dal sito www.gazzetta.it
REBIC ALL'ULTIMO SECONDO FA GODERE IL MILAN: L'UDINESE È RIBALTATA
I rossoneri tornano alla vittoria in campionato a San Siro che mancava dal 31 ottobre: grandi protagonisti il croato (doppietta) e Theo Hernandez
Il Milan conquista una vittoria come non lo aveva mai fatto: con la cattiveria e la voglia di non arrendersi. Piega l'Udinese con tre gol (dopo essere passato in svantaggio e poi rimontato) senza il contributo di Ibrahimovic. Zlatan collabora ma non finalizza: in giornate così è positivo anche questo. Pioli lo presenta titolare a San Siro per la prima volta, nella giornata in cui deve rinunciare a Musacchio, Calhanoglu e Calabria. Dall’inizio anche Kjaer (già testato in Coppa Italia), Bonaventura e Conti. Per Gotti ancora Okaka e Lasagna davanti, De Paul è l’uomo di qualità a centrocampo. San Siro aspettava Zlatan ma dopo sei minuti colpisce Stryger Larsen, danese dell’Udinese: è pronto e preciso a segnare dalla distanza dopo l’uscita a vuoto di Donnarumma. Non è un grande Milan, gli avversari pressano e il centrocampo rossonero non ha tempo di ragionare. Castillejo è nella versione tuttofare confusionario e a Ibra arrivano pochi palloni giocabili. Il primo ad andare vicino al pareggio è così Romagnoli di testa su calcio piazzato. I rossoneri conquistano una serie di calci d’angolo, ma non vanno oltre: Ibrahimovic stacca ma è impreciso, Leao è murato quando riesce ad andare al tiro. Troppo poco Milan e infatti San Siro all’intervallo fischia una prestazione senza cattiveria.
DOPPIO REBIC — Il secondo tempo è di un’altra marca e si intuisce subito: così il Milan può ribaltare il risultato dopo 25’ di pressione costante. Pioli cambia con Rebic per Bonaventura e funziona: Conti in discesa dalla destra serve in mezzo il croato per il primo gol rossonero. Un gol in A che per il 18 del Milan torna a 1540 giorni di distanza: aveva segnato in campionato con la Fiorentina nel 2015. L’arbitro Pairetto beccato dalla Curva Sud ricorre al Var per un tocco di mano sul contrasto tra Ibra e Becao: il rigore non c’è e il polemico Pioli viene ammonito. Se la rimonta si compie è anche perché prima Gigio riscatta l’errore sul vantaggio bianconero con una parata difficilissima su Mandragora, che calcia da pochi metri, e poi con una deviazione al volo sul tentativo di Okaka. Sugli sviluppi di un corner può allora arrivare il raddoppio rossonero: Theo Hernandez si avventa sulla palla respinta dalla difesa friulana e con un sinistro al volo trova da fuori area l’angolo basso dove Musso non può arrivare. Theo è così il capocannoniere rossonero in campionato: per ritrovare un difensore del Milan capace di segnare 5 gol in A si deve indietreggiare a Panucci nel 95-’96. Ora i rossoneri controllano con maggiore attenzione di prima, quando le imbucate avversarie erano frequenti. Ibra richiama l’attenzione su di sé due volte in quattro minuti: all’80’ per un giallo, all’84 per il primo vero pericolo verso Musso, ma il destro in scivolata è alto di poco. Quando la partita sembra ormai chiusa l’Udinese trova il pareggio con Lasagna: Stryger Larsen stavolta è in versione assist man, sul suo cross il colpo di testa del compagno è imparabile per Gigio. Per Lasagna è il quinto gol consecutivo a San Siro contro Milan e Inter. Finita qui? Macché, perché questa è la giornata di Rebic. Che al 93’ raccoglie da Ibra, continua in azione personale e trova l’unico angolo scoperto. San Siro esplode: il Milan trova la vittoria e una preziosa risorsa in più.
