dal sito www.gazzetta.it
SI DECIDERÀ TUTTO NEL RITORNO DELL'OLIMPICO
A San Siro la semifinale di andata finisce senza gol: occasioni per Immobile, Cutrone e Calhanoglu, bravissimi Donnarumma e Strakosha
Il primo atto della semifinale di Coppa Italia finisce senza gol e lasciando a maggior ragione aperti i conti per il ritorno, il 28 febbraio. Nessun gol, un’occasione clamorosa mancata da Calhanoglu e altri tentativi divisi tra le due squadre, ma più della Lazio.
POCHI INTIMI — Novità nelle formazioni: Rodriguez k.o. nelle ore prima della partita apre un vuoto a sinistra. Gattuso sceglie di indietreggiare Borini dall’attacco addirittura alla difesa, con Locatelli mezzala e Bonaventura nei tre davanti. Nella Lazio c’è Caceres e soprattutto il recuperato di Immobile al fianco di Felipe Anderson, con Luis Alberto in panchina. La cornice è lo stesso abbastanza sorprendente: è la partita che può avvicinare una delle due squadre alla finale di un torneo ma San Siro è decisamente poco popolato, 17.724 paganti. Magari anche per questo gli ospiti sono all’inizio più decisi di chi qui è di casa: Anderson è il più dinamico e il primo per numero di occasioni create. La migliore prima di metà tempo quando dribbla Romagnoli con una finta e verticalizza per Immobile: il mancino di Ciro è largo. Il centravanti del Milan, Kalinic, non sbaglia perché nemmeno ci prova: non garantisce profondità ed è poco coinvolto nella manovra. Con le squadre così bloccate è più facile anche per le due difese, gli spazi si riducono e non resta che tentare dalla distanza come fanno Immobile e Milinkovic trovando pronto Donnarumma.
LAZIO D’ATTACCO, MILAN CON IL 10 — Più bloccata di così la partita non poteva essere e infatti nella ripresa si va nella direzione opposta: squadre più distese e da entrambe un gioco più fluido. Per la Lazio in maniera ancora più evidente: da Lukaku un traversone intercettato da Immobile, bravissimo Gigio sulla respinta. Romagnoli è invece sufficiente a stoppare il tentativo di rovesciata di Milinkovic. Non interviene nessuno ma la traiettoria è imprecisa sul destro a giro del solito Immobile che finisce a lato. Il Milan nel frattempo ci aveva provato dalla distanza con Biglia e poi Suso. Anche Gattuso provava a incidere dalla panchina con gli inserimenti di Calhanoglu e Cutrone e più tardi anche di André Silva. Alla mezzora è clamorosa la palla gol sbagliata da Hakan: Suso crossa per la testa di Cutrone che impegna Strakosha che a sua volta ribatte sui piedi del turco. Calha prende la mira e spedisce alto: far gol era forse più semplice. Sul tentativo di Milinkovic è di nuovo attento Donnarumma. Nel finale le squadre sembrano aver più voglia di vincere ma si riducono energie e precisione. Finisce così, senza gol e con l’appuntamento rimandato a fine febbraio.
Alessandra Gozzini
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - GIGIO STREPITOSO SU IMMOBILE. CUTRONE CAMBIA FACCIA ALL'ATTACCO. CALHA, ERRORE CAPITALE
G. Donnarumma 7: quando Immobile decolla alle spalle di Romagnoli, Simone Inzaghi stava già per esultare. Non aveva fatto i conti con le manone di Gigio, che rispolvera uno dei pezzi forti della casa cancellando il colpo di testa della punta laziale. Attento in altre due circostanze su tiri meno pericolosi, ma altrettanto insidiosi.
Abate 6: Lukaku è un TGV che quando si innesca rischia di far male. Quando gli concede un minimo di spazio, il belga riesce a disegnare con cura cross pericolosi. Però poi ci mette grande esperienza.
Bonucci 6,5: altra prova di personalità e leadership. Immobile è cliente duro, Felipe Anderson è una scheggia impazzita che rischia di creare dei cortocircuiti. Ma lui, insieme a Romagnoli, regge bene l’urto.
Romagnoli 6,5: l’unica pecca della gara è la lettura errata sul cross di Lukaku per la testa di Immobile, ma Donnarumma manda tutto in archivio con una parata super. Per il resto le prende tutte, con il fioretto e con il randello.
Borini 6: gioca da adattato nell’emergenza totale di laterali mancini e lo fa bene. Non rischia mai nulla e, a volte, la sua indole lo porta a spingere verso il centro. Vince il duello in velocità con Basta.
Kessie 6: riproporre la prova di domenica non era facile, lui ci riesce per un’ora abbondante. Parolo viene cancellato da Franck che poi si dedica anche alla pressione su Leiva e Milinkovic-Savic.
Biglia 6: da schermo frangiflutti fa delle ottime partite, non riesce ancora a sedersi a pieno sulla poltrona da regista per illuminare la manovra della squadra. Recupera tanti palloni e ne sporca altrettanti durante i fraseggi laziali.
Locatelli 5,5: deve crescere ancora molto nel ruolo di mezz’ala. Non è pervenuto per gran parte della gara, anche perché il giro palla milanista lo salta quasi sempre di netto. (dal 57’ Calhanoglu 5: se il Milan esce con lo 0-0 da San Siro è decisamente demerito suo. Il pallone che Strakosha toglie dalla sua porta sulla capocciata di Cutrone diventa un assist che il turco spara al primo anello verde senza un senso logico. Peccato, perché quando entra, cambia il volto al Milan).
Suso 5,5: iniziano ad essere diverse le prove sottotono dello spagnolo, che non è più al centro totale della manovra milanista e, spesso, sembra che voglia strafare. L’unico lampo della sua gara è il cross che mette sulla testa di Cutrone.
Kalinic 5: siamo alle solite. Il croato si muove tanto, ma non tiene un pallone che sia uno e in fase di sponda non trova mai le coordinate giuste con i compagni. Esce di nuovo tra i fischi. (dall’83’ André Silva sv).
Bonaventura 5,5: riportato nei tre davanti sembra ridurre il suo apporto produttivo alla manovra della squadra. In conferenza aveva annunciato che c’erano poche energie e lo si è visto. (dal 71’ Cutrone 6,5: in questo momento è il miglior attaccante in rosa. Entra e va subito a fare la guerra con Caceres e Luiz Felipe, che uccella con un movimento da rapace sul cross di Suso, Strakosha, questa volta, gli toglie la palla dalla porta).
Gattuso 6: partita diversa rispetto a quella di domenica, anche perché ha dovuto cambiare tutta la corsia di sinistra con Borini, Locatelli e Bonaventura. E si è visto che i meccanismi non erano gli stessi. Per poco non trova il colpaccio e si giocherà la finale all’Olimpico.
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