dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN PASSEGGIA SULLA LAZIO (4-0) E SI REGALA L’INTER: SARÀ ANCORA DERBY
A San Siro una partita senza storia finisce 4-0: doppietta di Giroud, gol di Leao e Kessie. Biancocelesti irriconoscibili. Tonali, ammonito, salterà il primo round. Immobile esce infortunato
Ci sarà da divertirsi e tutti si stanno già sfregando le mani. Gli interisti, a cui non pare vera l’opportunità di vendicarsi. E ovviamente i milanisti, che vogliono confermare la supremazia cittadina dopo un secondo round in campionato folle ed esaltante. Derby, ancora fortissimamente derby. Al plurale, perché siamo alle semifinali e sarà andata e ritorno. Le milanesi schiantano le romane e il Milan risponde – con gli interessi – al 2-0 dell’Inter sulla Roma: a San Siro i rossoneri passeggiano sulla Lazio 4-0 in una partita senza storia dove gli uomini di Sarri non sono praticamente scesi in campo e il Milan ha orgogliosamente voluto rivendicare la propria forza dopo le accuse di vittoria immeritata nella stracittadina. Per assegnare la corona alla reginetta della città occorrerà quindi attendere il 2 marzo (andata) e il 20 aprile (ritorno). Nel frattempo il Diavolo – sotto gli occhi di Mancini - si gode una vittoria sontuosa, ricamata con personalità e abilità, portata a casa schiantando un avversario reduce da un trionfale tre a zero a Firenze e soprattutto da quattro partite di fila senza subire gol. Un’altra prova di maturità da parte di Giroud e compagni. Già, Giroud: ancora una doppietta per il 9 di Pioli, sbattuta in faccia al suo ex tecnico Sarri con cui aveva vinto un’Europa League a Londra. Una doppietta gonfiata dalle reti di Leao e Kessie. La Lazio del Franchi invece è stata spazzata via in pochi giorni. Lentezza, zero idee, un approccio che a tratti ha dato l’impressione della supponenza: una squadra che si conferma inaffidabile e non riesce a dare continuità alle prestazioni. Un tonfo totale: non c’è nulla da salvare e questa è la terza eliminazione consecutiva ai quarti dalla coppa nazionale.
LE SCELTE — Pioli negli ultimi giorni ha ritrovato uomini importanti come Tomori e Rebic, entrambi in panchina (Tomori già nel derby, Rebic è una lieta novità). A destra in difesa Calabria ha vinto il ballottaggio con Florenzi, davanti Messias quello con Saelemaekers, alle spalle di Giroud accanto al ritrovato Diaz e a Leao. In mediana Tonali e Kessie, che torna nelle sue zone di competenza. Sarri rispetto a Firenze ha messo mano soprattutto alla mediana, cambiando in un colpo solo Lucas Leiva e Luis Alberto con Cataldi e Basic. Milinkovic unico sopravvissuto. Davanti, alla destra di Immobile, come previsto Felipe Anderson al posto di Pedro, con Zaccagni dall’altra parte. In porta l’ex Reina, che nei primi 45 minuti si è visto sbucare maglie rossonere ovunque. Un dominio a tratti quasi imbarazzante da parte degli uomini di Pioli, sotto tutti gli aspetti: tecnico, tattico, atletico e mentale di fronte a una Lazio morbida come un budino e incapace di tenere palla fra i piedi nella metà campo altrui. Nel Milan invece ha funzionato tutto. Meccanismi di squadra e individualità, quelle che erano mancate nella prima ora di derby. Nel momento in cui i rossoneri hanno asciugato la mediana avversaria – Kessie su Milinkovic, Diaz su Cataldi e Tonali su Basic -, il match si è incanalato a senso unico. Tempistiche per impossessarsi del gioco: una decina di minuti circa. Contromisure laziali: non pervenute. Ma una sorta di rassegnazione nell’assistere a uno sterminato elenco di palloni finiti nel vuoto della difesa rossonera dopo tentativi cervellotici di innescare la velocità di Zaccagni e la profondità di Immobile. Cervellotici e decisamente lenti. Una manovra prevedibile che non è mai riuscita ad accendere l’estro di Felipe Anderson e dove Milinkovic è stato messo in gabbia a doppia mandata fin dall’alba della sfida da un Milan con gamba, idee chiare e voglia di divertirsi. Si è visto nelle giocate di Messias, Diaz, Hernandez e Leao, protetti dalla diga eretta da Kessie e Tonali. Che però ha sulla coscienza un errore imperdonabile: al 22’ una trattenuta volontaria su Zaccagni (la Lazio stava ripartendo, ma era ancora nella sua metà campo) gli è costato la sacrosanta ammonizione che gli farà saltare il primo round del derby. Sarà un’assenza pesante.
