brugge: vincere. I rossoneri sono ancora a zero punti dopo le prime due giornate di Champions League (sconfitte contro Liverpool e Bayer Leverkusen) e per questo è fondamentale ottenere una vittoria contro i belgi così da smuovere finalmente la classifica. Per questa sfida, Paulo Fonseca ritrova Theo Hernandez (era squalificato in campionato) e Matteo Gabbia, che ha saltato la gara contro l'Udinese per un fastidio muscolare. Non sarà a disposizione Tammy Abraham che contro i friulani si è infortunato alla spalla. Ancora out Bennacer, Florenzi, Calabria e Jovic (fuori lista)
In conferenza stampa Fonseca, con un siparietto, ha dato la formazione titolare di oggi pomeriggio: Maignan; Emerson, Gabbia, Tomori, Theo; Fofana, Loftus-Cheek; Pulisic, Reijnders, Leao; Morata.

MILAN 4-2-3-1
16 Maignan
22 Royal 46 Gabbia 23 Tomori 19 Theo Hernandez
29 Fofana 8 Loftus-Cheek
11 Pulisic 14 Reijnders 10 Leao
9 Morata
A disposizione: 1 Sportiello, 96 Torriani, 31 Pavlovic, 28 Thiaw, 42 Terracciano, 80 Musah, 21 Chukwueze, 17 Okafor, 73 Camarda. All. Paulo Fonseca
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno
Indisponibili: Bennacer, Florenzi, Calabria, Abraham





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(La "Gazzetta dello Sport" del 22 ottobre 2024)




Fonti immagini pre-partita: AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset, DAZN, Milannews.it,
Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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VIDEO della partita
(da AC Milan - App Ufficiale)



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VIDEO 1
L'ingresso delle squadre in campo
e l'inno della Champions League
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VIDEO 2
"Noi siamo la Curva Sud" ad inizio partita
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VIDEO 3
La lettura della formazione
del Milan nel prepartita


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VIDEO 4
Esultanza rossonera dopo il gol
direttamente da calcio d'angolo di Pulisic
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VIDEO 5
Una fase di gioco del secondo tempo
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VIDEO 6
L'uscita dal campo di Onyedika
del Bruges dopo l'espulsione


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VIDEO 7
Il gol (poi annullato)
di Francesco Camarda
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VIDEO 8
Francesco Camarda festeggiato
dai compagni dopo il suo gol (poi annullato)
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VIDEO 9
Francesco Camarda portato in trionfo
dai compagni dopo il suo gol (poi annullato)


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VIDEO 10
"Noi siamo la Curva Sud" a fine partita
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VIDEO 11
La squadra rossonera canta a fine partita
assieme alla Curva Sud
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VIDEO 12
Francesco Camarda a fine partita
parla con i tifosi



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VIDEO 1
"E non importa se..."
verso la fine dell'incontro
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VIDEO 2
Francesco Camarda "E' la prima di Champions... Per favore..." riferendosi
alla propria maglia richiesta da un tifoso
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VIDEO 3
Francesco Camarda Story fino al gol (annullato) della sua prima partita in Champions League




Fonti immagini post-partita: AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset, DAZN, Milannews.it,
Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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(I giornali del 23 ottobre 2024)



