dal sito www.gazzetta.it
MILAN, È UNA GIOIA IMMENSA! FA 0-0 COL TOTTENHAM E VA AI QUARTI DI CHAMPIONS 11 ANNI DOPO
Il Diavolo riesce a proteggere l’1-0 dell’andata ed entra nel G8 d’Europa ritrovando spirito e atteggiamento. Inglesi in dieci dal 77’ dopo il rosso a Romero. Il portiere rossonero salva su Kane nel finale, poi Origi prende un palo
Il Diavolo è in Paradiso. E manda Antonio Conte all’inferno. Basta lo 0-0 a Londra in casa del Tottenham per strappare il biglietto per i quarti di finale, che mancavano dal 2012. Allora la corsa si fermò contro il Barcellona di Messi, ora il Milan dovrà aspettare più di una settimana quale sarà il prossimo ostacolo. Meglio assaporare questo traguardo enorme allora, in una notte piovosa nello stadio che i rossoneri sognano per il loro futuro. La qualificazione se la sono meritata: hanno capitalizzato l’1-0 di San Siro all’andata giocando al ritorno una partita ottima, contenendo il Tottenham senza mai rischiare veramente grosso, ad eccezione della gran parata di Maignan nel recupero. Era un bivio per entrambe, questo ritorno degli ottavi di Champions: il sogno europeo del Milan continua, quello degli Spurs finisce in una serata amara, conclusa in 10 per l’espulsione di Romero al 78’ per doppia ammonizione, dove anziché giocare la sua miglior partita dell’anno il Tottenham ha ancora una volta mostrato tutti i suoi limiti. Non è servito nemmeno il ritorno di Conte, in panchina per la prima volta dopo la convalescenza, per riuscire a superarli.
LE CHIAVI — Il Milan ha fatto la partita che doveva: si è messo bene dietro, ancora col 3-4-2-1 che ultimamente ha dato risultati, ha spento sul nascere le iniziative del Tottenham mettendo pressione a centrocampo e impedendo al nemico pubblico numero 1 Kane di toccare palla tra le linee e ha cercato in attacco gli occasionali contropiede per chiuderla prima del 90’. Non c’è riuscito perché Leao ha girato a vuoto, Giroud recuperato all’ultimo era ancora fuori fase e Forster è stato attento in due occasioni su Diaz. Maignan in difesa non ha rischiato praticamente nulla, facendo emergere tutti i problemi del Tottenham. La squadra di Conte doveva fare la partita ma non ci è mai riuscita, incapace di aggirare gli ostacoli rossoneri. Kane è stato blindato dalla difesa, ma attorno a lui né Son né Kulusevski sono riusciti a metterci la pericolosità offensiva necessaria per ribaltare il k.o. dell’andata. Se il Milan esulta e festeggia questo pass storico, il Tottenham incassa i fischi dei suoi tifosi e comincia ad interrogarsi sul suo futuro: l’uscita di scena col Milan sa di occasione persa, una che potrebbe influire in modo determinante sulle scelte a fine stagione di Conte.
LA PARTITA — Poche emozioni e nessun gol in un primo tempo bloccato. Il Tottenham dovrebbe fare la partita ma non riesce né a sfondare sugli esterni né a trovare Kane tra le linee di centrocampo e attacco. Il Milan, ben messo dietro e attento in mezzo, riesce a controllare senza problemi. Si riparte da 0-0 e senza cambi, coi rossoneri che al 51’ hanno con una penetrazione di Diaz respinta di piede da Forster la prima vera occasione del match. Pioli poco dopo perde Messias per infortunio e lo rimpiazza con Saelemaekers, il Tottenham prova ad alzare il ritmo ma non riesce mai veramente ad essere pericoloso. E al 77’ resta in 10, quando Romero si becca il secondo giallo dopo un intervento scomposto su Theo Hernandez. Conte prova a riequilibrare la squadra inserendo Sanchez al posto di Kulusevski, ma il Milan non cede, salvato nel recupero da una magia di Maignan su Kane, a cui segue però il palo di Origi. E nella gelida notte di Londra si gode uno dei momenti più belli della sua stagione.
Davide Chinellato
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - MAIGNAN, PARATONA DECISIVA. LA DIFESA È GIGANTE. THEO IN SERATONA
Maignan 7: la parata su Kane è più decisiva che difficile, anche se il bomber del Tottenham indirizza il colpo di testa bene, ma non angola più di tanto. Decisivo nella fase di costruzione, sicuro nelle uscite. Fondamentale per la serenità della difesa.
Kalulu 7: si mette in tasca Perisic quando l’ex interista gravita nella sua zona di competenza. Forte e aggressivo su Son, che è costretto a girare alla larga.
Thiaw 7: deve aver studiato la partita dell’andata di Kjaer su Kane e la eleva. Perché il capitano degli Spurs è letteralmente mangiato vivo da Malick, che non gli lascia mai spazio per fare ciò che vuole nella zona caldissima. Mette in porta Leao con un lancio millimetrico, ma Rafa spara in curva.
Tomori 7: si prende cura di Kulusevski quando l’ex Juve entra nei suoi metri quadri di competenza. Bravissimo a leggere in preventiva tante situazioni, anche volanti.
Messias 6: abengazione, corsa e impegno non gli mancano. Ha la chance di calciare bene verso Foster su schema da calcio di punizione, ma il suo tiro è sbilenco. Nel secondo tempo, prima del problema alla coscia destra, vede e serve Brahim Diaz per l’occasione sventata dal portiere del Tottenham. Poi alza bandiera bianca. (dal 55’ Saelemaekers 6: fa il suo sporco lavoro)
Krunic 7: parte così così, poi alza clamorosamente il livello della sua prestazione, prendendo insieme a Tonali il dominio della mediana, lottando e prendendo botte oltre a sradicare palloni sui palloni.
Tonali 7: il rimpianto è per non aver concretizzato una delle due palle gol che gli sono capitate, ma se è con l’ossigeno contato, che continui su questi livelli. Partita e prestazione di alto livello in mezzo al campo in una notte dove serviva più la sciabola del fioretto.
Theo Hernandez 7: è in una di quelle notti in cui, quando parte, lo devi abbattere per fermarlo. E Romero, infatti, si fa espellere perché prova a gambizzarlo con un’entrata criminale. Non lo prendono mai anche quando taglia dentro il campo.
Brahim Diaz 6.5: è l’uomo con più iniziativa e imprevedibilità della squadra. Non lo prendono quasi mai, facendo saltare spesso e volentieri il banco. Foster gli dice di no con una paratissima (dall’80 Bennacer sv)
Leao 6: la sufficienza arriva al termine della qualificazione e perché negli ultimi 20 minuti crea diverse palle gol, anche se lui ne sciupa una clamorosa su lancio di Thiaw. Ma per stare a certi livelli deve ancora crescere e, soprattutto, iniziare a beccare la porta. (dall’89’ Rebic sv).
Giroud 6.5: in via paradossale, Pioli rinuncia alla sua bocca di fuoco nei metri caldi per sacrificarlo sull’altare dei lanci lunghi. Olivier arriva a fare anche il terzino, ma dentro l’area degli Spurs si vede poco se non nel secondo tempo, quando in equilibrio precario calcia addosso a Foster. (dall’80’ Origi sv)
All. Pioli 7: la qualificazione è meritata, se poi i suoi giocatori non la buttano dentro non ci può fare nulla. Sacrifica Giroud sull’altare di Leao per lasciare il portoghese più fresco a livello di ripartenza. Premiata la scelta di Brahim dall’inizio e la rinuncia iniziale a Bennacer.
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