dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN SCHIANTA LA ROMA, LA VETTA (PROVVISORIA) ADESSO È A -1
Senza dieci giocatori il Diavolo piega i giallorossi con i gol di Giroud (rigore), Messias e Leao (Abraham a segno per gli uomini di Mou). Ibra sbaglia un rigore, espulsi nella ripresa Karsdorp e Mancini
Più che la befana, a Milanello dev’essere passata una fata con la bacchetta magica che ha restituito al Milan in una volta sola tutto ciò che l’aveva fatto singhiozzare negli ultimi due mesi: gioco, spirito, punti, autostima. Il Diavolo, vittorioso già all’Olimpico, schianta la Roma anche a San Siro e inizia il 2022 mostrando i muscoli e gonfiando il petto. Tutti avvisati, anche chi non ha giocato come l’Inter, che ora si ritrova in scia i rossoneri separati da un -1 che gratta una bella dose di peperoncino sul derby in programma fra un mese esatto. Finisce 3-1 (Giroud su rigore, Messias, Abraham, Leao) ma poteva essere qualcosa di più ampio, da ambo le parti, se pensiamo che il Milan ha preso due traverse e sbagliato un rigore (Ibra), mentre Maignan ha fatto il fenomeno almeno tre volte. Una vittoria che fortifica una squadra priva di ben dieci giocatori tra infortuni, Covid e Coppa d’Africa. Un Milan ancora una volta più forte dell’emergenza, nella quale spesso ama esaltarsi. Il carbone allora è tutto per la squadra di Mourinho, che in pratica ha giocato soltanto i primi venti minuti della ripresa e, dopo l’illusoria vittoria con l’Atalanta, è ripiombata negli annosi problemi contro gli avversari d’alto bordo. Tanti, troppi errori in tutte le zone del campo e una reazione tardiva non hanno lasciato scampo di fronte a un Milan così agguerrito.
LE SCELTE — Fra le cose che Pioli chiedeva con maggior forza al 2022 c’era almeno un po’ di pace in ambito medico. Ma l’anno nuovo è iniziato com’era finito il vecchio: un elenco infinito di indisponibili, situazione ancora più surreale se consideriamo che diversi infortunati sono tornati a disposizione. Una sorta di interminabile turnover dell’infermeria. E così, se da un lato si registrano i graditi ritorni di Ibra, Rebic e Leao, dall’altro negli ultimi tre giorni sono spariti di scena Tatarusanu, Castillejo, e soprattutto Calabria (che a fine dicembre era tornato a lavorare in gruppo), Tomori e Romagnoli. Il club ha ufficializzato il Covid soltanto per il portiere, mantenendo la privacy per gli altri nomi, ma qui più che la forma conta la sostanza: Pioli ha dovuto inventarsi un’altra volta la difesa, schierando Kalulu e Gabbia centrali. La Coppa d’Africa ha completato l’opera: in mediana, senza Kessie e Bennacer, spazio a Tonali e Krunic. Davanti Giroud, assistito da Messias, Diaz e Saelemaekers. Per Mourinho una situazione decisamente più leggera, allietata dal ritorno di Pellegrini quaranta giorni dopo l’ultima apparizione. Un 3-5-2 in cui l’unica novità rispetto alle previsioni di vigilia è stata l’esclusione di Cristante, con Veretout al centro della mediana e l’ingresso di Mkhitaryan. Davanti, Zaniolo e Abraham a sfidare i baby centrali rossoneri (43 anni in due).