dal sito www.gazzetta.it

MILAN, DOPPIO REIJNDERS E PRIMO SQUILLO IN CHAMPIONS. MA CHE BRIVIDI COL BRUGES IN 10
Dopo due sconfitte, arriva finalmente la vittoria in Europa. Rossoneri avanti con Pulisic, poi l'espulsione di Onyedika e il pari belga. L'olandese colpisce due volte. Nel finale entra Camarda, che segna subito ma in fuorigioco
Maledetti centimetri. Quanti erano, Francesco? Trenta, quaranta al massimo, ma purtroppo sufficienti per indurre il Var a controllare e richiamare l’arbitro, che ha annullato un gol storico. Sarà per un’altra volta: Camarda entra comunque nella storia della Champions – a 16 anni e 226 giorni il debutto gli vale lo scettro del più giovane esordiente italiano, e del Milan, nella competizione – e lo fa in una serata che pareva storta, stortissima, che poi il Diavolo ha avuto la forza e la tenacia di rimettere in sesto dopo un primo tempo inguardabile. In questo successo c’è nuovamente molto di Fonseca, che l’ha vinta azzeccando totalmente i cambi: Okafor (Leao) e Chukwueze (Loftus-Cheek) hanno cambiato volto alla squadra. Agevolati dalla superiorità numerica per tutta la ripresa, i rossoneri conquistano i primi tre punti in questa Champions. Una vittoria per iniziare sul serio questo torneo e incamminarsi quanto meno verso i 10-11 punti che garantirebbero i playoff (i 16-17 che darebbero con certezza la qualificazione sono complicatissimi, ma in teoria possibili). Anche perché un Diavolo adagiato sul fondo di una classifica europea è blasfemia.
LE SCELTE — Quando Fonseca ieri ha snocciolato l’undici titolare, dal primo all’ultimo giocatore, l’unico dubbio verteva sulla posizione di Reijnders e Loftus-Cheek: chi sulla trequarti? Ebbene, nulla di tutto ciò. Per la prima volta il tecnico portoghese è ricorso a quel 4-3-3 che in tanti reclamavano a inizio stagione, quando a Milanello era buio ovunque. E allora, in mediana: Fofana al centro, Loftus mezzala destra e Reijnders sul centrosinistra. Per il resto, le notizie interessanti – oltre al ritorno del Theao – sono arrivate dal recupero di Gabbia e dalla prima convocazione europea per Camarda, a 16 anni e 226 giorni. Nel Bruges Hayen ha tenuto in panchina Skov Olsen (sul taccuino di mercato rossonero) e ha affidato l’attacco a Jutglà. Il primo quarto d’ora di partita ha in pratica demolito tutto quanto di buono il Diavolo si portava dietro dall’Udinese. Uno show ininterrotto dei bianchi di Bruges, che nell’arco di sei minuti hanno avuto quattro occasioni per andare in buca, tre delle quali clamorose. Esatto, quattro palle gol in sei minuti. Prima Tzolis si è fatto murare da Maignan (2’, doppia amnesia di Fofana), poi Jutglà ha dilapidato un assist al bacio (3’), quindi Maignan si è ripetuto su Tzolis (7’) e infine il destro di Ordonez dalla distanza si è stampato sulla traversa, dopo un tiro a botta sicura di De Cuyper.
