dal sito www.gazzetta.it
FINALE PAZZESCO: IL MILAN BATTE IL GENOA CON PULISIC-GOL E GIROUD IN PORTA! E VOLA IN TESTA DA SOLO
Incredibile a Marassi, dove succede tutto negli ultimi minuti (14 di recupero): la rete dell'esterno rossonero e poi l'espulsione di Maignan, che costringe Pioli a mettere in porta un giocatore di movimento: mette i guanti l'attaccante francese, che salva la sua squadra. Rosso anche a Martinez
Sorpasso con il brivido. Il Milan ringrazia una magia di Pulisic (quarto centro in campionato) nel finale e vince al Ferraris contro il Genoa al 43’ della ripresa, scavalcando l’Inter ora a meno due, bloccato in casa dal Bologna. Vittoria sofferta e maturata solo quando Pioli nella ripresa ha dato spazio ai suoi uomini migliori, ma pesantissima anche nell’economia del campionato dei rossoneri, che dopo la pausa delle nazionali saranno attesi da un trittico terribile contro Juventus, Psg e Napoli. Finale-thrilling, con il rosso a Maignan dopo un check Var (ginocchiata in volto ad Ekuban), Giroud fra i pali al suo posto con l’attaccante salvato prima dalla traversa sulla punizione di Gudmundsson e poi decisivo in uscita su Puscas, mentre anche il Genoa perde Martinez per doppia ammonizione (dentro Leali). La squadra di Gilardino gioca una gara orgogliosa, ma paga anche le assenze pesanti, da Badelj a Strootman, da Retegui a Messias, che si blocca a poche ore dalla gara. I rossoneri dimenticano così l’amaro pari di Dortmund e prendono la testa solitaria della classifica. Ancora una volta ai rossoblù è fatale il finale: sono già sette i punti persi dal Grifone nel quarto d’ora finale di partita e non riesce a mantenere quel ruolo di castiga grandi (la Lazio all’Olimpico e, in casa, la Roma, oltre ad avere bloccato sul pari il Napoli). Invece sorprendentemente la squadra di Pioli fatica sino a metà gara.
TURNOVER — Il motivo? Principalmente i cambi nell’undici titolare. Pioli sceglie Jovic e lascia Giroud in panchina, con Chukwueze e Okafor a completare il tridente offensivo privo anche di Leao e Pulisic. Ma se gli ospiti confermano il loro 4-3-3, Gilardino opta per un inedito 4-5-1, con Sabelli recuperato a destra in mediana (e Haps sulla corsia opposta) e Malinovskyi sulla linea dei centrocampisti. Gudmundsson resta così l’uomo più avanzato del Grifone. Il Mian parte subito a gran ritmo, sfrutta bene la fascia destra con Chukwueze, che in avvio costringe Haps e Vasquez restare molto bassi. Okafor (4’) entra dalla corsia esterna e va subito vicino al vantaggio, coraggiosa l’uscita di Martinez. Rossoblù guardinghi, Milan più coraggioso e in possesso del gioco. I padroni impostano una gara diversa da quella gagliarda che li aveva visti travolgenti contro la Roma, ma non rinunciano comunque a giocare. Un contatto Florenzi-Vasquez in area rossonera fa arrabbiare Gilardino (ammonito) che chiederebbe un rigore, ma l’arbitro Piccinini non ha dubbi e fa proseguire il gioco. Il Milan si affanna a trovare varchi, ma gli uomini di Gilardino lasciano poco spazio, con Thorsby e Frendrup a turno su Adli, spezzando così una delle fonti del gioco ospite. Gudmundsson fatica a trovare l’accelerazione per colpire, anche se il Genoa cerca di sfruttare la torre Thorsby per saltare la difesa rossonera. Reijnders impegna Martinez (16’), ma Musah al momento del lancio era in fuorigioco. Florenzi si prende il secondo giallo del Milan dopo Hernandez per il fallo su Haps che stava scappando sulla sinistra, tagliando le linee di gioco del Milan. Tanta, troppa fatica per Pioli e attacco milanista totalmente improduttivo. Il diagonale di Hernandez (28’) termina a lato, ma il Milan del primo tempo è tutto qui e non è abbastanza.
