dal sito www.gazzetta.it
GOL DI ICARDI SU PAPERA DI DONNARUMMA
I nerazzurri colpiscono un palo con De Vrij e comandano il gioco per praticamente tutta la gara, ma il muro rossonero crolla solo al 92' per un erroraccio di Gigio
Ogni volta un po' più in là. Ogni volta al limite. Ogni volta. Inizia a essere un vizio. L'Inter colpisce ancora nel recupero. Colpisce ancora sull'asse Vecino-Icardi. Ancora di testa. Stavolta non rimonta, sentenzia. Si porta a casa il derby all'ultima azione offensiva, quando i titoli di coda sembravano già essere partiti (e qualche macchina dal parcheggio pure). Decide Icardi, Maurito, il capitano, il "nueve": il killer venuto da un altro calcio, in cui i centravanti li vedevi due volte in 90', quando segnavano e quando esultavano. L'Inter infila così la settima, e soprattutto si tiene il trono cittadino: Spalletti esulta come raramente si era visto, la "mourinhizzazione" continua. Il Milan crolla sul cross da destra di Vecino che trova centrali e Donnarumma forse rilassati anzitempo: punizione pesante, dopo una gara difensivamente buona. Ma anche una gara molto difensiva.
LA CALMA — Un'ora prima del match si alza su Milano, zona San Siro, un vento clamoroso che lascia presagire tempesta. All'ingresso delle squadra in campo le due curve regalano un botta e risposta acceso con enormi coreografie. I due centravanti argentini si incrociano a centrocampo con l'aria di due pistoleri prima del duello finale. I 78mila di San Siro sono tutti lì, carichi. Poi si parte e… niente. La clamorosa energia di due settimane di attesa dello scontro fra superpotenze sembra scaricarsi in due duelli a sciabolate di Nainggolan e Biglia. L'Inter costruisce, il Milan presidia, al 90' il pari è risultato logico, ma non quest'anno, non con i nerazzurri in formato Cesarini.
INTER AI PUNTI — Intendiamoci, la squadra di Spalletti fa di più per guadagnarsi i tre punti. Soprattutto nel primo tempo lo "0" nei gol segnati le va stretto. Icardi timbra già al 12', su cross di Brozovic: a centro area però Vecino la sfiora e in quel momento il numero 9 nerazzurro è in fuorigioco. Il Milan, nel dubbio, pareggerà il contro dei gol irregolari, con Musacchio in fuorigioco sul tocco di Romagnoli al 43'. Niente da fare per i pali: vince l'Inter. Al 33' azione da corner, Perisic la rimette in mezzo, De Vrij gira verso la porta e trova il legno. Resterà l'occasione più clamorosa, nonostante il predominio continui nella ripresa. Donnarumma, però, trema più per un retropassaggio di Biglia che per i tentativi dei rivali. Il gol finale è il premio per una squadra che non molla mai, come Brozovic fasciato, ma sempre in tackle. I piani di Spalletti non avevano fatto concessioni alla Champions: Vecino è titolare e fra i più attivi, pur divorandosi un gol a fine primo tempo, Vrsaljko a destra controlla la fascia e prova qualche cross. I piani di Spalletti vengono parzialmente sconvolti al 30', quando il Ninja getta la spugna. Nainggolan si infortuna 10' prima in un contrasto con Biglia: l'ex laziale allunga la gamba, l'ex romanista gli pesta il piede, escono malconci entrambi. Poi un nuovo incrocio, meno cruento, ma con il belga che si fa male: entra Borja Valero. Metterà legna, sbaglierà un po', ma è recuperato alla causa.
MILAN FINO AL 90' — Il Milan per l'occasione importante sale di livello difensivo: la squadra di Gattuso si assesta su di un 4-5-1 ordinato e compatto, che prova ad aggredire subito i portatori di palla avversari. Parte forte, poi con i primi due tiri del match, poi ripiega per lo più si difende, pareggiando solo il conto dei gol annullati. Per ripartire si affida principalmente a Calhanoglu, meno braccato di Suso, mentre Higuain vive una serata da Icardi, con pochi palloni toccati e qualche ripiegamento difensivo. Cutrone entra tardi e non si vede, la disattenzione finale, quasi un contropiede subito, è inspiegabile. Con questa Inter, poi…
Valerio Clari
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - GIGIO, MA DOVE VAI? MUSACCHIO VANIFICA UNA GRANDE PROVA. CALHANOGLU IMPALPABILE
G. Donnarumma 4: dove va sul cross di Vecino? Icardi viene perso da Higuain ma lui sul traversone dell’uruguagio resta a metà e Icardi segna a porta vuota a tempo scaduto.
Calabria 6,5: una partita di altissimo livello quella di Davide, che non fa mai passare Perisic sulla sua banda di competenza. Esce nel recupero. (dal 91’ Abate sv).
Musacchio 4: vanifica una partita da mostro con l’errore che manda all’inferno il Milan, perdendo Icardi sul cross di Vecino. Fino a quel momento, era stato praticamente perfetto.
Romagnoli 5,5: il voto scende inevitabilmente perché permette a Vecino di crossare con troppa facilità. Anche lui, come Musacchio, fino a quel momento era stato quasi perfetto.
Rodriguez 6: fa una buona prova, spingendo di più rispetto a Calabria e offrendo sempre ai compagni di squadra una valida alternativa nel giro palla.
Kessie 6: condizionato dalla botta alla caviglia, si vede che gioca con il freno a mano tirato. Tuttavia tiene bene botta in fase difensiva finché ne ha. (dall’84’ Bakayoko sv).
Biglia 6,5: prestazione di grande spessore di Lucas, che a parte il retropassaggio nello specchio della porta a Donnarumma, è un catalizzatore totale di palloni. Si becca un giallo per uno scontro con Nainggolan, ma è il belga che gli entra male sulla caviglia.
Bonaventura 5,5: non si accede mai per come sa. Troppo contratto e poco propositivo. Nella ripresa prova a fare qualcosa di più, ma senza ricamare nessuna delle sue giocate tipiche.
Suso 6: conferma la teoria che se la davanti non ci mette qualcosa lui, si fa poco. Con il Calhanoglu di questo periodo che è la brutta copia di quello dello scorso anno, cerca di mettere alla frusta Asamoah. Più combattivo anche in fase difensiva.
Higuain 5,5: poveraccio, non gli arriva un pallone degno di tale nome anche perché la squadra è lenta, prevedibile e non riesce a creare occasioni da gol. Lui prova a dare una mano anche dietro cercando una connessione con la palla, ma spesso il Milan va a 56k.
Calhanoglu 5: continua il suo momento no. Anche nel derby non azzecca una scelta che sia una, sia in fase conclusiva sia d’impostazione e non salta mai l’uomo. (dal 71’ Cutrone 5,5: entra per il turco, ma Gattuso gli fa fare l’esterno. Prova a metterci del suo, ma anche lui non può fare granché con l'atteggiamento della squadra).
Allenatore:
Gattuso 5: la partita che gioca il suo Milan è tutto il contrario di quello che va provando e predicando a Milanello. Ritmo basso, imprecisioni varie, mai un’azione con quattro passaggi puliti. L’Inter schiaccia il Milan e anche sulla gestione tattica della partita, con il Milan rimasto col 4-3-3, lascia qualche dubbio.
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