dal sito www.gazzetta.it
MILAN E INTER RIMANDATE AD APRILE: IL PRIMO ROUND FINISCE SENZA GOL
Tutto rinviato al derby di ritorno al termine di una partita in cui si sono fatti preferire i rossoneri, pericolosi in più di un’occasione ma molto imprecisi negli ultimi venti metri. Nerazzurri opachi e sotto ritmo. Romagnoli infortunato
Sarà anche vero che la partita perfetta finisce zero a zero, come diceva l’olimpionico Annibale Frossi e ripeteva Gianni Brera, ma non è questo il caso. Lo 0-0 di Coppa Italia tra Milan e Inter di perfetto ha poco, pochissimo. È figlio del periodaccio di forma attraversato dalle due squadre ed è lo specchio fedele di quanto offerto da novantacinque minuti all’insegna del vorrei ma non posso. I 53.881 del Meazza tornano a casa a bocca asciutta: ancora nessun indizio su chi sfiderà in finale la vincente di Fiorentina-Juve.
OMAGGIO E SI GIOCA — Prima del via, l’iniziativa del Milan in segno di vicinanza alla popolazione ucraina colpita dalla guerra: la scritta “Peace” sui tabelloni, le bandierine gialloblù sventolate sugli spalti e stampate sulla magliette bianche da riscaldamento dei giocatori rossoneri (non dell’Inter, che preferisce aderire solo a iniziative ufficiali della Lega). Poi l’applauso di tutto lo stadio all’appello registrato da Andriy Shevchenko. E si parte: derby di Milano in semifinale di Coppa Italia, com’era accaduto solo nel 1985. Si parte, sì, ma col freno a mano tirato: la tensione si sente, il momento in campionato è complicato per entrambe le squadre e la foga ha spesso la meglio sulla lucidità.
PIÙ CHANCE ROSSONERE — Ne nasce un primo tempo pieno di errori tecnici, che non permettono mai al ritmo di decollare. Una sola parata di Handanovic su Saelemaekers (preferito a Messias), qualche altra occasione principalmente per il Milan. La migliore se la costruisce Theo all’11’, spaccando al centro la difesa interista: il tiro non entrerà nella collezione dei suoi gioielli. Dall’altra parte la chance più pericolosa capita a Dzeko, anticipato nello stacco da Romagnoli a metà frazione: il capitano rossonero salva un gol ma si fa male all’adduttore sinistro, lascerà il campo a Kalulu. E Leao? Impiega un po’ di tempo ad accendersi e fatica a connettersi con Giroud, poi sale di giri: prima dell’intervallo fa ammonire Brozovic e serve una delizia per Saelemaekers, che controlla male. Nell’Inter brillano in pochi. Confuso Lautaro, stranamente spento Barella, subissato di fischi Calhanoglu. E Krunic, che avrebbe anche sul destro la palla del vantaggio, si appiccica a Brozovic meglio di quanto fatto da Kessie nell’ultimo derby di Serie A.
HANDA C’È — La ripresa inizia con la seconda parata di Handanovic: il destro a giro di Leao non è niente male, lo sloveno si distende e ci mette la manona. E chissà se sarebbe arrivato sul destro di Saelemaekers quasi dal dischetto, un attimo più tardi, ribattuto da Bastoni dopo una rara sponda illuminata di Giroud. Ci sono anche le proteste rossonere per un intervento al limite di Skriniar, che cintura proprio il francese in area. Inzaghi vede l’Inter soffrire e tenta la soluzione cilena per la mezz’ora finale: Vidal e Sanchez al posto di Barella e Lautaro. Pioli rilancia col tris: Diaz, Rebic e Messias per Krunic, Leao (non felicissimo) e Saelemaekers. Cambia pochino, anche con l’ingresso successivo di Correa, perché tutto si arena sempre a ridosso delle due aree di rigore: la scarsa vena dei finalizzatori genera siccità di tiri in porta. Triplice fischio, inevitabile 0-0. Semifinale interamente da scrivere nella gara di ritorno ad aprile, quando la Coppa Italia saluterà anche la regola dei gol in trasferta. Ammesso che se ne veda qualcuno.
