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6 marzo 2022, Napoli vs Milan 0-1




dal sito www.milannews.it

MILAN, A NAPOLI SFIDA SCUDETTO (QUASI) DECISIVA. IBRA NON POTEVA MANCARE: LA FORMAZIONE
Martedì il derby contro l’Inter valido per la semifinale di andata di Coppa Italia. Oggi la sfida al “Maradona” contro il Napoli, delicatissima in chiave lotta Scudetto. Si sapeva che questa sarebbe stata una settimana importantissima per il Milan ed è altamente necessario che i rossoneri sappiano chiuderla al meglio per tenere aperte le proprie ambizioni tricolori.
SFIDA QUASI DECISIVA - Quella di questa sera sarà una sfida complicata, contro un avversario capace di trattare benissimo il pallone e di aggiungerci una fisicità importante, circondato dall’entusiasmo e dall’affetto dell’intera città ai piedi del Vesuvio. Il Milan, però, ha tutte le carte in regola per far bene anche in questo big match; contro le piccole Giroud e compagni hanno sofferto, ma è contro le grandi che riescono sempre a tirar fuori qualcosa in più. E oggi è uno di quei giorni. Non è una sfida da dentro o fuori, ma molto del percorso degli ultimi mesi di stagione dipende dal risultato di questa sera.
LA PROBABILE FORMAZIONE - Ovviamente, Pioli schiererà il miglior 11 a sua disposizione, tenendo presente l'indisponibilità per infortunio di Romagnoli e il recupero per la panchina di Ibrahimovic. Calabria, Kalulu, Tomori e Theo Hernandez davanti al portiere Maignan. In mezzo confermata la coppia Tonali-Bennacer, perché Kessie giocherà nuovamente da trequartista centrale al posto del titolare Diaz e del soldatino Krunic; al suo fianco Leao e uno tra Messias e Saelemaekers, con il primo favorito sul secondo. Davanti Giroud, ancora panchina per Rebic.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Bennacer; Messias, Kessie, Leao, Giroud.





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Articolo prepartita



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(da "Tuttosport" del 4 marzo 2022)




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Sabato 5 marzo 2022, Seregno (MB), Piazzale Olimpico Aldo Boffi (detto “Il Bombardiere di Seregno”, 9 anni al Milan, dal 1936-37 al 1944-45, 194 presenze e 136 reti in gare ufficiali con la Maglia Rossonera), esterno dello “Stadio Ferruccio”, fatto costruire nel 1934 dal Presidente rossonero Umberto Trabattoni (in carica per 14 anni tra il 1940 ed il 1954 prima come commissario straordinario e poi come Presidente) in memoria del figlio Ferruccio, venuto a mancare il 1° gennaio 1918 a soli 7 anni a seguito di un incidente stradale. Milanismo allo stato puro... (Ph. Colombo Labate - Maglia Rossonera)




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Ibrahimovic, Theo Hernandez e Maignan vanno ad abbracciare Ivan Gazidis al termine della partita


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125 panchine di Stefano Pioli con il Milan
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Il gol di Giroud visto dal settore rossonero
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Esultanza al gol di Giroud nel settore rossonero


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Esultanza al termine della partita
sotto il settore rossonero
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Esultanza al termine della partita
sotto il settore rossonero
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Al termine della partita Diletta Leotta
e Riccardo Montolivo passano
sotto il settore rossonero




