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26 settembre 2019, Torino vs Milan 2-1




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - DUBBIO BENNACER-BIGLIA IN MEZZO, LEAO VERSO LA RICONFERMA
Marco Giampaolo prosegue sulla sua strada e, contro il Torino, dovrebbe confermare gran parte della formazione vista sabato nel derby, sebbene ci siano diversi ballottaggi. Sicuramente non vedremo una trasformazione totale del Diavolo, la sconfitta nella stracittadina non ha fatto vacillare il tecnico rossonero.
TORNA CALABRIA, RODRIGUEZ IN VANTAGGIO - Oltre alla presenza certa di Donnarumma e della coppia di centrali, va registrato il ritorno dal primo minuto di Calabria dopo la squalifica nel derby. Il giovane terzino andrà a prendere il posto di Andrea Conti. L'unico dubbio è invece a sinistra, con Rodriguez in vantaggio su Theo Hernandez.
DUBBIO BENNACER-BIGLIA - A centrocampo il più grande dubbio riguarda il regista, dove Bennacer e Biglia si giocano una maglia da titolare. Per le altre due posizioni sono in vantaggio Kessie e Calhanoglu, con l'ivoriano che potrebbe però essere insidiato da Rade Krunic, provato dal tecnico in allenamento.
ANCORA LEAO - Giampaolo pare intenzionato a confermare il trio d'attacco visto sabato, ovvero Suso, Piatek e Leao. Il portoghese dovrebbe quindi partire nuovamente dal primo minuto, con Rebic che, dalle valutazioni della vigilia, parte in svantaggio.
Di seguito la probabile formazione rossonera:
Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Bennacer (Biglia), Calhanoglu; Suso, Piatek, Leao.





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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 25 settembre 2019)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 26 settembre 2019)




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Colombo con Gianfranco Giordano,
ex Fossa Sez. Torino
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Colombo con Samuele e Mauricio
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Samuele e Mauricio
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Colombo con Roman del Milan Club Polonia
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Colombo tra Davide "Il Moro" Moretto
e Mauro Busnati di Naviglio Rossonero
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e Mauro Busnati di Naviglio Rossonero
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Nicola Pozzi, addetto stampa AC Milan
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Prepartita, tifo del Toro e del Milan, fasi iniziali dell'incontro


Il gol di Piatek su rigore




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 27 settembre 2019)
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dal sito www.gazzetta.it

