dal sito www.gazzetta.it
BLACK OUT MILAN: DOMINATO DALLO SPEZIA, IL PRIMATO È A RISCHIO
I rossoneri crollano sotto i colpi di Maggiore e Bastoni. E domani l’Inter contro la Lazio ha l’occasione del sorpasso
Come complicarsi la vita prima di una delle settimane più importanti dell’anno. Con Europa League e Inter in arrivo. Il Milan cade 2-0 con lo Spezia nel “derby americano” (i liguri sono passati nelle mani del finanziere Robert Platek in settimana) e lo fa con un tonfo assordante sia per la differenza di punti in classifica (erano 28), sia per le modalità con cui cade. Come con Lilla e Atalanta: non pervenuto. Zero. Una prestazione totalmente oscura senza idee, senza gambe e senza passione. Esattamente l’opposto rispetto ai liguri. Ora il primato non è più in mani rossonere: se l’Inter supererà la Lazio, ci sarà il cambio della guardia in cima alla classifica.
REBIC K.O. — Italiano ha cambiato tre uomini rispetto alla squadra che ha vinto in casa del Sassuolo. In difesa modifica obbligata: fuori l’infortunato Terzi, dentro Ismajli. A centrocampo invece Estevez e non Leo Sena mentre davanti, oltre ad Agudelo e Gyasi, è stata consegnata la prima maglia da titolare in campionato per l’ex Saponara (largo a sinistra), uno che spesso quando vede rossonero aumenta i giri del motore. Pioli pareva finalmente rinfrancato dalla lista degli assenti, che si era assottigliata sensibilmente (fuori soltanto gli infortunati Diaz e Maldini, oltre allo squalificato Calabria), ma all’ultimo momento ha perso per strada Rebic: trauma al tendine rotuleo e arrivederci. C’è stata comunque anche una buona, anzi ottima notizia: in un colpo solo ha ripreso forma la colonna vertebrale formata da Kjaer, Bennacer e Calhanoglu.
POCA ENERGIA — Il primo tempo si è concluso con un dato che racconta parecchio: il Milan non è mai riuscito a concludere nello specchio della porta di Provedel (un dato che non cambierà nemmeno al 90’), e anche i tentativi fuori non sono esattamente spaventi per il portiere spezzino. Ben diverso lo stato d’animo di Donnarumma, che intorno al quarto d’ora si oppone al destro violento e ravvicinato di Saponara con un riflesso sovrumano. Una parata da fenomeno. La partita, come si può intuire, la fanno i padroni di casa e questa di per sé non è una primizia: ci sono state altre occasioni in cui il Milan aveva scelto di lasciare la regia agli avversari per colpire poi in contropiede. Solo che stavolta, a differenza delle altre, il Diavolo non ha mai le gambe, l’energia per ripartire. Nessuna sgommata (a parte i consueti tentativi di Hernandez), nessun inserimento, giro palla lento e inconcludente. La sensazione? Chissà che in queste due settimane sgombre da impegni infrasettimanali Pioli non abbia caricato un po’ troppo in allenamento. Una prima frazione con troppi interpreti sotto tono, a partire dagli ispiratori principali: fuori dal gioco Calhanoglu e anche Bennacer, asfissiati dalle marcature e dal dinamismo avversario. Leao e Saelemakers incapaci di saltare l’uomo e il risultato è stato scontato: Ibra molto nervoso, privo di assistenza, anche perché cercato soprattutto con i lanci lunghi, ovvero quella modalità in cui – Atalanta docet – il Milan diventa una squadra molto prevedibile.
