dal sito www.gazzetta.it
MILAN, ANCORA NIENTE VITTORIA: LEAO RIPRENDE LA LAZIO
In gol Pavlovic nel primo tempo, poi Castellanos e Dia la ribaltano in cinque minuti. Fonseca fa entrare Rafa ed Hernandez, più Abraham, e i tre producono subito il pareggio definitivo. Poi, clamoroso, i due esclusi dalla formazione si fanno notare non partecipando al cooling break
Due a due. Pieno di significati. Il gol di Leao e la solita fragilità difensiva per il Milan (altri due gol incassati), la reazione e le reti di Castellanos e Dia per la nuova Lazio di Baroni. Una partita che per il Milan si era caricata di altri significati già alla vigilia: l’indiscrezione, poi confermata sul campo, dell’esclusione dall’undici iniziale di Theo e Leao. Hernandez rilevato da Terracciano, Rafa sostituito da Pulisic a sinistra con Chukwueze di nuovo titolare a destra. Nella Lazio dentro Dia e Tchaouna con Castellanos ancora padrone dell’area di rigore.
SUPER PAVLOVIC — Sembra la solita partenza lenta del Milan ma è un’impressione sbagliata: e a spingere sull’acceleratore è Pavlovic. Il centrale rossonero prima salva sulla linea, poi segna il gol del vantaggio rossonero. In ordine: Dia anticipa Maignan in uscita e calcia, il serbo in scivolata salva il Milan. E’ il secondo minuto: dopo altri sei, su sviluppi di un corner ben calciato da Pulisic, è la testa di Strahinja a svettare tra i difensori laziali e ad anticipare Provedel. E’ la prima volta in stagione che i rossoneri sono in vantaggio. Ben amministrato nel resto del primo tempo: senza correre pericoli, ma avvicinandosi anche poco al raddoppio. Gli spunti non mancano: Okafor è dinamico (certo più dell’ultimo Leao) ma manca di precisione. Lo stesso Chukwueze, specie quando il nigeriano riesce ad arrivare al tiro. Il Milan è un blocco più compatto, che difende più basso: più prudente rispetto all’ultima trasferta di Parma. Anche Emerson resta quasi sempre in copertura, e Fofana e Reijnders coprono con più forza. La Lazio fatica a trovare spazi, e quasi mai si vede dalle parti di Maignan. Non a caso, dopo l’intervallo Baroni cambia: Marusic e Isaksen entrano per Tchaouna e Lazzari nel tentativo di aprire nuovi varchi.
RAFA SALVA FONSECA — Milan troppo basso, però. E quando la Lazio inizia a spingere, ora con più convinzione, la difesa traballa. Non basta super Pavlovic: la sensazione di fragilità resta ogni volta che gli avversari premono. Non basta al Milan affidarsi alle ripartenze, come succede con Okafor in azione solitaria: lo svizzero anche in uno contro cinque riesce a essere pericoloso in area. Così esce la Lazio e l’uno-due è micidiale. La squadra di Baroni trova il gol del pareggio con Castellanos, sul cross da destra di Nuno Tavares. Siamo al 17’: quattro minuti più tardi il raddoppio di Dia, in azione fotocopia. Ancora l’affondo di Nuno e l’appoggio centrale vincente dell’ex Salernitana. Fonseca corre in fretta ai ripari con quattro cambi in una sola volta: dentro Musah, l’esordiente Abraham e soprattutto Theo e Leao. Fuori Chukwueze, Emerson, Reijnders e Okafor. Quanto serve a Leao per trovare il pari? Un minuto. Azione avviata dallo stesso Rafa, e che coinvolge anche Theo e Abraham. Tiro forte di Rafa, imprecisione di Provedel e pareggio. Senza esultare, il 10 rossonero torna dritto a centrocampo per riprendere il gioco. Evitando Fonseca anche nel successivo cooling break. La Lazio ci riprova con Zaccagni e protesta per un tocco di mano in area di Terracciano (rimpallo su una sua giocata, Massa fa proseguire) e i veri pericoli biancocelesti finiscono qui. Il finale è rossonero con Abraham nel recupero: Provedel devia in angolo la sua conclusione verticale. Si resta 2 a 2. Che fa contenti, o scontenti, tutti.
Alessandra Gozzini
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PAVLOVIC QUASI PERFETTO, LEAO EVITA LA SCONFITTA MA IL MILAN MOSTRA I SOLITI ERRORI
MAIGNAN 6 – inizia la partita con un’uscita a farfalle che, in combinata con Tomori, per poco non costa carissimo al Milan. Ci pensa Pavlovic a salvare tutti. Poi entra in ritmo partita. Sui due gol della Lazio può poco, importante la posizione presa su Dia sul 2-2.
