dal sito www.gazzetta.it
PAZZESCO GIROUD ALL'89': IL MILAN BATTE 2-1 LO SPEZIA ED È SECONDO A -6 DAL NAPOLI
I rossoneri si prendono i tre punti con i liguri nel finale con una magia in acrobazia del francese. Prima rete del match di Hernandez, Daniel Maldini aveva rimesso in pista i liguri
Due traverse, tre gol, uno con un’acrobazia pazzesca a un minuto dal novantesimo, un altro realizzato da Daniel Maldini nello stadio che fu di nonno e di papà, un altro ancora convalidato dopo cinque minuti di Var, un’espulsione e una decina circa di occasioni pulite complessive. Diciamo che quando si trovano di fronte Milan e Spezia, è difficile annoiarsi. Il Diavolo se l’è vista brutta, decisamente brutta, poi è spuntato lui. Un’altra volta lui, Monsieur Giroud, con una mezza rovesciata al minuto numero 89 che ha fatto venire giù San Siro e ha tolto dagli impicci il mondo rossonero, sancendo un 2-1 in cui a quel punto al Meazza erano in pochi a credere. Il Milan di Pioli, però, ormai da tempo ha imparato l’arte della resilienza. Crederci fino all’ultimo respiro. Un atteggiamento che ancora una volta è stato premiato e gli permette di rimanere in scia al Napoli. Una scia che non fa tanta schiuma, a -6, ma un -8 sarebbe equivalso a un mezzo epitaffio sulle ambizioni da scudetto. Il Milan riscatta il k.o. di Torino, si riappropria del secondo posto e lascia inchiodato lo Spezia a zero punti in trasferta, ma il Meazza ha comunque il piacere di vivere la magia di un Maldini che dopo oltre 55 anni sfida il Milan e si prende anche il lusso di fargli gol. La rete di Daniel – quella del pareggio dopo il primo vantaggio di Hernandez – non serve alla classifica, ma a raccontare una storia emozionante.
LE SCELTE — Pioli ha fatto le rotazioni che erano nell’aria in vigilia. Fuori Kjaer per Gabbia, Tonali per il tuttologo Krunic e Rebic per Messias (due gol nelle ultime due uscite). Poi Diaz al centro della trequarti e Origi – alla terza da titolare di fila in campionato – al posto di Giroud. Gotti, che nelle ultime ore ha perso Gyasi per infortunio, ha regalato a San Siro una serata all’insegna del romanticismo: in attacco, al posto del ghanese accanto a Nzola, fiducia a Daniel Maldini. Titolare per la prima volta in stagione, nello stadio dei suoi sogni, sotto gli occhi di papà Paolo. Un Maldini contro il Milan al Meazza come non succedeva dal ’67, con nonno Cesare con la maglia del Torino. E, a proposito di ex, in difesa al posto dello squalificato Nikolaou Gotti ha piazzato Caldara, che oltre a impegnare due volte abbastanza seriamente Tatarusanu, se l’è cavata bene con Origi. Il belga è apparso ancora un po’ macchinoso, ma i compagni hanno compensato egregiamente. Ispirato Messias, particolarmente vivace Diaz – in uno di quei momenti in cui riesce a muoversi tra le linee senza consentire agli avversari di comprenderlo –, un’altra volta su livelli eccellenti Hernandez e Bennacer, autore di una doppia fase al limite della perfezione e ben assistito da Krunic, che ormai ha imparato bene anche le consegne da interno di centrocampo. E’ stato un primo tempo divertente perché sono piovute occasioni da gol a ripetizione e, attenzione, non solo verso la porta ligure. Lo Spezia infatti ha preso atto con maturità, senza sminuirsi, della evidente superiorità tecnica – oltre alle individualità – del Milan, e quando si è affacciata nella metà campo rossonera lo ha fatto con idee chiare. Situazioni da gol chiare nei primi 45? Sei a due per il Diavolo, che ha messo a referto anche due traverse.
CATTIVI PRESAGI — Emozioni. La prima: sgasata terribile di Leao a sinistra, con tre avversari trascinati via come se a San Siro soffiasse la bora, e cioccolatino a centro area servito a Origi. Solo che Divock invece di scartarlo, lo ha buttato nella spazzatura. Un gol praticamente fatto e a più di qualcuno in quel momento è tornato in mente il copione di Torino, con gli sgorbi sottoporta poi pagati carissimi. Anche perché due minuti dopo Krunic ha centrato la traversa, con successivo miracolo di Dragowski su Diaz, e di lì a poco Messias ha impegnato di nuovo seriamente il portiere dei bianchi. I cattivi presagi si sono dissolti al minuto numero 21 quando Bennacer ha pescato in profondità con un arcobaleno millimetrico Hernandez, che si è travestito da centravanti. O meglio, da centravanti di razza: stop di petto e tocco vincente al volo. Tecnica e freddezza. Ma sono serviti cinque minuti di Var per convalidare il gol su cui gravava lo spettro del fuorigioco. Il Milan a quel punto si è tranquillizzato, forse troppo. Domanda da rivolgere soprattutto a Tatarusanu, che al 43’ si è esibito in un’uscita scriteriata fuori dall’area, Nzola l’ha saltato ma poi non ha trovato la porta. In pieno recupero, altre due scosse: traversa di Leao e tiro di Krunic murato da Kiwior e Dragowski, poi Nzola si divora il gol a due passi dalla porta rossonera dopo un grande spunto di Bourabia.
