dal sito www.gazzetta.it
GOL DI CASTILLEJO E PARI DI BRUNO ALVES SU PUNIZIONE
Brutta partita dei rossoneri e stop nella corsa Champions. Stasera la Roma può sognare il sorpasso battendo l'Inter a San Siro
Una buona fetta della stagione di Parma e Milan passava dal match del Tardini, e il boato che sommerge le squadre al fischio finale di Valeri suggerisce, semmai ce ne fosse bisogno, chi può sorridere dopo questo 1-1. Gli emiliani di D'Aversa, in piena corsa salvezza, fanno un passo avanti preziosissimo e soprattutto respirano aria di fiducia dopo un'ottima prestazione. La frenata del Diavolo, invece, rischia di ridisegnare la classifica rossonera e di produrre contraccolpi psicologici: Romagnoli e compagni, rimontati all'87' dopo essere passati in vantaggio al 69' sono ancora quarti, ma tra due giorni potrebbero ritrovarsi al quinto posto, scavalcati dalla Roma e alla pari con l'Atalanta.
PIÙ PARMA CHE MILAN — Sul prato del Tardini splende il sole, ma per un'ora buona sulle trame di gioco del Milan cala il buio più totale: il 4-3-3 con Suso e Borini ai lati di Piatek è statico, Calha da mezzala ragiona più da play che da incursore, Conti fatica in copertura e non arriva mai sul fondo. Il Diavolo non crea e il Parma schierato con un 5-3-2 da D'Aversa guadagna metri e coraggio: dall'inserimento di Ceravolo – murato in uscita da Donnarumma mentre il pubblico invoca un rigore che non c'è - alla rovesciata di Kucka e al tap-in alto di Gervinho dopo una deviazione di Gigio sul solito Ceravolo, i brividi della prima parte di gara corrono quasi esclusivamente sulla schiena di Gattuso.
GLI AGGIUSTAMENTI PAGANO — Come successo contro la Lazio, Rino decide di cambiare e anche stavolta il campo gli dà ragione. Al 58' dentro Cutrone per Bakayoko e – poco dopo – Castillejo per Conti: il Milan rimette l'abito della difesa a tre, con Rodriguez accanto a Zapata e Romagnoli, e Suso si sistema sulla trequarti alle spalle delle due punte. Il baricentro si alza, i rossoneri si fanno vedere sull'out di destra e da quelle zolle parte l'azione che porta al gol: al 69' Suso mette in mezzo e trova una bellissima "carambola" di testa di Castillejo, al quarto centro in rossonero.
IL COMPASSO DI BRUNO — Anche alla luce di una condizione fisica tutt'altro che brillante, Gattuso modifica ancora l'assetto dei suoi: Biglia prende il posto di Calhanoglu e il Milan si ridisegna sul 4-4-2 con Borini terzino destro. I rossoneri soffrono e rischiano su di un palo di Siligardi e una gran botta di Kucka dal limite, poi incassano il pareggio, a tre minuti dal 90'. E così pure D'Aversa ritira il suo gettone di punti dopo un cambio in corsa, perché è Sprocati – entrato per Ceravolo – a guadagnare la punizione che capitan Bruno Alves trasforma da maestro. I 20mila del Tardini sono in delirio, il Diavolo in ansia: da stasera bisognerà sperare che a frenare siano anche le inseguitrici.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PRESTAZIONE MOLTO PREOCCUPANTE. MALISSIMO IN TANTI. ZAPATA-CASTILLEJO IN MIGLIORI
G. Donnarumma 6: ottima uscita bassa su Ceravolo, un po’ a farfalle su Gervinho. Sulla punizione-gol di Bruno Alves non può fare niente.
Conti 5: torna titolare, ma non becca un canale in fase offensiva. In più, in quella di copertura, va in grande difficoltà con Suso che lo lascia sempre solo. Dimarco è spesso nella sua zona. (dal 66’ Castillejo 6,5. Sblocca la partita con un bel gol, tutto in salsa andalusa, e mette maggiormente in difficoltà la fascia destra del Parma).
Zapata 7: Gervinho non lo salta mai in velocità, anche perché Zap sa come prenderlo, sia in statica sia in dinamica. Un ritorno importantissimo, sotto tutti i punti di vista.
Romagnoli 6,5: Ceravolo viene curato in maniera quasi perfetta da Alessio, che è sempre presente nel giro palla ed è anche quello che prova a dare velocità allo stesso, predicando nel deserto.
Rodriguez 6: finché si va a un certo ritmo, sulla fascia ci sta bene. Meglio nella ripresa, da terzo centrale, dove riesce anche a braccare un tentativo di Gervinho di andarsene in campo aperto.
Kessie 5,5: un primo tempo inchiodato alle zolle del Tardini, dove per poco non fa venire una crisi di nervi a tutti. Meglio nella ripresa, ma la lancetta sta andando oltre la riserva.
Bakayoko 6: Kucka lo opera dopo pochi secondi, lui si riprende ed è uno dei meno peggio, cercando di reggere da solo l’impatto della squadra di D’Aversa. (dal 58’ Cutrone 6: Castillejo lo anticipa in occasione del gol del Milan. Ci mette quella verve che era mancata nel primo tempo).
Calhanoglu 5: apatico e impreciso e, a volte, sembra anche impaurito nel prendersi la responsabilità di andare a calciare dalla media distanza. Anche lui, come Borini, è protagonista di diversi spostamenti tattici, ma la sua prova rimane sotto la soglia dell’accettabilità. (dal 75’ Biglia 5: prende il posto del turco, ma ha inserita la modalità moviola. Perde anche il pallone che innesca l’azione della punizione).
Suso 5,5: un primo tempo osceno, dove varca i limiti dell’irritabilità. Nel secondo tempo trova l’assist per il gol di Castillejo, ma è una goccia d’acqua nel deserto di una produzione offensiva sterile e prevedibile. Un po’ come lui.
Piatek 5,5: finché non entra Cutrone, pascola da solo in mezzo ai tre difensori centrali del Parma. Poi, quando si allinea con Patrick, sembra più vivo e tiene più bassi Alves e Gagliolo.
Borini 5: un cuore grande così, perché viene spostato come una trottola durante i vari cambi di modulo a gara in corso. Fa tutto, con grande dedizione. Commette il fallo da cui nasce la punizione del gol del pareggio.
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