SFURIATA BELGA — San Siro ammutolito, e non solo perché la Sud anche stavolta non ha cantato. Imbarazzante la leggerezza con cui i rossoneri hanno approcciato il match. Due squadre distanti in ogni parametro: cattiveria, intensità, velocità nel giro palla, idee. Nessun fenomeno, tra i belgi, ma tutti con le idee chiare nonostante la marcatura dedicata di Reijnders su Jashari sia stata efficace. Il Bruges, dopo la sfuriata iniziale ha lasciato il pallino fra i piedi del Milan, che non ha mai trovato volontà e idee per accelerare. Uno sviluppo del gioco monotematico: lancioni di Gabbia per Leao e dai, Rafa, prova a inventarti qualcosa tu. Missione riuscita molto parzialmente. Montonia, lentezza, prevedibilità. Perché per il resto, ai portatori di palla rossoneri non venivano quasi mai fornite soluzioni per infilarsi tra le maglie bianche. Occasioni Milan? Pulite, una, con un destro di Pulisic picchiato su un ginocchio di Mignolet. Per mettere il Diavolo in discesa serviva un episodio favorevole, arrivato al 34’: angolo da sinistra di Pulisic e traiettoria infida con Mignolet mandato fuori tempo dall’intervento a vuoto di Jutglà e goffo nel tentativo vano di smanacciare via la palla. Gol di Capitan America direttamente da corner. Vantaggio immeritato, ma Milan ulteriormente agevolato dal rosso diretto – dopo check al Var – a Onyedika per un intervento su Reijnders.
APPLAUSI — Tutto sotto controllo, a questo punto? Macché. Dopo uno spreco di Hernandez su ottimo invito di Leao (“Theao assolutamente sotto la sufficienza”), il Bruges ha pareggiato. Non solo con un uomo in meno, ma al termine di un’azione in cui l’autore del gol – il neoentrato Sabbe – ha depositato nell’angolino in totale solitudine. Una situazione che si commenta da sé. La svolta, quella vera, è arrivata all’ora di gioco, quando Fonseca ha fatto bingo con i cambi. Fuori Loftus e Leao, dentro Okafor e Chukwueze, entrati con la voglia di spaccare il mondo. Atteggiamento premiato dagli applausi del Meazza e da un match ribaltato proprio da loro. Mentre Leao stava ancora percorrendo il perimetro esterno del campo per andarsi a sedere, Okafor ha sgasato a sinistra e ha crossato basso per Reijnders: piatto destro e sospiro di sollievo del mondo rossonero (61’). Per la cronaca: Rafa ha alzato un secondo le braccia al cielo e poi ha proseguito la camminata lenta senza fare una piega. Dieci minuti dopo il Milan ha concesso il bis, con la medesima azione sull’altro versante: percussione incontenibile dell’indiavolato Chukwueze e cross basso nuovamente per il piatto destro di Reijnders. La partita è finita lì in termini di risultato, ma non di emozioni: a un quarto d’ora dal novantesimo, fuori Morata e dentro Camarda. Questo è un Milan tutt’altro che perfetto, ma poter dire di avere con sé il più giovane italiano (e rossonero) a esordire in Champions, per una sera ripaga di tutte le difficoltà.