ACROBAZIA — La ripresa è iniziata con Tonali al posto di Bennacer, ma soprattutto con uno Spezia più aggressivo e un Milan ulteriormente ammorbidito. Campanello d’allarme per il Diavolo al 12’: colpo di testa di Edkal, tutto solo, finito alto solo per la scarsa lucidità dello svedese. E poi l’allarme è suonato di brutto, al quarto d’ora, con il “fuoco amico” di Maldini: Daniel ha vinto un contrasto con Messias, ha tenuto a bada Krunic e ha scoccato un destro a giro morbido, preciso e pregiato che è finito nell’angolino. Nessuna esultanza, ça va sans dire. Il Milan a quel punto un sussulto ce l’ha avuto, con Tonali che ha scaraventato alle spalle di Dragowski un destro spettacolare. Un 2-1 durato il tempo di un altro controllo Var, stavolta di Fabbri davanti al monitor: rete annullata per fallo di Tomori su Nzola a inizio azione. Milan sconfortato e centrifugato da Pioli: a venti dalla fine fuori Messias, Diaz e Origi, dentro Rebic, De Ketelaere e Giroud. Lì per lì si registra soprattutto confusione perché il Milan attaccava con l’angoscia del cronometro che scorreva, Hernandez è stato ammonito e dovrà saltare la Cremonese, ma poi Giroud si è ricordato di essere l’uomo dei gol pesanti. Minuto 89, cross al millimetro di Tonali e Oly ha volato in mezza rovesciata infilando la porta ligure. San Siro è venuto giù, lui si è tolto la maglia per esultare ma era già ammonito e Fabbri gli ha mostrato il rosso. Festa rovinata? Macché, solo un pizzico di rammarico: tre punti conquistati in questo modo possono valere un sacrificio simile.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - GIROUD, GOL CAPOLAVORO E ESPULSIONE DA POLLO. BENNACER-TONALI, QUALITÀ. ZOPPICA ORIGI
Tatarusanu 6.5: parata importante su Caldara nel primo tempo, attento nel finale con arrembaggio dello Spezia, incolpevole sul gol di Daniel Maldini.
Kalulu 6.5: quando il Milan imposta, è il primo dei tre ad aprire il passaggio per Gabbia. In fase di proposizione è sempre presente. Nel finale rialza il range dell’attenzione.
Gabbia 6: è il regista basso quando si gioca a tre dietro. Gioca lineare perché Bennacer gli dà sempre lo sfogo nell’uscita palla. Importante nel finale nel tenere alta la concentrazione di tutto il reparto.
Tomori 6: Nzola gli scappa via a fine primo tempo e grazia Tatarusanu. In generale lo riesce a controllare abbastanza bene. C’è il suo fallo sul gol annullato a Tonali.
Theo Hernandez 7: segna il gol che sblocca la partita con un inserimento alle spalle della difesa avversaria che arriva con i tempi talmente giusti e talmente al limite che richiede tre minuti di revisione Var prima della convalida. Prosegue nel suo momento di alto rendimento.
Bennacer 7: un tempo in cabina di regia per non far capire niente a Bourabia e Ekdal, che cercano di limitarlo. Visione totale e palla geniale per Theo Hernandez che porta in vantaggio il Milan. Ammonito per un’entrata da vecchio Ismael, Pioli lo tiene giù nell’intervallo. (dal 46’ Tonali 7: il Var gli toglie un gol pazzesco. Poi pennella l’assist per il 2-1 di Giroud che è un qualcosa di telecomandato per l’acrobazia del francese. Ha la palla del 3-1, ma arriva lungo davanti al portiere dello Spezia).
Krunic 6: Rade si vede anche in questi casi, dove deve fare il comprimario. Sfiora il secondo gol consecutivo e poi, quando la partita si complica, tiene la barca sulla linea di galleggiamento.
Messias 5.5: il palo gli dice di no, ma va spegnendosi nel corso della ripresa fino alla sostituzione, dove Pioli lo toglie per dare maggior peso all’attacco. Salatato secco da Daniel Maldini in occasione del gol del pareggio dello Spezia. (dal 71’ Rebic 6: non è che abbia un impatto tecnico da ricordare, però fa una cosa che gli altri non fanno: va a fare a botte con tutti e questo è un segnale alla squadra e agli avversari).
Brahim Diaz 5.5: regala momenti di alto calcio e scelte sbagliate che ricordano un po’ quelle della scorsa stagione. Poteva essere più concreto per sublimare e accrescere la sua prestazione. (dal 72’ De Ketelaere 6: piccoli segnali di ripresa. Di sicuro si butta su tutti i palloni che gravitano nella sua zona. E, cosa non banale, non forza giocate accontentandosi di farne alcune semplici).
Leao 6: debordante nel primo tempo, asettico nel secondo dove non trova spazio per i suoi spunti, anche perché lo Spezia gli chiude la linea di corsa. Qualche cross per variare il tema. (dal 90’ Thiaw sv)
Origi 5.5: il voto è inevitabilmente influenzato dall’annullamento del gol di Tonali, dove aveva lavorato un’ottima palla. Esteta in certe giocate, poco concreto in altre. Avrà una nuova chance a Cremona. (dal 71’ Giroud 6.5: fa un gol pazzesco, pesante come quelli che lui sa fare. Si fa espellere da “somaro” togliendosi la maglia e dimenticandosi di essere già ammonito. Però, che gol…).
All. Pioli 6: un Milan troppo sprecone e anche sfortunato nei legni rischia di mandare all’aria una vittoria meritata per mole di gioco creata. Il turnover, almeno questa sera, non ha influito in maniera del tutto positiva sulla prestazione della squadra a livello di prove dei singoli. |