dal sito www.gazzetta.it
MILAN, QUALCHE RISCHIO MA VA BENE COSÌ: 4-2 ALLO SLAVIA PRAGA E QUARTI PIÙ VICINI
Tra i rossoneri in rete Giroud, Loftus-Cheek, Reijnders e Pulisic. Nei cechi gol di Doudera e Schranz, dopo l'espulsione di Diouf dopo 25'. Appuntamento a Praga tra una settimana
Tutto è bene quel che finisce bene, ma i punti di osservazione sono inesorabilmente due. Quello a breve termine sorride: due gol di vantaggio sono un buon tesoretto da portarsi all’Eden Park di Praga. Quello a medio termine è cupo: se il Milan di coppa è quello di stasera, immaginare di arrivare fino a Dublino è un esercizio di pura dialettica che non rispecchia la realtà dei fatti. Il Diavolo conclude il primo round contro lo Slavia Praga con un 4-2 che non rispecchia l’ampia differenza di valori tecnici fra le due rose ma che soprattutto è stato faticoso molto più del lecito considerando la superiorità numerica per oltre un’ora di gioco. I rossoneri, annebbiati dalla paura, a un certo punto hanno rischiato persino il 3-3 e hanno calato il poker che consegna una relativa tranquillità soltanto a cinque dal novantesimo. A Praga comunque ci sarà da sudare parecchio.
LE SCELTE — Le rotazioni possono attendere, le vedremo semmai domenica con l’Empoli. Pioli certifica il forte appetito per questa coppa confermando praticamente in blocco l’undici che ha sbancato l’Olimpico. Una sola modifica rispetto alla Lazio: Bennacer in panchina, con Reijnders che ritrova la maglia da titolare dopo due partite da riservista. Quindi Kjaer e Gabbia centrali e Adli confermatissimo davanti alla difesa perché il sistema di gioco resta il 4-1-4-1 delle ultime uscite, con Loftus-Cheek e Reijnders incursori avanzati. Attacco consegnato al Pu-Gi-Le per la venticinquesima volta in 38 partite. Trpisovsky si è affidato come di consueto a Chytil (4 gol e un assist in questa Europa League). Primi appunti evidenti dopo un quarto d’ora di gioco: lo Slavia nell’organizzazione difensiva è ben disposto e occupa sapientemente gli spazi, ma la qualità è quella che è. Se puntati, singolarmente i cechi vanno in apnea (due punizioni rossonere dal limite dell’area nei primi dieci minuti). Il discorso è valido anche in fase offensiva, assolutamente tangibile perché Trpisovsky ha educato la squadra al coraggio a prescindere dal contesto. Il problema, appunto, è nella cifra tecnica dei suoi ragazzi. Errori pesanti: al 12’ Diouf, totalmente dimenticato dalla difesa rossonera, liscia la conclusione al volo e al 15’ Gabbia – passo indietro inquietante rispetto alle prestazioni precedenti – sbaglia la marcatura su Doudera, che però si coordina male.
ALLARME — Il Diavolo ringrazia, ma sono campanelli d’allarme preoccupanti: con una altro avversario, probabile che le cose sarebbero andate diversamente. Il problema principale del Milan è che non ne viene intimorito. I rossoneri producono una ragnatela di passaggi(ni) fini a se stessi senza affondare, senza accelerare, senza incattivirsi. Sembra l’allenamento defaticante del giorno dopo, con Gabbia e Kjaer che scambiano palla infinitamente senza l’aiuto di un compagno che faccia un mezzo movimento. Flusso di gioco noioso, lento e svagato. La partita cambia forzatamente faccia al minuto numero 26, quando il fischietto turco Meler mostra il rosso diretto a Diouf per una ruvidezza su Pulisic. Lo Slavia perde il suo importante stantuffo di sinistra e si prepara a una lunga inferiorità numerica. Ma in realtà, lì per lì, nemmeno questo riesce ad accendere il Milan, che prosegue ancora al piccolo trotto e inizia a far spazientire San Siro. Un’inerzia interrotta dal vantaggio di Giroud (34’), che svicola alle spalle di Zima e infila la porta ceca di testa. Dura poco, pochissimo. Due giri di lancetta e Doudera trova il gol da raccontare ai nipotini infilando Maignan con un fantastico destro al volo su rinvio sbilenco di Reijnders. A quel punto, finalmente, il Milan si rianima e scava un solco nel match. Prima ci provano di testa Leao e Gabbia (super Stanek sul 46 rossomero) e poi ci riesce Reijnders con un destro violento da fuori area (44’). Il tris viene servito al primo minuto di recupero con un colpo di testa di Loftus-Cheek su angolo di Florenzi.
