dal sito www.gazzetta.it
LA SALERNITANA FRENA UN BRUTTO MILAN: 2-2. ORA L'INTER PUÒ FARE IL SORPASSO
Occasione sprecata dai rossoneri: Bonazzoli risponde a Messias, poi Djuric illude i campani ma Rebic rimedia. La squadra di Inzaghi se batte il Sassuolo a San Siro torna in testa
Trappola. Era la parola più gettonata nell'ambiente rossonero, man mano che si avvicinava la trasferta in casa della Salernitana ultima in classifica. E il Milan ci è caduto dentro: solo 2-2 all'Arechi, il Diavolo non scappa e stacca l'Inter solo di due punti, coi nerazzurri che devono recuperare due gare. In caso di vittoria domani sul Sassuolo, per Inzaghi sarà sorpasso.
SUBITO MESSIAS — "Mi aspetto molto da Messias", aveva detto Pioli alla vigilia del match. Profetico: dopo un buon avvio dei campani, al 5' Junior timbra già il cartellino, servito da Hernandez e favorito dalla difesa avversaria che si apre come il Mar Rosso. Ma Pioli aveva aggiunto, sempre in conferenza da Milanello: "Non è semplice preparare la partita contro una squadra che ha appena cambiato l'allenatore e tanti uomini". E di nuovo le parole del tecnico rossonero trovano puntuale riscontro in campo, perché il Milan per tutto il primo tempo incontra molte difficoltà nel prendere possesso della gara.
AHI, MAIGNAN — Ci mette del suo anche Maignan, a cui i tanti elogi ricevuti nelle ultime settimane non hanno portato fortuna: uscita ben poco "Magic" di Mike sulla testa di Djuric al 29', pallone che diventa buono per Bonazzoli bravissimo a capire tutto in anticipo, a coordinarsi e a trovare la rovesciata dell'1-1. Pareggio, Arechi in delirio. Da lì all'intervallo, il Diavolo si riversa in avanti per ritrovare il vantaggio, ma con più volontà che lucidità: Leao si accende a strappi, Diaz fatica a trovare spazi, Giroud si vede poco e manca sempre precisione nell'ultimo passaggio. I granata di Nicola sono delle furie, a lungo compensano con l'agonismo il gap tecnico tra le due squadre. E le sponde aeree di Djuric innescano spesso la classe senza età di Ribery. Pure la mediana del Milan funziona così così: Tonali accusa un dolorino a una coscia ma tiene duro, Bennacer si esibisce in una punizione respinta da Sepe ma prende il solito cartellino giallo, e non sempre è lucido nella regia.
GIROUD PERDONA — Kessie, di nuovo escluso dall'undici titolare, sostituisce l'algerino a inizio ripresa. E la seconda parte inizia con una stupenda rovesciata di Leao che sfiora l'incrocio dei pali, dopo un'uscita incerta di Sepe che lascia spazio al cross di Tonali. Con la Salernitana che si abbassa, quello del Milan diventa un assedio pressoché costante. Che produce occasioni: Giroud perdona prima di testa e poi di piede, ipnotizzato da Sepe (sospetto fuorigioco del francese in partenza). Pioli si gioca anche la carta Rebic, cercando maggiore concretezza. Ma per la seconda volta nella serata è tradito da Maignan, che s'incarta in un dribbling improvvido e innesca Bonazzoli: addirittura rabona dell'attaccante a porta vuota, ma stavolta il bersaglio è mancato.
BOTTA E RISPOSTA — A punire il Milan, però, al 72' ci pensa... Milan, nel senso di Djuric: sul cross di Mazzocchi il bosniaco va in tuffo e di testa insacca il 2-1, beffando sia Kessie che Tomori. Nicola impazzisce di gioia, ma l'illusione dura appena cinque minuti. Rebic, entrato al posto di Brahim, decide di far tutto da solo e calcia un rasoterra da oltre venti metri, sorprendendo nettamente Sepe. È il 2-2 che diventerà definitivo, dopo un finale di gara convulso. Sorride la Salernitana, che non è ancora retrocessa: con questo spirito sognare non è proibito, anche a -7 dalla soglia salvezza. E sorridono, naturalmente, anche Inter e Napoli, per ben altri motivi.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - MALE DALLA TESTA (PIOLI) AI PIEDI. BARLUMI DI REBIC
Maignan 5: becca la prima serata storta della stagione e per poco il Milan non ci rimette le penne. Sbaglia l’uscita sul gol dell’1-1 di Bonazzoli, dove Djuric lo anticipa nettamente essendo anche più alto. Prosegue la sua fase negativa cercando di saltare Bonazzoli da ultimo con l’attaccante della Salernitana che, per poco, non fa gol di rabona. Serata nera anche nei rilanci con i piedi.