SPAZIO AI BIG — E allora, dopo l’intervallo, Pioli lancia subito Leao e Pulisic – fuori Okafor e Chukwueze – per accendere l’attacco. De Winter va sul portoghese, ma il canovaccio del primo tempo resta invariato. Genoa attento e gioco che soffoca le ripartenze del Milan. Quando il Genoa è senza palla, Reijnders spinge forte e costringe Sabelli sulla linea dei difensori. Di fatto un 5-4-1, ed è un primo segnale di crescita del Milan, con il Genoa che non riesce più ad essere efficace come nel primo tempo. Anche perché Gudmundsson è meno efficace, e senza le sue giocate e il dinamismo dell’islandese, per la squadra di Gilardino la situazione si complica. L’accelerazione di Haps fa respirare il Genoa e costringe Adli in difficoltà al fallo: un altro giallo per il rossonero. Capolavoro di Martinez su Leao, mentre Pioli alza la qualità dei suoi: dentro Giroud e Calabria, escono Adli e Florenzi. Gilardino risponde con Kutlu ed Ekuban al posto di Malinovskyi e Sabelli. Genoa con il 5-3-2. De Winter si prende un giallo evitabile e per lui le cose si complicano, sotto la pressione di Leao, che va giù in area e frana addosso a Dragusin. Non è rigore. Il Genoa tiene. E osa. Il diagonale velenoso di Dragusin viene deviato in angolo da un capolavoro di Maignan alla mezz’ora su una deviazione di Reijnders, ma la gara resta in sostanziale equilibrio. Ekuban calcia alto (32’), ma il Milan non riesce a schiacciare il Genoa, fino al rocambolesco finale. Pulisic sorprende Bani e segna, poi i rossoneri devono soffrire prima di poter abbracciare Giroud portiere (decisivo) per una notte. Questo primato solitario è (molto) merito suo.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - L'HA PARATA GIROUD! PULISIC DECISIVO, MA CHE MUSAH! THEO MALE
Maignan 6.5: il Genoa non calcia quasi mai in porta, ma nella ripresa, un tiro deviato di De Winter lo chiama a una paratissima. Nel finale si becca il rosso diretto perché, saltando, alza il ginocchio e colpisce Ekuban. Salterà la Juventus.
Florenzi 6: perde Haps solo una volta, ma tanto basta a gravarlo del giallo. Fa una partita solida, senza fronzoli inutili e con tanta leadership. (dal 66’ Calabria 6: entra bene nell’ultima parte di gara, creando almeno due cross interessanti che mettono sotto tensione la difesa del Genoa).
Thiaw 6.5: le usa tutte per tenere lontano Gudmundsson dalla zona calda, perfino andarlo a pressare nella trequarti difensiva del Genoa. La sua serata si anima nel finale, tra falli, rossi e Giroud in porta.
Tomori 7: nuova prestazione di alto livello per Fikayo, che non toppa nulla. È preciso nelle chiusure preventive, insuperabile in velocità e decisivo nel deviare quel tanto che è bastata la punizione finale che si va a stampare sulla traversa.
Theo Hernandez 5: davvero una brutta partita quella del terzino francese. Inaugura la gara con un fallo inutile a 90 metri dalla propria porta che gli vale il quinto giallo in otto partite. Tre per proteste plateali e uno, quello di questa sera, per un fallo inutile. Deve darsi una svegliata su questi aspetti, che mettono in difficoltà la squadra.
Musah 7: trattoreggia in maniera importante in mezzo al campo. È ovunque e continua a ricordare, sempre di più, il Franck Kessie degli ultimi due anni al Milan. E’ suo il cross che poi Pulisic trasforma nel gol che stappa la partita e che dà il via a un finale senza senso.
Adli 5.5: gioca da regista, ma agisce e passa il pallone come una mezzala. Nel primo tempo fa qualcosina di buono, nel secondo la sua prova crolla nella qualità con diversi rimbrotti di Pioli che gli chiedeva una cosa mentre Yacine ne faceva un’altra. (dal 66’ Giroud 8: da centravanti aggredisce solo un pallone, ma diventa l’eroe di serata quando va a prendere il posto di Maignan tra i pali. Decisiva la sua uscita bassa nel finale da estremo difensore consumato. Da “si è girato Giroud” a “l’ha parata Giroud” è un attimo).
Reijnders 6.5: ha linee di passaggio che gli altri non hanno, ha un’intensità box-to-box incredibile ed è sempre una soluzione ottima per i suoi compagni di squadra. Gli manca ancora l’inserimento decisivo sottoporta, ma arriverà.
Chukwueze 6: nel piattume del primo tempo, è quello con i voltaggi più alti della formazione di Pioli. Confeziona un assist al bacio per Okafor, ma lo svizzero cestina la sua assistenza. (dal 46’ Pulisic 7: prova ad aprire il campo, come vorrebbe Pioli dai suoi esterni. È glaciale, sul cross di Musah, nel girare in porta il gol che regala al Milan la leadership solitaria fino alla Juventus).
Jovic 6: la novità di giornata fa fatica per larghi tratti del primo tempo, perché il Genoa non concede mai l’imbucata centrale. Meglio quando Pioli gli affianca Giroud e lui riesce a cucire alcune palle interessanti. (dal 93’ Bartesaghi sv)
Okafor 5.5: Chukwueze gli apparecchia la tavola con un bell’assist, ma questa volta non è efficace come contro Cagliari e Lazio. È tra i sacrificati dell’intervallo. (dal 46’ Leao 6: impegna Martinez con un colpo di testa che mette alla frusta il portiere spagnolo. Crea pericoli a sinstra).
All. Pioli 6.5: il Genoa imbriglia la partita, lui vuole i suoi esterni larghi ma gli spazi erano chiusi. Prende le scelte giuste nei cambi, che arrivano a ribaltare la gara. Vittoria di mentalità, carattere e gruppo.
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