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - REIJNDERS SONTUOSO, PULISIC DA GOL OLIMPICO. OKAFOR-CHUK: CHE IMPATTO
Il Milan smuove la classifica in Champions League battendo il Bruges a San Siro per 3-1 con un grande Tijjani Reijnders, autore di una doppietta, e il solito Christian Pulisic. Da segnalare le scelte di Fonseca con i cambi che portano Okafor e Chukwueze a impattare sulla gara con gli assist per il 2-1 e il 3-1. Non bene Leao e Loftus-Cheek.
MAIGNAN 7: nell’avvio non di certo positivo del Milan, tiene a galla la baracca con una doppia parata su Tzolis, al 2’ e al 7’. Sono interventi decisivi, perché mantengono la porta inviolata.
EMERSON ROYAL 6: sbanda tanto e i pericoli del Bruges nascono tutti dalla sua fascia di competenza. Un primo tempo in cui poi prende le misure e inizia anche a sovrapporsi, anche se con risultati alterni.
GABBIA 6: non è che corra grossi rischi per tutta la gara. Si porta anche a casa un giallo giusto, ma la partita è sufficiente. (dall’84’ THIAW SV).
TOMORI 5.5: anche lui ha qualche colpetta sul gol del momentaneo 1-1 del Bruges, dove le posizioni non erano proprio perfette.
THEO HERNANDEZ 5.5: poco esplosivo nelle rare discese che fa. È totalmente fuori posizione sul gol del pareggio di Sabbe, dove fa il centrale di una zona già coperta e costringe Reijnders a cercare di rimediare, invano, alla sua assenza.
FOFANA 6: quando nel finale di primo tempo spara al primo verde un pallone invitante, viene fulminato da Morata. All’inizio del primo tempo sbandicchia con il resto della squadra, poi si rimette in bolla. (dal 75’ MUSAH)
REIJNDERS 7.5: vuole sempre il pallone sui piedi e tra i piedi, segno di personalità e di una centralità importante nel Milan. Causa il rosso a Onyedika che cambia lo spartito della gara. Segna il gol che riporta in vantaggio il Milan, raccogliendo l’assist di Okafor che, appena entrato, impatta sulla gara. Firma la sua doppietta personale con un altro piattone al 71’ su assist di uno scatenato Chukwueze.
PULISIC 7.5: il gol olimpico, direttamente da calcio d’angolo, non si vedeva con i colori rossoneri dal 1974. Un colpo vincente che sblocca un primo tempo tignoso, dove il Bruges si è chiuso ulteriormente dopo il rosso a Onyedika. Sempre propositivo e a disposizione dei compagni.
LOFTUS-CHEEK 5: il suo primo tempo è un mistero. Gioca nella sua posizione ideale e ricopre porzioni di campo che gli piacciono, eppure sembra fare sempre fatica a fare quasi tutto. Anche nel secondo tempo non è che vada benissimo. Esce tra i fischi. (dal 60’ OKAFOR 7: ha il fuoco dentro e lo si vede. Alla prima azione palla al piede prende, sgasa, e apparecchia la tavola per il gol del 2-1 di Reijnders).
LEAO 5: rilanciato dal primo minuto, nell’ora in cui gioca regala solo uno strappo dei suoi. Cerca poco l’uno contro uno a sinistra, provando spesso a spezzare il raddoppio che il Bruges gli applica. Quando va sul mancino, riesce a far paura. Ma è troppo poco e appena esce, Okafor fa il “Leao”. (dal 60’ CHUKWUEZE 7: come Okafor, alza tantissimo il voltaggio della squadra. Duetta con Pulisic nello stretto e regala dribbling continui che portano anche all’assist perfetto per il 3-1 di Reijnders).
MORATA 6: altra partita di sacrificio, dove viene spesso a cucire il gioco. Di occasioni non ne ha, perché i compagni non lo mettono in condizione di poter andare per la porta. Esce tra gli applausi di San Siro. (dal 75’ CAMARDA 6: il var gli toglie il primo gol tra i professionisti che aveva fatto detonare San Siro. Fuorigioco rilevato dalla tecnologia, ma il fiuto c’è ed è di quelli importanti).
ALL. FONSECA 6.5: l’approccio della squadra è terribile e anche il primo tempo, nonostante il vantaggio, è rivedibile. Poi la squadra si rimette in bolla con i suoi cambi, perché dimostra di aver carattere togliendo Leao e Loftus con Okafor e Chukwueze che fanno la differenza.