SCHIAFFO — Tre a uno, un doppio gancio al mento dello Slavia e gara apparentemente in discesa agevole, vista anche la superiorità numerica. Macché. Pioli inizia la ripresa inserendo Calabria e Tomori per Florenzi e Gabbia, Leao conclude vicino al palo (peccando di egoismo) ma al 20’ i cechi accorciano: il destro di controbalzo di Schranz è eseguito magistralmente ma Hernandez invece di scalare si accentra e lo lascia da solo. E’ uno schiaffo che fa male. Il pallone, che finalmente stava scivolando leggero, diventa una palla medica. Il Milan torna la squadra contratta della prima parte di gara, accumula un errore dietro l’altro in costruzione (ma anche in fase difensiva) e in pratica i benefici dell’uomo in più si dissolvono nella paura. Come a dieci dal termine, quando un mischione in area rossonera fa venire i capelli dritti ai sessantamila del Meazza. La sfida si rimette su binari più confortanti soltanto a cinque dal novantesimo grazie allo spunto del solista, perché soltanto un numero individuale avrebbe potuto cambiare match e prospettive di qualificazione. Il Milan ringrazia ancora una volta Leao che si beve Vlcek e indirizza in porta uno scavetto deviato leggermente da Pulisic. San Siro torna a cantare, ma che fatica.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PULISIC ON FIRE, FLORENZI-LEAO UOMINI ASSIST. DA PIOLI A TANTI GIOCAOTORI: FIOCCANO LE INSUFFICIENZE
Il Milan batte per 4-2 lo Slavia Praga, al termine di una prestazione brutta, dove nemmeno con l’uomo in più la formazione di Stefano Pioli ha saputo portare il risultato dalla sua con un parziale ampio. Anzi, ha prima subito il 3-2 e rischiato di prendere il 3-3. Queste le pagelle dei giocatori scesi in campo nell’andata degli ottavi di finale di Uefa Europa League:
Maignan 6: incolpevole sui due gol presi, che sono due conclusioni obiettivamente difficili da poter prendere anche per il miglior Mike.
Florenzi 6.5: incarta due assist per altrettanti gol, ovvero quelli di Reijnders e Loftus-Cheek. Gioca con l’ammonizione rimediata al secondo minuto sul groppone, ma sembra non risentirne. (dal 46’ Calabria 6: secoindo tempo onesto e di rodaggio in vista di domenica).
Kjaer 5.5: trope sbavature contro un avversario mediocre.
Gabbia 5.5: prima o poi sarebbe dovuta arrivare una prova non del tutto convincente e quella di questa sera entra in questo filone. Come Kjaer, appare un po’ fuori dal contesto e concede un pochino troppo agli avversari. (dal 46’ Tomori 6: mette minuti importanti nelle gambe. Sembra star bene).
Theo Hernandez 5.5: è la fotografia della prestazione globale della squadra. Sostanzialmente, mon combina nulla di rilevante e contro un avversario del genere, non si può addormentare così.
Adli 5.5: non c’è verve e dinamismo nella sua prova.
Reijnders 6.5: segna da fuori area e questa è già una notizia. Lo fa con un bel destro, che si insacca nel primo palo. È un giocatore del quale questa squadra non può fare a meno. (dall’80’ Bennacer sv).
Pulisic 7: dentro un voltaggio molto basso a livello globale, lui è uno dei pochi che tiene i watt alti. Causa l’espulsione di Diouf, spinge con continuità nella sua zona di competenza e corona la prestazione con la deviazione vincente che regala il 4-2 al Milan.
Loftus-Cheek 6: segna il gol del 3-1 con un bel terzo tempo su angolo di Florenzi. Poi è ordinato e non ruba l’occhio per cose eclatanti. (dal 66’ Jovic 5.5: va ad affiancare Giroud nel 4-4-2 del secondo tempo, ma non si nota molto).
Leao 6.5: due assist, uno per Giroud e uno per Pulisic. Sfiora anche il gol personale nel secondo tempo. Non viene mai messo in condizione di poter fare quello che sa fare meglio, ovvero puntare l’avversario.
Giroud 6: tra una sponda e una rincorsa, finalmente si trova in area di rigore e segna su cross di Leao il suo gol numero 14 in stagione. Deve fare meno lavoro sporco e deve essere messo in condizione di fare gol in area. (dall’80’ Okafor sv).
All. Pioli 5.5: una settimana per preparare una prova collettiva che ha portato San Siro, con il Milan in vantaggio di un uomo e di un gol, a fischiare un possesso palla sterile. Mesos sotto nei primi 30’ dallo Slavia, va a Praga con un vantaggio da custodire e incrementare, sperando che la lezione di Rennes sia servita.
|