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18 gennaio 2019
GENOA-MILAN LUNEDÌ ALLE 15, STRISCIONI DI PROTESTA IN CITTÀ: "LA MORTE DEL CALCIO"
I tifosi rossoblù hanno esposto cinque striscioni in città: "Avete rotto il ca...lcio"
Scritte e striscioni che scaldano il clima in vista del match Genoa-Milan di lunedì sono comparsi questa notte allo stadio Luigi Ferraris e in altre parti della città di Genova. "Se l'ordine pubblico volete tutelare non dovete provocare", recitava uno striscione all'ingresso della tribuna mentre un altro all'uscita del casello di Genova Nervi: "Avete rotto il ca..lcio".
Un altro striscione è comparso in corso Europa: "Lunedì ore 15 la morte del calcio". Infine in corso Saffi in centro città: "Osservatorio incompetente il calcio è della gente". Sempre all'uscita del casello di Nervi è stata anche fatta una scritta di insulti contro la squadra rossonera. La decisione dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive di non riportare il posticipo alle 21, come era stato inizialmente fissato, ha provocato critiche a Genova visto che molti tifosi per poter assistere alla partita dovranno prendere un pomeriggio di ferie mentre le scuole intorno allo stadio chiuderanno un'ora prima. I commercianti lamentano una giornata lavorativa a rischio coprifuoco.
Gli striscioni di stanotte rappresentano al momento la prima forma di contestazione nei confronti della Lega Calcio e dell'Osservatorio: finora non è ancora stata presa una decisione ufficiale e unanime sulla protesta da mettere in campo. Probabilmente una parte dei tifosi resterà fuori dalla gradinata Nord mentre altri potrebbero attuare lo sciopero del tifo per la prima parte del match.
IL COMUNICATO DEI CLUB GENOANI
Lo chiamano calcio moderno, quello dello spezzatino in TV, quello dove i titoli in borsa contano più di quelli sportivi, quello dove vincono i milioni e non sempre i migliori….dove si sbandierano slogan come “riportiamo le famiglie allo stadio” e poi ad una famiglia per portare i bambini allo stadio serve un quinto dello uno stipendio, grazie alle tariffe che vengono applicate ai biglietti.
Tutto questo carrozzone poi si muove vincolato sotto l’occhio vigile dell’ordine pubblico, parola magica in nome della quale si può applicare qualsiasi tipo di restrizione: dai tornelli agli accessi nominali, dalle trasferte vietate alle curve chiuse e tutti i provvedimenti vanno a discapito degli unici che veramente partecipano a questo mondo, a proprie spese e in nome di una passione e di un attaccamento alla propria squadra.
L’ultima novità, ma solo in ordine di tempo, è il colpo di genio di un ministro che l’ordine dovrebbe tutelarlo e che invece getta nel caos una città già martoriata dalle difficoltà post crollo Ponte Morandi: Una partita alle ore 15:00 di un normale lunedì lavorativo! A lui chiediamo una ragione per la sua scelta “no-sense” in nome di un ordine pubblico per un incontro di calcio la cui unica criticità sta proprio nell’orario che gli si è voluto attribuire.
Negli anni Infatti la partita che vede affrontarsi Genoa e Milan da sempre definita “a rischio” ha visto portare avanti un percorso partito dai divieti di trasferta alle tifoserie, passato poi all’apertura dei settori ospiti sino ad arrivare alla disputa in orario serale nelle ultime due stagioni senza rilevare particolari preoccupazioni dal punto di vista dell’ordine pubblico.
Non c’è una ragione tempistica perché la disputa in quell’orario mette in ginocchio un quartiere ad alta densità di attività commerciali come Marassi. Non c’è ragione logistica perché sappiamo come lo stadio di Genova sia vicinissimo all’uscita autostradale di Genova Est, già messa in crisi dalle forzature dovute al crollo del ponte Morandi. Non c’è neppure una ragione logico-televisiva che da tempo sappiamo essere l’unico grande peso sulla bilancia in grado di spostare gli equilibri dei calendari di calcio.
Sicuramente avrebbe maggiore seguito una partita alle 21:00 quando la stragrande maggioranza della popolazione è rientrata a casa dal lavoro. Con particolare rammarico abbiamo raccolto poi le dichiarazioni di chi è a capo di un osservatorio e che dovrebbe vigilare il regolare svolgimento delle manifestazioni sportive ma che con fastidiosa leggerezza riesce a farsi una ragione del malcontento di chi pur avendo pagato un abbonamento per assistere alla partita sarà di fatto impedito di poterlo fare, perché non tutti ricordiamoci hanno realtà lavorative che gli permettano giorni di ferie o permessi.
Ci chiediamo che ragioni potrebbe farsi questa signora se un giorno i suoi figli fossero costretti a rinunciare ad ore di lezione a scuola perché L’istituto viene chiuso anticipatamente per una partita di calcio. “Capire tu non puoi se non sei come noi” recita uno slogan che bene rappresenta tutti i tifosi indipendentemente dai colori che portano, tifosi, che ogni domenica affrontano chilometri e sacrifici economici in nome di una passione ed a sostegno della propria squadra. A questi signori che con disarmante leggerezza fanno spallucce di fronte alle difficoltà ed alle necessità di una popolazione alla quale nei giorni caldi di agosto avevano promesso vicinanza e sostegno spieghiamo come lunedì alle ore 15:00 i genoani, così come tanti altri genovesi, saranno regolarmente sul posto di lavoro per far tornare Genova più Superba di prima, anche se delle loro scelte insensate e di questo “calcio moderno” proprio non riescono a farsene una ragione.
dal sito www.milannews.it
21 gennaio 2019
ULTRÀ GENOA: "COL MILAN TENSIONI ALLE SPALLE, SALVINI NON LO SAPEVA?"
