dal sito www.gazzetta.it
MILAN, È UNA NOTTE MERAVIGLIOSA: DIAZ FA PIANGERE IL TOTTENHAM
I rossoneri vanno in vantaggio al 7' con un gol dello spagnolo e tengono a bada gli inglesi, mai pericolosi. Il ritorno degli ottavi l'8 marzo a Londra
La serata perfetta per tornare a innamorarsi del Milan. Dopo litigi, musi e incomprensioni, San Valentino riavvicina i cuori rossoneri al Diavolo, e lo fa nel contesto più nobile: in quella Champions che, anche se i tempi sono cambiati, il Milan continua a sentire intimamente il giardino di casa sua. Per una volta un calcio all’opulenza e allo strapotere inglese, perché la squadra di Pioli non solo ha giocato (molto) meglio, meritando la vittoria, ma torna negli spogliatoi con il rammarico di un risultato che le sta stretto. È un uno a zero che non vale il lasciapassare per i quarti, ma porta effetti benefici sotto tutti gli aspetti e sotto lo sguardo di Gerry Cardinale. Derby di andata, Juve e Tottenham: un talismano. E adesso, dopo i primi confortanti segnali visti in campionato col Torino, lo possiamo dire: questo Milan sta guarendo davvero. Anzi, se si ricorderà fin da sabato prossimo a Monza la prestazione di questa sera, si può affermare che sia già guarito. Una squadra trasfigurata: più coraggio, più gioco, più tattica, più attenzione difensiva, più ferocia offensiva. Più.
LE SCELTE — In vigilia non avrebbe potuto esserci notizia peggiore dell’assenza di Bennacer, che pareva recuperato ma poi è stato lasciato precauzionalmente a casa. La coppia mediana titolare sarebbe stata un’ottima carta da giocare contro il centrocampo inglese privo di Bentancur, Hojbjerg e Bissouma e affidato obbligatoriamente da Conte a Skipp e Sarr, che in due sommano 42 anni e mezzora di Champions. Così accanto a Tonali si è rivisto di nuovo Krunic, mentre a destra è stato confermato Saelemaekers e a sinistra si è piazzato Hernandez, non al meglio dopo una botta in allenamento. Conferme anche in attacco: Leao e Diaz assieme a Giroud. Novità invece in difesa, e anche qui l’infermeria ha lasciato scorie pesanti: nulla da fare nemmeno per Tomori e quindi assieme a Kalulu dentro Kjaer, con la piacevolissima conferma di Thiaw, al debutto in Champions. Detto della mediana incerottata e dell’assenza del portiere titolare Lloris, Conte per il resto si è affidato ai soliti noti: il fischiatissimo Perisic a sinistra, Kulusevski, Son e bomber Kane – 19 gol stagionali - davanti.
ATTEGGIAMENTO — Un tridente da incubo, che però nella pratica è stato ben lontano dalle sue potenzialità. E qui meriti e demeriti vanno divisi. Perché se il Tottenham non è quasi mai riuscito ad accendere i suoi uomini offensivi, un po’ è dovuto all’inconsistenza della mediana, ma in gran parte è stata merito dell’atteggiamento del Milan. Pioli lo sta ripetendo alla nausea: più che al sistema di gioco occorre badare all’interpretazione. E allora: squadra corta, compatta e attenta. Eh già, la ricetta sarebbe più o meno tutta qua, se non fosse che il Diavolo l’ha smarrita per settimane. Il Milan ha concesso pochissimo al fraseggio comunque lento e scolastico degli Spurs, e quando ha avuto palla fra i piedi non si è più vista l’ansia degli ultimi tempi, ma la convinzione di assalire l’avversario. Ferocia smarrita e ritrovata. A sinistra Theo e Leao (che rispetto al Torino si è preso maggiori licenze in fascia) hanno tenuto basso Emerson, sul fianco destro del Milan i bianchi non sono mai riusciti a innescare Perisic, Kjaer ha seguito Kane fino al bagno, mentre nel cuore del campo Tonali e Krunic hanno sovrastato Skipp e Sarr. Menzione d’onore per Thiaw, per il quale la prima presenza in Champions è stata fonte di proteine non di ansia, e per Diaz, che ha dato una robustissima mano alla mediana in fase di non possesso.