IMMOBILE K.O. — L’unica sbavatura di un primo tempo dove per il Diavolo è stato tutto davvero troppo facile. Un po’ per merito proprio, è ovvio, ma la Lazio ci ha messo (parecchio) del suo con una fase difensiva da film horror. Sul primo gol di Leao (24’, magnifico assist di Romagnoli) Hysaj prima ha tenuto in gioco il portoghese e poi ha sbagliato a leggerne il movimento. Rafa ha esultato surfando, la telefonata a casa ormai appartiene al passato. Sul secondo (41’) un appoggio sbagliato di Basic ha innescato Diaz, quindi Leao che ha saltato Luiz Felipe come un birillo e depositato la palla sui piedi di Giroud. Sul terzo, il cross basso di Hernandez ha tagliato tutta l’area terminando nuovamente sui piedi del francese con l’intera difesa biancoceleste immobile (Marusic in particolare) a osservare lo sviluppo dell’azione. Tre a zero e partita in cassaforte per il Milan, anche se a inizio ripresa Sarri ha provato a correre ai ripari con l’artiglieria pesante: Lucas Leiva per Cataldi, Luis Alberto per Basic e Pedro per Anderson. Pioli ha inserito prima Bennacer per Tonali e poi Rebic per Giroud e Tomori per Calabria. La Lazio a metà tempo ha perso Immobile per infortunio (scontro con Kalulu): il 19enne Moro al suo posto. Ma il match era già finito prima dell’intervallo e la ripresa è servita soltanto al Milan per sferrare il colpo di grazia con Kessie, che ha ribadito in rete una respinta pasticciata della difesa laziale. Meno di un mese, e sarà di nuovo derby. Fortissimamente derby.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - LEAO E BRAHIM DEVASTANTI, GIROUD: ALTRA DOPPIETTA. TUTTI BENE
Maignan 6,5: qualità nei piedi e letture sempre precise nelle uscite. Non deve fare una parata che sia una.
Calabria 7: annulla Zaccagni in ogni duello singolo. Rispetto a Theo, gioca di più tra le linee e dentro il campo. Nel secondo tempo, un po’ come tutta la squadra, mette la modalità gestione energia. (dal 77’ Tomori sv).
Kalulu 7: conferma il suo ottimo momento di forma annullando uno spaesato e isolato Ciro Immobile. Chiude la partita da terzino destro, ma Pierre è sempre pronto a ogni evenienza.
Romagnoli 7: si inventa un assist rui costiano per il gol di Leao. Una palla in verticale perfetta che permette al portoghese di arrivare tutto solo davanti a Reina e di farlo secco. Nel secondo tempo non ha modo di soffrire gli attacchi biancocelesti.
Theo Hernandez 7: spacca la fascia come solo lui sa fare e i sincronismi con Leao tornano ad essere quelli giusti. La Lazio non ci capisce niente e sono spettacolari i giochi a tre con Rafa e Brahim. Assist al bacio per il gol del 3-0.
Tonali 7: ennesima partita di un livello alto per Sandro che ha una sola macchia: l’ammonizione che gli farà saltare il derby d’andata in semifinale. (dal 46’ Bennacer 6,5: prende in mano la bacchetta e gestisce la sinfonia rossonera senza sbavature).
Kessie 7: torna sulle sue zolle preferite e sembra ritrovare la comfort zone persa nel derby. Qualche fischio nel riscaldamento, ma pian paino prende ritmo nella gara fino al gol del 4-0, con esultanza militare sotto la Sud.
Messias 6,5: Marusic fa una fatica bestiale a tenerlo. Approccia bene alla partita e si vede che, quando lo fa, è un giocatore che può essere utile. (dal 61’ Saelemaekers 6,5: subentra bene in una partita senza storia).
Brahim Diaz 7.5: signori in piedi. Finalmente una prestazione in linea con quella del Brahim di inizio stagione. Imprendibile nello stretto, lucidissimo conduttore delle transizioni che portano ai gol numero due e tre, dove fa sempre la scelta giusta. Lo picchiano, ma lui se ne frega e continua a distribuire calcio.
Leao 8: voleva farsi perdonare la prova incolore nel derby, lo fa con una prestazione devastante. Demolisce Hysaj, entra negli spazi, segna e fa segnare. Quando è così, è imprendibile. (dal 77’ Maldini sv).
Giroud 7,5: come nel derby: due palloni in area giocabili, due gol. Un killer che sta prendendo ritmo dentro l’area di rigore avversaria e i gol, belli o brutti, facili o difficili, lui li sa fare. Next stop: Sampdoria. (dal 61’ Rebic 6: mette minuti nelle gambe).
All. Pioli 7,5: una partita sontuosa del suo Milan, che si conferma animale da grandi notti. I suoi giocatori divertono e si divertono. Nel finale, al posto di Daniel Maldini, poteva regalarci i primi minuti di Lazetic.
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