dal sito www.milannews.it
22 ottobre 2024

Paulo Fonseca: "Penso che abbiamo fatto una partita senza intensità, nella circolazione troppo lenta e non abbiamo capito bene come fare contro una squadra brava a difendere bassa. Quando sono entrati Okafor e Chukwueze la partita è cambiata, hanno portato altre energie e la squadra ha guadagnato intensità. Dopo il secondo gol abbiamo fatto cose molto buone, prima abbiamo giocato senza intensità. Leao? Non c'è nessun problema specifico con lui, basta parlare di Leao. Il cambio non è una punizione, avevamo bisogno di Okafor e Chukwueze. Dev'essere vista come una normalità, Rafa deve vederla come una normalità e lavorare per poter aiutare la squadra come tutti i giocatori".

Francesco Camarda a Sky Sport: "Il record mi dà molto orgoglio, ma mi spinge anche a dare di più e a migliorarmi per far sì che queste notti accadano più spesso. È stata penso la più bella emozione della mia vita, poi il Var mi ha fatto uno scherzo. Sono tanto deluso, ma sono cose che succedono, specialmente nel calcio di oggi. Sogni sempre una notte del genere: è successo veramente e quello che succede succede".



dal sito www.gazzetta.it
22 ottobre 2024

Un sogno in una serata già storica. Francesco Camarda ha potuto assaporare l'emozione di diventare non solo il più giovane italiano di sempre ad esordire in Champions, ma anche il più giovane marcatore in assoluto. Una gioia negata però dal fuorigioco: se queste sono le premesse però, il gol arriverà presto.



da "Lotta milanista" - facebook
22 ottobre 2024

Non sarà la moderna tecnologia a nascondere questa antica emozione autentica. Per noi è 4-1 Milan: Francesco Camarda Sogna ragazzo sogna, fallo in modo puro e spassionato.



da "Che fatica la vita da bomber" - facebook
22 ottobre 2024

SOGNA RAGAZZO SOGNA
Per qualche istante il giocatore più giovane di sempre a segnare un gol in Champions League. L'esultanza di cuore davanti al suo pubblico. A 16 anni. Un favola perfetta. Poi interviene il VAR: fuorigioco. Un momento che rimarrà comunque per sempre nei cuori dei tifosi rossoneri per l'emozione provata. Arriverà il momento di Francesco, è solo questione di tempo.



di Corrado Izzo
22 ottobre 2024

Un fuorigioco che Bruges. Comincio con l'evento che ci ha spezzato il cuore. Dite la verità: vi ho visto tirare fuori la lacrimuccia di commozione e dopo cinque secondi imprecare contro il destino cinico e baro. Poteva essere una bella storia, sicuramente la più meritevole di essere ricordata di questo Milan-Club Brugge, ma forse in un calcio frenetico ed incomprensibile non c'è più spazio per le favole. E quella di un gol in Champions di Francesco Camarda, anni 16, sarebbe stata meglio di Cenerentola o de La Bella e la Bestia. Pazienza, prima o poi arriverà perché sicuramente la stoffa c'è. Passando alla partita, alzi la mano chi dopo stasera pensa ancora che Fonseca non abbia le palle. Gli si potrà imputare di tutto. Che non è un tecnico di prima fascia, che non sa leggere la partita in corso, che si è incaponito a mandare in campo gente che non sa camminare oltre a non saper giocare, ma un merito bisogna riconoscergli: questo qua non guarda in faccia a nessuno e se non incidi puoi chiamarti anche Leao, ma finisci in panca. Dispiace per Rafa, soprattutto perché non si era manco seduto e Okafor in un secondo ha fatto quello che non aveva fatto lui in un'ora. Bisogna però mettersi in testa che il Milan viene prima di tutto e la priorità è quella di vincere le partite, con Leao o senza. Lo aspettiamo, ci mancherebbe, perché gli vogliamo bene, ma la consecutio di eventi di stasera, combinata a quella di sabato, odora purtroppo di bocciatura. Per il resto, poco da dire. Siamo stati capaci di soffrire pure con questi semi sconosciuti venuti dal Belgio e nella vittoria di stasera c'è una discreta componente di buona sorte. Il gol da angolo di Chiarugi, ehm volevo dire di Pulisic, e l'espulsione di Onyedika, giocatore tatticamente fondamentale per il sistema di gioco del Bruges, hanno fortemente indirizzato la partita. Nonostante questo, abbiamo trovato il modo di farci uccellare in superiorità numerica ad inizio ripresa. Guardate il movimento di Emerson-Royal sull'azione del pareggio di Sabbe e capirete come non si deve difendere nel gioco del calcio. Dispiace dirlo ma, almeno per il momento, Calabria tutta la vita. Dopo la doccia gelata, il Milan ha reagito bene. I cambi oculati e fortunati hanno fatto il resto. Doppietta di Reijnders, mentre nel mare magno del centrocampo milanista ho visto qualche difficoltà di troppo per Fofana, un gradino più sotto rispetto alle ultime. Sarebbe stato importante fare il quarto per un discorso di differenza reti, ma va bene anche così. Testa a Bologna dove, se volete una mia opinione, Chuku deve assolutamente giocare perché è in una fase esplosiva. Staremo a vedere. (Corrado Izzo)