LE SGASATE DI RAFA — Che il Milan fosse uscito decisamente confortato dai tre punti col Toro nel collettivo e anche nei singoli è stato chiaro già dopo un minuto e mezzo, quando Leao ha prodotto la prima potente sgasata. Un Diavolo alla carica, con l’intensità di cui aveva parlato Pioli in vigilia. E il gol si è materializzato dopo soli sette minuti. Lancio di Thiaw – quanta personalità – per Hernandez, che ha vinto un contrasto con Romero e ha tirato di prima intenzione. Forster ha respinto centralmente su Diaz, è riuscito a fare un miracolo sulla prima conclusione dello spagnolo ma non sull’ulteriore colpo di testa di Brahim. Diavolo avanti e San Siro in delirio, quasi incredulo di fronte a tanta grazia dopo i tempi grami. Reazione Spurs? Esigua, ai confini dell’impalpabile, anche perché il Milan copriva tutti gli spifferi. Giusto un paio di brividi su palla inattiva, che comunque non hanno chiamato Tatarusanu all’intervento. L’inizio della ripresa non ha modificato i rapporti di forza. Milan aggressivo, col coraggio necessario a portare una pressione alta e costante, e con un Leao a tratti incontenibile in fascia. La parte centrale del secondo tempo è stata sofferenza perché il Milan ha ceduto metri preziosi agli Spurs, che però non sono riusciti a concretizzare il possesso palla e hanno perso smalto col passare dei minuti, permettendo al Diavolo di riconquistare i terreni perduti. E qui, nota di biasimo per i rossoneri, che non hanno avuto la lucidità di chiudere il match. Prima De Ketelaere (78’), entrato per Diaz, si è divorato di testa davanti a Forster una torre al bacio di Giroud e un minuto dopo Thiaw ha sfiorato il palo di testa. L’auspicio è che gli sprechi non pesino eccessivamente a Londra. Ma intanto, bentornato Milan.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - BRAHIM, GOL DA BOMBER. THEO-THIAW, CHE MATCH. KJAER DECISIVO SU KANE
Tatarusanu 6.5: sicuro nelle uscite, propositivo come raramente si è visto in questi mesi. Tata è parte integrante di questa vittoria anche con parate importanti, poi cancellate dalle decisioni degli assistenti.
Kalulu 7: partita monumentale di Pierino, che non fa passare mezzo spillo nella sua zona di competenza. Va in raddoppio sistematico su Perisic, che questa sera se lo sognerà, oltre a limitare anche Kane quando il 10 degli Spurs decide di spostarsi nella sua zona.
Kjaer 7: mena come un fabbro Kane con un solo obiettivo: tenerlo a distanza di sicurezza. Non importante dove, ma Kjaer gli sta addosso e la sua partita viene sublimata nel finale quando con almeno tre respinte e una chiusura manda a nanna gli attacchi ospiti.
Thiaw 7: il colosso non sbaglia quasi nulla. Diciamo quasi perché ha sulla testa la palla del 2-0, ma non trova la porta dello sbandante Foster. Unico neo di una partita importante da parte di Malick, che fa valere prestanza fisica e anche buone letture in impostazione.
Saelemaekers 6: mette tantissima corsa su Perisic, che è sempre uno spauracchio. Lo limita e fa il compito che gli viene chiesto. In fase offensiva incide poco. (dal 76’ Messias 6: sacrificio puro nei 20’ che gioca).
Krunic 6.5: sale nel finale di gara, quando mette le trappole per gli avversari e li mena quando li deve menare. Era partito in sordina, ma fa grande filtro e prende tanti rimbalzi utili.
Tonali 7: sarà la musica della Champions, ma torna sui livelli ai quali ci aveva abituati. Corre, lotta, imposta, le prende e le dà con San Siro che si infiamma. Vince il duello diretto con i dirimpettai degli Spurs. Esce ammonito e stremato, ma che Sandro… (dall’85’ Pobega sv)
Theo Hernandez 7: devasta Romero sul lancio di Thiaw dal quale nasce il gol dell’1-0. Ampi segnali di ritorno alla normalità anche per lui, che mette in forte crisi Kulusevski che non gli sta mai dietro e anche Emerson.
Brahim Diaz 7.5: partitona del 10, che non solo segna il gol del vantaggio rossonero, ma mette in campo una cattiveria da mediano che raramente gli avevamo visto. Lucido nel scegliere sempre giocate utili. Risposta importante ai detrattori: nella serata che conta, ha tirato fuori la prestazione. (dal 76’ De Ketelaere 5.5: la sfiga continua a perseguitarlo. Nella stessa porta del Monza, si mangia il gol del potenziale 2-0 e che gli avrebbe fatto svoltare la stagione).
Leao 6.5: quanto punta gli avversari, li manda alla neuro. Nel secondo tempo confeziona due assist al bacio, uno per Thiaw, che avrebbero meritato maggior sorte. Ha anche l’occasio e di andare per la porta, ma pecca al tiro. (dal 90’ Rebic sv)
Giroud 6.5: prestazione sansonica di Olivier, che è ovunque. Pressa i difensori, costruisce azioni offensive e si trova a fare anche il difensore, in marcatura su Kane. Generosità estrema. Mette quasi in porta Leao.
All. Pioli 7: la vittoria nasce dalla sua preparazione della gara, con il piano partita che va esattamente come voleva. Brahim lo premia con il gol decisivo, Thiaw dà risposte importanti, Theo, Tonali e Leao regalano prove importanti. La strada mentale è quella giusta, così come è stata brava la sua squadra a difendere forte sulle palle inattive.
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