dal sito www.gazzetta.it
MILAN, È UNA SERATA NERA: IL LILLA NE FA 3 A SAN SIRO E LO SUPERA IN CLASSIFICA
Il turco Yazici scatenato segna una tripletta, sbaglia anche Donnarumma. I rossoneri non perdevano dall'8 marzo
Una brutta notte capita a tutti e una notte così il Milan non la viveva da mesi. Contro l'Udinese la squadra di Pioli non aveva brillato, ma si era appoggiata ancora una volta al suo fuoriclasse Zlatan Ibrahimovic, che fresco di Pallone d'oro svedese, il dodicesimo della serie, il primo dopo quattro anni, non riesce invece a incidere nel match di Europa League contro il Lilla, una partita cominciata male e finita peggio. Perché il 3-0 subito a Milano dai francesi, parenti stretti per impostazione e progetti di questo giovane Milan, potrebbe adesso condizionare giudizi fin qui dolci, anche troppo. Il Milan aveva dalla sua parte una sfilza di risultati positivi e con i francesi è crollato. Si è alzato il livello tecnico e fisico dello scontro in Europa, perché finora le avversarie erano state morbide da affrontare, e certe difficoltà sono state ingigantite dal primo svantaggio su rigore. Il Milan è tornata ad essere la squadra un po' timida e incerta quando si tratta di affrontare la pressione: difetti da sottolineare e curare, senza che si debba cancellare quello che la squadra di Pioli ha prodotto fin qui.
ROMAGNOLI E GIGIO SBAGLIANO — Il Milan parte come sempre, disegnata con il 4-2-3-1. Irrinunciabile Ibrahimovic, dietro spazio ad altri: Castillejo, Brahim e Krunic accompagnano, o meglio dovrebbero accompagnare il totem, che però raramente vede arrivare il pallone dalle sue parti. Il Lilla è giovane, anche se non quanto il Milan, ha buona qualità e le seconde linee provate da Pioli si trovano presto in difficoltà contro il gioco aggressivo della squadra di Galtier, schierata con un 4-4-2 classico e insieme elastico. Dalot nell'ansia di spingere lascia troppo campo agli avversari, ma l'anello debole della difesa è ancora una volta Romagnoli che come a Udine provoca un rigore che inguaia il Milan. Rigore assegnato in maniera severa, ma giusta, dall'arbitro Frankowski per una ingenua spinta del capitano su David: è il 22' del primo tempo quando Yazici realizza dal dischetto portando il Lilla in vantaggio. Il Milan aveva concluso poco prima e crea poco anche dopo, e nel secondo tempo la situazione si fa ancora più complicata, perché dopo Romagnoli anche Gigio Donnarumma, che fino a qui non aveva mai tradito, compie un errore che spalanca la porta a Yazici. Pioli all'inizio del secondo tempo aveva mandato in campo Calhanoglu e Rafael Leao per aumentare il potenziale creativo, ma il risultato non cambia, anzi, diventa ancora più rotondo con il terzo gol di Yazici, che al 13' colpisce ancora i rossoneri. Fuori Ibrahimovic, dentro Rebic, altri cambi, ma il Milan è alle corde, non perdeva da prima del lockdown, Milan-Genoa dell'8 marzo, una vita fa, un'era che sembra lontana oggi che un nuovo lockdown è pronto ad avvolgere Milano.