A BELOTTI VENGONO I QUATTRO MINUTI: LA DOPPIETTA DEL GALLO MANDA ALL’INFERNO IL MILAN DI GIAMPAOLO
Il Torino va sotto per un rigore di Piatek e soffre il bel primo tempo dei rossoneri, che però spariscono nella ripresa. Kessie nel recupero si divora il gol del pari e Sirigu salva sul polacco
La prova del nove si colora di granata. C’è un Belotti pazzesco nella rimonta che il Toro firma nella ripresa dopo aver incassato nel primo tempo il rigore di Piatek. La ribalta la squadra di Mazzarri con una ripresa di carattere e qualità, trascinata dalla doppietta del Gallo, e ora si porta al quarto posto con nove punti. Dopo due sconfitte, il Toro si rilancia alla grande, mentre il Milan – a cui non basta un bel primo tempo – deve ingoiare l’amarezza della seconda sconfitta consecutiva.
DIVERSI IN TUTTO — Sì, è la notte del tridente. Tutto proiettato in verticale quello granata: il giocatore più pagato della storia del Toro (25 milioni), Simone Verdi, guida quello del Toro. Tocca a lui ondeggiare sulla trequarti per accendere la coppia Zaza-Belotti. Si distende su piano orizzontale, invece, il trio offensivo disegnato da Giampaolo: Suso è la freccia sulla destra, Leao è la minaccia costante a sinistra, in mezzo c’è Piatek a fare continuamente a sportellate (e a vincere i duelli) con Lyanco. Sono diversi in tutto i due tridenti, e lo sono anche in ciò che producono nel primo tempo: sette occasioni, tre tiri nello specchio e un gol su calcio di rigore, quello del Milan; un’occasione poco prima dell’intervallo con Belotti e nessuna conclusione nello specchio quello del Toro. La sfida tra Toro e Milan non è certo tutta qui, ma questa è una distanza importante che si mette tra le due squadre.
IL PISTOLERO — Gioca meglio il Milan. Anzi, a dirla tutta, a tratti nel primo tempo gioca proprio bene. Certo, si vede chiaramente che quello di Giampaolo è un cantiere tutto aperto, ma la reazione data dai rossoneri dopo la botta presa nel derby nei primi quarantacinque minuti di questo posticipo è certamente di qualità. Non spreca un pallone il centrocampo del Milan, con Bennacer continuamente acceso, e Calhanoglu con la testa giusta nella partita. Il resto lo fanno le incursioni di Leao, in buona serata, la prepotenza di Piatek e la qualità di Suso, anche se a tratti, al servizio della squadra. Ancora timido il Toro: quello del primo tempo non è la squadra “arrabbiata” invocata da Mazzarri alla vigilia. Soffre la velocità delle giocate del Milan, Verdi si vede poco e il duo di centrocampo Baselli-Rincon è costantemente superato. Si spezza in fretta l’equilibrio della serata, e c’è la firma di Piatek. Al sedicesimo è Leao a guadagnare un rigore in conseguenza di un contatto con De Silvestri, due minuti dopo dal dischetto il polacco è freddo e perfetto (secondo gol del Pistolero in questo campionato, dopo quello di Verona). Impossibile per Sirigu arrivarci. Rotto il ghiaccio il Milan si distende, Kessie ha la chance per raddoppiare ma la spreca sparando il suo fendente sui tabelloni (21’), un minuto dopo invece Sirigu compie un miracolo su un colpo di testa di Leao. Sono dieci minuti di bambola per il Toro, che al 24’ subisce anche una conclusione dalla distanza sulla quale Sirigu ci arriva come può. Mentre la gara sale di tono agonistico (fioccano diverse ammonizioni), il Milan continua a giocare concedendo un’unica possibilità al Torino, al terzo di recupero: Belotti per poco non approfitta di un’indecisione tra Musacchio, Calabria e Donnarumma (in uscita). Palla alta.
UN ALTRO TORO — S’inizia a vedere il carattere del Toro in avvio di ripresa: dopo cinque minuti, una sberla di Aina, ad esempio, scuote Donnarumma attento con i pugni. E’ il Milan ad avere le chance per raddoppiare: come quando Lyanco perde una palla sanguinosa ma Suso non ne approfitta, ma soprattutto al nono del secondo tempo quando Piatek sbaglia un rigore in movimento su assist di Romagnoli. Intorno al quarto d’ora dentro Ansaldi per Lyanco (e il Toro passa a quattro) e Bonaventura. Il Toro ci prova a salire d’intensità, e comincia ad arrivare con la foga dalle parti di Donnarumma, sia con Zaza che con Belotti.
I QUATTRO MINUTI DEL GALLO — Mazzarri fa la mossa: con dentro Ansaldi e Berenguer passa a un 4-2-4. Ma ora è un altro Toro, che sale di tono, gioca meglio e che trova, meritatamente il pari al 27’ della ripresa con una conclusione potente di Belotti che sorprende Musacchio e Donnarumma. Ma quando il Gallo si scatena sono dolori, e qui il Toro è ormai scatenato. Così passano appena quattro minuti, quando al 32’ prima ci prova Zaza poi sulla respinta corta di Donnarumma si avventa Belotti in acrobazia che fa esplodere l’Olimpico. E’ il decimo gol stagione del Gallo con il club, addirittura l’undicesimo considerando anche la rete in Nazionale. Nel recupero Kessie (davvero clamoroso l’errore di sinistro a pochi centimetri dalla porta) e Piatek (strepitoso Sirigu) falliscono il due a due. La festa è tutta del Toro.
Mario Pagliara