Stefano Cantalupi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - TOMORI-BENNACER, SERATA DI PERSONALITÀ- FLORENZI MOLTO BENE. REBIC È IRRITANTE
Maignan 6: l’Inter non arriva a calciare in maniera pulita in porta, anche perché chi gli gioca davanti fa un’ottima partita. Fa tremare tutti quando Lautaro gli pesta il polso sinistro.
Florenzi 6.5: lanciato titolare al posto di Calabria, gioca un match attento nel chiudere la linea di corsa di Perisic e anche diversi palloni alti che l’Inter prova a giocargli alle spalle. (dall’84’ Calabria sv).
Tomori 7: prende in consegna Dzeko a inizio partita e lo restituisce a Simone Inzaghi quando il bosniaco esce dal campo. Anche su Sanchez e Correa, in base a chi passa nella sua zona, è letteralmente insuperabile.
Romagnoli 6: concede il fianco a Dzeko nel primo flash interista del primo tempo, poi è bravissimo ad anticipare di testa il numero 9 interista. Su quel salvataggio, si fa male all’inguine. (dal 26’ Kalulu 6.5: entra a freddo, ma non sente per nulla la tensione del derby. Fa benissimo su Lautaro, con una bella chiusura in diagonale su una rara palla velenosa che passa nell’area milanista).
Theo Hernandez 6: meglio nel primo tempo che nel secondo, dove limita le sue sgroppate. Il duello rusticano con Dumfries regala qualche scintilla.
Bennacer 7: gioca una partita importante. Di personalità e qualità. Sbuca in ogni lato del centrocampo, molte seconde palle sono sue. Fosforo puro nella fase di costruzione.
Kessie 6.5: tanto lavoro sotto traccia per Franck, che in mezzo al campo si dimostra la spalla giusta per Bennacer. Aggredisce bene gli spazi vitali dei centrocampisti interisti, togliendo libertà di manovra pulita a Barella e Calhanoglu.
Saelemaekers 5.5: ha due palle importanti per sbloccare la partita, ma sembra essere allergico al gol. Ma sono conclusioni che pesano tanto nell’economia della partita. (dal 67’ Messias 5.5: ok, tiene alto il ritmo sulla banda destra, ma manca di precisione sia nelle conclusioni sia in fase di rifinitura).
Krunic 6: la mossa per anestetizzare Brozovic funziona. Rade adempie al compito, ma anche lui, sulla fase di realizzazione pecca. (dal 67’ Brahim Diaz 6: porta un po’ di brio nella metà campo interista. Conduce bene due transizioni importanti, ma se poi Rebic manda tutto alle ortiche, non è colpa sua).
Leao 6: rispetto al derby di campionato, l’Inter gli concede maggiormente campo aperto e lui non si fa pregare nel puntare Dumfries o Skriniar. Deve essere più concreto nella fase di tiro. Impegna Handanovic nella paratona del secondo tempo. Esce non particolarmente felice (dal 67’ Rebic 4.5: il peggiore in campo della squadra rossonera. Non capiamo come sia possibile che riesca a sbagliare dei passaggi a 5 metri elementari. Non salta l’uomo, non calcia in porta. Si attendeva il suo rientro, ma qui è tutto fuorché un valore aggiunto).
Giroud 6: pettina diversi palloni per i compagni, ne offre uno meraviglioso che Saelemaekers non riesce a calciare in maniera pulita. Non gli arrivano palloni giocabili come vorrebbe in area, ma lotta e gioca con tutti.
All. Pioli 6.5: il Milan domina la partita, crea tanto ma non segna. Se voleva una risposta da parte dei suoi giocatori, almeno sul piano del gioco, l’ha avuta. Ma la fase realizzativa va migliorata e deve cercare di dare una sveglia a Rebic che, così, non può essere proponibile.
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