MILAN CORTO — Eppure Gabbia e Kalulu se la sono cavata. Certo, concedendo qualcosa e con giocate non sempre impeccabili, ma con buona personalità di fronte alla tecnica di Zaniolo e Abraham. La verità è che il Milan nei primi 45 è riuscito non solo a tamponare le assenze, ma anche a impossessarsi del match grazie a un’ottima interpretazione collettiva. Logico, non avendo stelle, ma non così scontato. E’ stato il Milan dei tempi migliori, feroce nel pressing e nel recupero palla nella metà campo altrui, e rapido nello spostarla da una parte all’altra del campo. A spiccare, in particolare, la condizione atletica: eccellente. Pioli in vigilia l’aveva fatto capire chiaramente. Rossoneri migliori nei contrasti, nei raddoppi e sulle seconde palle, tutto l’opposto di una Roma lenta, prevedibile e vittima di se stessa, con errori tecnici in numero ampiamente oltre il lecito. In mediana nel primo tempo non c’è praticamente stata partita, Tonali e Krunic hanno inaridito i terreni di Mkhitaryan e Veretout, mentre Pellegrini provava a infilarsi nella terra di nessuno a metà strada con la trequarti. Movimenti a cui il Milan, cortissimo e reattivo, non ha quasi mai abboccato, affidando poi la fase offensiva a tutti i suoi interpreti: le sgommate di Messias che hanno preoccupato parecchio Viña, le imbucate di Hernandez dall’altra parte, le sportellate di Giroud con Smalling. Due approcci diversi visibili fin dai primi minuti e infatti il Diavolo ne ha impiegati solo otto per passare. Siluro al volo di Hernandez e braccio largo di Abraham in area prima del super riflesso di Rui Patricio (alla faccia dei problemi alla schiena): controllo di Chiffi al monitor e rigore, trasformato da Giroud. Altri nove minuti e altro gol, emblematico perché innescato da un retropassaggio osceno di Ibanez che ha messo Giroud davanti a Rui Patricio: palo, rimbalzo e Messias a rimorchio nell’angolino.
SUPER MIKE — Due schiaffi che la Roma ha accusato visibilmente e la differenza di vivacità e lucidità fra le due squadre si è accentuata ulteriormente, anche se i giallorossi sono comunque riusciti a presentarsi un paio di volte molto pericolosamente davanti a Maignan. Prima con Zaniolo (errore di Kalulu, muro di piede del portiere francese) e poi con un colpo di testa di Abraham (riflesso eccelso del 16 rossonero). Al 40’ la Roma ha accorciato con l’inglese, lesto e scaltro a deviare a centro area un destro di Pellegrini. Finale di tempo decisamente nervoso: comportamenti poco onorevoli di Hernandez e Karsdorp, poi un rigore chiesto inutilmente da Zaniolo. La ripresa, almeno nei primi venti minuti, è stata esattamente speculare al primo tempo: Roma famelica, aggressiva e lucida, Milan rintanato e impaurito. A parte un break di Diaz – traversa piena –, il Diavolo ha dovuto nuovamente ringraziare super Maignan, efficace prima su Abraham e superlativo poi su una botta al volo di Mkhitaryan. La spinta della Roma ha iniziato a vacillare intorno a metà tempo, l’inerzia si è affievolita e il colpo di grazia è arrivato alla mezzora con l’espulsione di Karsdorp (secondo giallo). Il Milan ha picchiato ancora sui legni – incrocio dei pali di Florenzi su punizione – e poi la sfida si è adagiata definitivamente sul versante rossonero con il terzo gol di Leao (subentrato a Saelemaekers), spedito in porta da Ibrahimovic. Rui Patricio ha evitato un passivo peggiore parando un rigore allo svedese nel recupero, ma il fallo di Mancini su Leao è costato il secondo rosso di giornata alla truppa di Mourinho. Non benissimo in vista della Juve.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - TONALI MOSTRUOSO, MAIGNAN PARA TUTTO. LEAO SPACCA LA PARTITA
Maignan 7.5: in una partita dominata dal Milan, il portiere francese è chiamato a disinnescare ben quattro palloni velenosissimi che vengono calciati verso la sua porta. Due volte su Abraham, una volta su Zaniolo e anche nel secondo tempo, quando vola come un gatto su Ibanez (fuorigioco). Spiazzato da Abraham nel finale del primo tempo. Sicurissimo nelle uscite.
Florenzi 6,5: sentiva la partita e trasforma la sua volontà di rivalsa in un’ottima prestazione. Si incaponisce con qualche conclusione di troppo dalla distanza, ma tiene bene Vina e quando scende sulla corsia, crea scompiglio. Colpisce un incrocio dei pali clamoroso su punizione.
Gabbia 6,5: Zaniolo lo mette in difficoltà nel primo tempo, specie quando la Roma gli gioca la palla alle spalle. Nel secondo tempo, invece, mette in mostra più personalità e concretezza e chiude spesso il 22 giallorosso. Giocare dopo tanto tempo, con questa pressione, non era facile. Ben fatto.
Kalulu 6,5: le indisponibilità di Tomori e Romagnoli lo portano a ritornare a fare il centrale. Abraham nel primo tempo gli scappa due-tre volte, ma lui non gli concede mai la conclusione pulita. Sale tanto nel secondo tempo, come Gabbia.
