dal sito www.gazzetta.it
DZEKO E FLORENZI IN GOL
I rossoneri giocano un buon primo tempo, poi si sfaldano al gol del bosniaco e terminano in 10 per l'espulsione di Calhanoglu. Quarto successo di fila in campionato per Di Francesco
Roma ci sei. Milan ci fai soltanto, e chissà se e come potrai essere da Champions. Lo scontro diretto con mille esami nell'esame premia la Roma, alla quale bastano cinque minuti per affondare il Milan a San Siro: 2-0 firmato Dzeko e Florenzi nel momento clou della partita, quando i padroni di casa spingono e i giallorossi di Di Francesco non incantano come altre volte. Ma anche questo fa la differenza tra una squadra che sta in alto da anni e può puntare a restarci ancora, e un progetto di squadra che ancora squadra non è, o quantomeno non lo è per 90 minuti. Eusebio se ne torna a casa con tre punti d'oro e un quinto posto che potrà mutare in quarto a recupero con la Samp giocato, mentre l'amico Montella si prepara a vivere i giorni peggiori da quando è sulla panchina del Milan. Gli ultimi?
ROMA COL FRENO, POI… — La sensazione è che De Rossi e compagni sembrino per troppo tempo eccessivamente rispettosi del Milan, attenti più a controllare le fiammate avversarie che non a cercare la profondità. Perché quando lo fa, la Roma dimostra di avere la qualità giusta per arrivare dalle parti di Donnarumma, bravissimo a salvare su Florenzi al 61', prima vera occasionissima della partita. In generale, il 4-3-3 di Di Francesco non riesce a svilupparsi in ampiezza e il tecnico paga le assenze in attacco, che non gli offrono alternative a un El Shaarawy in versione poco faraonica. La fame di Dzeko (com'era la storia che non segnava gol decisivi nelle grandi sfide?) è stata la chiave per risolvere il rebus, la stoccata di Florenzi il timbro per la terza vittoria consecutiva a San Siro. Non un scampagnata come nelle altre due occasioni, ma una prova di forza forse ancora più preziosa di quelle passate.
IL DIAVOLO SI SGONFIA — Per una settantina di minuti, il Milan mostra buoni passi avanti quanto a solidità: la banda Montella copre bene il campo e chiude gli spazi, grazie anche alla generosità di Borini e Rodriguez. L'attaccante reiventato esterno di centrocampo si sdoppia sfiancandosi in maniera quasi commovente: toglie l'aria e i tempi a El Shaarawy e prova a fare male quando avanza, scodellando anche un paio di cross interessanti; lo svizzero è tra i più cercati da Biglia in fase di costruzione e dai suoi piedi partono i palloni più insidiosi. Ma restano la fatica immane a creare pericoli – le parate di Alisson su Bonucci e Kalinic arrivano solo a metà ripresa – e l'incapacità di reagire nel momento di difficoltà: incassato il gol di Dzeko al 27', i rossoneri ne prendono un altro da Florenzi al 32' (inspiegabile il movimento di Rodriguez, che anziché coprire sull’esterno giallorosso davanti a Donnarumma, si sposta dalla parte opposta) e Calhanoglu completa l'opera beccandosi il rosso per doppia ammonizione. E i bonus ora sono finiti: dopo la sosta arriva il derby più delicato degli ultimi anni, con l'Inter a guardare i cugini dall'alto dei suoi 19 punti, 7 in più del Milan.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - MUSACCHIO-KALINIC, ERRORI DECISIVI. CALHA, ALIBI FINITI. BORINI IL MIGLIORE
G. Donnarumma 5,5: salva il Milan alla prima sbandata difensiva, ipnotizzando Florenzi. Romagnoli rende imparabile il tiro di Dzeko, originariamente destinato ad altri lidi. In occasione dello 0-2 giallorosso, la sua respinta non è indirizzata bene e Florenzi ringrazia.
Musacchio 5: non sarà educatissimo con i piedi in fase di possesso, ma tiene bene El Shaarawy a livello fisico, anche grazie al prezioso supporto di Borini. Concede metri e tempo a Dzeko che si avvicina con troppa facilità alla porta di Donnarumma e scocca il tiro che, deviato da Romagnoli, impallina il portiere rossonero.
Bonucci 6: Dzeko è un brutto cliente, lui ci mette cattiveria agonistica e determinazione. Allison gli nega il primo gol milanista con una parata che, ai fini del risultato, è da considerare determinante.
Romagnoli 5: Florenzi scappa nella sua zona quando si invola verso Donnarumma. Propositivo in attacco, ma dei tre dietro è quello che va più in difficoltà.
Borini 6,5: scelto per giocare a tutta fascia al posto di Abate, risponde con una grandissima prova. In fase di non possesso fronteggia bene Kolarov e si abbassa con i tempi giusti sulla linea difensiva. Davanti spinge, recupera palla e partecipa con intelligenza alla manovra. (dall’83’ Bonaventura sv).
Kessie 5,5: partita a intermittenza del Tank rossonero, che alterna momenti di grande intensità ad altri di assenza. Sbaglia un cross che poteva valere un assist per Kalinic e quando molla per una volta Nainggolan, il belga si accende in occasione del 2-0 finale.
Biglia 5,5: stranamente la Roma gli concede spesso e volentieri il tempo di alzare la testa e scegliere la soluzione migliore. Lui, però, non alza mai il ritmo della manovra, salvo casi rarissimi.
Calhanoglu 4,5: iniziano a finire gli alibi anche per il turco. I sei mesi di inattività sono ormai un lontano ricordo. Per l’ennesima volta arriva all’appuntamento con il calcio verso la porta avversaria con i tempi sbagliati. Qualche dai e vai riuscito e poco altro. Corona la sua prova insufficiente con l’espulsione che lo mette out per il derby.
Rodriguez 6: stantuffa sulla corsia mancina con voglia e pericolosità. Tuttavia i suoi cross, che trovano spesso il cuore dell’area di rigore, non trovano i compagni di squadra pronti a colpire. Legge male la situazione dello 0-2, andando lungo con la corsa, lasciando Florenzi solo di ribadire in gol la respinta, non perfetta, di Donnarumma.
André Silva 6: sprazzi di alta tensione tecnica. Il portoghese si muove tantissimo e quando ha la palla tra i piedi da spesso la sensazione di poter far male agli avversari. Mette in difficoltà Manolas e per poco non trova il gol. Sta crescendo e si vede.
Kalinic 5: Manolas prima e Fazio poi lo annullano. Non trova mai il tempo giusto sui cross di Rodriguez e quando gli capita l’occasione per spaccare la partita, la tramuta in un mancino incrociato che finisce in bocca ad Allison. (dal 79’ Cutrone sv)
|