da "Milan Channel" - facebook
22 ottobre 2024

Con 16 anni e 226 giorni, Francesco Camarda da questa sera è il più giovane calciatore italiano a esordire in Champions League e il più giovane nella storia del Milan. Ma non solo: l'attaccante rossonero è anche il settimo giocatore più giovane ad aver mai debuttato nella massima competizione UEFA #16anni #226giorni #francescocamarda #giovanecalciatore #italiano #esordio #championsleague #storiamilan #rossonero #competizioneuefa
Francesco Camarda (16) è il più giovane giocatore italiano ad aver mai giocato in UEFA Champions League. Ed è il più giovane a prendersi un giallo.



da "Cronache di spogliatoio" - facebook
22 ottobre 2024

Un esordio magico e romantico, 'rovinato' soltanto dal fuorigioco segnalato dal VAR. Ma l'emozione non si cancella. «Sono molto deluso, ma sono cose che succedono. Il record mi riempie d'orgoglio e mi spinge a dare sempre di più per far sì che queste notti accadano più spesso. È il giorno più bello della mia vita sportiva: non trovo le parole per raccontarlo. Sono le notti che sogni fin da bambino quindi che tu parta titolare o giochi 70, 15 o 5 minuti dai comunque la vita. Notti come queste le immagini solo nella testa o al parchetto».



dal sito www.gazzetta.it
23 ottobre 2024

PAPÀ IN CAMPO, MAMMA IN LACRIME: LA GRANDE NOTTE DI CAMARDA
Non è un battesimo assoluto. Quello era stato celebrato il 25 novembre dell'anno scorso, Milan-Fiorentina di campionato, quando Pioli lo aveva buttato dentro a sette minuti dal 90', sull'1-0 per il Diavolo. Ma già allora il Meazza era innamorato di Camarda. Francesco aveva 15 anni, e undici mesi dopo è stato battezzato di nuovo. Ogni volta che entra in campo, riscrive un record: un anno fa è diventato il più giovane deb nella storia della Serie A (15 anni, 8 mesi, 15 giorni), ieri il più giovane esordiente italiano (e del Milan) nella storia della Champions. Tutti pazzi per Francesco, soprattutto quando ha segnato. Quando ancora nessuno immaginava che da lì a pochi secondi una comunicazione radio dalla sala Var avrebbe cancellato un altro primato: il gol più green di sempre in Champions. Il Meazza ha urlato, tutta la panchina è schizzata verso di lui. C'è chi lo ha abbracciato, chi lo ha "schiaffeggiato", poi lo hanno sollevato tutti verso il cielo. I giocatori adulti che portano in trionfo il bambino, come l'ha chiamato con affetto Fonseca. Quando ha infilato la porta di Mignolet le telecamere hanno inquadrato le lacrime di mamma Federica e non hanno più trovato papà Manuel, schizzato verso la balaustra del primo anello Rosso per festeggiarlo da vicino. Poi, a fine partita, davanti a quel parapetto ci sono andati entrambi. Mamma e papà. Francesco è andato verso di loro, li ha abbracciati e la delusione per il gol annullato se l'è portata via quell'abbraccio. (Marco Pasotto)



da "Calciatori brutti" - facebook
24 ottobre 2024

Quando martedì scorso Ciccio Camarda ha segnato il suo primo gol in Champions, dietro i calciatori che lo alzavano in trionfo è comparso un tizio in maglia rossonera. Prima dell'annullamento del gol, prima che il sogno venisse infranto, questo ragazzo si è unito alla festa dei milanisti scavalcando dagli spalti. Il gol è stato annullato, Camarda si è preso un giallo e il tifoso che ha scavalcato ora rischia 1 anno di daspo da San Siro per essere entrato in campo. Il danno, la beffa, il daspo: breve storia triste.