Theo Hernandez 7: si presenta con la fascia di capitano al braccio e da un suo bolide di sinistro, che Rui Patricio aveva parato con un intervento top class, nasce il rigore che sblocca la partita con il braccio largo di Abraham. Torna a spingere tanto sulla banda e quando entra Leao, si ricrea quella chimica che porta a movimenti collaudati. Da un suo ennesimo strappo, arriva l’espulsione di Karsdorp.
Tonali 8: semplicemente mostruoso. È il dominatore assoluto del centrocampo, sia nella fase di impostazione sia in quella senza palla. Non perde un duello, pettina la palla e la spinge sempre in avanti leggendo spazi e tempi di gioco. Giocatore assolutamente fondamentale per questo Milan del quale si sta prendendo la leadership.
Krunic 6: riproposto come spalla di Tonali, fa diverse cose buone. Non si tira mai indietro nella fase di lotta, viene abbattuto in area di rigore giallorossa da un intervento da kung fu di Mkhytarian. Tiene in gioco Abraham per il gol del 2-1 e per questo mezzo voto in meno. (dal 64’ Bakayoko 6: deve trovare il ritmo partita, ma questa sera fa vedere che mentalmente e fisicamente sta entrando in bolla. C’è un bisogno importante di lui, specie in versione polipo come ha fatto nel finale di gara).
Messias 7: decisamente più brillante rispetto a Empoli. Vina non lo decripta mai, viene a giocare dentro il campo ed è tonico e reattivo nel leggere la respinta del palo sul tiro di Giroud che aveva approfittato della pollata di Ibanez. Anche nel secondo tempo è costantemente propositivo e pericoloso.
Brahim Diaz 6,5: solo chi non capisce di calcio può mettere in discussione il suo talento. Si mette alle spalle un periodo non facile a livello fisico ed entra nella partita con la mentalità giusta. Giocate lucide, uomini saltati con facilità e, nel secondo tempo, una traversa clamorosa che avrebbe meritato miglior sorte. (dall’88 Maldini sv)
Saelemaekers 6,5: tosto e dinamico, riparte da dove aveva lasciato ad Empoli. Conferma che anche a sinistra fa bene, con gamba e dinamismo. (dal 64’ Leao 7.5: entra nel momento cruciale della partita e la spacca. Spettacolare la combinazione con Ibrahimovic che gli apre la strada verso il gol della vittoria definitiva. Poi, per non farsi mancare niente, manda al manicomio Mancini e lo fa espellere per doppio giallo).
Giroud 7: qualità e quantità al servizio della squadra. Glaciale dagli undici metri nel mettere alle spalle di Rui Patricio il rigore del vantaggio, aprendo col mancino. Legge il retropassaggio killer di Ibanez, salta il portiere ma il destro va sul palo corretto poi in rete da Messias. Finché ha retto fisicamente, ha fatto una prestazione ottima. (dal 77’ Ibrahimovic 6: spalla volante per la corsa di Leao che va a chiudere la partita. Genialata. Non ha più un grande feeling con i rigori, visto che ne ha sbagliati 5 degli ultimi 7 calciati).
All. Pioli 7.5: in mezzo alle difficoltà, trova ancora l’ennesima risposta della sua squadra. Kalulu e Gabbia si mettono in bolla dopo un primo tempo di conoscenza. Poi ha dalla panchina delle armi in più e si vede con Leao.
dal sito www.milannews.it
MILAN-ROMA, ARRESTATO IL 22ENNE CHE HA LANCIATO PETARDI DAL SETTORE OSPITI SUL 'SECONDO VERDE'
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è stato individuato ed arrestato dalla Digos il 22enne tifoso romanista che ieri, durante Milan-Roma, ha lanciato delle bombe carta dal settore aspiti al secondo anello verde, occupato dai tifosi milanisti. "Il questore di Milano - si legge - ha emesso nei confronti del 22enne un Daspo della durata di 5 anni che, oltre alle manifestazioni calcistiche in Italia e negli stati europei, vieta allo stesso anche l’accesso al centro sportivo dove si allena la Roma fino a un raggio di 500 metri e a qualsiasi sede di allenamento, di ritiro e di alloggio del club. Per pura casualità, nessuno è rimasto ferito ma solo alcuni seggiolini sono stati danneggiati dalle esplosioni.
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