dal sito www.gazzetta.it

MILAN, IMPRESA A NAPOLI. GIROUD RIPORTA IL DIAVOLO DAVANTI A TUTTI
Un gol del francese a inizio ripresa dà ai rossoneri i tre punti che valgono il primato solitario in classifica: l’Inter torna a -2 (con una gara in meno). Prova di forza in chiave scudetto per gli uomini di Pioli
Il profumo di scudetto ovviamente non può essere forte come quello di 34 anni fa, ma il Milan adesso può davvero respirarlo a pieni polmoni e con pieno diritto. Da qui alla fine ci sono ancora dieci curve e tutto può accadere, però questa è la candidatura più forte che il Diavolo potesse calare sul tavolo in un momento cruciale del torneo. A Napoli è impresa rossonera, al Diego Armando Maradona tutto vestito di azzurro finisce 1-0 e il Milan si riporta al comando del campionato. Con una esaltante novità rispetto alla vecchia classifica: stavolta è primato solitario. Controsorpasso sull’Inter andato a segno, sempre ovviamente con l’appendice della gara in meno giocata dai nerazzurri. Tutti avvisati, Juve compresa. Un Milan che si conferma regina delle sette sorelle – 21 punti in 10 incroci - nel match più importante, contro l’avversario più in forma di tutti nel 2022. Un risultato, tra l’altro, che riporta anche in parità gli scontri diretti con i campani, dato da non sottovalutare in prospettiva. Pioli, che batte per la prima volta in carriera Spalletti, in vigilia aveva assicurato che il derby di Coppa Italia non aveva sottratto energie, ma semmai ne aveva date di nuove. Ha avuto ragione.
LE SCELTE — Spalletti può schierare la miglior formazione possibile. Particolarmente importante il rientro di Lobotka in mediana dal primo minuto al posto di Demme. E’ l’unica novità rispetto alla vittoria di Roma con la Lazio. Nel tridente alle spalle di Osimhen confermato anche Politano, preferito a Elmas, con Zielinski a fare taglio e cucito tra attacco e mediana. Pioli ha finalmente ritrovato Ibrahimovic. Dopo un mese e mezzo ai box, solo panchina ovviamente per lo svedese. Davanti nuova chiamata per Giroud, alla settima consecutiva da titolare in un mese. Anche stavolta la novità (annunciata) è arrivata al centro della trequarti: dopo Krunic nel derby, ecco Kessie – un déjà vu – incaricato di martellare Fabian Ruiz. Messias a destra. Mediana quindi con Tonali e Bennacer, Kalulu al posto dell’infortunato Romagnoli. Napoli-Milan è un ottimo esempio di come una partita possa essere godibile e divertente anche senza troppe occasioni da gol. Ecco, in questo caso la cronaca del primo tempo è praticamente inesistente, ma lo spettacolo è stato garantito dall’alta intensità. Da una fase difensiva di entrambe le squadre studiata al microscopio, dal disinnesco reciproco dei giocatori chiave con trattamenti mirati. E quindi: Zielinski su Tonali da una parte, Kessie su Fabian Ruiz dall’altra, Lobotka e Bennacer a ringhiarsi addosso togliendosi il respiro (meglio l’algerino comunque). Pochi i varchi veri riusciti a materializzarsi da una parte e dell’altra. Il Napoli ne è stato capace più che altro a destra grazie alle ottime intuizioni di Di Lorenzo e a Zielinski, che andava ad allargarsi nei territori di Politano. Il Milan sempre sulla stessa fascia, con Leao come sempre devastante nel momento di puntare l’uomo – a volte anche due – e Hernandez che ha dosato saggiamente gli inserimenti per evitare voragini difensive.