TRIPLO YAZICI — Il tonfo è fragoroso, la tripletta del turco Yazici arriva forse un po' a sorpresa, dopo 24 risultati utili consecutivi. La squadra che sembrava diventata incapace di perdere torna sulla Terra, la seconda del campionato francese, che attualmente tallona da vicino il Psg, dà una bella lezione a un Milan sgranato e deludente. Ora non si dovrà dire che tutto è da buttare, ma ripensare a qualche mancanza forse sì. La strada per tornare al top è ancora lunga e la prossima impresa di Pioli sarà trasmettere ai suoi, soprattutto ai più giovani, la tranquillità che serve quando si tratta di assorbire certi colpi. Se anche Gigio tradisce, può essere forte la voglia di archiviare tutto alla voce "serata no". Ma sarebbe sbagliato, ed è un errore che un tecnico esperto come Pioli difficilmente commetterà. Il Verona arriva fra pochi giorni e rialzare la testa è necessario per prolungare la corsa in campionato. All'Europa si potrà ripensare fra due settimane. Col Lilla che ora è primo nel gruppo H a +1 sul Milan, che ha 3 punti di vantaggio sullo Sparta Praga e 5 sul Celtic.
Alessandra Bocci
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - TRACOLLO NETTO DA PARTE DI TUTTA LA SQUADRA. NON SI SALVA QUASI NESSUNO
G. Donnarumma 5: papera sul gol dello 0-2 perché legge male la conclusione dalla media distanza di Yazici. Sul rigore e sullo 0-3 del turco non può fare nulla, ma quell’intervento non da lui, sembra buttare giù psicologicamente gli avversari.
Dalot 5: due passi indietro rispetto alle ultime prestazioni. Sbaglia nell’azione che precede la concessione del rigore che sblocca la partita, leggendo malissimo un rimbalzo difensivo. Timido in fase offensiva.
Kjaer 5: regge fino all’azione del 2-0, poi crolla anche lui mollando Yazici sul raddoppio mentre sul gol dello 0-3 legge male l’uscita sul pallone mettendo Romagnoli ulteriormente in difficoltà.
Romagnoli 4,5: Alessio, abbiamo più di un problema. Secondo rigore causato nel giro di quattro giorni, ancora una volta per un contatto evitabilissimo. Il fischio dell’arbitro è generoso, è vero, ma perché andare a spingere – seppur lievemente – l’avversario? Nel gol dello 0-3 è in bambola come tutta la difesa, ma la sensazione è che la sua parabola di miglioramento si sia arrestata.
Theo Hernandez 5,5: non ne sta beccando mezza da un mese a questa parte. Troppo celebrato prima? Forse, ma deve far suonare la sveglia, fare meno show sui social e tornare concentrato totalmente sul campo.
Tonali 5,5: parte bene, poi cala alla distanza. Pioli gli dà fiducia in un match importante ma, alla fine, non raggiunge una prova sufficiente. (dal 61’ Bennacer 5,5: non alza il livello della squadra come dovrebbe).
Kessie 6: l’unico che ci sentiamo di salvare dentro il disastro di una serata no di tutta la squadra.
Castillejo 4,5: prosegue, inesorabile, la sua curva discendente a livello di rendimento. Sembra di rivedere Suso in certe scelte. E non è un bel termine di paragone. (dal 46’ Leao 5,5: entra per provare a ribaltare la partita, non si vede mai).
Krunic 4,5: alla prima grande partita europea, si squaglia come neve al sole. Non trova mezza giocata che giusta che sia una, non morde in raddoppio e fa male fino all’ultimo secondo del primo tempo. (dal 46’ Calhanoglu 5,5: dovrebbe cambiare la faccia della partita con il suo ingresso, ma i voltaggi rimangono in panchina).
Brahim Diaz 5: out of context. Il folletto andaluso parte col piede sull’acceleratore, ma poi sparisce sia da suggeritore sia da esterno. (dal 78’ Hauge sv).
Ibrahimovic 5,5: una botta su punizione ben letta dal portiere ospite, una sponda aerea che non trova i compagni e poco altro. Anche lui viene mangiato dall’ottima prova del Lille che, di reparto, ne limita gli spostamenti e la tracciabilità. (dal 61’ Rebic 6: di fiducia e di speranza, anche perché c’è ben poco da salvare).
All. Pioli 5: il turnover non si fa nello scontro diretto per la vetta del girone. La squadra crolla mentalmente e tecnicamente. Il Lille vince con merito dentro una partita nata male e finita peggio.
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