TANTI INTERROGATIVI — Detto dei rossoneri, occorre sottolineare con l’evidenziatore la prova dei liguri: tenace, tignosa, continua. Come ci si attendeva. Pressing molto alto, raddoppi in marcatura, grande velocità in fascia e rapidità nel ritrovare le posizioni una volta persa palla. Lo Spezia ha accarezzato il gusto del gol altre due volte oltre alla super occasione di Saponara. La prima con una percussione di Agudelo, che ha cincischiato troppo prima di tirare, e poi con Estevez, murato al momento di concludere. Nella ripresa il canovaccio è mutato, ma sbilanciandosi ulteriormente a favore degli uomini di Italiano. Che sono tornati in campo aumentando ancora il pressing. Milan rintanato negli ultimi venti metri e incapace di uscire. Se oltre all’atteggiamento, troppo passivo, aggiungiamo una serie decisamente troppo lunga di errori banali e gratuiti in appoggio, ecco servito il dramma del Picco. Il risultato è cambiato all’11’ grazie a una magnifica azione corale dello Spezia, che ha permesso a Migliore di concludere in rete dopo che la palla era passata dai piedi di Gyasi, Agudelo e Ricci. Reazione rossonera? Zero assoluto, nemmeno dopo il triplice cambio simultaneo (fuori Leao, Bennacer e Kjaer per Mandzukic, Meité e Tomori). E così il raddoppio spezzino è stato praticamente un’ovvietà, una decina di minuti più tardi. Stavolta da palla inattiva: punizione toccata da Estevez per Bastoni e sinistro fantastico in buca. Tutto molto bello, ma il terzino ha avuto il privilegio di calciare in totale solitudine dal limite dell’area. Da lì in poi, è arrivata la conferma che il Milan non sarebbe mai riuscito a rientrare in partita. Spartito immutato: rossoneri schiacciati, reazione inesistente. Lo Spezia festeggia giustamente una piccola grande impresa, il Milan fa rientro a casa con una valanga di domande.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - DALOT DISASTROSO, SAELEMAEKERS INCONCLUDENTE. BRUTTI SEGNALI DAL PICCO
G. Donnarumma 6: tanto per non perdere l’abitudine, tira fuori una parata atomica su Saponara, che già pregustava il gol dell’ex. I due gol con i quali il Milan capitola non sono colpa sua.
Dalot 4: prestazione orribile del portoghese, che non trova mezza coordinata su Saponara che lo salta quando e come vuole.
Kjaer 6: ritorna dall’inizio ed è costretto a lanciare lungo spesso e volentieri perché la costruzione della squadra è assente. (dal 65’ Tomori 6: conferma la bontà del suo innesto con una diagonale che ha evitato un uno contro uno contro Donnarumma).
Romagnoli 5,5: Agudelo è in modalità Dybala e gli sguscia sempre via. Affonda con tutto il complesso dentro una prestazione di squadra negativa.
Theo Hernandez 5: perde il pallone che innesca l’azione del vantaggio spezzino, ma incappa in una serata in cui sembra che abbia il carretto attaccato alla schiena.
Bennacer 5,5: il suo rientro era atteso da tempo, ma la sua regia è offuscata dalla pressione degli avversari che gli tolgono il respiro. (dal 64’ Meite 6: entra a risultato e partita già andati, senza infamia e senza lode).
Kessie 5,5: in balia del ritmo forsennato che i tre di centrocampo dello Spezia impongono. Anche lui torna umano in una serataccia globale della squadra.
Saelemaekers 5: non ci siamo proprio. Bastoni lo stoppa come e quando vuole e lui non trova mai una delle sue giocate classiche. L’asse con Dalot è da dimenticare (dall’83’ Castillejo sv).
Calhanoglu 5,5: imbrigliato dalle linee strette dello Spezia, il turco cerca – soprattutto nel primo tempo – di trovare aria su zolle più esterne. Il risultato è che mancando lui li in mezzo, viene a mancare la fase di costruzione finale dell’azione offensiva. (dall’83’ Hauge sv).
Leao 5: impalpabile. Vignali gli morde le caviglie e non gli lascia lo spazio del quale necessiterebbe per liberare la sua corsa. (dal 64’ Mandzukic 5: non dà quello sprint caratteriale che Pioli si sarebbe aspettato).
Ibrahimovic 5: non sempre Dio può predicare da solo nel deserto. E questa sera, nel nulla cosmico della fase offensiva del Milan, lui è la vittima principale. Serataccia.
All. Pioli 5: zero tiri in porta. Un dato eloquente che racchiude la sterilità della squadra in 90 minuti da incubo e che devono far riflettere sul come si sia approcciati a questa gara.
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