Calabria 5,5: non è brillante come ci si aspetterebbe. Ribery, nonostante sia in modalità nonno, è sempre un brutto cliente e lo soffre. Forse non al meglio della condizione. (dal 73’ Florenzi 6: sembra avere più gamba di Calabria e sforna cross che mettono sotto pressione la retroguardia di casa).
Tomori 5.5: perde Djuric in occasione del gol del 2-1 amaranto. Spesso impreciso negli appoggi, anche semplici. Passaggio, per metà, a vuoto anche per lui.
Romagnoli 5: è vero, salva Maignan dalla figuraccia quando Bonazzoli prova il gol di rabona, ma ogni volta che lo lasciano in isolamento contro il diretto avversario, si posiziona male con il corpo. Molle la sua copertura sul cross di Mazzocchi da cui nasce la rete del 2-1.
Theo Hernandez 6: parte benissimo, fornendo a Messias l’assist del vantaggio milanista. Poi, come accade in queste partite in cui il Milan abbassa l’attenzione, anche lui scende di prestazione. Spesso Leao non lo premia.
Tonali 6: se tutti avessero la sua attitudine mentale, queste figuracce non sarebbero nemmeno contemplate in quel di Milanello. Lui non molla mai, lotta sempre, non sottovaluta nessuno.
Bennacer 5: impegna Sepe su punizione, poi gioca in maniera scolastica senza dare velocità alla manovra. Prevedibile, spende l’ammonizione che gli condiziona il primo tempo e che lo porta al cambio all’intervallo. (dal 46’ Kessie 5.5: a livello di presenza e dinamismo sicuramente meglio di Ismael, ma salta a vuoto sul cross di Mazzocchi che Djuric trasforma nel momentaneo 2-1).
Messias 6: lesto a leggere bene la sfondata centrale di Theo Hernandez e nel dettagli il passaggio che lui trasforma nel gol del vantaggio. Ruggeri era in netta difficoltà su quella fascia, ma il Milan pende a sinistra e lui – piano piano – è un po’ sparito nel corso della gara. Riemerge nella ripresa per qualche cross a cercare Giroud. (dal 73’ Saelemaekers 5.5: forse Pioli si aspettava maggior aggressività alla corsia di destra. Il belga non la dà).
Brahim Diaz 5: impalpabile. Un corpo estraneo alla manovra. Adesso è arrivato il momento di dimostrare chi sei veramente, caro Brahim. (dal 61’ Rebic 6: affianca Giroud nel 4-4-2 che Pioli va a ridisegnare per cercare di trovare il gol. Ante impatta bene sulla partita con il colpo del 2-2. Ma nel finale inanella una serie di errori tecnici inaccettabili).
Leao 5: è quello che fa incazzare di più Pioli perché potrebbe dominare questa partita e non ci riesce. Al posto di stare largo, viene dentro il campo a fare densità e cade così nella trappola della Salernitana. Non premia Theo Hernandez quando gli va in sovrapposizione. Cerca giocate singole che non gli riescono. Sfiora il gol dell’anno in rovesciata, ma la palla esce di pochissimo. Serataccia.
Giroud 5.5: viene dominato nettamente da Fazio. Si mangia il gol del possibile 2-1 facendosi ipnotizzare da Sepe. Apparecchia la tavola per il destro dalla media distanza di Rebic. Paga malamente la scarsa vena dei compagni.
Pioli 5: inammissibile che la sua squadra si conceda il lusso di sottovalutare gli avversari. Sono peccati di presunzione che costano, puntualmente, carissimo al Milan. 10 punti persi con squadre che stanno dalla posizione numero 11 alla posizione numero 20. A Salerno lo stesso copione visto in altre situazioni. Campanello d’allarme brutto brutto quello che riecheggia dall’Arechi.
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