EMERSON ROYAL 5 – Zaccagni gli dà il benvenuto in Serie A con un tunnel. Lui gli prende le misure e nel primo tempo partecipa tanto alla fase a tre per impostare. Qualche sgasata a cercare recuperi alti del pallone degne di nota. Nel secondo tempo, con Chukwueze che lo lascia orfano, va in difficoltà estrema su Nuno Tavares che se lo mangia. (dal 70’ THEO HERNANDEZ: partiamo dal fatto di cronaca. Insieme a Leao sono protagonisti di una scena non bella, quasi un segno di protesta verso Fonseca. Poco prima aveva aperto in due la Lazio, entrando nell’azione del gol del pareggio).
TOMORI 5 - pronti, via e per poco con Maignan non combinano il patatrac. Pavlovic li salva. Anche lui, con il pericolo scampato, sale di tono nella prima frazione di gioco. Secondo tempo inizia bene con una bella lettura, poi imbarca acqua da tutte le parti.
PAVLOVIC 6.5 – salva il risultato dopo due giri e mezzo d’orologio. Poi è perfetto nel girare alle spalle di Provedel l’angolo di Pulisic, con i compagni che lavorano all’unisono per liberargli la zona d’impatto. Impressionante, per tutto il primo tempo, in marcatura su Castellanos e nelle letture. Mette pezze ovunque, ma non riesce a tenere Dia in occasione del gol del 2-1 della Lazio.
TERRACCIANO 5 – una delle sue scelte forti di Fonseca, almeno nel primo tempo, si comporta bene, nonostante il grande scetticismo che c’era attorno a lui. È il terzino delegato ad entrare dentro al campo per affiancare Reijnders e Fofana e a liberare spazio per Pulisic. Nel secondo tempo ha la palla del potenziale 0-2, ma non calcia preciso. Da lì un crollo verticale che coincide con l’errore sul gol di Castellanos. Va in tilt.
REIJNDERS 5.5 – densità tanta, compattezza e quale lampo di qualità uniti a scelte un po’ troppo complicate quando ha dovuto guidare la transizione offensiva. Però è sempre un’opzione di passaggio aperta per i compagni. Ripresa di basso cabotaggio con tante scelte sbagliate. (dal 70’ MUSAH 6: entra per fare la diga insieme a Fofana. Almeno ci mette ritmo).
FOFANA 5.5 – primo tempo di spessore di Youssouf, che nonostante sia gravato dal giallo, si mette in modalità piovra e intercetta diversi palloni in mezzo al campo e li trasforma in ripartenze. È spesso lui a cercare l’apertura del gioco a sinistra. Ma nel secondo tempo sbaglia troppi palloni in uscita. C’è da lavorare, ma ci sono spunti positivi.
CHUKWUEZE 5 – il Milan, nonostante l’assenza iniziale di Leao, tende sempre a sinistra. Lui si applica molto nella fase di non possesso nello stringere il campo alla Lazio. Pulisic gli disegna un bel pallone, lui non se la sente di stopparla. Apparecchia la tavola per Terracciano, ma la sua partita finisce lì perché si dimentica di dare una mano a Emerson e la Lazio sfonda lì. (dal 70’ LEAO 6.5: entra e al primo tiro in porta, fa gol su rimorchio di Abraham. Insieme a Theo si rendono protagonisti di una foto molto forte della serata, non partecipando al cooling break subito dopo il gol del 2-2).
LOFTUS-CHEEK 5 – tanto lavoro sporco, da collante puro tra la linea offensiva e il centrocampo, dove si compatta bene con Fofana e Reijnders. Arriva in ritardo su un’apparecchiata di Pulisic e fa ammonire Rovella. Cala malamente nel secondo tempo.
PULISIC 6.5 – è un campione di continuità e di qualità e anche a Roma lo si vede. Pennella l’angolo che Pavlovic trasforma nel gol che sblocca la partita. È sempre lui a creare la connessione con Okafor e i due sembrano trovarsi bene nel dialogo tecnico. Cala nella ripresa, ma all’ultimo crea l’azione che mette Abraham in posizione di tiro per l’ultima occasione della partita.
OKAFOR 6 – riproposto titolare per forza di cose, ha un approccio diverso rispetto a Parma. Si muove tanto, sbuca spesso a favore dei compagni e apre la Lazio per creare corridoi di corsa per i compagni. Nel secondo tempo è l’unico che prova a sfondare e viene fermato all’ultimo. (dal 70’ ABRAHAM 6.5: al primo pallone che tocca, fa una giocata da pivot puro chiamando al rimorchio Leao che segna il gol del 2-2. Ha poca porta per angolare il tiro sull’assist finale di Pulisic).
ALL. FONSECA 5 – la scena di Leao e Theo Hernandez è un bruttissimo segnale alla sua leadership dentro lo spogliatoio. Nel primo tempo la squadra è più raccolta e sembra tenere bene il possesso palla e le distanze. Nella ripresa crolla e riapre gli spazi come a Parma, tanto è vero che i due gol della Lazio sono due chiusure del secondo palo. Leao pareggia, ma la sensazione è che sarà una sosta molto complicata. Il tutto con l'assenza, pesante, di Zlatan Ibrahimovic.
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