APPROCCIO — Una partita a scacchi tatticamente bellissima da osservare, due squadre con un sistema simile e una differenza evidente: Napoli alla ricerca frequente di Osimhen, anche con lanci lunghi, Milan maggiormente portato alla manovra collettiva per provare ad armare Giroud. Come dicevamo, nei primi 45 occasioni reali pari allo zero. L’unico brivido – testa di Messias, super riflesso di Ospina – è stato azzerato da un fallo in attacco di Giroud. Per il resto, primi venti minuti tanto rabbiosi quanto improduttivi per il Napoli, che ha piantato le tende nella metà campo rossonera, e seconda metà di frazione decisamente più equilibrata, con i rossoneri che hanno alzato il baricentro e risistemato gli equilibri del match. Appunti spiccioli: proteste da una parte per un intervento di Koulibaly su Bennacer e Tomori su Osimhen, entrambi in area, Napoli che al 37’ si è ritrovato con i due centrali difensivi ammoniti. Nella ripresa il Milan si presentato in campo con lo stesso approccio del Napoli a inizio partita: convinto, cattivo, lucido. E in questo caso i frutti sono arrivati subito. Minuto numero quattro: punizione di Tonali, tiro di Kessie ribattuto, altro tiro – tiraccio – di Calabria destinato abbondantemente fuori e deviato furbescamente in porta da Giroud, lasciato solo da Rrahmani e Koulibaly. Il graffio del centravanti d’esperienza.
SCINTILLE — A quel punto la partita è stata stravolta e hanno iniziato a piovere occasioni da una parte e dall’altra, con gli azzurri che hanno caricato a testa bassa e allo stesso tempo hanno aperto ai rossoneri varchi fin lì chiusi a chiave. Pericoloso Osimhen, poi Bennacer, ma a spiccare è soprattutto l’imprecisione del Napoli sulla trequarti. Una pressione più di pancia che tecnica. A metà ripresa dentro Krunic e Rebic per Tonali e Giroud (infortunato), Elmas e Ounas per Politano e Insigne. Scintille Osimhen-Hernandez e ammoniti entrambi: il francese era diffidato, salterà l’Empoli. Nell’ultimo quarto d’ora può succedere praticamente di tutto perché salta qualsiasi logica tattica. Può pareggiare il Napoli, può raddoppiare il Milan, ogni azione vale potenzialmente un gol ma il Diavolo difende bene, senza mai smarrire la lucidità, e non concede più del lecito. Ounas va vicino al palo (31’), Osimhen sbatte contro Maignan (41’), Hernandez trasforma Ospina nell’uomo ragno (41’) e Saelemaekers si divora il due a zero. Cala il sipario, il Napoli torna dietro le quinte, il Milan resta sul palcoscenico a festeggiare.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - GIROUD: OPS.. HE DID IT AGAIN! BENNACER SPAZIALE. KALULU, PROVA DA TOP
Maignan 6.5: attento sulle due conclusioni di Oshimen nel secondo tempo. Bravo nelle uscite alte e nello sfruttare, con intelligenza, il suo rilancio a scavalcare la linea di pressione del Napoli.
