dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN SOFFRE UN TEMPO, POI ESULTA CON
L'olandese decide una partita con tanti errori e tante occasioni. Prima vittoria dei rossoneri in trasferta grazie anche a Maignan, che salva Fonseca nel primo tempo. Per Leao i 30 minuti finali, con tanto impegno ma tre brutti tiri
Tra il giorno dei santi e quello dei morti, il Milan non è né uno né l’altro. Vivo, sì, ma giusto per i tre punti. Per la santificazione, beh, al momento meglio lasciar perdere. La partita di Monza è quella classica da non far vedere ai tifosi rossoneri più schizzinosi: di buono c’è il risultato, e poco altro. Pochissimo. Una squadra friabile, con le gambe contratte dalla paura di sbagliare, con una debolezza difensiva strutturale, con Leao ancora una volta in panchina per un’ora. Un Diavolo salvato da Reijnders, che non casualmente per Halloween si era travestito da Power Ranger e si conferma uno dei pochi uomini della provvidenza. E un Monza che si mangia le mani per le occasioni gettate al macero. La vittoria serve ai rossoneri per non perdere ulteriore terreno dai piani più alti, ma se il Milan cercava di riprendersi un po’ di autostima in vista del Real, difficilmente l’obiettivo è stato raggiunto. I brianzoli cadono ancora, e la classifica piange sempre di più.
LE SCELTE — Detto di Leao, e del rientro dalla squalifica di Hernandez e Reijnders, anche per il resto Fonseca ha confermato le previsioni che circolavano in vigilia: Pulisic alle spalle di Morata, i due nuovi esterni alti di riferimento Chukwueze e Okafor, Thiaw e Pavlovic confermati coppia centrale e Terracciano preferito a Emerson Royal e Calabria a destra. Nesta a centrocampo ha ritrovato Bondo e ha preferito Bianco a Pessina, mentre a supporto di Djuric ha piazzato Mota Carvalho e Maldini (applaudito dai tifosi rossoneri).
COLPE — Per raccontare il primo round è utile partire dalla fine, minuto numero 43, ovvero quando il Milan passa in vantaggio. E’ utile per un semplice motivo: è uno dei vantaggi più immeritati nella storia di questo campionato. Un Diavolo per l’ennesima volta imbarazzante in fase difensiva, a cui si sono aggiunte colpe tattiche evidenti anche in mediana, con Fofana il più delle volte fuori posizione (spesso troppo alto quando il Monza manovrava) e particolarmente poco lucido nello sviluppo dell’azione quando la palla passava da lui, anche perché Djuric arretrava a disturbarlo regolarmente. Un centrocampo dove il Monza si è ritrovato quasi sempre in superiorità numerica e soprattutto con un grande pregio rispetto ai rossoneri: Mota Carvalho, Maldini e Djuric sono sempre stati punti di riferimento in fase offensiva. I compagni alzavano la testa e sapevano dove trovarli. Esattamente ciò che non capitava dall’altra parte, con Morata che come al solito doveva vagare fino alla linea di centrocampo per farsi dare palla e provare ad aprire varchi (lo spagnolo, però, ora sta iniziando un pelo a esagerare con gli “svuotamenti” d’area), Hernandez che entrava sempre dentro al campo e Okafor che non riusciva a saltare l’uomo. Qualcosina meglio Chukwueze dall’altra parte ma, in generale, ancora una volta un Diavolo disequilibrato. Esposto a ripartenze sanguinose, con voragini di campo concesse ai rossi di Nesta. Insomma, un passo indietro evidente rispetto alla già non esaltante prestazione col Napoli.
RIFLESSO — Le occasioni più gustose sono state dei padroni di casa. All’alba del match Feliciani ha annullato un gol a Mota Carvalho per un (presunto) fallo di Bondo su Hernandez (7’, pessima la copertura difensiva rossonera), un sinistro di Kyriakopoulos ha sibilato a un passo dal palo (14’), ma le mani nei capelli i monzesi se le sono messe soprattutto al 16’, quando Maldini ha dilapidato un cross perfetto di Pereira. Daniel, in totale solitudine, ha incredibilmente spedito a lato a due passi da Maignan. Ed è poi grazie al portiere francese se il Milan non è andato sotto poco più tardi su un colpo di testa di Pereira: riflesso prodigioso. Il Milan? Un paio di opportunità con Okafor, la prima delle quali ghiottissima e spedita in discarica. Ricapitolando: rossoneri fragili, impauriti e contratti, ma in vantaggio di un gol all’ora del the con Reijnders. L’infinità delle vie del calcio. All’ora di gioco Fonseca ha messo dentro Leao (per Okafor), che un minuto dopo ha sprecato malamente l’assistenza di Reijnders ai confini dell’area piccola. E’ un Milan che aveva iniziato la ripresa rintanato negli ultimi trenta metri, ma che poi ha avuto il merito (il coraggio) di distendersi piano piano, quanto meno evitando di farsi schiacciare per tre quarti d’ora. Da segnalare una sgasata di Theo terminata sui pugni di Turati, un paio di palle vaganti pericolose in area rossonera (Vignato, Maric) e poi, col Monza scoperto, un paio di erroracci sottoporta (clamoroso quello di Leao) che avrebbero potuto arrotondare il successo rossonero.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - REIJNDERS SA FARE TUTTO, ORA ANCHE SEGNARE. OKAFOR NON RIPAGA LA FIDUCIA DI FONSECA
Maignan 6.5 - Provvidenziale nel primo tempo su Pedro Pereira, il francese viene più volte graziato nei primi 45'.