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - KESSIE-PIATEK, ERRORI PESANTISSIMI. BENNACER E LEAO I MIGLIORI. I CAMBI NON PREMIANO GIAMPAOLO
G. Donnarumma 5,5: bene nelle uscite alte, un po’ meno su quella fuori area su Belotti al tramonto del primo tempo. Nella ripresa il Gallo gli piega la mano incrociando sul primo palo il destro del pareggio. Poco prima, Gigio era stato bravo ad uscire a valanga sul Gallo. Incolpevole sul gol del 2-1 dove respinge come può una conclusione ravvicinata.
Calabria 6: spinge bene nel primo tempo, nel secondo tiene più la posizione, anche perché è la squadra ad abbassarsi. Aina lo salta solo una volta.
Musacchio 5,5: salvataggio miracoloso su Zaza a evitare il gol del pareggio. Poi, però, si fa puntare da Belotti in occasione della rete dell’1-1 granata e gli concede l’intero. Errore grave per uno della sua esperienza.
Romagnoli 6: si francobolla a Zaza, che gioca sempre nella sua zona. Finché c’è equilibrio tra i reparti, è anche uno di quelli a cui viene affidata l’uscita del pallone dalla difesa.
Theo Hernandez 6: gioca passando il pallone in avanti, quasi mai indietro e quando fa quest’ultima cosa, Giampaolo si arrabbia. Spinge con dedizione e cerca di trovare qualche soluzione nel momento in cui il Milan prova a recuperare la bussola.
Kessie 5: la sua prestazione è parallela a quella della squadra. Primo tempo molto bene, secondo tempo in calando con il gol del 2-2 divorato da 3 metri che urla vendetta. Incredibile l’occasione sciupata.
Bennacer 6,5: torna titolare e seppur gravato da un giallo, sviluppa calcio in maniera verticale, veloce e precisa. Sradica anche molti palloni. Sacrificato sull’altare del tentativo di rimonta. (dal 78’ Rebic sv).
Calhanoglu 6: sostanza, ritmo e gioco in verticale. Con Bennacer accanto, cambia registro anche lui e lo fa in meglio. Quando il Milan, per disperazione, si mette 4-2-4 deve prendere in mano la regia della squadra, ma subisce il contraccolpo del 2-1 come il resto della squadra.
Suso 5: quando il Milan sviluppa a destra, i palloni sono tutti suoi. Ma la sostanza è poca. Non trova mai la porta di Sirigu, spesso il suo contro movimento viene fermato da Bremer e non illumina mai l’azione offensiva.
Piatek 5,5: secondo rigore a favore e secondo gol. Trasformazione perfetta, potente e precisa. È suo il cross dal quale nasce il penalty. Lavora tantissimo con la squadra, ma fallisce l’occasione dello 0-2, che è una sorta di tourining point della partita. Clamoroso l’errore al 94’:30’’ sull’unica palla decente di Suso, dove non angola il colpo di testa e permette a Sirigu la parata decisiva.
Leao 6,5: quanto visto nel derby non era un fuoco di paglia. Si procura il calcio di rigore con il quale il Milan va in vantaggio. Sirigu gli toglie dall’incrocio dei pali un bel colpo di testa in controtempo e regala giocate molto interessanti, mettendo in crisi Izzo. (65’ Bonaventura 6: sufficienza per il ritorno in campo dopo undici mesi. La condizione sta crescendo, mette la palla che Kessie non tramuta nel gol del pareggio).
ALLENATORE:
Giampaolo 5,5: i primi 60 minuti sono i migliori da inizio campionato. Poi il black-out della squadra. I cambi di Bennacer e Leao tolgono verticalità, regia e imprevedibilità sulla corsia sinistra.