dal sito www.gazzetta.it
MONTELLA NON ESCE DALLA CRISI
Dopo un brutto primo tempo, i rossoneri provano una reazione ma sono fermati dal portiere Anestis. Il Milan resta primo nel girone
Se persino l’aria buona di Europa League comincia a farsi irrespirabile, allora c’è da drizzare le antenne sul serio: qualcuno può ostinarsi ancora a chiamarla “fase di rodaggio”, ma questa è una crisi vera. Il Milan non vince più, nemmeno nella sua comfort zone: lo 0-0 con l’Aek Atene, primo pareggio in stagione, rischia di pesare sul futuro di Vincenzo Montella più delle sconfitte accumulate in serie in campionato. Perché i segnali di capolinea ci sono tutti: il d.s. Mirabelli che parla di “un tempo per ognuno di noi” a pochi minuti dall’inizio e che lascia la tribuna per affiancare il tecnico in panchina nella ripresa; un gioco che non c’è; i primi, assordanti, fischi per capitan Bonucci. Il Diavolo resta in testa al gruppo D, con due punti proprio sui greci (e le distanze che si accorciano con il successo del Rijeka a Vienna), ma la classifica del girone, in questo momento, è l’ultima cosa a cui pensare in casa rossonera.
FUORI RUOLO — La brutta serata con l’Aek suggerisce che il buon Milan con il centrocampo tutto qualità visto nella ripresa del derby era soprattutto figlio della rabbia da svantaggio contro l’Inter: il cuore spingeva le gambe e accendeva le idee. Evaporato il clima da derby, la mediana rossonera torna ad essere un parcheggio di giocatori fuori ruolo: da Suso a Bonaventura, da Calhanoglu allo stesso Rodriguez, “costretto” a scalare nei tre della difesa per lasciare spazio a Jack. Il Milan tiene palla ma non la fa viaggiare: a scandire la serata sono i fischi di San Siro (al 20’ e al 30’, quando arrivano i primi brividi) e le occasioni dell’Aek, che sfiora il gol con Simoes per gentile concessione di Musacchio e con un colpo di testa di Tzanetopoulos parato da Donnarumma.
FATICA — La convivenza da separati in area di Silva e Cutrone dimostra che non basta sommare i gol dei due ragazzi per farne una coppia d’attacco assortita: meglio Patrick, che se non altro si fa sentire di più dentro l’area e legge quasi sempre le poche invenzioni di Suso. Lo spagnolo lo pesca un paio di volte ma Anestis si fa trovare pronto, mentre a inizio match è una posizione al limite a cancellare il bel gol dell’ex Primavera. E quando Kalinic prende il posto del portoghese, nel secondo tempo, gli bastano pochi minuti per mandare in porta il solito Cutrone: prove di un feeling che potrebbe sbocciare, se solo il resto della squadra girasse come dovrebbe. Invece niente o quasi (Suso sfiora il gol in ripartenza prima di uscire per Borini), ai gialloneri di Jimenez basta coprire le posizioni, con un 3-4-1-2 che diventa un 4-5-1 in fase di non possesso, per soffrire pochissimo: le soluzioni rossonere più gettonate sono lo scarico dell’attaccante per il tiro dal limite di Locatelli (mai nello specchio) o le palle inattive (una punizione velenosa di Calhanoglu nel finale quasi inguaia l’ottimo Anestis). La soluzione dei 20mila del Meazza, invece, è una sola: fischi, e basta.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - CALHA, UN FANTASMA. SUSO E CUTRONE I MIGLIORI DI UN MILAN SENZA TESTA NÉ CODA
G. Donnarumma 6: la parata nel finale sulla punizione di Bakesetas evita la beffa e l’intervento, tecnicamente, non è per niente facile perché ha dovuto cambiare l’impostazione della parata. Con i piedi ha ancora molto da migliorare, visto il pasticciaccio che combina con Musacchio nel primo tempo.
Musacchio 5,5: un suo disimpegno errato, nel giro palla difensivo, permette a Simoes di trovare la conclusione che, per poco, non sblocca il risultato. Poi Livaja non gli crea grattacapi così come Lazaros quando passa sul suo lato.
Bonucci 6: rispetto alle ultime uscite, leggero miglioramento. Parte con un rinvio ciabattato, ma nel resto della gara tiene bene il reparto.
Rodriguez 6: terzo di difesa in fase di possesso, quarto quando la palla ce l’hanno gli altri. Spinge raramente, ma in copertura si disimpegna bene.
Calabria 6: anche lui chiamato al doppio ruolo, fa il suo provando a metter dentro qualche pallone buono in area di rigore ed è uno degli ultimi a mollare.
Suso 6,5: libero di fare quello che vuole, si rende pericoloso in più circostanze con il portiere greco che gli disinnesca una serpentina di grande qualità. (38’ st Borini ng),
Locatelli 6: è il giocatore del Milan che cerca maggiormente la conclusione in porta. Ma non è il suo compito. In fase di costruzione si fa trovare spesso libero e muove bene il pallone.
Calhanoglu 4,5: un fantasma. Non incide per nulla nella manovra, non trova mai uno spunto che possa cambiare il volto alla partita. Unico guizzo, una punizione velenosa che viene disinnescata da Anestis.
Bonaventura 5: se nel derby è stato uno dei migliori, contro i greci viene dirottato largo a centrocampo e li, oggettivamente, non riesce a liberare i suoi colpi migliori. (dal 28’ st Kessie ng).
André Silva 5: il bello delle notti europee, con il primo freddo e la prima nebbia, si congela davanti alla difesa greca. Non trova mai una conclusione degna di tale nome (17’ st Kalinic 5,5: un po’ meglio di Silva, ma anche lui non si vede mai dove conta).
Cutrone 6,5: diteci quello che volete, ma se la squadra avesse la sua anima, il Milan difficilmente perderebbe. Lotta come un matto contro tutta la difesa greca e si crea anche una delle due occasioni del match, con Anestis che anestetizza il suo mancino.
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