Terracciano 5.5 - Preferito a Calabria lo si vede finalmente in quella che dovrebbe essere la sua posizione naturale. Pronti, via, Djuric lo sovrasta in occasione del gol poi annullato al Monza. Rischia anche nella ripresa dove perde un pallone pericoloso. Freno a mano tirato, molti appoggi dietro. Dall'89' Calabria sv.
Thiaw 6 - Si ritrova a difendere molto alto, con tutti i rischi del caso. Costantemente a rischio figuraccia, il tedesco riesce alla fine a sfangarla riuscendo anche a distinguersi per un bell'anticipo.
Pavlovic 6 - Soffre gli attacchi monzesi ma non ha colpe specifiche. Il serbo sta pian piano prendendo le misure della Serie A.
Theo Hernandez 6.5 - Si accende in un'occasione nel primo tempo e quasi manda in gol Okafor, si accende in un'occasione nella ripresa e impegna Turati. Un paio di grandi chiusure difensive gli valgono mezzo voto in più.
Fofana 6.5 - È spesso solo a cercare di arginare le avanzate monzesi. Tiene botta, ruba palloni e mura anche le conclusioni. In un'occasione prova anche la conclusione.
Reijnders 7 - Viva i cartellini rossi, se queste sono le reazioni. L'olandese dopo la doppietta al Brugge colpisce anche in Brianza. Gli si rimproverava un anno fa proprio la finalizzazione, ora siamo a tre centri stagionali. Complessivamente una buona prova dove ha buone idee e bei suggerimenti, come sempre e le statistiche lo sottolineano (44 passaggi su 46 andati a buon fine). Nella ripresa ci riprova con una botta da fuori e si fa apprezzare anche in copertura.
Chukwueze 6 - A intermittenza, il nigeriano fatica a sfondare ma ha il merito di innescare la ripartenza che porta allo 0-1. Nella ripresa con le squadre che si allungano potrebbe andare a nozze ma non ne approfitta. Dall'81' Lotfus-Cheek sv.
Pulisic 6.5 - Spicca meno di altre serate ma è a suo modo comunque decisivo, contribuendo all'azione che porta al gol del vantaggio. Osservato speciale, gli avversari anche raddoppiando riescono a contenerlo. Lui si fa apprezzare facendosi trovare ovunque, contribuendo anche nei ripiegamenti difensivi. Dall'89' Musah sv.
Okafor 5 - Preferito ancora a Leao, lo svizzero non fa molto per giustificare la scelta di Fonseca. Si fa notare per un bel velo che avvia un'azione offensiva, da lui poi sprecata malamente. Spreca un'altra occasione sempre nel primo tempo. Non riesce a trovare lo spunto e anche le sue accelerazioni vengono arginate facilmente. Dal 63' Leao 5.5 - Nel gol sprecato all'86' c'è l'essenza del portoghese, capace di esaltare la folla con una giocata personale straordinaria ma anche di far disperare i tifosi per l'errore a tu per tu con Turati. Ha altre due occasioni, le spreca malamente.
Morata 6 - Fonseca ne esalta la generosità e fa bene. Da solo tiene impegnata la difesa monzese e quando non riceve palloni torna indietro a prenderseli. Conquista falli, fa salure la squadra ed è encomiabile per l'impegno. Ma un dato però fa riflettere: soli due gol segnati in undici partite in stagione sono troppo pochi e il digiuno che dura da oltre un mese deve far riflettere. A Monza impegna solo una volta Turati.
Allenatore Paulo Fonseca 6 - Primo tempo da dimenticare, col Milan più volte graziato dall'imprecisione degli avversari. Il gol di Reijnders svolta la partita che nel secondo tempo vede il Milan poter anche ampliare il divario. Restano i soliti problemi, con la squadra in affanno appena attaccata e un possesso palla che alla fine dei conti è spesso sterile.
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