Calabria 6.5: Insigne non è in grande serata a Mario Rui non lo salta mai. Così il capitano, rispetto ad altre volte in cui doveva rimanere più bloccato, si concede diverse uscite nella metà campo del Napoli. Suo il tiro, un po’ ciabattato, che diventa l’assist per il gol di Giroud. (dal 80’ Florenzi sv).
Tomori 7: con Kalulu sembra esserci una chimica particolare. Non molla mai di un centimetro Osimhen quando il 9 del Napoli passa nella sua zona e poi è un aiuto fondamentale per Pierre quando deve raddoppiare sempre il centravanti del Napoli. Perfetto in ogni evenienza.
Kalulu 7: non è più una sorpresa. Ha un’attitudine particolare con le grandi partite e anche questa sera di prende le luci della ribalta annullando Osimhen che cerca di scappargli in velocità, ma trova uno che gli tiene botta. Fino a metterselo in tasca.
Theo Hernandez 6.5: ha il compito di sparigliare i raddoppi che Spalletti studia sulla corsia di sinistra e lo fa bene. Quando Insigne o Lobotka non accorciano negli spazi, si aprono quei metri che lui e Leao provano a rendere fertili. Impegna Ospina con una sassata mancina e mette Saelemaekers in porta per il potenziale 0-2.
Bennacer 7.5: diteci se c’erano degli ologrammi di Isamel in campo, perché era ovunque. Una prestazione sontuosa del 4 milanista, che imposta, raddoppia, accorcia e mette alla frusta Ospina con un bel sinistro. È mancato tantissimo nell’economia della squadra e ora, su questi livelli, sta facendo la differenza.
Tonali 6: non è brillantissimo nella trasmissione del pallone, ma di una cosa gli va dato atto: non gli tremano mai le gambe anche quando non è al top della condizione. (dal 68’ Krunic 6: entra a fare densità e a mettere chili e centimetri. Lo fa con dedizione e applicazione).
Messias 5.5: sfiora il gol su angolo di Tonali, ma Orsato aveva fermato tutto. Si pensava che potesse mettere maggiormente in difficoltà Mario Rui, ma così non è stato. (dal 80’ Saelemaekers 5.5: si divora il gol dello 0-2. Mannaggia a lui).
Kessie 7: come trequartista si muove negli spazi e poi, in fase di non possesso, è il primo ad alzare la pressione. Recupera una quantità impressionante di palloni e anche quando passa sulla mediana, non ne sbaglia uno. Lotta nel finale nel tenere il pallone sulla bandierina, come a Bergamo lo scorso campionato.
Leao 6: quando riesce a rompere il raddoppio, crea qualcosa di importante. Un tiro fiacco verso la porta di Ospina e due palloni picchiati a centro area che non trovano il rimorchio dei compagni. (dal 90’ Ibrahimovic sv).
Giroud 7: Koulubaly e Rrahmani sono due bestie contro le quali scontrarsi e provano anche a mandarlo ko. Lui resiste al taglio causato da Koulibaly, crea spazi, lotta, tiene su palloni e poi trova la zampata da tre punti che regala al Milan una vittoria pesantissima. (dal 68’ Rebic 6: subentra a Giroud quando la partita, paradossalmente, diventa ancora più complicata per chi sta la davanti. Meglio nel finale quando, da esterno, sfrutta i palloni laterali per far passare il tempo).
All. Pioli 7.5: era un esame tostissimo, non sbaglia una mossa che sia una. Kessie trequartista, Kalulu in prima battuta su Osimhen, il far sfogare il Napoli per poi aprirlo e colpire negli spazi. Partitone suo e del Milan.