Alessandra Gozzini
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - REBIC, L'EROE CHE NON TI ASPETTI. THEO, GOL DA FUORICLASSE. BENNACER DISEGNA CALCIO
G. Donnarumma 6: il vantaggio dell’Udinese nasce da una sua uscita fuori area totalmente sbagliata. A Cagliari aveva salvato su Joao Pedro, oggi invece finisce per terra lasciando lo specchio aperto con Larsen che fa gol. Nella ripresa, però, rialza la testa con tre parate (più una annullata dal fuorigioco di Lasagna) che salvano il Milan dal secondo gol friulano. Il colpo di testa di Lasagna per il 2-2 non gli lascia scampo.
Conti 6,5: Sema è un bel peperino sulla corsia e lo tiene in apprensione. Decisiva l’accelerazione e l’assist con cui premia il taglio di Rebic per l’1-1, Perde la marcatura di Lasagna in occasione del 2-2. A livello globale, specie nella ripresa, sale di tono.
Kjaer 5.5: in difficoltà sia nel corpo a corpo con Okaka, sia in rapidità con Lasagna che gli dà un paio di metri in allungo.
Romagnoli 6: Okaka quando gli si pianta con il corpo gli nasconde palla, ma Alessio lo manda a girare a largo. Lasagna e De Paul cercano l’attacco al terzo corridoio, ma lui chiude la porta.
Theo Hernandez 7: fa un gol fantascientifico che fa tremare San Siro. La botta al volo è di quelle che entrano nei cuori della gente. Potrebbe valere 100 milioni, in questo momento, se affinasse anche la fase difensiva. Nasce da una sua lettura errata il cross del 2-2 friulano. Ma c’è tempo per migliorare. Ad oggi, il miglior terzino sinistro della Serie A.
Castillejo 6,5: altra prova di sostanza per Samu, che affossa sempre più Suso in panchina. Scatta, dribbla, stringe quando deve farlo e regala anche qualche numero di ottima fattura. È in fiducia e si vede. (dal 76’ Krunic 6: entra nel momento cruciale della gara per fare il 4-2-3-1 dietro a Ibra. Fa massa nell’assalto finale).
Kessie 5,5: se non pestasse i piedi a Bennacer quando si libera del pallone, farebbe la cosa giusta. Perde, ai punti, il duello fisico con Fofana.
Bennacer 7: vede e disegna calcio come non succedeva da tempo al Milan. Nel 4-4-2 si trova a suo agio e fa quasi sempre la scelta giusta. Deve limare l’irruenza, perché 9 ammonizioni in 20 gare sono troppe.
Bonaventura 5: è in una fase di down fisico ed è comprensibile, ma nei 45’ che gioca non riesce a combinare nulla di utile alla squadra. Deve recuperare smalto atletico per tornare incisivo come nei mesi di novembre e dicembre. (dal 46’ Rebic 8: l’eroe che non ti aspetti. Entra a inizio ripresa e trova il pareggio con un taglio bellissimo su cross di Conti. Entra in fiducia e fa vedere cose importanti. Poi, nel recupero, trova il mancino vincente che fa tremare lo stadio. Si può essere eroi per un tempo e candidarsi ad una maglia da titolare con una doppietta così).
Leao 6: alla fine arriva alla sufficienza per la costanza del secondo tempo. Nel primo è apatico, soffre il corpo a corpo con Becao tranne quando ha campo per puntarlo. Meglio nei secondi 45’.
Ibrahimovic 6: la prima azione vera del Milan la costruisce lui prendendo palla a metà campo e arrivando quasi a finalizzarla. Crea terrore nei difensori, come nel forcing finale con il gol di Rebic dove occupa spazio visivo agli avversari. Non trova il gol a San Siro, ma arriverà.
ALLENATORE:
Pioli 6,5: la prima frazione di gioco è da censura per mollezza della squadra. Il secondo tempo è più ruspante e azzecca il cambio di Bonaventura con Rebic. La squadra non molla nemmeno dopo il 2-2.
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