"Da qualche anno, Genoa-Milan non è più una partita a rischio. Salvini avrebbe dovuto informarsi meglio. Spostarla al lunedì pomeriggio è stato un errore". Il quotidiano La Repubblica ha intervistato Massimo Leopizzi, detto "Leo", leader del tifo rossoblù più estremo. Gli ultras genoani diserteranno lo stadio in segno di protesta: "Quella storia dolorosa (l’omicidio di Vincenzo Spagnolo, avvenuto nel ’95) stava per diventare un buon esempio per tutti. Adesso potrebbero riaccendersi tensioni che ormai ci eravamo lasciati alle spalle”. Come detto, il clima tra le due tifoserie è molto più disteso rispetto al passato: “Il punto più importante è stato l’atteggiamento di Cosimo Spagnolo, il padre di ‘Spagna’: quell’uomo non hai mai perso occasione per invocare la pace, per cancellare dalle menti di noi tutti la parola vendetta. Del gruppo dei milanisti che partecipò a quell’agguato, nessuno frequenta più la Curva Sud. E la maggior parte dei genoani coinvolti negli incidenti dopo l’omicidio, oggi ha più di cinquant’anni. In una notturna a Milano, uno dei nostri viene arrestato dalla polizia. Mi telefona il Barone in persona: “Se volete, abbiamo tra i nostri un avvocato”. Uno giovane, bravissimo. Che il giorno dopo in tribunale fa un ottimo lavoro". La chiave di tutto è a Scampia nel giugno 2014, funerali di Ciro Esposito: "Ogni gruppo di tifosi rendeva omaggio. A un certo punto ecco dieci dei nostri, e dieci milanisti. La cosa non era preparata, però nessuno si è tirato indietro. Abbiamo marciato insieme. È da un po’ che i milanisti hanno smesso di cantare: “Uno di meno”, riferito a Spagna. E poi hanno dedicato uno striscione allo “Squalo”, uno dei nostri, morto 2 anni fa. Col Barone e Lucci ci sentiamo al telefono prima delle partite".
dal sito www.milannews.it
PROBABILE FORMAZIONE - CONTRO IL GENOA TORNA SUSO, IN DIFESA BALLOTTAGGIO TRA CONTI E ABATE
E' tempo di tornare a parlare di campo, lasciandosi alle spalle le polemiche sorte dopo la finale di Supercoppa italiana e mettendo, momentaneamente, in pausa le chiacchiere di mercato, relative al passaggio di Higuain al Chelsea e di Piatek in rossonero. Domani, infatti, sarà proprio il rettangolo verde a dire la sua, nella sfida che vedrà opporsi Genoa e Milan. Gennaro Gattuso, che non siederà a in panchina per la squalifica rimediata a Jeddah, dovrà fare i conti con una formazione decimata dagli infortuni e dalle squalifiche. Solo contro la Juventus, in Supercoppa, il Milan ha perso tre giocatori, Kessie, Romagnoli e Calabria.
BALLOTTAGGIO CONTI/CALABRIA - Il reparto che è uscito in condizioni peggiori dalla sfida tra Juventus e Milan, giocata in terra saudita, è la difesa, rimasta orfana di ben due titolari. Se, tuttavia, sono pochi i dubbi relativi a chi prenderà il posto del capitano Romagnoli contro il Genoa, vista la disponibilità di Musacchio, è più incerto il nome di chi giocherà al posto di Calabria. Conti e Abate, infatti, sono in ballottaggio, con il primo che potrebbe trovare così la sua prima maglia da titolare in questa stagione. Ricardo Rodriguez e Cristian Zapata completeranno il reparto arretrato.
KESSIE OUT, C'È MAURI - Nessun punto interrogativo affolla la mente di Gennaro Gattuso per quanto riguarda gli uomini che andranno a comporre il centrocampo rossonero. Contro il Genoa, infatti, arriverà la conferma di Lucas Paquetà che disputerà così la sua terza partita da titolare consecutiva. In pochi, alla vigilia del suo approdo in rossonero, si aspettavano un avvio a questi ritmi, considerate soprattutto le parole di Gattuso, che spesso aveva posto l'accento sulla pazienza, parlando del brasiliano. Sulla destra del centrocampo, invece, giocherà Bakayoko. Infine, al centro del tridente di metà campo prenderà posto Josè Mauri, che sostituirà lo squalificato Kessie.
RIENTRA SUSO - Finalmente, contro il Genoa tornerà in campo Suso. Lo spagnolo era stato fermato da un problema fisico prima della sfida contro la Sampdoria, saltando anche la finale di Supercoppa italiana per squalifica. Tuttavia, il numero 8 rossonero ha recuperato dall'infortunio e domani dovrebbe essere in campo contro il Genoa, anche se non ancora al meglio della condizione. Sulla fascia opposta ci sarà Hakan Calhanoglu mentre in mezzo ai due esterni offensivi giocherà Cutrone.
Questa, quindi, la probabile formazione del Milan (4-3-3): Donnarumma; Conti/Abate, Musacchio, Zapata, Rodriguez; Bakayoko, Mauri, Paquetà; Suso, Cutrone, Calhanoglu.
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