COMUNICATO A.I.M.C. A SEGUITO DELLA TRASFERTA IN CAMPANIA
Ciò che è successo domenica durante la trasferta a Napoli è una vergogna che non vedevamo da anni! I problemi iniziano già con la vendita dei biglietti, nessun tagliando riservato alla tifoseria organizzata e vendita libera del settore ospiti comprese le ricevitorie di Napoli e provincia, dove più di un tifoso napoletano acquista i biglietti destinati ai tifosi del Milan, vista la mancanza di biglietti in tutti gli altri settori. Questura e società partenopea si accorgono della frittata quando ormai è fatta e invece di limitare la vendita del settore ospiti sulle ricevitorie della Lombardia (come richiesto dalla nostra società ancor prima che partissero le vendite!), decide di introdurre l’obbligo di tessera del tifoso, andando contro anche alle indicazioni dell’osservatorio. Risultato: molte tessere non si riescono a censire sul sito di ticket-one o anche se censite, non consentono l’acquisto dei tagliandi ai possessori regolarmente registrati al sistema. Informiamo di tutto questo il Milan, ribadendo che tale problematica si ripete da inizio anno ogni qualvolta viene imposta la TDT. La nostra società chiede al Napoli di smarcare il problema di chi ha la tessera non funzionate (per via del censimento), adottando una vendita impostata diversamente, sempre previa autorizzazione della Questura di Napoli, ma anche qui trovando risposta negativa. Viene quindi informata sulla forte possibilità di dover chiedere circa 50 cambi nominativi (ricordiamo per i meno informati che per legge si può fare il cambio nome può essere fatto in tutti i settori tranne che per gli ospiti, non si sa per quale assurdo motivo). Tutti muniti di biglietto partiamo verso la Campania e arrivando di buon’ora, veniamo convogliati al punto di ritrovo dove troviamo ad accoglierci l’esercito, svariati funzionari di Polizia, Finanza e Carabinieri che dopo oltre un’ora in cui uno ad uno ci fotografano con biglietto e documento alla mano, ci fanno partire alla volta del San Paolo. Lo stadio è vicino ma i brillanti responsabili dell’ordine pubblico decidono di allungare di solo 70km il tragitto, portandoci fino alla provincia di Caserta e mantenendo l’ottima velocità di crociera di 25km/h. Ebbene dopo un’ora e mezza di processione arriviamo allo stadio alle 20.30, dopo circa 3 ore dal nostro arrivo alle porte di Napoli, e qui accade l’impensabile: viene fatto scendere un pullman alla volta (14 pullman già tutti perquisiti!) e veniamo sottoposti nuovamente a rigidi controlli (ben quattro filtraggi di perquisizione dopo quelli al punto di ritrovo, PAZZESCO!). Dopo le rassicurazioni iniziali dei funzionari su cambi nominativi facciamo entrare tutte le persone munite di biglietto con il nome corretto, mentre le altre ci dicono che devono attendere per poi entrare in coda al gruppo. La Questura partenopea improvvisamente cambia idea, e mentre stiamo percorrendo la salita che a piedi ci porta ai tornelli d’ingresso, veniamo inspiegabilmente bloccati fuori dal settore. Tra di noi ci sono donne ma anche bambini, i quali iniziano inevitabilmente a piangere, tutta gente che ha speso decine di euro e preso giorni di ferie per essere li. In quel momento realizziamo che allo stadio non saremmo mai entrati, ma come se ciò non bastasse, veniamo letteralmente sequestrati dai plotoni della celere in assetto anti sommossa pronti a menare le mani al primo respiro sbagliato. I ragazzi all’interno dello stadio che hanno gli amici fuori e vogliono uscire vengono rinchiusi dentro il settore, quelli fuori che dovevano entrare vengono circondati e sequestrati davanti al cancello senza avere neanche la possibilità di poter andare in bagno (con donne costrette da una funzionaria a urinare tra le auto parcheggiate), o di poter tornare sui pullman (nel frattempo inizia a piovere e fa freddo). Addirittura ad un signore di oltre 70 anni viene negato il permesso di andare sul pullman a prendere i medicinali di cui necessita quotidianamente. Veniamo nuovamente sottoposti ad una nuova perquisizione seguita da un’altra identificazione fotografica, alla quale giustamente molti si oppongono, rischiando di subire le coccole della celere. Al termine di tutto questo schifo attendiamo gli altri tifosi che escono dallo stadio alle 00.45, due ore dopo la fine della partita e tutti insieme facciamo rientro a Milano dove arriviamo alle 11.00 del mattino seguente. Dopo questo spettacolo non degno di un paese civile sorgono spontanee alcune riflessioni: Per quale strano motivo non si mette mano ad una norma folle e si permette il cambio nominativo per il settore ospiti così come avviene per tutti gli altri settori, senza dover chiedere ogni volta l’intervento di funzionari che rispondono in base a come si svegliano al mattino? Per quale strano motivo una persona che sottoscrive la tessera del tifoso deve vedersi negato il diritto di accedere allo stadio solo perché sistemi obsoleti di ticketing gli impediscono di comprare un regolare biglietto, senza che il responsabile del booking del Napoli, regolarmente stipendiato per fare il suo lavoro, riesca a risolvere il problema? Con quale diritto uno o più funzionari di Polizia napoletani, evidentemente incapaci di organizzare l’ordine pubblico, sequestrano 14 pullman tenendoli in giro per quasi 3 ore facendo arrivare di proposito i tifosi in ritardo dopo che hanno pagato 130€ tra pullman e biglietto stadio per seguire la propria squadra lontano da Milano? Con quale diritto altri funzionari presenti allo stadio sequestrano i tifosi fuori dal settore (compreso donne, anziani e bambini), privandoli di qualsiasi diritto e libertà? La questura di Napoli deve vergognarsi perché le sporcacciate a cui abbiamo assistito domenica non sono degne neanche di un paese del terzo mondo, e queste cose sono anni che si ripetono in misura più contenuta, ma questa volta avete superato tutti i confini della decenza umana!